Questo è c..o, cogl..nazzo!… il suo è c..o, la mia è classe, caro il mio cogl..nazzo!“: forse qualcuno ricorda la famosa scena della partita al biliardo tra il Rag. Ugo Fantozzi e il conte Diego Catellani. Il quale, mentre derideva le giocate del povero Fantozzi, decantava le proprie come genuina espressione della classe più cristallina. L’altro ieri, ad essere messi a confronto non sono stati colpi di stecca, ma l’Abilitazione Scientifica Nazionale, con le sue commissioni fresche di nomina, e il discusso Decreto che regola la selezione delle Cattedre Natta, affidandola a commissioni i cui presidenti sono nominati direttamente dalla Presidenza del Consiglio. Su twitter, Rete 29 Aprile ha chiamato in causa il Sottosegretario Tommaso Nannicini, il quale ha spiegato così la differenza tra le due modalità di reclutamento:

tweet_nannicini_natta

Con tanti saluti ai commissari ASN che, evidentemente, sono ritenuti di livello “non alto”. I quali, però, possono consolarsi: a differenza di Fantozzi, non hanno dovuto rendersi disponibili a mangiarsi i birilli del biliardo.

Non ancora, almeno.

fantozzi_mangia_birilli

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16 Commenti

  1. I termini della questione sono in fondo chiarissimi.
    Il pupazzo non si sogna neppure di fare ciò che ASSOLUTAMENTE DOVREBBE FARE, ovvero dare (molti) più soldi per concorsi che consentano di assorbire una percentuale almeno decente di abilitati ASN (parlo dei non strutturati, perché gli abilitati strutturati, almeno i ricercatori con abilitazione di seconda fascia, saranno tutti chiamati entro i sei anni di validità dell’abilitazione).
    Non se lo sogna neppure perché la sua testina ragiona così: l’ASN è roba di Gelmini-Profumo, ovvero Arcore-Monti, insomma è il passato, che è melma e schifo a prescindere (quindi melma e schifo sono anche i suoi commissari, bravo nannicini) perché a promuoverlo-comandarlo non c’ero io; mo’ però, grazie al cielo, ci sono io, che sono il presente e il futuro/il futuro che è già presente (l’ultima pupazzata all’ultimo picniccone sull’Arno non recitava appunto “il futuro è adesso”? ndr); e io mo’ offro all’ammirazione dell’Europa e del mondo, dopo l’italicum, anche un reclutamento universitario tutto nuovo, altro che ASN e i suoi ciarpami!
    E quale potrebbe essere il reclutamento “tutto nuovo” sfornato dal pupazzo spalleggiato dall’immancabile atroce bocconiano (da anni, se ne trovano sempre ben più d’uno pronti alla bisogna)? Ma ovviamente un modello di reclutamento fondato sui due pilastri della sua “”cultura””: neoliberismo+fasciostalinismo/fasciostalinismo+neoliberismo. Vale a dire absolute deregulation … a favore del capo (che, guarda caso, al momento è lui), o meglio a vantaggio del manganellatore e della sua cricca di sottoposti e fideles (la quale ovviamente si amplia ad ogni ora, essendoci pochi popoli inclini quanto l’italico al contrario della seria e onesta opposizione, cioè all’arte di gremire il carro del vincitore di turno): il capo nomina i commissari che nominano i vincitori=il capo nomina i vincitori. Più facile e chiaro di così…

  2. Come realizzare la meritocrazia nell’Università italiana. Strategia in 10 mosse (iniziata dalla Gelmini e tuttora in atto):
    1. Fare una riforma inutile di tutto l’intero sistema universitario, che nessuno aveva chiesto e di cui nessuno sentiva il bisogno
    2. Istituire un’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca e nominare autorevoli burocrati nel consiglio direttivo
    3. Istituire una procedura centralizzata e statale di Abilitazione Scientifica Nazionale e far produrre all’Agenzia di cui sopra criteri burocratici, numerologici, incomprensibili e illogici per la selezione di commissari e candidati
    4. Organizzare un macchinoso e astruso sistema informatico per far immettere continuamente a commissari e candidati liste di pubblicazioni, cambiando continuamente specifiche e formati.
    5. Rendersi conto che tutto questo è un mostro burocratico inefficiente e macchinoso e cercare di porre rimedio nella Legge di Bilancio
    6. Raddoppiare i fondi all’Agenzia di Valutazione
    7. Improvvisare un sistema di reclutamento parallelo e alternativo all’Abilitazione Scientifica Nazionale con commissioni direttamente nominate dal Governo, affermando che quelle selezionate con i metodi dell’Agenzia di Valutazione – appena rifinanziata – sono di basso livello.
    9. Arrampicarsi sugli specchi per cercare di dimostrare che c’è una logica in tutto questo
    10. Twittare un po’ di accuse contro i baroni universitari
    Che Dio protegga l’Università italiana dalle riforme, dai riformisti e dal nuovo che avanza.

