Chi può dire se ci toccherà rimpiangere il 2016? Nel frattempo leggetevi l’alfabeto 2016: da A(ssoluzione) a Z(ingarata) passando per la P(ernacchia). Ma non dimenticate di dare una scorsa anche al Blob Roars 2016: un anno di vita universitaria rivisto attraverso la lente delle copertine degli articoli di Roars.
Assoluzione
Il Presidente dell’ANVUR, Andrea Graziosi, assolve il consigliere Paolo Miccoli, protagonista di un servizio delle Iene intitolato “quando ai vertici del Ministero si arriva copiando“. Graziosi spiega: «il documento è privato», «i plagi si fanno negli articoli scientifici […] Stimo molto [il] professor Miccoli»
Boicottaggio
Del boicottaggio della VQR hanno parlato Le Monde e Times Higher Education, ma secondo il Sole 24 Ore: «le università che hanno inviato meno «prodotti» sono tendenzialmente quelle che ospitano i dipartimenti in media meno attivi».
Coda (colpo di)
Il 12 dicembre 2016, nelle stesse ore in cui il nuovo governo si apprestava al giuramento, arriva il colpo di coda della dimissionaria ministra Giannini che istituisce le lauree professionalizzanti, una ghiotta occasione per le “imprese qualificate” e per gli studi professionali di avere a disposizione studenti da impiegare, verosimilmente, a titolo gratuito.
Duce
«Neanche Benito Mussolini si spinse alla nomina diretta delle commissioni per la scelta dei professori» avevamo scritto a proposito dei meccanismi di nomina delle commissioni per l’assegnazione delle “Cattedre Natta”. Ma ci eravamo sbagliati. Mauro Moretti: «Cari Amici, non sottovalutate, vi prego, il Duce, attribuendo così ai governanti dell’oggi un’originalità che non hanno. A far nominare le commissioni di concorso dal governo ci aveva pensato, eccome: con il regio decreto legislativo n. 1071 del 20 giugno 1935, ministro Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon …».
Etica
Etica? No, grazie! Meglio i soldi di IIT. «Il dovere nostro è di fare andare avanti l’Italia. Senza pensare a principi etici», «guai a chi parla dell’etica superiore di tutti perche questo era Robespierre». A pochi giorni dalla sua nomina il neo-presidente del CNR Massimo Inguscio spiega in pubblico la sua vision, ma poi si pente e il video del suo intervento viene oscurato con tanto di scuse del Rettore di Catania che l’aveva pubblicato. Ma Roars aveva già salvato e pubblicato discorso e video.
Figlio di MIUR
[boato, escono fumi dal vulcano, si ode una voce stentorea] «Io sono ANVUR, figlio di MIUR! Colui che non era, ma adesso è … e purtroppo sarà. Padre dei mille moduli imperscrutabili, PRIN, Horizon, FIRB, CEPR, CIVR, AVA … e SUÁRD [pronunciato tutto attaccato, con accento sulla “a”]. Giusto un anno fa, un video di Aldo, Giovanni e Giacomo doppiato dalla famiglia Lombardi Vallauri si diffonde in modo virale. Ben 195 condivisioni su Facebook e 4.183 visualizzazioni in un giorno rendono l’idea della risata collettiva suscitata dall’esilarante parodia delle assurdità anvuriane.
Graziosi (Andrea)
Andrea Graziosi: «Questo sistema – questo io lo dico senza tema di smentita – è andato alla deriva, a partire dagli anni ’70-’80. Sono aumentate le università, sono decuplicati i docenti, ad un certo punto, grosso modo». Basta consultare l’Archivio della statistica italiana, sul sito dell’Istat per accorgersi che la decuplicazione è avvenuta solo nella sua mente. Dal 2 maggio scorso, Andrea Graziosi è Presidente dell’ANVUR (210.000 Euro all’anno).
Human Technopole
La strategia dell’elemosina: al progetto Human Technopole andranno 1,5 miliardi di euro e 1500 nuovi ricercatori. Gestiti da una fondazione IIT diretta da un inamovibile direttore che potrà operare fuori dalle regole che università e organismi di ricerca pubblici devono invece seguire. Nel frattempo i rettori delle università italiane, in cambio di 30 milioni l’anno per tre anni e 861 RTDB, proclamano la Primavera dell’università e si impegnano a rintuzzare con tutte le armi possibili il boicottaggio della VQR.
Imposter Factor
Il dibattito internazionale sugli indicatori bibliometrici non è tenero nei confronti dell’Impact Factor. E nemmeno lo è Bernard Rentier (Denouncing the imposter factor): misurare i ricercatori in base all’impact factor «is like measuring someone’s qualities by the club where he/she is allowed to go dining. Stars are for restaurants, not for their customers».
