C’è chi ritiene che la costituzione e l’avvio di ANVUR siano un esempio di «uno start-up di successo nel panorama delle pubbliche amministrazioni italiane». Avete qualche dubbio? Per convincere anche i più scettici, rivediamo insieme i passi salienti di questa impetuosa scalata al successo. Si parte parte dalla scientificità di Suinicultura (sì, proprio “-cultura”, non “-coltura”) e dalla definizione di mediana, che, «pur univoca, lascia però un importante punto di ambiguità», per poi passare alla “fotografia dettagliatissima e, soprattutto, certificata della qualità della ricerca italiana”, che collocava l’ingegneria industriale e dell’informazione del Politecnico di Milano dietro quella Messina, per arrivare infine all’intervento dell’Autorità Anticorruzione, estremo rimedio al rifiuto di ANVUR di dare accesso agli atti. Dieci successi emblematici, che hanno consentito all’agenzia “diventare un attore centrale del sistema dell’università e della ricerca” sia in termini di diligenza e rigore tecnico che di standard etici e di trasparenza.
[Leggi qui la prima parte: Lo start-up di ANVUR è costato come Balotelli: lui 100.000 Euro a passaggio, loro 100.000 a delibera|
Giovedì 7 magggio si è tenuto presso il Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi dell’Università Statale di Milano un seminario dal titolo “ANVUR: lo start-up di un’agenzia di valutazione pubblica“.
Nelle poche righe di presentazione si legge che
Il seminario vuole ripercorrere e discutere le fasi di costituzione e avvio dell’Agenzia, interrogandosi sui fattori che hanno permesso uno start-up di successo nel panorama delle pubbliche amministrazioni italiane.
In un altro post (Lo start-up di ANVUR è costato come Balotelli: lui 100.000 Euro a passaggio, loro 100.000 a delibera), abbiamo cercato di mettere a fuoco alcuni dati indicativi del successo di ANVUR basandoci sul confronto del bilancio con i risultati ottenuti.
Tuttavia, un’arida visione economicista finirebbe per relegare in secondo piano i successi di cui è costellata la vita di questa agenzia di valutazione, divenuta operativa quattro anni fa.
Lo scopo di questo post è consentire al lettore di seguire “lo start up” dell’agenzia attraverso dieci gradini della sua scalata al successo che ci sono sembrati particolarmente significativi. Talmente significativi da chiudere la bocca a chi volesse insinuare che i compensi del Consiglio Direttivo (€ 178.500 all’anno, € 210.00, per il Presidente, cumulati con la pensione per quattro membri su sette) siano in qualche modo sproporzionati rispetto ai risultati conseguiti.
1. Bestiario logico-matematico: la definizione univoca che lascia punti di ambiguità
Per le abilitazioni scientifiche il regolamento prescrive che Commissari e i candidati vengano divisi in “buoni” e “cattivi” in base ad indicatori “oggettivi”, come il numero di articoli pubblicati o il numero di citazioni ricevute. Si fa una classifica e solo chi sta nella metà alta, ovvero sopra la mediana, è “buono”.
Nell’agosto 2012, nonostante l’assenza di dati certificati sulla produzione dei singoli professori, l’ANVUR pubblica le mediane, ma se le rimangia il 27 dello stesso mese. Nella revisione, le mediane delle scienze dure si spostano verso l’alto, mentre quelle delle scienze umane e sociali scivolano verso il basso. Nelle aree di architettura, scienze giuridiche e scienze economiche e statistiche, le mediane sono sempre intere, un evento del tutto implausibile dal punto di vista statistico. Per gli umanisti, le mediane degli articoli apparsi su riviste scientifiche e degli articoli pubblicati nelle cosiddette riviste di fascia A non può prescindere dai rispettivi elenchi di riviste, che però verranno pubblicati solo in settembre.
L’ANVUR si giustifica per le “mediane a cucù” che vanno e vengono con un documento scritto in un italiano stentato, non solo per i refusi, ma anche per gli errori grammaticali e lessicali. L’agenzia chiama sul banco degli imputati una presunta ambiguità del concetto di mediana, la cui definizione è peraltro facilmente reperibile in ogni testo introduttivo di statistica. A sua difesa, l’ANVUR spiega che
Questa definizione, pur univoca, lascia però un importante punto di ambiguità
affermazione surreale, che le fa meritare un posto di riguardo nel “bestiario matematico”, che Giorgio Israel colleziona nel suo blog. Sempre nello stesso documento, l’ANVUR inventa la nozione di “frazione superiore” che le varrà il poco invidiabile privilegio di guadagnarsi seduta stante un secondo capitolo (il 16bis) nel “bestiario matematico”. Per quanto non ancora assurto agli onori di un bestiario, si segnala anche l’uso di formule matematiche che non escludono le divisioni per zero.