    • Condivido del tutto. Aggiungo solo questo: che i burocrati anvuriani, quelli che hanno inventato l’anvur, quelli che scrivono le finanziarie sono tutti professori universitari. L’università italiana forse andrebbe protetta anche dai professori universitari riformisti, in particolare dagli economisti, e specialmente dagli economisti che scrivono su un noto blog.

    • Il mantra degli economisti che scrivono sul noto blog è “gli incentivi giusti sono quelli che aumentando la competizione aumentano la qualità”: chi decide cosa aumenti la competizione, cosa sia la qualità sono loro stessi che per definizione sono eccellenti. Purtroppo il paese, e non solo l’università, è ostaggio di questa setta di pseudo-scienziati che ripetono lo stesso mantra da qualsiasi canale.

  3. A parte il linguaggio di basso profilo (e non importa che sia utilizzato in twitter) per parlare di cose di massima importanza (per l’universita), cio che risulta essere veramente importante per TN e’ l’esercizio del potere. Tutto il resto non conta, potrebbe essere benissimo una gara tra aspiranti cuochi su un canale di altrettanto basso profilo.
    Quanto alla costituzionalita del provvedimento, sembrerebbe che se passa il SI, il provvedimeno diventa di conseguenza ed automaticamente costituzionale. Pero qualche parere articolato di un collega costituzionalista non guasterebbe, sebbene nel caso Onida, tanto per citare i top, i costituzionalisti sono stati ‘soccombenti’.

  4. Che si proceda alla “dilettanti allo sbaraglio” è l’unica cosa certa stante tutte le censure del Giudice Amministrativo ed i “pareri consultivi” disattesi del Consiglio di Stato. Che tutte queste riforme (ASN .. Cattedre Natta .. Valutazione) fossero pianificate dai Governi e Parlamenti che si sono succediti è improbabile perché vuole dire mettere insieme persone, gruppi di potere, partiti che difficilmente possono pensarla allo stesso modo. L’unica cosa certa è che la risposta “legislativa ed esecutiva” alla richiesta di trasparenza e legalità nell’Università è stata finora inadeguata e lo sarà forse anche in futuro.
    Le Cattedre Natta sono un attacco esterno da parte del “nuovo sistema” contro il “vecchio sistema”? E che cosa dire poi della presenza nelle liste dei candidati commissari sorteggiabili dei professori in quiescenza con contratto di straordinario a tempo determinato che, in alcuni casi, sono anche nelle Commissioni ASN 2.0 e che saranno conseguentemente in quelle di chiamata?
    Quale contenzioso si intravede all’orizzonte … vuoi vedere che la lobby degli avvocati amministrativisti ha progettato tutto questo per continuare a lucrare sul fenomeno “reclutamento universitario” considerato i profitti con l’ASN 1.0?
    Voi del MIUR che leggete non potete mettere fine a tutto questo scempio applicando le leggi, difendendo il MIUR adeguatamente innanzi al Giudice Amministrativo, esprimendo pareri tecnici corretti all’Esecutivo ed al Legislatore …?
    Solo Voi avete qualche probabilità di successo perché siete sempre dentro … al Vecchio sistema che perde potere ed al Nuovo che invece lo acquisisce.

  5. Ma io mi chiedo e vi chiedo….
    Sono in una microlettore bibliometrico di ambito sociale 11/B…
    Nel mio dipartimento ci sono colleghi ordinari e associati che dopo 10, 20 o 30 anni di servizio hanno massimo 4 articoli su Scopus (original paper) per il resto libri in italiano, pubblicazioni su case editrici dell’università italiana. Queste persone ricevono uno stipendio di 70, 80 e addirittura 130 mila euro all’anno, sono in commissione di dottorato di ricerca, sono nel collegio del dottorato, sono presidenti di corso di laurea. Queste persone sono in giunta di dipartimento e decidono gli SSD in cui bandire con articolo 18 o 24.
    Poi nel mio dipartimento ci sono ricercatori, ormai ultra quarantenni, con 30, 40, 80 pubblicazioni in Scopus (con indice h di 8, 10, 16) che guadagnano 38 mila, 42 mila euro all’anno (sempre lordi si intende) che si fanno un mazzo per partecipare a bandi e avere finanziamenti esterni (h2020, ERC), che poi qualche volta li vincono…e intanto hanno famiglia etc..
    Ma mi chiedo, siamo tutti uguali? ci impegniamo allo stesso modo? abbiamo capacità e e risultati differenti? io dico SI, SI, SI!!
    Ma allora perché l’Università italiana se ne fotte di questo e ci tratta allo stesso modo e anzi con le “vecchie regole” in cui quello che conta è la “relazione con qualcuno” o “semplicemente un privilegio di anzianità” acquisito?
    Allora io dico: BEN VENGANO LE CATTEDRE NATTA, dovrebbero essere tutti i bandi CATTEDRE NATTA!!

