«Il problema del rapporto tra personale tecnico-amministrativo e docenti: alcune università, nella fattispecie quella di Foggia, sono riempite di personale tecnico-amministrativo e quindi poi i costi sono gonfiati da questa cosa». A supporto della sua tesi sul suicidio delle università del Sud, Daniele Checchi, membro del consiglio direttivo ANVUR, ha citato anche i costi gonfiati da un eccessivo rapporto tra personale tecnico-amministrativo e docenti, con l’ateneo di Foggia a fare da pecora nera. Eppure, chi controllasse i dati, scoprirebbe che nella speciale classifica delle università “più riempite di personale tecnico amministrativo”, Foggia occupa appena il 38° posto su 66. Assai più riempite di personale tecnico amministrativo sono alcune blasonate università del Nord tra cui , Padova (27°), Politecnico di Torino (21°), Bologna (19°),  Trento (11°) e Venezia Ca’ Foscari (10°).  Ma la vera sorpresa la troviamo quando andiamo a vedere chi occupa allora le prime nove posizioni delle università “più riempite di personale tecnico amministrativo”. E ancor più sorprendente è scoprire come proseguono le carriere di chi ha governato questi atenei dai costi così “gonfiati”.

Nel suo intervento sul suicidio delle università del sud, Daniele Checchi, membro del consiglio direttivo ANVUR, ha duramente stigmatizzato le università del sud, ed in particolare quella di Foggia, perché riempite di personale tecnico amministrativo:

Il problema del rapporto tra personale tecnico-amministrativo e docenti: alcune università, nella fattispecie quella di Foggia, sono riempite di personale tecnico-amministrativo e quindi poi i costi sono gonfiati da questa cosa.

Siamo andati a controllare. Al 31/12/2014, secondo i dati MIUR, nell’organico dell’università di Foggia risultavano 353 unità di personale tecnico amministrativo. Alla stessa data i docenti a tempo indeterminato dell’università di Foggia erano, sempre secondo i dati MIUR, 347. Il rapporto tra personale tecnico-amministrativo e docenti a Foggia era quindi pari a 1,02. Una università riempita di personale tecnico amministrativo, ne deduciamo, è una università con poco più di una unità di personale tecnico amministrativo per docente.

Vergogna e riprovazione.

Siamo poi andati a controllare gli stessi dati per l’università statale di Milano, quella di Checchi. Al 31/12/2014 le stesse fonti danno: 1.911 unità di personale tecnico amministrativo e 1.934 unità di personale docente. Rapporto 0,99.

Vergogna?

Increduli, abbiamo controllato l’Università di Torino. 1.869 unità di personale tecnico amministrativo e 1.891 docenti; rapporto 0,99.

Riprovazione?

Allora siamo andati a controllare Bologna: 3.074  unità di personale tecnico amministrativo e 2.644 unità di personale docente. Rapporto 1,16. Qui qualcosa non quadra. Bologna è più riempita di personale tecnico amministrativo di Foggia.

Vibrante vergogna e riprovazione.

Infine ci siamo detti: ma forse dovremmo considerare università più piccole. Che non abbiano dentro Medicina. Prendiamo la prestigiosa Ca’ Foscari, per anni governata da un rettore economista. Sicuramente là troveremo una situazione di efficienza che mostrerà chiaramente il cattivo uso delle risorse fatto dai foggiani. Ebbene Ca’ Foscari contava al 31/12/2014 759 unità di personale tecnico amministrativo e 461 unità di personale docente. Rapporto 1,65 tra personale tecnico amministrativo e docente.

Morte a Venezia? Nel senso che, oltre alle università del Sud, si è suicidata anche Venezia Ca’ Foscari?

Morte_a_Venezia

A questo punto, il lettore curioso si domanderà: ma quali sono le università più “riempite di personale tecnico-amministrativo e quindi poi i costi sono gonfiati da questa cosa?”.

Ecco le prime dieci nella classifica delle “più riempite”, cioè con il più elevato rapporto tra personate tecnico amministrativo e docenti [nota].

topten

  • Al primo posto la Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui si dice che il direttore in scadenza Fabio Beltram tra poco sarà cooptato nel direttivo ANVUR.
  • Al secondo posto IMT di Lucca, il cui ex-rettore, Fabio Pammolli, è tra i prescelti da Cingolani per dirigere uno dei laboratori di Human Technopole.
  • Al terzo posto la Università per straneri di Perugia, di cui è stato rettore il Ministro Stefania Giannini.
  • Al quinto S. Anna di Pisa, anch’essa retta dal precedente ministro Maria ChiaraCarrozza.
  • Al nono posto la SISSA di Trieste, già diretta dal Presidente uscente di ANVUR Stefano Fantoni (e dove ha fatto carriera Raffaella Rumiati, altro membro del direttivo ANVUR).

