Il fronte di chi si oppone alle le soglie ASN proposte dall’Anvur continua ad allargarsi. Dopo il coordinamento dell’Area 09 (Ingegneria industriale e dell’informazione), la Società Italiana di Filosofia Teoretica, il Consiglio Universitario Nazionale e – fatto inedito – anche il CdA e il Senato Accademico del Politecnico di Torino, contro le soglie Anvur prende la parola anche la Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (la ex-Conferenza Nazionale Permanente dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie): «Il Consiglio ritiene infatti che i valori presenti nella proposta ANVUR per le soglie di accesso alla ASN costituiscano una pre-selezione in base a criteri puramente bibliometrici, che esclude di fatto dalla valutazione un numero elevato di studiosi senza considerarne il reale valore e maturità scientifica, aspetti valutabili solo da una commissione competente. Il Consiglio Direttivo ricorda che l’abilitazione scientifica nazionale non è una valutazione comparativa come la rende l’uso di valori di soglie derivanti da distribuzioni statistiche. Il Consiglio Direttivo ritiene che parametri puramente bibliometrici non possano essere utilizzati come criterio di giudizio per l’attribuzione dell’abilitazione, ma possano servire solo come ausilio nella valutazione e per definire una soglia minima sotto la quale lo studioso non venga considerato ancora maturo e che quindi non possa presentare domanda per l’abilitazione.»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Versione pdf: ConScienze_Documento su ASN_23 luglio 2016


Roma lì, 23.07.2016

 

Al Ministro della Istruzione, dell’Università e della Ricerca Prof.ssa Stefania Giannini
Al Capo Dipartimento per l’Università, Prof. Marco Mancini
Al Presidente dell’ ANVUR Prof. Andrea Graziosi
Al Presidente del CUN Prof. Andrea Lenzi
p.c.
Ai membri CUN delle AREE 1-5

Oggetto: Abilitazioni Scientifiche Nazionali (ASN)

Gentilissimo Ministro,

Il Consiglio Direttivo della Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie ritiene necessario inviare alcune considerazioni e raccomandazioni in relazione al decreto sulla definizione delle soglie per l’ASN.
Il Consiglio ritiene infatti che i valori presenti nella proposta ANVUR per le soglie di accesso alla ASN costituiscano una pre-selezione in base a criteri puramente bibliometrici, che esclude di fatto dalla valutazione un numero elevato di studiosi senza considerarne il reale valore e maturità scientifica, aspetti valutabili solo da una commissione competente.

Il Consiglio Direttivo ricorda che l’abilitazione scientifica nazionale non è una valutazione comparativa come la rende l’uso di valori di soglie derivanti da distribuzioni statistiche.

Il Consiglio Direttivo ritiene che parametri puramente bibliometrici non possano essere utilizzati come criterio di giudizio per l’attribuzione dell’abilitazione, ma possano servire solo come ausilio nella valutazione e per definire una soglia minima sotto la quale lo studioso non venga considerato ancora maturo e che quindi non possa presentare domanda per l’abilitazione.

Tali soglie possono essere determinate solo sulla base di una conoscenza approfondita delle caratteristiche e delle pratiche di pubblicazione dei singoli settori e non sulla base di criteri statistici.

Infatti molti settori presentano una forte disomogeneità al proprio interno in termini di tipologia di lavoro scientifico, con riflessi sulla dimensione dei gruppi, sul numero di lavori, sulla loro tipologia e sul numero di citazioni. L’uso di parametri come il numero di lavori, il numero di citazioni o l’indice h (in particolare se calcolati su periodi limitati di tempo) per valutare queste realtà condurrà fatalmente alla scomparsa di aree culturalmente e scientificamente importanti, dedite ad affrontare argomenti nella fase iniziale del loro sviluppo, quando solo pochi ricercatori ci si dedicano, ma che sono potenzialmente rilevanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese.

