Mediane addio? Una circolare MIUR firmata da Profumo conferma il ridimensionamento degli automatismi bibliometrici e ribadisce la possibilità di derogare a fronte di un “giudizio di merito estremamente positivo”. Il 28 gennaio uscirà  il bando per la seconda tornata con scadenza 31 ottobre.

Sul sito dell’Abilitazione Scientifica Nazionale è stata pubblicata la nota circolare del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca su alcuni aspetti applicativi della nuova disciplina per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale introdotta dalla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (prot. n. 754 dell’11 gennaio 2013). Il documento, firmato dal Ministro dimissionario Francesco Profumo, è rivolto “ai componenti delle commissioni giudicatrici e ai candidati del primo bando” e si propone di chiarire alcuni aspetti circa l’applicazione della nuova disciplina delle abilitazioni,

rispetto ai quali sono state formulate da più parti osservazioni, in particolare con la mozione parlamentare n. 1/01152 presentata alla Camera nell’ottobre 2012.

Ricordiamo che la mozione n. 1/01152 era stata depositata il 26 settembre (e non in ottobre come scritto nella circolare) avendo come primi firmatari Eugenio Mazzarella, Mariastella Gelmini e Paola Binetti. Come spiegato in un precedente articolo, la mozione voleva impegnare il governo

a chiarire definitivamente con un provvedimento normativo o interpretativo erga omnes che il superamento delle mediane degli indicatori bibliometrici è uno dei fattori di cui le commissioni giudicatrici delle procedure di abilitazione dovranno tener conto ma non è condizione necessaria, né peraltro sufficiente, per conseguire l’abilitazione, nonché a promuovere per la prossima tornata di abilitazione una profonda revisione degli indicatori quantitativi e bibliometrici slegati dal calcolo delle mediane e basati invece su rigorose soglie assolute note con largo anticipo.

Un dato politico importante era il fatto che la mozione fosse sottoscritta da deputati del PDL del PD e dell’UDC, ovvero da tutte le principali forze politiche che sostenevano il Governo Monti. Si trattava di una presa di posizione molto critica nei confronti della gestione delle abilitazioni da parte del MIUR e dell’ANVUR. A distanza di diversi mesi, la circolare odierna del MIUR accoglie pienamente la prima richiesta della mozione:

Il superamento degli indicatori numerici specifici [le mediane] non è fattore di per sé sufficiente ai fini del conseguimento dell’abilitazione. […] le commissioni possono non attribuire l’abilitazione a candidati che superano le mediane prescritte per il settore di appartenenza, ma con un giudizio di merito negativo della commissione, ovvero possono attribuire l’abilitazione a candidati che, pur non avendo superato le mediane prescritte, siano valutati dalla commissione con un giudizio di merito estremamente positivo.

Dal punto di vista sostanziale, la circolare odierna prende atto degli insanabili problemi che hanno afflitto il calcolo delle mediane e che avevano indotto la stessa ANVUR a riconoscere in un suo documento l’incompletezza della base dati e gli errori strutturali (tra tutti, l’eliminazione dal calcolo dei docenti che non avevano inserito informazioni nel sito docente). La possibilità di citare la stessa ANVUR a testimonianza dell’inaffidabilità delle mediane aveva reso l’intera procedura indifendibile a fronte di possibili ricorsi da parte di candidati esclusi sulla base degli indicatori numerici. In effetti, riguardo agli indicatori numerici, la mozione n. 1/01152 scriveva:

non mancano seri dubbi sulla tenuta algoritmica e giuridica del loro calcolo (anche a causa della perdurante incertezza sull’affidabilità della base di dati utilizzata e sui meccanismi di calcolo adottati)

La stessa ANVUR si era improvvisata nel ruolo di interprete autentico del D.M. 76 precisando che:

La Commissione può, secondo noi, decidere di concedere l’abilitazione anche candidati che non superino le soglie delle mediane. […]

Naturalmente, il “secondo noi” dell’ANVUR non poteva avere alcuna validità formale, come pure non poteva averne la lettera colloquialmente indirizzata al “Caro Andrea” (il Presidente del CUN Andrea Lenzi) da parte del Ministro Profumo.