Nonostante le prescrizioni del D.M. 76/2012, l’ANVUR non pubblicherà mai i dati di dettaglio utili per una controverifica delle mediane da lei pubblicate, sebbene il Codice Etico affermi che
L’obiettivo primario dell’Agenzia è quello di promuovere, per mezzo della valutazione, il miglioramento del sistema della ricerca e della formazione superiore, assicurando che le decisioni siano prese in base a dati accurati, robusti e trasparenti.
2. Vuoi diventare professore? Pubblica su Suinicoltura
Quando vengono finalmente pubblicate, le liste delle riviste scientifiche diventano oggetto di ilarità nazionale e internazionale, meritandosi la prima pagina del Corriere della Sera, ma anche un lungo articolo sul noto magazine Times Higher Education. Negli elenchi ANVUR c’è di tutto, dal Sole 24 Ore fino all’annuario del Liceo di Rovereto, ma anche riviste per catechisti, periodici patinati come Yacht Capital e periodici per operatori agricoli e allevatori di maiali, come Suinicoltura.
3. Per ANVUR, Suinicultura (sic) è come il Caffè di Pietro Verri
Per replicare a Roars e all’articolo di Gianantonio Stella, Ribolzi e Castagnaro difendono la scientificità (nell’area di Scienze economiche e statistiche!) di quella che – con un refuso freudiano – chiamano “Suinicultura” con questo argomento:
il Caffè [1764-1766] dovrebbe forse essere escluso dal novero delle riviste che hanno fatto la cultura italiana perché ha un nome che lascia piuttosto pensare alla cucina?.
Chissà cosa avrebbe pensato Pietro Verri vedendo paragonato Il Caffè ad una rivista che rivendica di essere il «punto di riferimento imprescindibile per gli allevatori di suini, per i tecnici e per le imprese impegnate nell’indotto della filiera suinicola nazionale»?
4. Entrati in Europa! L’ANVUR è membro ENQA … anzi no
Sul Sole 24 Ore, Fantoni replica alle critiche rivendicando il credito internazionale di cui godrebbe l’agenzia, uno dei cui primi atti
è stato quello di diventare membro dell’Enqa (European Association for Quality Assurance in Higher Education) e di avviare la collaborazione con alcune delle maggiori sorelle europee, come ad esempio l’Aeres francese
Passano tre mesi e in Francia viene annunciata la chiusura dell’AERES, colpevole di “delirio burocratico”. Passa un anno e si scopre che l’ANVUR non era membro dell ENQA, ma solo “membro candidato”. Alla fine del biennio di prova, invece di essere promossa a membro effettivo, è scesa al livello di “membro affiliato”, messa alla pari con l’agenzia di valutazione equadoregna.
5. Valutare per fermare il declino: esperti da Oscar … Giannino
Nel 2011, l’ANVUR mette in moto la procedura di valutazione nazionale della ricerca, la cosiddetta VQR 2004-2010. Lo fa adottando sistematicamente soluzioni già scartate o abbandonate da altre nazioni. Per le scienze dure, viene inventata un’inedita valutazione automatica degli articoli, basata su indicatori bibliometrici che l’agenzia di valutazione britannica aveva giudicato “non sufficientemente robusti”. Per le scienze umane e sociali, l’introduzione di classifiche di riviste ignora l’esperienza degli australiani, che le avevano abbandonate, ritenendole dannose.
Pure la scelta dei valutatori lascia perplessi: nel comitato delle scienze economiche e statistiche, il cosiddetto GEV 13, il 75% dei valutatori risultano legati tra di loro da collaborazioni scientifiche dirette o indirette. Abbondano i professori legati alla Bocconi e, con straordinaria preveggenza, il comitato vede una concentrazione di promotori del futuro movimento politico “Fare per fermare il declino”, capitanato da Oscar Giannino. Valutatori talmente acuti da non sospettare che il loro candidato premier non aveva mai conseguito lauree e master prestigiosi che invece vantava di avere.
