Arriva la proroga al 30 novembre per i lavori delle commissioni, ma – a sorpresa – il comunicato stampa MIUR si rivela un vero e proprio “bollettino della disfatta”. Dopo oltre dieci mesi  dalla presentazione delle domande, migliaia di codici ISI, Scopus e ISBN sono ancora in via di recupero. Ciò comporterebbe variazioni significative per il superamento delle mediane di 500 candidati nei settori “bibliometrici” e 1.000 in quelli “non bibliometrici”. Di conseguenza, le commissioni, incluse le 58 che ad oggi hanno già terminato i lavori, dovranno rimettere mano ai loro giudizi per verificarne la congruenza rispetto agli ultimi aggiornamenti. Solo successivamente, “si procederà alla pubblicazione dei risultati dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti abbiano terminato i lavori.” [In serata il MIUR pubblica il testo del DPCM che sembra confermare lo svolgimento della seconda tornata nelle tempistiche previste]

Sarà l’ultima proroga? Sul sito MIUR un comunicato stampa conferma la proroga e la firma del relativo DPCM (il cui testo non è disponibile).

Non risulta nulla circa l’eventuale spostamento della seconda tornata. In compenso il MIUR si giustifica per i ritardi, fornisce i numeri dell’ASN, preannuncia l’invio di ulteriori dati anche alle commissioni che hanno già terminato i lavori perché operino le opportune correzioni. Dopo di che, approvati i verbali, si comincerà a pubblicare gli esiti senza attendere che tutte le commissioni abbiano concluso i lavori.

Particolarmente significative queste righe del comunicato (i grassetti sono nostri):

Queste criticità hanno richiesto al  Ministero un lavoro supplementare e in larga misura manuale nel corso dei mesi  estivi, lavoro giunto ormai quasi al termine. Dalla prossima settimana partirà  l’invio di comunicazioni specifiche alle commissioni (incluse le 58 che ad oggi  hanno già terminato i lavori) per consentire la verifica della congruenza dei  giudizi rispetto agli ultimi aggiornamenti. Dopo un’attenta analisi dei verbali  da parte del Ministero si procederà alla pubblicazione dei risultati  dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti  abbiano terminato i lavori. Laddove saranno riscontrate anomalie rilevanti  rispetto agli atti delle procedure, il Ministero le segnalerà alle commissioni  in modo che l’esito finale del processo risulti corretto. L’esperienza maturata  nella prima tornata richiede per il futuro una riflessione sull’intero  processo, allo scopo di introdurre semplificazioni e miglioramenti per renderlo  più fluido e, possibilmente, più rapido.

Tre domande:

  1. il Ministero si rende conto del fatto che dipingere l’ASN come un processo pieno di criticità tuttora irrisolte ne mina ulteriormente la solidità, fornendo un riscontro certificato ad eventuali ricorsi in sede amministrativa?
  2. Il Ministero intende procedere regolarmente con l’avvio della seconda tornata di abilitazioni, già bandita, o dietro al cenno alla “riflessione sull’intero processo” si cela l’intento di fermare il corso dell’ASN tradendo l’affidamento dei possibili candidati, molti dei quali si sono ritirati dalla prima tornata proprio per poter partecipare alla seconda?
  3. Non sarebbe stato più opportuno pubblicare il testo del DPCM?
    [In serata è comparso sul sito MIUR anche il testo del DPCM. Nella Relazione illustrativa e tecnica, viene menzionata la seconda tornata, sottolineando che la proroga al 30 novembre è “compatibile con lo svolgimento della seconda tornata di abilitazione“. Inoltre, si richiama che l’art. 1, co. 394, l. 24 dicembre 2012, n. 228, prevede la possibilità di disporre, con uno o più DPCM, l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2013. Anzi, ribadisce che “Resta ferma la possibilità già prevista dal co. n. 389 cit. di modulare la proroga entro la predetta data, tenendo conto delle domande presentate in ciascun settore concorsuale]