Di fatto, i membri delle commissioni vengono solo apparentemente sollevati dalla responsabilità di dare una corretta interpretazione del D.M. 76. Nella pratica, tuttavia, ci si può attendere una sorta di “liberi tutti”: le commissioni sono incoraggiate a non attenersi rigidamente alle mediane ma a far prevalere la valutazione sostanziale dei candidati entrando nel merito dei titoli e della produzione scientifica. Un’ulteriore conferma del fallimento sostanziale della “via bibliometrica” alle abilitazioni ed una sconfessione dell’ANVUR, ridicolizzata e delegittimata dai suoi stessi errori.

Va comuque ricordato che la possibilità di derogare ad un uso rigido delle mediane, deve essere “rigorosamente motivata […] sia in sede di predeterminazione dei criteri che di giudizio finale“.

Il riferimento a motivazioni rigorose suona quasi beffardo visti i tempi assegnati alle commissioni per svolgere i loro compiti.

La circolare, oltre che riassumere i criteri e i parametri a cui dovranno attenersi le commissioni, annuncia per il 28 gennaio l’uscita del bando per la seconda tornata delle abilitazioni. Dato che la scadenza sarà il 31 ottobre, il bando rimarrà aperto per quasi nove mesi: un bando persino più lungo di quello della prima tornata che era stato  battezzato “il bando più lungo” senza immaginare che il suo primato sarebbbe stato presto superato. Il vero motivo di questa inusitata durata del bando è la speranza di indurre il maggior numero possibile di candidati a ritirare la propria domanda per rendere più agevole il lavoro delle commissioni impegnate in una “mission impossible”: un veloce confronto dei termini massimi per le proroghe con il numero di pubblicazioni scientifiche da leggere rende evidente l’impossibilità di  valutare seriamente tutti i candidati. La circolare, inoltre, annuncia che verrà reso noto anche il calendario delle sessioni 2014 e 2015.

Nel complesso, la circolare appare una tardiva presa d’atto del fallimento della via bibliometrica alle abilitazioni ed un tentativo pre-elettorale di mettere una pezza alle tragicomiche incongruenze che hanno intacccato la credibilità del ministro e dell’ANVUR. Dopo lo tsunami bibliometrico, preverrà il buon senso e torneremo a  valutare titoli, pubblicazioni e candidati nel merito senza confidare in bacchette magiche bibliometriche? Non è mai troppo tardi per rinsavire, ma chi pagherà il conto delle mediane ballerine, delle riviste pazze e dei semafori arcobaleno?

post scriptum: il Ministro dimissionario Profumo, dato in un primo tempo come candidato del PD, e in un secondo tempo come capolista della lista Monti in Piemonte, a quanto riferiscono fonti di stampa dell’11 gennaio, non sarà candidato al prossimo Parlamento.

 

Print Friendly, PDF & Email

42 Commenti

  1. La circolare dice: DI NORMA l’abilitazione deve essere attribuita ESCLUSIVAMENTE a chi supera sia le mediane che il giudizio di merito.Se non si superano le mediane si deve avere un giudizio ESTREMAMENTE positivo.
    In un paese normale quel ESCLUSIVAMENTE e quel ESTREMAMENTE vorrebero dire che gli abilitati che non superano le mediane sono delle mosche bianche. Tuttavia in italia, e chi fa regolamenti o circolari o altre norme sa benissimo che scrivere DI NORMA vuol dire fate quello che C.ZZO VOLETE!
    VEDREMO.

  2. Condivido che evidentemente il Ministro e suoi accoliti vari, hanno poca dimestichezza con quella strana cosa che si studia(va) nelle Facoltà di Giurisprudenza (ormai soppresse in nome di una presunta modernità all’americana!) e che taluni di noi chiamano “diritto”.
    E’ evidente a chiunque che basare i risultati del concorso (lotteria) sulle “mediane” (per lo più, tra l’altro, assurde) è illegittimo. Specie se, come osserva “paolo” c’è quella ridicola differenza tra “positivo” e “estremamente positivo”. Allegria per gli avvocati che già si strofinano le mani e prenotano vacanze alle Maldive.
    A quanto pare al Ministero non sanno che esiste una responsabilità contabile per le sciocchezze che si fanno, quando costano una quantità enorme di denaro in cause, ricorsi, ecc.
    Nell’articolo che precede, almeno una buona notizia c’è: se è vero che il nostro beneamato ministro evita di candidarsi…si può almeno sperare (è l’unica cosa che ci resti) che il futuro non sia peggiore!