Il Consiglio Direttivo ritiene che le procedure di reclutamento e avanzamento di carriera vadano riportate nello spirito della legge 240/2010, che prevede una abilitazione nazionale (e non un concorso) per l’individuazione di una comunità di studiosi degni di diventare professori associati od ordinari e poi concorsi locali che siano dei veri concorsi e non delle mere procedure formali di chiamata. Solo una seria politica di valutazione ex-post del reclutamento, completa nelle sue componenti di ricerca e didattica e che preveda la penalizzazione degli atenei che non svolgono politiche virtuose di reclutamento, può assicurare che l’intero processo sia eseguito in termini più corretti.

Distinti saluti

Prof. Settimio Mobilio Presidente ConScienze

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24 Commenti

  1. Ricapitoliamo: la proposta Anvur non ha ricevuto nessun sostegno istituzionale. Se rimaniamo nei settori “bibliometrici” (aree 1-9) sono giunte bocciature da:
    – CUN (presieduto da un Medico che appartiene all’area 6)
    https://www.roars.it/particolarmente-preoccupanti-le-scelte-metodologiche-dellanvur-ecco-il-parere-cun-su-soglie-asn/
    – con.Scienze (espressione delle aree 1-5)
    https://www.roars.it/asn-no-alle-soglie-anvur-anche-dalla-conferenza-nazionale-dei-presidenti-e-direttori-di-scienze-e-tecnologie/
    – Politecnico di Torino (aree 8-9)
    https://www.roars.it/senato-e-cda-del-polito-riconsiderare-le-scelte-sullasn/
    – Coordinamento area 9
    https://www.roars.it/coordinamento-area-9-no-a-valori-molto-selettivi-delle-soglie-asn-fermare-deprecabile-tendenza-a-opportunismi-e-incremento-quantitativo-non-compatibile-con-la-qualita/
    _____________
    C’è anche una lettera della Società di Fisica i cui contenuti (a quanto mi risulta) ci sono noti solo indirettamente: http://www.primapagina.sif.it/article/467/fisica-nella-tormenta#.V5vIn45Wvqs
    Per i settori “bibliometrici”, un intervento del MIUR nel verso di una sostanziale correzione della proposta Anvur non solo godrebbe di ampio consenso, ma è da più parti sollecitato. I settori non bibliometrici sembrano costituire un mondo a sé vuoi per le deroghe di Anvur alla metodologia statistica sostituita da interventi “ad hoc” sulle soglie vuoi per il silenzio della base se si eccettua la Società italiana di filosofia teoretica (https://www.roars.it/societa-italiana-di-filosofia-teoretica-no-a-valori-soglia-basati-su-mediane-o-percentili/).
    Quello che succederà sarà una cartina di tornasole per capire se esiste ancora un ministro o se la poltrona è di fatto vuota e le decisioni vengono prese altrove (dove?).

  2. non capisco la frase di apertura “Il fronte di chi si oppone alle le soglie ASN proposte dall’Anvur continua ad allargarsi.”
    A me sembra che quanto scritto nella lettera dica l’opposto.

    La lettere propone come rendere piu’ difficile ottenere l’abilitazione avvalendosi delle soglie bibliometriche:

    a) il CD si esprime chiaramente a favore delle soglie come necessarie (altro che contrari alle soglie!) per potere presentare domanda (vedi nota al fondo):
    “per definire una soglia minima sotto la quale lo studioso non venga considerato ancora maturo e che quindi non possa presentare domanda per l’abilitazione”

    b) in aggiunta il CD dice che il superamento delle soglie (non e’ sufficiente) non basta per ottenere ne’ l’abilitazione (intanto l’abilitando deve superarle ma non pensi a questo punto di essere abilitato se non e’ “gradito”) e neppure per essere poi in seguito promosso dai suoi colleghi.

    Quindi i baroni stanno semplicemente chiedendo di avere per legge maggiori poteri: l’ANVUR stabilisca pure le soglie, ma i baroni-commissari avranno il diritto di “non promuovere” chi “non se lo merita” senza che l’abilitato possa sostenere di meritare la promozione perche’ ha superato i criteri dell’ASN.