Si stanno puntualmente avverando gli scenari prospettati di chi, anche su Roars, aveva evidenziato la sostanziale precarietà della procedura. Facendo dipendere l’eleggibilità dei commissari e la valutazione dei candidati da indicatori bibliometrici fragili ed instabili, l’abilitazione viene sempre più ad assomigliare ad un castello di carte destinato a cadere al primo alito di vento. Il MIUR è impegnato in un disperato tentativo di consolidare gli indicatori bibliometrici dei candidati, ma nulla dice degli indicatori dei commissari sulla cui affidabilità si allungano ombre sempre più lunghe. Altrettanto lunghe, se non di più, sono  le ombre sulla difendibilità delle mediane dei settori concorsuali pubblicate a fine agosto 2012, sulla base di dati che, con ogni evidenza, soffrivano di enormi problemi di affidabilità.

È giunto il momento che chi ha promosso, organizzato e gestito l’infelice marchingegno delle mediane si assuma la responsabilità della disfatta. Non è possibile accampare scuse. Non siamo di fronte ad una imprevedibile fatalità. Anche senza citare i numerosissimi e documentati articoli pubblicati su Roars, il CUN si era espresso a più riprese denunciando i pericoli a cui si andava incontro. Basti ricordare  il parere CUN su “Regolamento recante criteri e parametri” risalente al 19-10-11:

Si delinea, perciò, un percorso di definizione delle regole che guideranno le future procedure di abilitazione connotato da notevoli complessità, variabilità interne ed esterne e, al tempo stesso, da opacità capaci di mettere a rischio la stessa applicabilità e, dunque, la tenuta del nuovo sistema di abilitazione.

Anche la CRUI si era espressa in proposito, per esempio in data 27-9-2013:

La CRUI, denuncia il contesto di incertezza, aggravatosi dopo quanto dichiarato sul sito ANVUR in data 14.9. u.s., che rischia di rendere l’intero processo di valutazione equivoco e foriero quindi di successivi contenziosi che, a norma dell’art. 5 c. 3 del DPR 222/11, finiranno col gravare sulle sole Università. Ciò determinerà inaccettabili ritardi che penalizzeranno sia i candidati sia la qualità del sistema universitario.

Ci troviamo di fronte alla cronaca di una disfatta annunciata. Dopo Caporetto, Cadorna fu sostituito da Diaz. Se i generali dell’ANVUR, che pare siano corresponsabili della stesura del Decreto “Criteri e parametri”, non hanno il coraggio di rassegnare le dimissioni, è il momento che intervenga il Ministro.

Seguiranno ulteriori commenti. In fondo al post riportamo il testo integrale del COMUNICATO STAMPA MIUR cs280913.

TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO STAMPA MIUR cs280913

Ufficio Stampa

Roma, 28 settembre 2013

Università: Abilitazione Scientifica Nazionale alla docenza, nuova proroga per le commissioni
Slitta al 30 novembre il termine per la conclusione dei lavori

Nuova proroga per la conclusione dei lavori delle commissioni che stanno valutando i candidati all’Abilitazione Scientifica Nazionale, necessaria per diventare, in base alla normativa vigente, professore all’Università. E’ stato infatti emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che sposta la scadenza, precedentemente fissata al 30 settembre, alla data del 30 novembre.

I risultati dell’Abilitazione Scientifica Nazionale indicheranno i candidati che nei prossimi quattro anni potranno spendere il titolo acquisito per partecipare ai concorsi indetti dalle Università per professori associati e ordinari. La complessità della procedura, che vede impegnate 184 commissioni nazionali e circa 60.000 candidati, ha comportato necessariamente l’adozione di alcune proroghe per consentire ai commissari di portare a termine il lavoro di valutazione e al Ministero di verificare la coerenza dei lavori con quanto previsto dalla complessa normativa in materia (legge n. 240 del 30 dicembre 2010). Nella nuova procedura delle Abilitazioni Nazionali le commissioni operano infatti come articolazioni del Ministero a cui spetta la verifica della regolarità della procedura. Lo sforzo organizzativo è stato enorme, data anche la mole dei numeri da gestire e le criticità emerse.

