La mozione del CUN denuncia disorganicità, contraddizioni e particolarismi
Il CUN si pronuncia sul “decreto sul merito” con una mozione estremamente critica in cui utilizza termini quali “preoccupazione”, “rammarico”, “disagio”, mentre “chiede con forza” al Ministro un confronto sui temi del provvedimento in corso di stesura. Di seguito, alcuni dei principali motivi di preoccupazione e disagio espressi dal CUN.
- Disorganicità e complessità di provvedimenti motivati da esigenze particolaristiche che risultano incompleti, contraddittori e fonte di comportamenti opportunistici o elusivi.
- La sostituzione di un’abilitazione che prescriveva un motivato giudizio fondato sulla valutazione analitica dei titoli e delle pubblicazioni con semplici verifiche quantitative di tipo bibliometrico.
- L’estensione incontrollata dei procedimenti di assunzione per chiamata diretta che evitano le selezioni basate su valutazioni comparative del merito.
- L’abolizione dell’impegno preventivo ad assumere come professori associati i ricercatori a tempo determinato di tipo B che avessero conseguito l’abilitazione e gli effetti negativi sui giovani precari della frammentazione su base annuale dei contratti a tempo determinato.
- Il pericolo che le nuove prove di orientamento e ammissione agli studi universitari per gli immatricolandi si tramutino in una surrettizia limitazione degli accessi riducendo il numero già modesto degli studenti universitari italiani.
- Il tentativo di riformare la normativa “sulla base di critiche largamente ingiuste nella loro genericità e di intenti punitivi” senza tener conto dei recenti tagli, “pesanti in termini di risorse finanziarie, umane, giovanili, infrastrutturali e persino di speranze“. Il CUN ricorda anche che l’università italiana, nonostante i tagli “continua ad assicurare al Paese una formazione avanzata di ottimo livello e un’attività di ricerca che tiene ancora il passo con gli standard internazionali”.
- La mancata consultazione del CUN che rappresenta democraticamente l’intero sistema universitario nazionale e il tentativo di tamponare le difficoltà con soluzioni estemporanee e non di sistema.
Il CUN, infine, chiede con forza al Ministro e al Governo “un ripensamento generale del provvedimento in questione”, e “una nuova politica di investimenti per la ricerca e per i giovani”.
Il testo completo della mozione: Mozione sulle ipotesi di modifica della legge 30 dicembre 2010 n. 240