Junk arithmetic
Nella VQR 2011-2014, l’ANVUR ha scelto di sommare delle quantità ordinali per dare le pagelle. Un errore citato persino negli studi militari come emblema della “junk arithmetic” che ha minato le fallimentari metodologie di valutazione usate nel teatro di guerra afghano: «Averaging ordinal numbers, such as rank orders, within an assessment process is just as nonsensical, and this kind of obvious error subjects the credibility of the assessment, and the command promoting it, to justifiable suspicion»
Kafkiana (burocrazia)
La nuova ASN contemplava l’obbligo, per aspiranti candidati e commissari dei cosidetti “settori non bibliometrici”, di allegare alla domanda, la “copia anastatica” della copertina, del frontespizio e della pagina nella quale compare il codice ISBN o ISSN delle proprie pubblicazioni. Una richiesta che, oltre a violare ben note norme sulla semplificazione amministrativa, spalanca un universo kafkiano a chi volesse metterla in pratica, come denunciato da tutte le società scientifiche di Area 12 e ben venti di quelle di Area 11.
Ludi dipartimentali
Tra le novità, della Legge di Stabilità 2017, un “torneo dei Dipartimenti” che desta non poche preoccupazioni per i potenziali squilibri territoriali e per il vulnus all’autonomia universitaria. Roars ha simulato questi Ludi dipartimentali sulla base della VQR 2004-2010, scoprendo che le contorte regole del torneo servono a mascherare la rottamazione delle università del Mezzogiorno: 1 miliardo andrà al Centro-Nord e 150 milioni al Sud.
Manfredi (Gaetano)
Riferendosi alle Cattedre Natta, la Rete 29 Aprile chiede al Presidente della Crui, di non prestarsi a una “inaccettabile e devastante compromissione del sistema”. E cosa risponde Manfredi? Che le Cattedre Natta vanno «nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza». Sarà una coincidenza che il fratello del presidente Manfredi sia un deputato PD, ritenuto politicamente vicino a Renzi?
Natta (Cattedre)
In seguito alla divulgazione della bozza del Decreto “Cattedre Natta“, una lettera aperta intitolata “L’Università si riforma, non si commissaria da Palazzo Chigi raccoglie 5.000 firme in pochi giorni. Tra i primi firmatari: la medaglia Planck Giorgio Parisi, tre vincitori di Grant ERC, cinque Accademici dei Lincei e almeno 16 Highly Cited Researchers nelle classifiche Thomson-Reuters.
Omonimie in cattedra (bufala delle)
«Ha ragione Cantone: la rendita di posizione dei baroni universitari è scandalosa. Non esiste altro settore dell’amministrazione pubblica in cui sia così alto il numero di “figli di”» tuona il direttore della Nazione, ma è solo uno dei tanti che riesumano la parentopoli accademica, statisticamente provata in articoli scientifici che evidenziavano eccessi di omonimie tra i cognomi dei docenti. Scienza? No, solo una bufala. Se si conta il numero di omonimie in eccesso, si scopre che sono pari all’1,36% del totale dei docenti.
PRRR! [pernacchia]
«Lavoratori?» gridava Alberto Sordi a bordo di un auto in corsa. E subito dopo «PRRR!», accompagnava il gesto dell’ombrello con una sonora pernacchia indirizzata agli operai al lavoro. A nulla sono valse le oltre 10.000 firme raccolte da Carlo Ferraro: il Governo ha cancellato l’emendamento che consentiva il recupero, ai fini giuridici, dell’anzianità degli scatti perduti
Quasi immortale (uomo)
Pier Giuseppe Pelicci nel 1999 aveva affermato che inibendo il gene p66 la vita dei topi si allungava del 30%. Ancora nel 2013, assicurava che «Eliminando questo gene e vivendo in un ambiente protetto insomma, potremmo sperare di vivere più a lungo». Una promessa che secondo Sette, l’inserto del Corriere, ha influenzato anche il progetto Human Technopole, a cui Sette ha dedicato una storia di copertina intitolata «L’uomo di domani, quasi immortale, nascerà negli ex padiglioni di Expo». Vera scienza? «Per il dopo expo la bufala dell’elisir di lunga vita» scrive senza mezzi termini Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano.
Renzi (Matteo)
«La politica italiana è in subbuglio dopo le dimissioni del primo ministro Matteo Renzi, ma i ricercatori dicono di non essere particolarmente tristi nel vederlo andare via»: a scriverlo è Nature che stila un bilancio poco lusinghiero del Governo Renzi, criticandone non solo il progetto di controllo politico sulla scienza, testimoniato dalla vicenda Human Technopole e dalle cattedre Natta, ma anche il varo dei “Ludi dipartimentali”, un altro duro colpo per le università del Mezzogiorno.
Suicidato (il Sud si è)
«Al Sud basta facoltà di Giurisprudenza. Perché è un input produttivo che non serve, non serve a quella regione lí. E quindi uno dice: “chiudo dei corsi, li chiudo d’autorità, sposto il personale da altre parti perché invece voglio promuovere degli altri corsi”». Ma anche meno corsi di Medicina. Questa è la ricetta dell’ANVUR per il Sud, così come la espone il consigliere Daniele Checchi. A supporto della tesi che «il Sud si è suicidato, non è stato ucciso», Checchi sostiene che «alcune università, nella fattispecie quella di Foggia, sono riempite di personale tecnico-amministrativo e quindi poi i costi sono gonfiati da questa cosa». Eppure, nella classifica delle università “più riempite di personale tecnico amministrativo”, Foggia occupa appena il 38° posto su 66, preceduta da diversi atenei del Centro-Nord.