I candidati:
L’abilitazione riguarda 59.193 candidati di cui 18.073 aspiranti alla I fascia delle docenza (docenti ordinari) e 41.120 alla II fascia (docenti associati). Le domande complessive per la I fascia sono state 21.395, di cui 3.850 inoltrate da esterni al sistema universitario, a testimonianza di una procedura aperta a tutte le componenti del mondo scientifico. Per la II fascia le domande complessive sono state 47.160, 18.273 inoltrate da esterni. Complessivamente le domande di soggetti esterni sono state 22.123. Un esterno può aver inoltrato domanda per più settori concorsuali e anche per più fasce, pertanto il numero dei candidati al di fuori del sistema universitario risulterà leggermente inferiore a 22.123.

Le commissioni:
Le commissioni coinvolte sono complessivamente 184: 109 per i settori bibliometrici (area medica e tecnico scientifica, quelle in cui è possibile misurare l’impatto delle pubblicazioni scientifiche all’interno della comunità di riferimento sulla base di precisi indicatori), dove i candidati sono 35.899, e 75 le commissioni dei settori non bibliometrici (area umanistica e delle scienze sociali per le quali funziona la sola revisione ‘fra pari’), dove i candidati sono 23.294. In 131 commissioni non ci sono state rinunce da parte dei commissari. Nelle altre 53, invece, si sono verificate dimissioni e sostituzioni anche di 4-7 commissari.

Le criticità:
Fin dall’inizio del processo, avviato a fine 2012, è stata posta la massima attenzione alla tutela dei candidati per assicurare una valutazione equa e trasparente. Ciò ha comportato un’azione puntuale di verifica da parte del Miur con la finalità di assicurare la correttezza dell’esito finale e di verificare procedure di grande complessità. Nel corso della procedura si sono verificati via via non pochi problemi. Alcune criticità si stanno risolvendo solamente in questi giorni e il Ministero ne darà comunicazione alle singole commissioni a partire dalla prossima settimana.
Tra i problemi rilevanti si segnala innanzitutto la necessità, che riguarda i settori bibliometrici, di recuperare i codici ISI e SCOPUS di tutte le pubblicazioni presenti nelle domande dei candidati per assicurare una corretta valutazione delle pubblicazioni stesse. Un’attività che è in via di definitiva risoluzione per circa 3.000 domande per le quali si stimano variazioni significative degli indicatori in circa 500 casi. Variazioni che possono comportare un mutamento di posizione del candidato rispetto agli indicatori della valutazione.
Analogo problema per i settori non bibliometrici: è stato necessario il recupero dei codici ISBN dei libri e dei capitoli su libro indicati in domanda dai candidati perché in molti casi non erano specificati. Circa 9.000 domande presentavano questa anomalia. Di queste circa 1.000 comportano variazioni degli indicatori che risultano significative.
Molti candidati, poi, in sede di compilazione della domanda, hanno inserito le pubblicazioni scientifiche in sezioni non pertinenti. Per tutelarli si è provveduto al recupero delle informazioni relative a tali pubblicazioni. Operazione che ha richiesto un’analisi puntuale e manuale delle domande che presentavano questa problematica. Un ulteriore motivo di allungamento dei tempi, infine, sono state le dimissioni di alcuni commissari.
Queste criticità hanno richiesto al Ministero un lavoro supplementare e in larga misura manuale nel corso dei mesi estivi, lavoro giunto ormai quasi al termine. Dalla prossima settimana partirà l’invio di comunicazioni specifiche alle commissioni (incluse le 58 che ad oggi hanno già terminato i lavori) per consentire la verifica della congruenza dei giudizi rispetto agli ultimi aggiornamenti. Dopo un’attenta analisi dei verbali da parte del Ministero si procederà alla pubblicazione dei risultati dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti abbiano terminato i lavori. Laddove saranno riscontrate anomalie rilevanti rispetto agli atti delle procedure, il Ministero le segnalerà alle commissioni in modo che l’esito finale del processo risulti corretto. L’esperienza maturata nella prima tornata richiede per il futuro una riflessione sull’intero processo, allo scopo di introdurre semplificazioni e miglioramenti per renderlo più fluido e, possibilmente, più rapido.