    Per ripetere questa lettera dice: vuoi fare il professore? allora pensa a fare il percorso ad ostacoli stabilito dall’ASN (ovvero soglie e indici, etc) ma sappi che se non sei simpatico ai tuoi colleghi piu’ esperti (ah ahaaa) non sarai comunque promosso senza che tu possa dire alcunche’.

    Auguri!

    Nota 1 – Qualche lettore frettoloso potrebbe cantar vittoria e soffermarsi sul paragrafo
    “Il Consiglio ritiene infatti che i valori presenti nella proposta ANVUR per le soglie di accesso alla ASN costituiscano una pre-selezione in base a criteri puramente bibliometrici, che esclude di fatto dalla valutazione un numero elevato di studiosi senza considerarne il reale valore e maturità scientifica, aspetti valutabili solo da una commissione competente”.

    Se si legge tutta la lettera, si vede che tale paragrafo, oltre che con finalita’ di captatio benevolentiae, nella logica giuridica bizantina italiana significa in realta’:
    “e comunque noi baroni-commissari possiamo fare come ci pare perche’ noi-siamo-noi e tu abilitando nun sei un … e puo’ sempre esserci qualche candidato cosi’ simpatico (lapus meritevole no?) che possiamo decidere di promuoverlo anche se non ha l’abilitazione”.

    Chiudete gli occhi per 1 minuto e provate a pensare se conoscete qualcuno che rientra nel profilo.

    • Continuo a meravigliarmi delle difficoltà di comprensione testuale che affliggono alcuni lettori di Roars. Se la preoccupazione dell’Anvur è limitare il numero degli abilitati, forse basterebbe rimpiazzare le mediane/soglie con il superamento di test standardizzati (stile INVALSI) per accertare livelli minimi di comprensione testuale.

  3. condivido. io l avevo già scritto, ma forse non inviato. solo i ssd possono stabilire le soglie minime per il loro settore. è una scelta politica, non statistica. la statistica può essere solo uno strumento per darsi una idea dello status quo. Non può essere uno strumento automatico di scelte politiche.

  4. rispondo a @De Nicolao e a @paolo

    @De Nicolao
    tratto dal post su Roars all’indirizzo https://www.roars.it/il-metodo-scriteriato-della-ricerca/
    «L’Anvur è l’unica agenzia al mondo ad utilizzarli in modo esclusivo», sostiene il fisico romano Francesco Sylos Labini, tra i fondatori del magazine online Roars (www.roars.it) dedicato all’analisi delle politiche della ricerca. «Probabilmente il governo non si fidava del giudizio soggettivo dei baroni, ma così ha ottenuto il risultato di deresponsabilizzarli ulteriormente»

    Questa interpretazione della realta’ puo’ accreditare la motivazione e la finalita’ della lettera di questa pagina come un tentativo di screditare ANVUR per avere maggiore potere da parte dei controllori dei SSD?

    @paolo – due commenti
    a) non capisco perche’ se le soglie le stabilisce l’ANVUR non vanno bene, pero’ se le soglie le stabilisce la cricca che controlla un ssd allora si’? O le soglie bibliometriche hanno un senso per valutare un ricercatore o non ce l’hanno, indipendentemente da chi le determina.
    Se si accetta che le soglie abbiano una qualche validita’ nel misurare la qualita’ di un ricercatore, le formule/metodologie adottate dall’ANVUR rappresentano un approccio metodologicamente serio ed accurato per la loro determinazione numerica (migliorabile finche’ si vuole) ma infinitamente migliore della definizione nazionale ‘ad amico o a spanne’ da parte di 4 o 5 persone per ogni ssd.

    Per non essere frainteso: io ritengo che gli indici bibliometrici non misurino nulla della maturita’ scientifica dei ricercatori e non debbano essere utilizzate.

    b) La bieca matematica-statistica contro l’alta politica.
    Come e’ possibile che le soglie bibliometriche Anvuriane non abbiano sollevato nessuna obiezione durante la ASN 2012 tra “i padri protettori” dei vari ssd (gli stessi che sottoscrivono la lettera di questa pagina)?