  3. E’ assolutamente sconvolgente (tanto per rimanere nei superlativi che si sprecano) che noi siamo nelle mani di perfetti ed assoluti irresponsabili. Cioè, a bando chiuso e a procedura iniziata, si dànno altre norme, disposizioni, quel che sono, in una CIRCOLARE ?! Per non parlare della frase penultima: “Le commissioni giudicatrici sono, dunque , chiamate ad esercitare il loro [N.B.] autorevole ruolo con la massima autonomia e responsabilità scientifica in un quadro di [N.B.] assoluta trasparenza.” Ma roba da matti. Tutto questo caos e questo circo e questo bailamme durati mesi per arrivare alla perfetta e nota ovvietà e normalità di qualsiasi concorso che si voglia giusto e legale?

  4. Come si scrive da mesi su questo sito, i concorsi si vincono sulla base del merito della produzione scientifica e non appellandosi all’automatismo bibliometrico. Circolare o no la polverizzazione delle mediane e’ dovuta ad un semplice ragionamento. Solo chi vive in un suo incubo personale puo’ pensare che il merito si giudica sulla mera quantita’ o su qualcosa che comunque prescinde dal contenuto effettivo della produzione scientifica.

  5. A me sembra che il ministro abbia semplicemente ribadito che le mediane sono molto importanti ma che le commissioni sono ancora piu’ importanti delle mediane.

    Nel mio settore le mediane sono, secondo me, molto molto sensate. Purtroppo ci sono piu’ di 500 condidati (tra PA e PO) per, in prospettiva, non piu’ di 100 posti nei prossimi 4 anni. Sigh.

    • Non so quale sia la sua area ma nella mia basta aver lavorato un anno dopo la laurea nel gruppo giusto pur senza aver fatto nulla di rilevante per superare abbondantemente tutte le mediane che, per inciso, sono tra le più alte tra tutti i settori. Mi sembra ridicolo sostenere che abbia senso questa meritocrazia da dementi. In relazione al post scriptum: per quanto mi riguarda ho fatto sapere a chi di dovere che non avrei mai dato il mio voto al PD se avesse candidato Profumo; mi è stato risposto che il giudizio sul suo operato è estremamente negativo e che di conseguenza non sarebbe assolutamente stato candidato dal PD.

    • Il mio SC e’ 02B2.

      Sono curioso di sapere qual’e’ l’SC, e magari anche il gruppo giusto, dove basta un anno di lavoro postlaurea per superare abbondantemente
      tutte le mediane che risultano le piu’ alte di tutti i settori.

      Mi sembra difficile che sia un 02, ma di fronte all’evidenza sono pronto a ricredermi.
      Che sia 02A1, dve si firmano articoli a 1000 nomi? Boh.

    • Bene,
      vedo che si è risposto da solo. Se i parametri consentono, anche in un solo settore, assurdità del genere ne deriva che sono parametri assurdi.

  6. Sono pochi i settori in cui le mediane “per se” hanno senso. Ci sono settori dove altri parametri avrebbero avuto molto più senso. Se si voleva fare veramente sul serio si poteva fare in modo che ogni settore indicasse il suo parametro bibliometrico più appropriato. Per esempio nel mio settore vedrei molto bene un n. X di altricoli negli ultimi 5 anni come primo o ultimo autore con un IF relativo di Y (ranking). Sul valore di X e Y si poteva trovare un accordo nell’ambito del settore. In altri settori poteva andare bene un altro parametro. Invece mediane per tutti … quindi per nessuno … la commissione è sovrana!
    Se non è gattopardesco questo, ditemi voi cosa lo è.

  7. Credo che in molti settori il rapporto fra candidati e future posizioni sia superiore a 5/1, quindi sarebbe auspicabile abilitare al massimo i 2/5 degli aspiranti per non creare una pletora di caballeros senza cavallo.

    • Dai, facciamo fare al MIUR un bel sorteggio con una sequenza di numeri casuali da 1 a 69000 e prendendo i primi 27600.

    • Sappiamo tutti che abilitarsi non significa promozione o inquadramento in ruolo.
      A mio parere la scelta di vincolare il numero di abilitati al potenziale di reclutamento/promozione pone più problemi che vantaggi.
      Ipotizziamo che i candidati siano 500 e le future posizioni (previste in base a cosa, con vincoli al reclutamento che cambiano in continuazione) 100.
      Ipotizziamo che 200 superino gli indicatori e i parametri stabiliti dalle commissioni tenendo conto (o meno) del DM.
      A questo punto per abilitarne 100 la commissione dovrebbe ordinare i candidati in base ad un punteggio attributi ai singoli. Non ne abbiamo abbastanza di metriche e bibliometria? Inoltre l’abilitazione non dovrbebe essere una valutazione comparativa tra candidati.
      In secondo luogo occorre lasciare alle sedi la responsabilità e la possibilità di scegliere tra gli abilitati.
      Infine, è possibile che una riduzione forzata del numero degli abilitati si ripercuota sulla categorie più deboli, i precari.