Evidentemente in questo paese “riempire di personale tecnico amministrativo” le università deve essere un merito.

E qua sotto c’è la tabella con tutti i dati. Da cui si evince che l’università di Foggia – 38-esima su 66 atenei – è ben sotto la mediana.

Dati_PTA_docenti

[nota] A quanti obietteranno che non si possono fare confronti tra strutture organizzative di dimensioni tanto diverse, rispondiamo che ne siamo perfettamente consapevoli. Ma applichiamo la logica premiale adottata da ANVUR-MIUR. In un mondo normale, in cui valgono le leggi della statistica e non la pseudo-scienza premiale della VQR, non ci sogneremmo mai di paragonare Normale di Pisa e La Sapienza di Roma. Ma perché non dovremmo farlo visto che ANVUR ed il ministero lo fanno per distribuire l’FFO? Volete che si faccia un’eccezione proprio ora e solo per questo?

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24 Commenti

  1. Vorrei ricordare che queste tabelle sul rapporto TA e Docenti, non sono tengono conto del fatto che laddove esistono i policlinici universitari i tecnici che li operano spesso sono ricompresi nella categoria di tecnici amministrativi, pur di fatto svolgendo ben altre funzioni di quelle comunemente intese. Sarebbe quindi opportuna una comparazione, ranking, basata su dati significativi e omogenei.

  2. A me questo commento sembra faccia parte della serie “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.
    Delle università che si trovano fra le prime 10 della classifica di ROARS, non tutte hanno la facoltà di medicina.
    Inoltre, a fronte di un maggior numero di PTA necessario per l’assistenza ospedaliera, corrisponde un numero non indifferente di docenti di area medica. A Bologna, per esempio, circa il 13% dei docenti fa parte dell’area scienze mediche (e non ho tenuto conto dell’area scienze biologiche). Seguendo la logica del commento, se Bologna non avesse medicina, non ci sarebbero 360 docenti (SOLO scienze mediche al 2014, dati cineca). Per ottenere lo stesso rapporto di UniFG, il numero di PTA a Bologna dovrebbe essere pari a 2578, quindi 496 unità in meno. Io non so se per gestire medicina siano necessarie più di 500 unità di PTA. E considerate che non ho conteggiato i biologi universitari che sono nelle ex facoltà di medicina.

    • Forse Prometheus non ha letto il post fino in fondo, dove c’è la seguente nota:
      ________________
      “A quanti obietteranno che non si possono fare confronti tra strutture organizzative di dimensioni tanto diverse, rispondiamo che ne siamo perfettamente consapevoli. Ma applichiamo la logica premiale adottata da ANVUR-MIUR. In un mondo normale, in cui valgono le leggi della statistica e non la pseudo-scienza premiale della VQR, non ci sogneremmo mai di paragonare Normale di Pisa e La Sapienza di Roma. Ma perché non dovremmo farlo visto che ANVUR ed il ministero lo fanno per distribuire l’FFO? Volete che si faccia un’eccezione proprio ora e solo per questo?”
      _________________
      In ogni caso è stato Daniele Checchi (che non è un collega pensionato venuto a fare quattro chiacchiere al bar della facoltà, ma fa parte del Consiglio Direttivo ANVUR) a tirare in ballo una comparazione dubbia, mettendo gratuitamente alla berlina un ateneo (Foggia). A Prometheus, oltre che la nota, deve essere sfuggito il tono e lo scopo del post che non è certo quello di istituire la “vera” classifica del rapporto PTA/docenti, ma far capire che non è serio lanciarsi in comparazioni spericolate che non tengono conto delle differenze “tra strutture organizzative di dimensioni tanto diverse”. È anche vero che i colleghi sono talmente intossicati dall’assunzione quotidiana di classifiche da vedere compromesse le loro capacità di comprensione testuale. Non per niente avevamo aggiunto la nota. Sapevamo già che qualcuno non avrebbe capito.

    • infatti il PTA a Bologna è in sovrannumero e sottopagato (di più che da altre parti, perché Bologna è una città carissima). Dionigi l’ex rettore, prima di lasciare fece un regalo al PD assumendone 300. Allora, qualcosa non funziona.

    • aggiungo. Il caso dei cosidetti uffici europei. Nessuno mai riuscito a venire a capo di quanto assorbono e di quanto portano in termin di risorse. Sono funzionari, alcuni ben pagati che viaggiano avanti indietro a fare lobbying con Bruxelles. Trattasi di appendici della EU, il capolavoro burocratico che sta affondando l’ Italia, nelle università. Occorre anche sottolineare che gli uffici europei, dove chi ha i progetti piazza i suoi, fanno perdere ore ed ore di lavoro a chi invece i progetti non li vince. Forse occorre mettere ne conto economico anche i tempo. Fine del telegramma.