    Forse perche’ i risultati dell’ASN2012 hanno premiato chi essi volevano fosse premiato?
    E non e’ che oggi si lamentano perche’ i criteri attuali non permettono di premiare chi vogliono?
    E’ una questione di avere le mani libere per promuovere chi si vuole o e’ una questione di valutare la maturita’ scientifica del candidato dandogli la possibilita’ di costruirsi un proprio percorso indipendente come ricercatore nei 10 anni precedenti?
    Non e’ una contrapposizione tra politica e statistica quella che sta avvenendo, ma una lotta di accrescimento di potere da parte di alcuni gruppi rispetto ad altri.

    • phd1: «Come e’ possibile che le soglie bibliometriche Anvuriane non abbiano sollevato nessuna obiezione durante la ASN 2012 tra “i padri protettori” dei vari ssd»
      ________________
      Chi c’era ricorda bene come l’accademia italiana sia stata colta assolutamente impreparata dalla pozione bibliometrica del 2012, ma ricorda anche le contestazioni feroci che condussero alla famosa circolare Profumo sulla derogabilità delle soglie (https://www.roars.it/manuale-medianico-profumo-batte-un-colpo/). Obiezioni ce ne furono e il risultato fu che le soglie risultarono derogabili, un’opzione che ora è chiaramente esclusa dal DM.
      ================
      phd1: «non capisco perche’ se le soglie le stabilisce l’ANVUR non vanno bene, pero’ se le soglie le stabilisce la cricca che controlla un ssd allora si’?»
      ________________
      Se si leggono i documenti, si trova la spiegazione (che non è nemmeno così difficile da capire):
      ________________
      CdA e Senato Accademico del Politecnico di Torino: «una metodologia che stabilisce valori soglia su base statistica che predeterminano l’esclusione di commissari e di candidati, configurandosi come una procedura selettiva di natura comparativa.» [valori assoluti stabiliscono un limite quantitativo *minimo*, una sorta di “massa critica” per evitare di giudicare candidati troppo alle prime armi, mentre le mediane istituiscono una gara dove puoi rimanere escluso anche se sei bravo e hai già tutta la “massa critica” necessaria]
      ________________
      con.Scienze: «Il Consiglio Direttivo ritiene che parametri puramente bibliometrici non possano essere utilizzati come criterio di giudizio per l’attribuzione dell’abilitazione, ma possano servire solo come ausilio nella valutazione e per definire una soglia minima sotto la quale lo studioso non venga considerato ancora maturo e che quindi non possa presentare domanda per l’abilitazione.» [idem come sopra]
      ________________
      CUN: «evitare di ricorrere a procedure automatiche, incapaci di rendere appieno l’irriducibile articolazione interna del sistema della ricerca scientifica. Il CUN ritiene, invece, che i valori-soglia debbano essere fissati sulla base di pareri informati e motivati di esperti, riconosciuti e accettati dalle rispettive comunità scientifiche, e perciò di esse rappresentativi, sulla base di principi di ragionevolezza e significatività e di criteri di adeguatezza ai fini del riconoscimento della maturità e della piena maturità scientifica, senza fare riferimento a procedure comparative statistiche tra i possibili candidati, di cui peraltro non vi è traccia nella normativa vigente.» [idem come sopra; per sapere quale sia la “massa critica” bisogna rivolgersi alle comunità scientifiche, dato che potrebbero differire tra uno storico della matematica e un genetista]
      ________________
      Area 09: «Qualora i valori di soglia indicati fossero tali da escludere circa la metà dei potenziali candidati, il superamento verrebbe percepito impropriamente come l’appartenenza al “top” della categoria e l’acquisizione dell’abilitazione come il superamento di un “pre-concorso” alimentando così aspettative che molto probabilmente saranno disattese. È necessario che sia chiara a tutti la differenza tra abilitato ed idoneo e questo può avvenire solo con soglie non eccessivamente selettive. L’introduzione di parametri bibliometrici ha fornito un utile supporto quantitativo alle commissioni; di contro ha portato alla rincorsa a pubblicare, pubblicare e pubblicare determinando, in tutti i settori concorsuali, un incremento quantitativo della produttività non compatibile con una attività scientifica di qualità che deve essere caratterizzata da originalità, rigore metodologico ed innovatività. Valori molto selettivi delle soglie accentuerebbero questa deprecabile tendenza.» [soglie statistiche con alto grado di selettività illudono chi le subisce che la sostanza del valore di uno scienziato sia nei suoi indicatori bibliometrici il che non solo è falso ma induce una rincorsa collettiva incompatibile “con una attività scientifica di qualita”]