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57 Commenti

  1. Ma come sono state calcolate le mediane se a dieci mesi dalla presentazione delle domande ci sono ancora problemi con Scopus, ICI e gli ISBN? Che attendibilità hanno? Mistero glorioso. Va dato atto al Ministro attuale di aver voluto rilevare le difficoltà del processo e la farraginosità delle procedure.

    • eh sì peccato che l’abbiano rilevato un giorno prima della scadenza dell’n-esima proroga. E invece lo si dice e ridice da mesi, ma si sa ad essere ascoltati sono altri furboni, furbissimi. Quelli che ora vanno cacciati a pedate, gli incliti estensori del “criteri e parametri”.

  2. Questa frase a dir poco sibillina vorrei capirla meglio:
    “Molti candidati, poi, in sede di compilazione della domanda, hanno inserito le pubblicazioni scientifiche in sezioni non pertinenti. Per tutelarli si è provveduto al recupero delle informazioni relative a tali pubblicazioni. Operazione che ha richiesto un’analisi puntuale e manuale delle domande che presentavano questa problematica”

    • Avranno preso spunto dalla Ruritania:
      “contare le citazioni ricevute da tutti gli accademici ruritani. Si trattò di un impresa che mobilitò migliaia di studenti che su base volontaria trascorsero le vacanze estive del 1961 compulsando i volumi della BNR, la Biblioteca Nazionale Ruritana. Gli errori e le omissioni erano tutt’altro che rari. I capi bibliotecari temevano soprattutto i cosiddetti “mancati agganci”, ovvero quando la scheda di un docente rimandava ad una pubblicazione fornendo segnature inesistenti oppure corrispondenti a scaffali desolatamente vuoti a causa di furti o di ricollocazioni errate.”
      https://www.roars.it/lanvur-la-classifica-degli-atenei-della-vqr-e-la-legge-dellimbuto/

    • dopo tutto, come da tempo scrivono i giornali, “a salvarci sarà il lavoro manuale”. Al MIUR hanno cominciato a mettere in pratica.

  3. ricordiamo i nostri amici apprendisti stregoni cosa dicevano tempo fa, tutti garruli:

    . Fantoni e Profumo al convegno organizzato alla Camera dall’on. Binetti (15 novembre):

    “L’Abilitazione Scientifica Nazionale 2012 non è l’ultima spiaggia ma le procedure per la prossima abilitazione 2013 verranno avviate al più presto e ci saranno abilitazioni anche nel 2014 e 2015. Anzi al più presto sarà attivo il sito sulle abilitazioni 2013 nelle quali opereranno le stesse commissioni nominate per il concorso del 2012. Per i professori associati sarà più facile per la presenza del piano straordinario, mentre per gli eventuali ordinari si dovrà attingere alle economie delle università, tenendo presente i vincoli dei punti organico.”

  4. Mi domando con sconcerto e disgusto, mentre assisto come tanti di noi, alle vergognose vicende “governative”, tra pregiudicati urlanti e Presidenti singhiozzanti, mentre l’Italia va a rotoli nell’indifferenza generale, mi domando: ma cosa aspetta la cosiddetta ministra (che spero non sia una speleologa) a smantellare con un colpo di spugna questo mostro inverecondo e costoso, che ha prodotto solo danni e conformismo, che ha obbligato chiunque abbia un’idea a mendicare un posticino, negoziando l’idea, in una rivista di serie “A”, definita tale, magari in evidente conflitto di interessi o da ignoranti assoluti o per caso.
    Ma cosa aspetta? Avrebbe l’occasione di farlo mente il Governo del quale crede di fare parte (perché non è un Governo e quindi farne parte è una finzione scenica) muore come è giusto che sia, e di passare alla storia come una che, almeno ha cercato di privilegiare in extremis le ragioni della cultura e della scienza e dell’onestà intellettuale, su quelle della burocrazia e dell’ignoranza. Sarebbe da premio Nobel, ma figuriamoci!
    E dunque, abbiamo candidati bocciati clamorosamente (chi sa perché e da chi, visto che è scelto a caso), ma i cui lavori (letti chi sa da chi e perché) sono stati giudicati ottimi e viceversa. Dunque ricorsi a go-go, tanto paga Pantalone e Livon si diverte.
    Ma ora “partirà”, per inerzia, la seconda tornata. E che fa la ministra? Lascia tutto com’è per cui avremo il fenomeno ridicolo di candidati che partecipano conoscendo prima la Commissione che li “valuterà” (un obbrobrio giuridico e etico, scusate la parolaccia), e magari (siamo uomini e donne di mondo, via!) commissari che potranno (non accadrà mai, per carità! mica siamo in Danimarca) suggerire a questo o quello di candidarsi: dai è la volta buona, salta su!
    A suo tempo, alcuni “baroni” (ma dotati di c…grandi come case, da premio Nobel, quelli sì) dicevano che erano in grado di mettere in cattedra la propria cameriera (oddio, anche il proprio cameriere, eh!).
    Oggi no! I baroni li crea direttamente la ministra.
    Allegria e non dimentichiamo: B&B compiono gli anni.