Tesoretto di IIT
«Rimane una puntiforme domanda … che riguarda l’Istituto italiano di tecnologia, il presunto – da fonti di stampa, ma a noi non risulta – tesoretto, così come è stato definito». A coltivare dubbi sull’esistenza del “tesoretto IIT” (circa 500 milioni di euro accantonati in conti bancari e titoli) è niente meno che il Ministro Stefania Giannini. Per levarseli, le sarebbe bastato sfogliare la relazione della Corte dei Conti oppure accendere la TV e ascoltare cosa dice il Direttore scientifico dell’IIT, che è il primo ad ammettere che il tesoretto esiste ed è a disposizione del Governo.
Università in declino
«Il quadro che emerge è sconfortante: rispetto a 8-10 anni fa il finanziamento all’università tramite Fondo ordinario si è ridotto di oltre il 22%; specularmente, gli studenti immatricolati sono calati del 20%, il personale docente è diminuito del 17% e il numero di corsi di studio si è contratto del 18%. In questo allarmante scenario di declino complessivo, la situazione del Mezzogiorno appare ancora più critica» (dalla recensione del volume Università in declino, curato da Giafnranco Viesti, scritta da Sandro Busso e Joselle Dagnes, ricercatori dell’Università di Torino).
VQR (convergenza della)
Già a metà marzo, il Presidente dell’ANVUR era «pronto a fare scommesse»: «chi prenderà meno soldi saranno le università che prima prendevano di più, perché la convergenza è oggettivamente in atto». L’ANVUR vorrebbe far credere che «gli esercizi di valutazione abbiano raggiunto uno degli obiettivi che si erano prefissati: favorire una convergenza verso uno standard comune e più elevato della qualità della ricerca […]». Un affascinante story-telling, non c’è che dire. Peccato che a spostare il grosso dei soldi non sia stato il merito, ma un banale cambio delle scale numeriche usate per dare i voti. E che l’ANVUR lo sapesse ancor prima che partisse la VQR.
W ROARS!
Nel 2016 abbiamo pubblicato 551 articoli, moderato circa 7.300 commenti, ricevuto più di tre milioni e ottocentomila visite. In media, sono più di 10.000 visite al giorno. A questo si aggiungono i 3.057 followers su Twitter, come pure la pagina e il gruppo Facebook con 13.342 membri. Insomma, W ROARS!
Xylella
Abbattere ulivi secolari è una decisione straordinaria che dovrebbe essere presa solo alla luce di evidenze scientifiche indiscutibili. Nel caso della vicenda ulivi in Puglia, non sembra che i dati consentano di affermare con ragionevole certezza che il responsabile della malattia sia il batterio Xylella fastidiosa. Intanto, c’è un “temino” delle elementari che da mesi gira e rigira sui maggiori quotidiani nazionali e riviste internazionali che cerca di tracciare un filo rosso tra casi che non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro — il caso Stamina, il calo delle vaccinazioni, le indagini sul presunto traffico di virus aviari e le sentenze che ne sono seguite, l’emergenza Xylella negli ulivi del Salento, gli Ogm — ma che servirebbero a dimostrare, con una sorta di inspiegabile compiacimento, che l’Italia è un Paese che odia la scienza.
Yes-men
18 febbraio: «Con la Legge di Stabilità abbiamo ricominciato ad investire nel nostro capitale umano» dichiara il Ministro Giannini che, in relazione al piano straordinario per i ricercatori di tipo B appena varato. Si tratta di 861 ricercatori a fronte di un calo di 7.503 posti (tra professori e ricercatori, anche a tempo determinato) rispetto 2010. La reazione dei vertici accademici? «Un quadro, quello delineato dal Governo, che raccoglie il plauso dei vertici accademici» (ADN Kronos). «Una vera e propria iniezione di giovani nelle università» secondo il rettore di Roma Tre, Mario Panizza.
Zingarata
«Il bello della zingarata è proprio questo: la libertà, l’estro, il desiderio… come l’amore. Nasce quando nasce e quando non c’è più è inutile insistere. Non c’è più». Altrettanto effimere si sono rivelate le tabelle delle soglie ASN proposte in luglio da ANVUR pochi giorni fa e cestinate nel giro di poche ore. L’ANVUR, il cui direttivo, sempre più composto da docenti toscani, sembra avere preso a modello l’allegra combriccola toscana di “Amici miei” e le loro “zingarate”, avverte che le soglie che aveva trasmesso «non sono affidabili». La ragione? Un «erroneo invio di informazioni da parte di ANVUR al MIUR»
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E per chiudere, il Blob 2016: una carrellata degli eventi del 2016 vista attraverso le copertine degli articoli di Roars.
Buon anno!