6. L’apologia del mobbing non è un problema etico
Secondo l’Art.2 del Codice Etico dell’ANVUR. i membri dell’agenzie e i collaboratori esterni
fanno sì che le relazioni con i colleghi siano ispirate a principi di leale collaborazione, evitando atti e comportamenti caratterizzati da animosità e conflittualità.
Inoltre,
Consapevoli della natura pubblica delle funzioni svolte, si comportano in modo tale da promuovere la reputazione dell’Agenzia e la fiducia nel suo operato.
Il 20 luglio 2012, a pochi giorni dalla sua nomina (3 luglio) in un gruppo di lavoro ANVUR, un esperto collaboratore esterno promuove la reputazione dell’Agenzia e la fiducia nel suo operato nel seguente modo:
… facciamo mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione (p.es. tagliamoli fuori dalle commissioni di concorso e facciamone degli zombies). … In questo processo ci saranno delle ingiustizie? Purtroppo si.
Nonostante diverse denunce indirizzate all’agenzia e lettere aperte, il Consiglio Direttivo non ritiene di intervenire sulla base del Codice etico, che all’art. 8 recita
La violazione del codice etico, da chiunque denunciata, è accertata da un Collegio formato da almeno due membri del Consiglio Direttivo, di cui uno è il Presidente, in contraddittorio con l’interessato.
7. La fotografia dettagliatissima e certificata della qualità della ricerca italiana: Messina batte Milano Politecnico
«Il Paese possiede una fotografia dettagliatissima e, soprattutto, certificata della qualità della ricerca italiana» dichiara Fantoni il 17 luglio 2013, in occasione della pubblicazione dei risultati della VQR 2004-2010, la Valutazione nazionale della qualità della ricerca. Esulta Messina che precede di sei posizioni il Politecnico di Milano nella classifica ANVUR per Ingegneria Industriale e dell’Informazione.
8. Le Classifiche double face: una ufficiale e una per la stampa
L’ANVUR pubblica le classifiche delle università italiane, ma quelle fornite alla stampa sono diverse da quelle del rapporto ufficiale ANVUR . A Roberto Ciccarelli (il Manifesto), il Direttore dell’agenzia, Roberto Torrini, dichiara:
In maniera erronea, si è creata confusione. Era di più facile comprensione per la stampa. […] Essere primo, secondo o terzo in queste classifiche non conta nulla a meno che il ministro decida di dare tutti i fondi ai primi cinque atenei. Ma io credo che ci sarà un uso saggio della ripartizione.
C’è stata confusione, deciderà il ministero, il Manifesto 26 luglio 2013
A Francesco Margiocco (Secolo XIX), il coordinatore della VQR, Sergio Benedetto parla di “equivoco”:
«Delle due valutazioni abbiamo scelto di dare ai giornalisti quella che usa l’indicatore più semplice, non contestabile». L’altra, quella contenuta solo nel rapporto, si basa invece su «indicatori poco definiti» e quindi esposti a critiche. «Non c’è stato alcun trucco», sottolinea Benedetto.
Università, il bluff della classifica ANVUR , Secolo XIX, 26 luglio 2013
Invece che essere uguali, le due tabelle sono diverse: non solo i numeri presentati ai giornalisti sono diversi da quelli del rapporto finale, ma, come si può vedere ci sono diversi atenei che passano da buoni (in verde) a cattivi (in rosso) e viceversa. Chissà come sarà stata contenta l’Università di Pisa di essere additata al pubblico ludibrio quando nel Rapporto Finale la sua etichettta è invece verde.