      @Thor: bella idea, sono sicuro che al ministero farebbero anche più sessioni di sorteggi, ottenendo più sequenze diverse, ordinando i candidati a caso (alcuni con Cognome_Nome, altri con Nome_Cognome)

  8. Un dubbio atroce mi assale, ma Thor in ordine alfabetico viene prima o dopo tor: sono un membro dell’ANVUR :-)
    Noi dell’ANVUR per mettere in ordine alfabetico 69000 candidati ci impigheremo 9 mesi… la durata di una gravidanza … ed è per questo che per la prossima tornata di candidature abbiamo scelto 9 mesi di durata … essendo stato il primo tentativo un parto prematuro, anzi un aborto spontaneo, abbiamo deciso che il secondo turno lo faremo durare 9 mesi. E’ infatti scientificamente provato che se i processi di maturazione durano nove mesi tutto va bene … è la natura … umana troppo umana :-)

  9. Non ci avevo pensato. Il sorteggio deve essere unico per tutti i settori garantendo i 2/5 a ciascuno. Si deve prendere il numero degli iscritti del settore con più partecipanti, generare la sequenza e fare gli abbinamenti. Siccome ci saranno sicuramente dei candidati stranieri si potranno cambiare gli ordini alfabetici a sorteggi avvenuti.
    Speriamo fra un anno di potere parlare di altro….

  10. Ma la nuova tornata concorsuale, con “parto” a nove mesi di distanza (!), sarà mica una mossuccia elettorale per far vedere alle masse che il governo mantiene le promesse di mandare a regime il sistema delle abilitazioni?
    E lo stesso pensiero maligno potrà mica sorgere riguardo al procrastinare a tempo indefinito (o meglio, molto ben definito: basta scavallare il 25 febbraio…) i sorteggi dell’area 12, onde evitare che la mannaia di qualche TAR faccia fare l’ennesima magra figura al governo medesimo?
    Chissà perché mi vengono in mente i filmati Luce, con la mietitura del grano rigorosamente a torso nudo. D’altra parte, si sa, a pensar male si fa peccato, ecc. ecc. ecc.

  11. Leggo da pag. 87 del libro “Complessita’ e altre storie” (Di Rienzo Editore, 2007):

    “La valutazione della ricerca e’, in linea di principio, un problema semplice. Diventa estremamente confuso e inestricabile se non si hanno dei punti di riferimento chiari. Abbiamo visto la valutazione CIVR, che e’ certamente migliorabile, ma rappresenta un riferimento importante da considerare. Un altro elemento essenziale di questo bignamino della valutazione e’ saper leggere un curriculum scientifico almeno nelle sue linee essenziali. Oggi basta cliccare sul sito http://scholar.google.com/ e digitare il nome di uno scienziato (attenzione alle omonimie) per avere la lista delle sue pubblicazioni ordinate rispetto a quante volte sono citate in altri articoli (meglio sarebbe il database ISI (Institute of Scientific Information) perche’ scholar.google e’ piuttosto incompleto). Naturalmente si puo’ fare molto meglio e la valutazione di una attivita’ scientifica non si puo’ ridurre a questi numeretti. Un’analisi con il CIVR e Google Scholar, che puo’ essere fatta da chiunque in cinque minuti, avrebbe pero’ impedito…”.

  12. Cari colleghi,

    ovviamente la circolare (prot. 754/13 dell’11 gennaio, a firma del Ministro) sta avendo ampia risonanza su tutti i siti web che si occupano di ASN, e nelle varie mailing-list.
    Principalmente, viene vista come l’autorizzazione alle commissioni a superare il concetto di mediane. Io non credo che sia così.

    Premesso che io non sono un sostenitore di questo meccanismo numerico, cervellotico e mal congegnato, debbo dire che a mio giudizio i principali elementi di novità contenuti nel documento (che per altro è una fonte normativa di livello largamente inferiore a quelle usate per far partire il processo – DPR, Decreti Ministeriali e Decreti Direttoriali) consistono solo nella notizia che il prossimo bando sarà pubblicato il 28 gennaio e conterrà anche le date delle tornate 2014 e 2015 (che quest’ultime saranno rispettate, è poi altra cosa).