    • De Nicolao: “Chi c’era ricorda bene come l’accademia italiana sia stata colta assolutamente impreparata dalla pozione bibliometrica del 2012”

      Questo non e’ vero.
      Gli stessi criteri, furono discussi ed approvati molti mesi prima nei vari consigli di dipartimento, ben prima quindi che fossero ufficializzati dall’ANVUR. (Questi criteri erano copiati dalle linee guida dei Gruppi di ricerca nazionali note da anni – per ssd che io conosco. Pari pari. Ed approvati con giubilo.)

      Immediatamente gli stessi criteri furono e sono tuttora utilizzati per prendere qualsiasi decisione interna all’ateneo di mia conoscenza inclusa la programmazione pluriennale delle risorse (umane e non).
      Sorpresa o sdegno dei baroni o della maggioranza nei consigli di dipartimento, ma quando mai?

      Altro ricordo, per chi avesse seguito la vicenda della ultima VQR. Essa e’ fallita non perche’ i controllori dei ssd abbiano deciso sdegnati che i criteri bibliometrici non andassero bene.

      E’ fallita perche’ un manipolo di docenti ha rifiutato di sottomettere le loro pubblicazioni alla valutazione su iniziativa del Prof. Ferrero.

      Ricordo anche che gli stessi firmatari della lettera di cui sopra hanno meno di due mesi fa’ cercato in tutti i modi di “convincere” gli Astenuti della VQR a sottomettere le loro pubblicazioni. Fino al punto di sottometterle d’ufficio minacciando ritorsioni legali e non nei confronti degli Astenuti.

      ANVUR e baroni-commissari uguali sono, non neghiamolo.

    • phd1: «Gli stessi criteri, furono discussi ed approvati molti mesi prima nei vari consigli di dipartimento, ben prima quindi che fossero ufficializzati dall’ANVUR»
      __________________
      Non direi. L’indice h-contemporaneo (anche noto come indice di Katsaros dal nome di uno dei suoi inventori) fu tirato fuori dal cilindro come il più classico dei conigli: https://www.roars.it/abilitazioni-il-ritorno-di-katsaros-e-la-neolingua-dellanvur/
      L’invenzione dell’età accademica scatenò furibonde discussioni sia sull’interpretazione che sull’equità.
      Nei settori non bibliometrici non si capiva se monografie e articoli fossero due indicatori separati o no.
      L’invenzione della “classe A” innescò il ricorso dei costituzionalisti e (forse proprio per questo) l’area 12 rimase a lungo priva delle relative mediane (https://www.roars.it/la-dodicesima-mediana/).
      La valutazione della “scientificità” delle riviste fu talmente improvvisata da finire in prima pagina del Corriere della Sera (https://www.roars.it/suinicultura-la-valutazione-della-ricerca-ai-tempi-dellanvur/)
      Per avere una fotografia dell’8 settembre accademico che fu l’estate 2012, basta dare una scorsa alle centinaia di commenti in coda a qualcuno dei nostri articoli:
      https://www.roars.it/abilitazioni-e-mediane-anvur-dipaniamo-il-caos-strisciante/
      https://www.roars.it/attenzione-mediane-in-movimento/
      https://www.roars.it/sul-calcolo-delle-mediane-per-labilitazione-nazionale/

  5. “..poi concorsi locali che siano dei veri concorsi e non delle mere procedure formali di chiamata.”.

    Solo a me sembra pura fantascienza?