  5. Chi lo avrebbe mai detto…

    “Il modello di reclutamento che viene proposto è, dal punto di vista organizzativo, un “congegno a orologeria”; è fondamentale che non si trasformi in una “bomba a orologeria”. Il testo attuale si presta purtroppo in molti punti a questo rischio, che occorre assolutamente prevenire, non necessariamente stravolgendo per forza l’impianto, ma esercitando comunque grande cautela.”
    Paolo Rossi (16 novembre 2009)
    Alcune osservazioni “tecniche” sul d.d.l. Gelmini
    (pubblicato in ASTRID Rassegna 20 novembre 2009 n.103)

    PS: il riferimento è alla prima bozza “Gelmini” del 28 ottobre 2009. Da li’ in poi il testo è stato costantemente peggiorato. Poi è arrivato il DM 76 …

  6. Chi poi ritenesse troppo facile fare osservazioni generiche e pensa che sarebbe stato necessario intervenire in modo più puntuale nel merito del provvedimento, quando avesse a disposizione un pomeriggio di pioggia potrebbe leggersi il seguente documento del 19/10/2011
    http://www.cun.it/media/114276/ps_2011_10_19.pdf
    Sono 13 pagine di critiche “riga per riga” al DM 76, indirizzate dal CUN direttamente al Ministro, chiunque fosse all’epoca (forse ancora Gelmini).
    A tutt’oggi nessuna risposta, né da quel Ministro né dai successivi.

  7. Ormai e’ ovvio che l’ASN sara’ annullata dai ricorsi.
    Infatti si stanno cambiando le regole per il reclutamento locale… secondo me 2+2 fa 4, ovvero niente abilitazione = si faranno i concorsi con le commissioni sorteggiate e tutto si risolve all’italiana. Quindi niente piu’ idonei senza posto e le universita’ che hanno la possibilita’ bandiscono le altre si arrangiano.

    • Il Decreto programmazione non impone il cambiamento del reclutamento locale, ma si limita ad incentivarlo. Dopo il “comunicato della disfatta” gli atenei potrebbero domandarsi se vale la pena di sorteggiare i commissari dalle liste ASN. Se tanto mi dà tanto, le liste dei commissari potrebbero soffrire degli stessi problemi di mancati agganci sui codici ISI, Scopus e ISBN con cui il MIUR sta lottando in queste ore per i candidati. Vale la pena di esporsi a ricorsi per commissioni illegittimamente costituite?

      La questione che rimane irrisolta è come hanno calcolato gli indicatori dei commissari. Gli errori sono solo per difetto (alcune pubblicazioni non sono state “agganciate”)? In tal caso, sono sbagliate anche le mediane nazionali dei settori concorsuali e l’ANVUR deve augurarsi che nessun avvocato o giudice riesca a mettere le mani sui loro file Excel. Oppure, non riuscendo a fare gli agganci, gli indicatori sono stati ricostruiti tramite interrogazioni dei database usando nome e cognome e affiliazione? Conoscendo le difficoltà di disambiguare i cognomi, qualche commissario potrebbe aver beneficiato delle pubblicazioni di suoi omonimi, superando le mediane anche se non aveva sufficienti titoli.