9. Abilitazione di diritto privato: colpita e affondata
La procedura di abilitazione scientifica nazionale di Diritto Privato ha prodotto un contenzioso vastissimo. In particolare, il TAR Lazio ha giudicato il “membro straniero [della commissione valutatrice], non dotato di qualificazione adeguata al settore relativo al diritto privato”. Il Ministero, sull’onda dei provvedimenti giudiziari ha dovuto provvedere all’annullamento dell’intera tornata 2013 dell’Abilitazione per diritto privato. Un annullamento dalle conseguenze molto pesanti per i singoli e le università. Di chi le responsabilità? A questo proposito, pare opportuno ricordare l’art. 7 del DD 27.6.2012, n° 181:
ART. 7
(Individuazione del commissario in servizio presso università di un Paese aderente all’OCSE)1. Il commissario di cui all’articolo 1, comma 3, è individuato mediante sorteggio all’interno di un’apposita lista, predisposta dall’ANVUR …
2. Nella redazione della lista l’ANVUR assicura il rispetto delle tabelle di corrispondenza di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b), della legge n. 240 del 2010 e la coerenza del curriculum degli aspiranti commissari con i criteri e i parametri di cui all’articolo 8 del DM n. 76 del 2012 …
L’ANVUR, a cui spettava il compito di verificare la coerenza del curriculum degli aspiranti commissari, nella lista dei commissari sorteggiabili per Diritto Privato ha inserito J.M. Embid Irujo, che secondo il TAR Lazio “non poteva far parte della suddetta Commissione”, in quanto
Josè Miguel Embid, risulta Professore di diritto mercantile (commerciale) presso l’Università di Valencia; Ritenuto dunque che rientrando il diritto commerciale nel macrosettore 12/B “diritto commerciale, della navigazione e del lavoro”, settore concorsuale 12/B1 “diritto commerciale e della navigazione”, il membro OCSE insegna una materia non solo estranea al settore concorsuale in esame 12/A1 “diritto privato”, ma anche al macrosettore 12/A “diritto privato”.
Insomma, il prof. Embid non poteva far parte della commissione, con la conseguenza che i giudizi finali da essa prodotti – in entrambe le tornate 2012 e 2013 di Abilitazione Nazionale – potrebbero essere illegittimi e, dunque, annullati. Un naufragio che coinvolge centinaia di candidati, alcuni già abilitati e decine di università.
L’ANVUR ha recentemente reagito pubblicando un estratto di verbale, secondo cui Embid Irujo dimostrerebbe competenze coerenti con il s.c. 12/A1 (Diritto Privato). Vuoi vedere che i giudici amministrativi – ed anche il MIUR – hanno preso lucciole per lanterne? Ad un professore italiano di Diritto Commerciale non sarebbe consentito far parte della commissione di Diritto Privato. Ebbene, basta usare il traduttore di Google per verificare che il titolo di Catedrático de Derecho Mercantil, esibito nelle prime righe del curricuum di Embid Irujo, corrisponde proprio al titolo di Professore (Ordinario) di Diritto Commerciale.
10. L’ANVUR nega l’accesso agli atti: il TAR ricorre all’agenzia Anti-corruzione
È del 24 marzo 2015, la dura sentenza del TAR Sicilia contro l’ANVUR in relazione alla mancata esecuzione da parte dell’ANVUR di una sentenza dello stesso TAR che la obbligava ad esibire atti della VQR. Il TAR Sicilia ha nominato il segretario generale dell’Autorità Anticorruzione quale commissario ad acta, ha condannato l’ANVUR al pagamento delle spese processuali e ha disposto la trasmissione di copia della sentenza alla Procura presso la Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei conti “stante i possibili profili di danno erariale connessi agli oneri della vicenda contenziosa”.
Finisce qui la nostra carrellata sui dieci più significativi gradini della scalata al successo dello startup di ANVUR. Sebbene sia una lista necessariamente incompleta dei traguardi raggiunti dell’agenzia, confidiamo che risulti sufficiente a convincere il lettore dei successi raggiunti sotto i più diversi aspetti che vanno dalla diligenza e il rigore tecnico, agli standard etici e la trasparenza, non senza dimenticare gli straordinari apici di comicità involontaria.
Mamma mia…sembra una barzelletta o la sceneggiatura di una commedia del mitico Eduardo!
L’analisi di Roars viene ripresa anche da Gianantonio Stella sul Corriere della Sera in un lungo articolo richiamato in prima pagina: “L’agenzia che giudica le università Ogni delibera costa 100.00 Euro. Il dossier su produttività e conti: il 16% del bilancio usato per remunerare il Consiglio direttivo”

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Articolo on line:
http://www.corriere.it/scuola/universita/15_maggio_10/agenzia-che-giudica-universita-ogni-delibera-costa-100-mila-euro-a90c5b44-f6eb-11e4-bdc6-f010dce69e19.shtml
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link al pdf del cartaceo:
http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/15-05/150510/3UGM13.tif
Se il Corriere tallona da presso ANVUR, Repubblica non dorme e replica colpo su colpo:
[…] un GEV una certa scuola scientifica è meglio rappresentata di altre (in alcuni GEV ci sono persino partiti politici che sono molto ben rappresentati), non è difficile immaginare, grazie a un’accorta designazione dei revisori, che gli […]