    Concorsi da Ordinaro, si conteranno sulle dita di una mano… concorsi da Associato, sempre sempre meno e sostituiti dal passaggio diretto da RTDB. In effetti mi sembra che gli unici a trarre vero beneficio dalla abilitazione a questo punto saranno i ‘fortunati’ presenti o futuri RTDB che si vedranno come per magia inquadrati come seconda fascia senza che nessuno possa più competere con loro, incluse le scarpe vecchie RTI, a cui, ricordo, è preclusa la possibilità di concorrere alle suddette posizioni (incluse quelle da RTDB).

    E con ‘fortunati’, purtroppo, non intendo necessariamente i più meritevoli.

    Dico questo perché il dibattito sulla ASN mi sembra molto più fervido che quello sul sistema di reclutamento in generale, col timore che ci si soffermi sulla pagliuzza invece che sulla trave.

    • non e’ fantascienza lousydoc e’ come era prima delle abilitazioni nazionali.
      Ogni commissione locale decideva chi promuovere a propria discrezione.
      Ha ragione a notare che il dibattito sulla ASN sia tutto sommato una pagliuzza rispetto alla trave del reclutamento generale. Questo e’ sempre stato vero almeno negli ultimi 30 anni nell’universita’ italiana.
      Consideri ad esempio che l’articolo di questa pagina si riferisce ad una variazione di posizione di un gruppo di docenti su un dettaglio tecnico della procedura di abilitazione: se accettare come necessarie e sufficienti le soglie ANVUR determinare con criteri statistici oppure permettere ad un piccolo gruppo di baroni-commissari di decidere a loro discrezione caso per caso di ignorare o meno le soglie.
      E ce pure chi li difende.

    • “l’articolo di questa pagina si riferisce ad una variazione di posizione di un gruppo di docenti su un dettaglio tecnico della procedura di abilitazione: se accettare come necessarie e sufficienti le soglie ANVUR determinare con criteri statistici oppure permettere ad un piccolo gruppo di baroni-commissari di decidere a loro discrezione caso per caso di ignorare o meno le soglie.”
      ______________
      Permangono i problemi di comprensione testuale. Non è un dettaglio tecnico. Le soglie non sono “necessarie e sufficienti”. Non si tratta di permettere di ignorare le soglie. Ribadisco, che più che imporre soglie bibliometriche, sarebbe utile fare selezione valutando le capacità di comprensione testuale.

  6. Bene, come dice De Nicolao, ora un po’ di massa critica per spingere il Ministro (sic) a fare semplicemente quello che è il suo compito ci sarebbe. Ma il Ministro non c’è. O meglio c’è e vuole solo evitare di avere molti idonei alla prossima tornata. Per questo lascia fare il lavoro sporco all’ANVUR che con le soglie capestro taglia d’ufficio una moltitudine di aspiranti abilitati.
    @Phd1: veramente sconcertante il livello di incomprensione sia del testo che di concetti elementari. Tale comunque da denotare un sicuro superamento di slancio delle soglie!

    • @braccesi due punti.
      a) mi indica per favore quali concetti secondo lei non ho compreso?
      Un commento dettagliato sarebbe molto utile sia per me sia per chi come me non si rendesse nemmeno conto di non aver capito i concetti che invece occorre capire.
      b) nel suo commento identifica come attori il ministro, l’anvur ma dimentica il ruolo dei capi-ssd. I baroni-commissari sono diventati improvvisamente i ‘buoni’? vittime dell’Anvur e del Ministro?

  7. Come nell’ASN 1.0 nella ASN 2.0 le commissioni decideranno chi abilitare e chi no arbitrariamente (solo tra coloro che superano i parametri).

    Lasciando perdere per un momento il ricorso alle solite litanie italiche (raccomandazioni etc) mi chiedo se per avere un sistema di reclutamento eticamente e scientificamente efficiente si possa fare di meglio.

    Si può chiedere al Ministro di controllare che l’operato delle commissioni sia per quanto possibile distante da arbitri ingiustificati?