    • Ma quali alternative ci sono se, come probabile, l’ASN fallisce?
      Come qualcuno ha fatto notare ci sono già università che hanno regolamenti come previsto nella programmazione.
      Ognuno si farà i suoi conti, a seconda di quanti posti si perdono ed quanti sono importanti i locali da difendere decideranno. E questo sarà un ulteriore passo per divere le università in A e B.
      Comunque non è vero che l’ASN è stato un fallimento, al contrario ha proprio quello per cui è stata ideata, bloccare tutto per 3 anni, tra poco inizia il 4o, ed ammesso e non concesso che abbia buon fine, non vedremo un idoneo assunto o promosso prima del 5o anno.
      Cinque anni di blocco e nessun ricercatore sui tetti, successo pieno, non c’è che dire.

    • Resta il fatto che, senza ASN, i concorsi locali, con qualunque regolamento, non si possono fare: occorrerebbe una nuova legge che modifichi il reclutamento previsto dalla 240/10. Si arriverebbe tranquillamente al 2016, quindi…

  8. Io ne rimango esterrefatto…
    “Molti candidati, poi, in sede di compilazione della domanda, hanno inserito le pubblicazioni scientifiche in sezioni non pertinenti. Per tutelarli si è provveduto al recupero delle informazioni relative a tali pubblicazioni. ”

    Ma chi glielo ha chiesto? Rientra nelle loro prerogative? Pensano che sia una procedura corretta quella di aggiustare le domande di abilitazioni di alcuni candidati?
    A casa mia, CHI SBAGLIA PAGA!
    Quando ci sono delle regole e una procedura da seguire, se uno sbaglia sono cavoli suoi, fara’ meglio la volta successiva se e’ in grado.
    Ma roba da matti…

    A pensar male potrebbe sorgere il sospetto che hanno voluto rimettere in gioco dei candidati illustri che non sono stati neanche in grado di fare un’application on line.
    MA SI PUO’ AVERE LA CERTEZZA DI QUALCOSA IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE?

    • Sanno di avere la coda di paglia e cercano di salvaguardarsi il più possibile dagli eventuali ricorsi.
      La commissione ha il dovere di valutare tutto quanto prodotto dal candidato e quindi di leggere la domanda in tutte le sue parti e se ci sono cose fuori posto ma presenti deve vederle.
      Il mio parere è che poi magari dovrebbe valutare inidoneo un candidato che non è in grado di compilare un form online, ma questo è un altro discorso.

  9. “Dopo un’attenta analisi dei verbali da parte del Ministero si procederà alla pubblicazione dei risultati dell’Abilitazione per ciascun settore concorsuale senza attendere che tutti abbiano terminato i lavori” Come interpretate questo passaggio ? Se una delle 58 commissioni ha tutto a posto, i suoi risultati potrebbero essere pubblicati anche prima del 30 novembre ?

  10. Cari Colleghi,
    pur apprezzando lo sforzo di molti, che in questo sito fanno commenti e analisi di grande interesse e puntualita`, lasciatemi pero` dire che tutta questa storia delle proroghe e dell`allungamento sine die di questa ASN e` solo una manfrina (come si dice a Roma) per ritardare il piu` possibile le nuove assunzioni e gli avanzamenti di carriera dei ricercatori e degli associati strutturati risultati idonei. In questo modo lo stato (lo scrivo con la minuscola di proposito) risparmia soldi e nasconde in modo maldestro il prossimo tracollo dell`Universita` italiana, consapevole che i soldi sono finiti e avanzamenti e assunzioni porterebbero alla bancarotta dell`intero sistema. E` ovvio che e` tutta una messinscena del MIUR, per distrarci dai veri problemi e dalla cronica mancanza di fondi (a cominciare dal blocco del nostro stipendio, fermo neanche mi ricordo a quando). L`unica cosa da fare e` una mobilitazione generale dei docenti e dei ricercatori STRUTTURATI delle universita` pubbliche. Questa mobilitazione deve pero` escludere i sindacati (sia i confederali sia gli autonomi), in quanto hanno dimostrato un totale disinteresse per la estrema gravita` della situazione.