    • @DIFFERENZE, con massimo rispetto, ma temo che lei sia stato un po’ plagiato. Una volta c’erano coloro che discettavano in “latinum latinorum” il fatto che scrivessero in latino non rendeva le loro sciocchezze o banalità delle genialate. A differenza di lei credo e so che le pubblicazioni main stream a cui lei fa riferimento spesso uccidono l’originalità. La invito in tal senso a leggere il lungo dibattito che su roars si ripresenta da anni. Mi permetto di segnalarle inoltre la lettera del collega di diritto non pubblicata DA Sergio Romano sul giornale di regime per antonomasia (corrsera) e appena pubblicata qua in roars. Capisco la sua esasperazione, ma spero si renda conto del fatto che il problema non è quello che chi ha fatto carriera guadagni più di lei (succede in magistratura come nelle imprese o in tutti i giornali dove giovani brillanti scrivono almeno altrettanto bene di DiBattista e sono più “inglesi” e documentati ma non prendono una lira -parlo per esperienza diretta-. Il problema è quello che roars dice da anni: maggiori finanziamenti avrebbero permesso anche a persone come lei di crescere e avere ciò che si merita. I suoi colleghi non hanno alcuna colpa. Le consiglio di aggiustare il tiro e di ricordarselo a referendum del Bomba.

    • capisco la tua posizione ma non la condivido pienamente.
      La bibliometria, per i settori come il mio, è perfettibile certamente ma consente adesso di fare una comparazione tra candidati ed impedire che un giudizio arbitrario personale soggettivo favorisca un candidato al posto di altri magari più meritevoli.
      Io ho fatto molti concorsi e mi sono visto passare davanti, come vincitori, candidati che non avevano articoli peer reviewed attestanti almeno una competenza in ambito di ricerca (scrivere un progetto, farlo approvare da un comitato etico, realizzare il progetto, raccogliere dati, fare una analisi statistica, scrivere un articolo, inviarlo ad una rivista internazionale, rispondere ai commenti dei revisori) ma avevano solo alcuni capitoli su libri o riviste italiane la cui casa editrice era quella dell’associazione professionale alla quale i candidati appartenevano.
      Puoi immaginare come mi sentissi dopo ogni concorso!!!
      Oggi sembra maggiormente possibile poter fare ricorso all’ANAC http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/MenuServizio/Contatti (CANTONE) e segnalare mediante un invio al seguente indirizzo protocollo@pec.anticorruzione.it una segnalazione da parte di un candidato che ritiene che un concorso non abbia tenuto conto di parametri numerici di misura del valore di un candidato (con tutti i limiti della bibliometria).

    • Una grandissima opportunità. Se avessimo saputo in anticipo che al taglio di 12.500 posizioni a tempo determinato sarebbero subentrate ben 500 super-cattedre, non ci saremmo lamentati un giorno sì ed un giorno sì, ma avremmo solo atteso con ansia il grande momento in cui l’avvento degli über-professoren riscuoterà la sonnolenta università italiana dalla sua mediocrità. Mi sembra ovvio che un Natta-professore (tanto più se selezionato sotto gli auspici del conducator) valga non meno di 25 unter-professoren.

  6. E’ il mio primo intervento su ROARS, che seguo da molto tempo con interesse. In quanto fantozziano membro di commissione ASN, “ma come siete umani ad ospitarmi”, suggerirei che fossero tali commissioni a selezionare gli aspiranti professori NATTA. Questo farebbe risparmiare molto denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato per assunzioni di giovani o assegni di ricerca. Inoltre, sarebbe opportuno che i candidati alle NATTA avessero una ASN, o posizione equipollente all’estero, o ancora qualificazione equipollente all’estero (Habilitation, etc.) Oddio non che non esistano “geni” allo stato puro, il compianto Furio Jesi neppure era diplomato al liceo, ma una preselezione sulla base di abilitazione o posizione equipollente eviterebbe molti potenziali brogli ed imbrogli.
    Con cordialità, buon lavoro.

  7. Il sole24 si meraviglia della scelta dei rettori da parte di Erdogan http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-10-31/repressione-turchia-giornalisti-arrestati-erdogan-sceglie-rettori-123848.shtml?uuid=ADpsBZmB. I vedo poca differenza (fatto salvo che il regime Berlusconian Renziano è in occidente) con le cattedre Natta. Non credete che in Turchia ci sia il Nannicini di turno che supporta il locale regime con giustificazioni Islamico-ottomane invece che Bocconian-Luissiane??!!

  8. Il feroce Cav. Catellani era stato eletto Gran Maestro dell’Ufficio Raccomandazioni e Promozioni.
    «Al lavoro! Al lavoro! Chi non scatta niente scatti! [e, in effetti, da 2010 non si vedono proprio …] Ve lo dice uno che viene dalla gavetta, e si è fatto un mazzo così!»
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    Ecco la versione integrale:

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