    Per quanto attiene i criteri numerici (le cosiddette mediane, introdotte agli artt. 4 e 5, commi 4, lettere a. in entrambi gli articoli), la circolare non dice nulla di nuovo.

    Che superarle non sia una condizione sufficiente per ottenere l’abilitazione, è sempre stato molto chiaro (anche se qualcuno ha detto il contrario, ma solo a parole).
    Che i candidati che non le superino possano avere una possibilità di ottenere l’abilitazione, è comunque scritto nel DM 76 (art. 6, comma 5). Già Fantoni, presidente Anvur, scrisse cose simili qualche tempo fa sul sito Anvur (http://www.anvur.org/sites/anvur-miur/files/mediane_spiegate_definitivo_14_settembre_2012.pdf, il documento non è firmato quindi si deve attribuire al presidente ANVUR, che peraltro ne ha ripreso i contenuti durante alcune interviste, ad esempio qui: http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2012/9/10/UNIVERSITA-Fantoni-Anvur-colpiamo-baronie-e-gruppi-di-potere/319536/). Ora lo dice anche il Ministro, molto bene, ma non c’è novità. Anche il Ministro conferma che (terz’ultimo comma, a pag. 4):

    “La valutazione complessiva del candidato, come si è detto, deve fondarsi sull’ analisi di merito della produzione scientifica dello stesso. Il superamento degli indicatori numerici specifici non è fattore di per sé sufficiente ai fini del conseguimento dell ‘ abilitazione. Di norma, infatti, l’abilitazione deve essere attribuita dalle commissioni esclusivamente ai candidati che abbiano soddisfatto entrambe le condizioni (giudizio di merito e superamento degli indicatori di impatto della produzione scientifica). Tuttavia, come previsto dall’art. 6, comma 5, le commissioni possono discostarsi da tale regola generale. Ciò significa che le commissioni possono non attribuire l’abilitazione a candidati che superano le mediane prescritte per il settore di appartenenza, ma con un giudizio di merito negativo della commissione, ovvero possono attribuire l’ abilitazione a candidati che, pur non avendo superato le mediane prescritte, siano valutati dalla commissione con un giudizio di merito estremamente positivo. Resta fermo che ogni decisione della commissione, relativamente a quanto precede, dovrà essere rigorosamente motivata secondo quanto previsto dall ‘articolo 6, comma 5, del citato decreto e nell’ambito delle procedure di cui all ‘articolo 3, comma 3, del medesimo decreto, sia in sede di predeterminazione dei criteri che di giudizio finale.”

    Cioè si può abilitare anche chi non supera le mediane, però a due condizioni:
    1. La commissione deve aver dichiarato preventivamente che intende discostarsi dall’uso delle mediane, e in quali casi (DM 76/12, articolo 3, comma 3);
    2. Il giudizio deve essere estremamente positivo. Nel documento ANVUR, si arriva a fare un esempio eclatante (penultimo comma, pagina 4): si abilita un candidato nelle aree matematiche che non superi le mediane (con una sola pubblicazione e poche citazioni) ma che abbia risolto uno dei problemi del millennio del Clay Mathematical Institute. Anche conoscendo l’abilità dei commissari (di varie aree) a dipingere il mediocre come ottimo, la vedo difficile … se non altro perché gli altri candidati avrebbero gioco facile a ricorrere qualora poi, a livello locale, venissero danneggiati da abilitati senza le mediane.

    Quindi, a mio giudizio, per quanto riguarda il discorso “mediane”, non c’è novità (anche se CUN e molti altri stanno cantando vittoria).
    Per quanto riguarda invece i nuovi bandi, la circolare è molto positiva (e conferma cose dette molte volte dal Ministro).