    • Analisi interessante il cui punto debole è presupporre l’intenzionalità del diabolico meccanismo medianico, che sarebbe un espediente raffinato per metttere sassi negli ingranaggi del reclutamento. Io non sopravvaluterei le capacità tecniche di chi sta nella stanza dei bottoni. Piuttosto, andrebbe ammirata la lungimiranza di chi, volendo affossare università e ricerca, ha messo nei posti di comando degli “esperti” tecnicamente inadeguati che – inconsapevolmente – svolgono il ruolo di guastatori meglio di qualsiasi sabotatore intenzionale.

    • Concordo con green_baron.

      Lo sapete che fine hanno fatto i fondi delle singole universita’ per gli arredi (avevo chiesto 2 sedie)?

      I soldi (almeno a unipd) c’erano. Prima il governo Monti per legge ha bloccato la possibilita’ di spenderli. E ora il governo Letta li ha avocati allo Stato Centrale per legge.

      Sigh.

    • Ci vogliono persone preparate al comando del Paese. Propongo:

      – De Nicolao presidente ANVUR

      – Baccini primo ministro

      – Sylos Labini ministro dell’Economia

      – Banfi ministro della Giustizia

      – L’Innominato ministro del MIUR

  11. Se ad oggi si fosse provveduto all`assunzione di nuovi docenti e all`avanzamento degli strutturati, l`universita` pubblica italiana sarebbe fallita. Io sono 3 anni che non prendo fondi di ricerca (nemmeno 1 euro). Guarda il casino che e` successo con i PRIN. Il MIUR sapeva benissimo che il marchingegno dell`ASN sarebbe stata una tela di Penelope. Era tutto calcolato, fin dall`istituzione di un sistema concorsuale cosi` contorto. L`universita` pubblica italiana sta morendo, e questa ASN e` il segno tangibile e perverso della lenta agonia.

    • Il grande statistico e matematico De Finetti, caro al compianto amico Guido Martinotti, nel 1962 creò l’espressione “mentecatto burocrata”. Credo che solo ora ne possiamo vedere la piena realizzazione.

    • Concordo nuovamente con green_baron.

      Sinceramente il piano straordinario per gli associati con dei numeri cosi grandi di assunti
      (almeno ad unipd) tutti in un colpo (entro fino 2014) non lo capisco.

      C’e’ il rischio di un nuovo “effetto tappo” come nel 1980.

      E i collaboratori piu’ giovani? Mah.

      Si potrebbero creare spazi negli EPR (Enti Pubblici di ricerca) accorpandoli in un unico mega ente (come il CNRS) francesce. In questo modo si potrebbero (forse, ma non credo si fara’ mai) ridurre gli amministrativi ed aumentare i ricercatori. Ci sono dei piccoli EPR che hanno piu’ personale tecnico ed amministrativo che di ricerca (sigh). Ed anche nei grandi EPR la situazione e’ imbarazzante.

    • Il rischio che a fronte della crisi finanziaria dello stato i fondi per il piano straordinario non spesi finiscano distolti per altri fini (che so, finanziare un’ennesima volta le missioni di c.d. “pace” all’estero, perché è giusto che gli universitari muoiano di fame, mentre i militari debbono potersi comprare un appartamento in pochi mesi di missione all’estero) obiettivamente c’è.

    • @Luca Salasnich

      Il piano straordinario è figlio delle pressioni lobbystiche dei ricercatori nei mesi pre-Gelmini (pressioni relativamente condivisibili, a mio parere). Inizialmente, se non ricordo male, doveva essere ancora più massiccio, poi è stato ridimensionato.

      Non credo si realizzerà un tappo come quello creatosi in anni passati perché la maggior parte dei fondi del piano straordinario si riverserà ragionevolmente sugli avanzamenti da ricercatori già strutturati ad associati. Il numero di strutturati cambierà poco, e molti dei nuovi associati non saranno giovanissimi.