    • cito da un testo greco: “le prostitute devono accontentare un solo cliente alla volta, mentre il politico molti contemporaneamente”

  3. Ma querelarlo no? Senato Accademico dell’Università di Foggia… batti un colpo… portalo in tribunale. Se non altro la prossima volta il giudice lo costringerà a studiare.
    A questo proposito, cara redazione di Roars, rifacendomi a recenti articoli di alcuni colleghi sul ricorso alla giustizia ordinaria preventiva (che ritengo essere il campo dove l’ANVUR prima o poi perderà la sua guerra santa), non credete possibile che Roars stesso possa diventare un catalizzatore-coordinatore delle azioni giuridiche avverse al MIUR? So che detto in questo modo possa suonare eccessivo, ma sono convinto che sia possibile amplificare il valore delle centinaia di occasioni in cui Tar e CdS ribaltano decisioni, regolamenti, classifiche e quant’altro provenienti dal Ministero, attraverso un’azione di coordinamento. Magari attraverso la forma di un bollettino all’interno del sito. E pensando magari ad altre forme più organizzate di difesa, come quella di un coordinamento di tutte le azioni legali (anche attraverso il coinvolgimento di studi legali avvezzi all’argomento) aventi come obiettivo il ribaltamento del medesimo articolo, comma, regolamento o decreto.

    • Anche se sto andando a memoria, mi sembra che un rapporto intorno a 1:1 tra PTA e docenti non sia così scandaloso nel contesto internazionale (dove non manca chi sottolinea come la crescente burocrazia legata alle pratiche di accountability contribuisca ad alzare la percentuale di personale amministrativo rispetto a quella del corpo docente, con benefici non sempre dimostrabili).

      sottoscrivo. Calare il numero dei burocrati diminuisce la burocrazia.

  4. Segnalerei alla redazione che le elaborazioni effettuate considerano nel personale docente solo PO, PA e RTI (quindi solo tempo indeterminato) mentre nel PTA sono stati contati anche i rapporti a tempo determinato (almeno da un paio di verifiche che ho fatto, quindi immagino la cosa valga per tutti gli atenei).
    Probabilmente una elaborazione più “fair” (con tutti i limiti del caso, già evidenziati) dovrebbe includere anche il personale docente a tempo determinato (RTD) o, meglio, contare nel PTA solo i contratti a tempo indeterminato.

    • Riprendo un pezzo della mia replica a Prometheus:
      ________
      “… lo scopo del post che non è certo quello di istituire la “vera” classifica del rapporto PTA/docenti, ma far capire che non è serio lanciarsi in comparazioni spericolate che non tengono conto delle differenze “tra strutture organizzative di dimensioni tanto diverse”. È anche vero che i colleghi sono talmente intossicati dall’assunzione quotidiana di classifiche da vedere compromesse le loro capacità di comprensione testuale. Non per niente avevamo aggiunto la nota [finale]. Sapevamo già che qualcuno non avrebbe capito.”

  5. Beh, pero’ scusami, De Nicolao, forse tu non hai capito che la mia risposta era a supporto del vostro Post. Avevo letto la vostra nota a margine, pero’, il commento di Marcello si riferiva al fatto che la vostra tesi fosse disattesa dal fatto che alcuni atenei fanno assistenza ospedaliera (che in alcune regioni so essere a carico delle regioni) e quindi UniFG che non ha policlinici universitari ha sempre troppi PTA. Poi io non “sbavo” certo davanti alle varie classifiche che si fanno. Pero’, se si fanno le commento.
    Grazie.

    • Ho voluto chiarire anche perché su Facebook avevo visto partire la solita “febbre da classifica”, rinfocolata dal mito che uno delle principali mali sia l’abnorme percentuale di personale tecnico amministrativo, un tema che meriterebbe un approfondimento (distinguendo anche missione e dimensione delle strutture). Anche se sto andando a memoria, mi sembra che un rapporto intorno a 1:1 tra PTA e docenti non sia così scandaloso nel contesto internazionale (dove non manca chi sottolinea come la crescente burocrazia legata alle pratiche di accountability contribuisca ad alzare la percentuale di personale amministrativo rispetto a quella del corpo docente, con benefici non sempre dimostrabili).

    • Faccio notare al saggio, quanto scrive “Delle università che si trovano fra le prime 10 della classifica di ROARS, non tutte hanno la facoltà di medicina”. Il che è esattamente quello che intendevo evidenziare. Una classifica è e resta una classifica e fornisce un ranking rispetto a un carattere Specificare come si detefinisce quel carattere mi sembra doveroso

  6. Mi pare di leggere dalla tabella che c’è stata una indicazione poco felice. Quand’è che questo sito (ben fatto) posterà il thread sui 2,5 miliardi di euro da dare alla ricerca?Le domande sono: 1) quanti altri nuovi precari si creeranno? 2) Tutti i 1,2 miliardi di euro per dottorandi e ricercatori saranno banditi entro l’estate 2016?

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