    Si può introdurre una qualche forma di valutazione delle commissioni (post ante) che possa prevedere qualche forma di penalità (ad es nel caso di manifesta inadempienza l’esclusione dalle liste di potenziali futuri commissari) ?

    • Nessuno di questi metodi è applicabile. Valutazioni a posteriori delle commissioni ? In che modo ? Algoritmico ? Altre commissioni ? Manifesta inadempienza ? Chi la determina ?

      Credo che l’unica misura che possa portare ad una riduzione dell’arbitrarietà (per non dire di peggio) sia aumentare la dimensione del campione, quindi con commissioni più ampie. Cinque membri già non è male, soprattutto ora che basta la maggioranza semplice. Forse già sette membri sarebbero sufficienti a rendere poco probabile che quattro si coalizzino per compiere nefandezze e nel contempo non si vergognino di fornte agli altri tre…

  8. Sono documentati su ROARS in ASN 1.0 (basta cercare nell’archivio) diversi casi folcloristici, quale il caso di un commissario che ha appellato nel giudizio un candidato con un “cambi mestiere” o ancora di commissari stranieri non adeguati (fuori settore). non sono forse questi esempi di manifesta inadempienza? Cosa possiamo fare perché non si ripetano?Inserire una qualche forma di penalità (anche lieve) sarebbe comunque un elemento di riflessione per il Cagliostro di turno. Aumentare il numero di commissari potrebbe essere una soluzione, anche se temo allungherebbe i tempi della valutazione….

    • Ho ben presente i casi folcloristici. Il problema (come al solito) è tecnico. Anche ammettendo una volontà politica di correggere le anomalie, come si fa a determinare un comportamento scorretto ? Come si fa a distinguere una valida motivazione per la non abilitazione da una folcloristica ? Quali sono i termini e chi decide ?

      Se si decide fra pari significa creare delle commissioni di vigilanza (a questo punto c’è il problema della base di induzione). Un organo esterno ? Il TAR già non entra mai nel merito: al più censura inadempienze procedurali e formali.

      L’unica speranza è che dove è impossibile normare possa essere efficace l’etica. Un buon inizio sarebbe se gli accademici per bene condannassero i casi folcloristici nei concorsi (e nell’ASN) come giustamente fanno per gli alti papaveri qui:

      https://www.roars.it/io-speriamo-che-mi-selezionano-14-temi-di-candidati-anvuriani-parte-i/

      https://www.roars.it/io-speriamo-che-mi-selezionano-parte-ii/

    • Caro Albarelli,
      all’epoca abbiamo aperto un lunghissimo post, intitolato cahiers de doleASN dove i posteri potranno trovare molta utile documentazione. La redazione di Roars con i suoi poveri mezzi non può fare il censore dell’intero reclutamento italiano. Anche i lettori dovranno darsi da fare.

    • Non era assolutamente una critica a ROARS, mi riferivo al generale laissez faire tanto in voga in tutto il corpo accademico quando si tratta di valutazione dei candidati.

  9. Se noi docenti universitari non fossimo una categoria di cialtroni inconcludenti, a fronte di queste ennesime assurde imposizioni troveremmo la forza di ribellarci in massa, bloccando tutto il sistema universitario, e riusciremmo finalmente a dire alla politica infame che da decenni ormai ci impone oscenità legislative di vario genere “GIÙ LE MANI DALL’UNIVERSITÀ”.
    Invece (lo sappiamo noi, così come lo sa questa massa di incompetenti che ci impone le ennesime porcate), dopo qualche mugugno finirà tutto a tarallucci e vino, così come è finita per gli scatti stipendiali, per le assurdità della riforma Gelmini, e prima ancora per i disastri firmati Berlinguer e Moratti, per i finanziamenti alla ricerca pressoché scomparsi, etc. etc. etc..

    • Sottoscrivo. E sarà sempre peggio. Non è difficile prevedere le università italiane non esisteranno più da qui a 20 anni. Semplicemente è un settore che sparirà come i mulini a macina , le carrozze, le piccole botteghe.

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