  12. Sorry ma non credo alla diabolica macchinazione. Mi sembra piu’ plausibile ipotizzare una spensierata arroganza da parte di ANVUR unita all’aver accettato un ruolo che da squisitamente tecnico si e’ sempre piu’ fatto politico. Quanti warming sono stati lanciati negli ultimi mesi riguardo tutto il processo dell’ASN e quanti ne sono stati accolti? Naturalmente a quanto sopra si potrebbe poi aggiungere il Teco e tutta la vicenda della VQR.
    Mi domandi tra l’altro quali conseguenze sul tutto potrebbe avere l’eventuale caduta del Governo.

  13. Cioè il MIUR vuol farci credere che ha effettuato un certosino lavoro manuale di recupero dei codici SCOPUS/ISI dei lavori? Ha scritto: “Un’attività che è in via di definitiva risoluzione per circa 3.000 domande per le quali si stimano variazioni significative degli indicatori in circa 500 casi. Variazioni che possono comportare un mutamento di posizione del candidato rispetto agli indicatori della valutazione.”
    E ci dice questo fatto a fine settembre? E vuol farci credere che i commissari, a giudizio magari terminato, sono avvisati di un eventuale errore nel calcolo delle mediane e devono effettuare una rivalutazione del candidato?
    Io non ci credo. Secondo me è una panzana. Non riesco a crederci assolutamente.

  14. Concordo con molti dei giudizi qui espressi e non sono stupito: per come è messa oggi l’Italia da ogni punto di vista…
    Comunque concordo con Demetra. Anche perché una parte dell’attività del candidato era quella di indicare i codici di ISI e di Scopus dell’articolo presentato. Chi ha fatto domanda ricorderà l’avviso e lo sbattimento di fare tale verifica.
    Quindi gatta ci cova… oltre a garantire immobilismo per molti altri mesi ancora, la procedura di verifica sembra una specie di pre-difesa al ricorso…

  15. Per salvare le Abilitazioni non ci rimane che affidarci al team che ha raddrizzato la Concordia. In onore all’internazionalizzazione del Sistema Universitario Italiano chiamerei il Progetto: National Scientific Qualification (art.16 of the law 30 December 2010, n.240): parbuckling project.
    Si consiglia la visione del seguente sito: https://www.google.it/search?q=concordia+giglio+parbuckling&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=kiVJUtfzGMPMhAfDnIFA&ved=0CDkQsAQ&biw=1223&bih=559&dpr=1

  16. Ma se ancora non si capisce come abbiano calcolato l’età accademica. Nei settori bibliometrici, un annetto fa, abbiamo tutti fatto il giochino del semaforo. Era tutto finto! Quello poneva al denominatore l’anno del primo articolo indicizzato. Ora sembra che abbiano tenuto in conto il primo lavoro Cineca. Fra l’altro inserito volontariamente dal candidato (a differenza di quelli scopus e ISI che per quanto colabrodo non sono modificabili dal candidato). Quindi qualcuno avrà cancellato 50 lavori, per esempio, dal 1995 al 2009, ed avrà un’età accademica di 4 anni, invece che di 10. Senza contare che le sue vecchie pubblicazioni cancellate ad arte risultano nei curricula dei coautori, quasi sempre nelle mani della stessa commissione.

  17. “Facendo dipendere l’eleggibilità dei commissari e la valutazione dei candidati da indicatori bibliometrici fragili ed instabili, l’abilitazione viene sempre più ad assomigliare ad un castello di carte destinato a cadere al primo alito di vento”. Da alcuni risultati, sembra che i famosi “indicatori bibliometrici” siano stati considerati molto a cuor leggero…

    • Allora, metre i commissari consideravano “a cuor leggero” le mediane, il MIUR faceva una ricerca estiva sistematica e una lavorazione “manuale” dei codici ICI/Scopus relativamente ai lavori di ogni candidato al fine di rivedere e rivalutare le mediane! Sembra davvero una barzelletta, per non dire qualcos’altro….

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