    Infine, nell’ottica dei lavori delle commissioni che stanno per cominciare, secondo me c’è da aggiungere una considerazione molto importante. Premesso che:

    Il ruolo dell’ANVUR è solo quello di calcolare le distribuzioni degli indicatori e delle relative mediane (DM 76/12, allegato A, comma 4).
    La valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati è prerogativa delle commissioni (DM 76/12, art. 3, comma 1).
    Informazioni quali indicizzazione e citazioni (e indici correlati) si devono desumere da banche dati internazionali (DM 76/12, allegato A, comma 2, lettera a).

    se ne deduce che:

    il calcolo dei parametri per i candidati lo devono fare le commissioni (avvalendosi, SE SCELGONO DI FARLO, dell’ANVUR e del CINECA);
    non è detto che siano da escludere banche dati diverse da WoS e Scopus. Questa è solo la scelta di ANVUR per calcolare le mediane: in nessuna norma si è dato mandato all’ANVUR di scegliere le banche dati anche per i candidati (mentre invece è chiaro il mandato ad ANVUR per calcolare le mediane).

    Concludendo:

    Le commissioni devono calcolarsi i parametri da sé, e quindi possono decidere di accettare le indicazioni dei candidati stessi (che peraltro lo hanno affermato/lo affermeranno assumendosene le responsabilità), oppure i calcoli del CINECA (quello che voglio dire, è che saranno le commissioni a decidere). I calcoli possono basarsi anche su database DIVERSI da WoS e Scopus.

    • concordo su tutto, tranne la conclusione su cui ho alcune perplessita’. Nella delibera 50 anvur, riportata sul sito ufficiale della abilitazione, si dice che di norma le banche dati sono ISI e Scopus. Cosa si intende con “di norma”? Difficile dirlo, davvero qualche commissione scegliera’ di usare banche dati diverse, calcolando quindi da se’ le mediane? Il tutto col poco tempo che ha? Mha’, non so..

  13. Spero che la stessa attenzione e puntiglio
    dimostrato negli utlimi mesi da Roars
    nell’eseguire la disanima di ogni atto
    del ministero e dell’ANVUR

    sia parimenti applicato nel mettere alla berlina
    tutte le situazioni in cui le commissioni,
    facendosi forza di questa nota
    faranno giudizi di eccellenza ed abiliteranno
    anche personaggi impresentabilmente sotto ogni punto di vista scientifico
    ma con eccellenti presentazioni.

    Ancora peggio sarebbe un todos caballeros
    in cui un giudizio di eccellenza non si nega a nessuno…

    • premesso che l’abilitazione scientifica nazionale mira ad accertare il possesso dei requisiti e non è o non dovrebbe essere un giudizio di eccellenza, continuo a pensare che l’esito più probabile sia il todos caballeros.

    • più che ope legis sembra la consegna di titoli non sempre spendibili. Le stime variano fra 3000 e 5000 associati, con il piano straordinario. Di ordinari non parliamo neanche.

  14. la spendibilità è un dettaglio tecnico
    che non vorrei fosse usato come alibi per essere generosi.
    (tra l’altro basta considerare i costi effettivi e non quelli fittizi dei punti organico introdotti da una mera nota ministeriale e le cifre indicate si moltiplicano per circa 10)

    Invece la cosa su cui vorrei avere opinioni è:
    tutti i candidati idonei sarebbe una cosa scandalosa?

    una commissione che abilitasse candidati senza pubblicazioni degne di nota sarebbe da segnalare all’attenzione della comunità accademica?

    • @ Dan
      Beh, ovviamente sì, sarebbe una cosa scandalosa (e non la prima, peraltro), ma mi sfugge il senso della tua domanda.
      Dal tono sembra che ti abbiano raccontato che Roars è un covo di fancazzisti contrari alla valutazione…

  15. Anche abilitare tutti quelli con le mediane a posto sarebbe scandaloso.

    Quello che intendo dire è che nonostante le migliori intenzioni, che non metto in discussione,
    l’effetto della meticolosa disamina critica di tutti dettagli dell’implementazione di questa valutazione
    è quello di far sembrare tutto da cancellare ed, in assenza di alternative immediate,
    tornare al sistema precedente:
    pieno arbitrio senza responsabilità delle commissioni
    con parametri mutevoli e soggettivi a seconda degli esiti graditi
    su cui l’indignazione generale della comunità accademica
    e la puntigliosa critica difficilmente si sollevano…

    Mentre, secondo me, era invece un fatto importante
    che per la prima volta si cercasse di fondare le valutazioni su regole certe
    basate sulla produzione scientifica (con tutti i limiti ottimamente illustrati da Roars)

  16. Io aggiungerei che le commissioni devono effettuare una enormità di valutazioni. Dovrebbero valutare in continuum per mesi…un assurdo. Ergo dove troveranno il tempo per analizzare a fondo il valore scientifico delle pubblicazioni?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.