Il Consiglio Universitario Nazionale quale Organo elettivo di rappresentanza del Sistema Universitario, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intende portare all’attenzione di tutte le sedi Istituzionali e Politiche le principali emergenze che stanno ponendo il Sistema dell’Istruzione e della Ricerca universitaria in una condizione di crisi conclamata.
Il Consiglio Universitario Nazionale ritiene che tali emergenze, se non affrontate immediatamente con attenzioni e con soluzioni adeguate, informate e consapevoli, condurranno a una crisi irreversibile, in conseguenza della quale gli Atenei e le Comunità Accademiche non saranno più in condizione di assolvere i propri compiti istituzionali, di procedere alla formazione delle giovani generazioni, di promuovere la ricerca scientifica e di contribuire al contempo allo sviluppo e alla diffusione della cultura, valore costituzionalmente elevato a principio fondamentale della nostra Repubblica. Il Sistema Universitario e della Ricerca è stato interessato da riforme di vasta portata la cui attuazione si è risolta in un’iper-regolazione di difficile leggibilità; le innovazioni introdotte hanno comportato l’adozione di modelli e di soluzioni che si sono volute, incautamente, d’immediata e generalizzata applicazione, senza alcuna preliminare sperimentazione. Le energie delle strutture tecniche e del personale accademico sono state impegnate nell’assolvimento di pesanti oneri organizzativi e funzionali, spesso di natura fortemente burocratica, senza che allo scopo fosse possibile disporre di risorse aggiuntive, né finanziarie né umane. Una sorta di gestione straordinaria che si è aggiunta, aggravandoli, agli ordinari compiti istituzionali e di servizio che gli Atenei e le Comunità Accademiche hanno continuato a prestare nell’interesse della collettività, degli studenti, dei ricercatori, delle altre Istituzioni. Tutto ciò avviene in un quadro di costante e progressiva riduzione delle risorse finanziarie e umane a disposizione del sistema, laddove l’Unione Europea conviene che presupposto delle politiche di tutti gli Stati membri deve essere il riconoscimento che «anche in un periodo di scarse risorse finanziarie, investimenti efficienti ed adeguati nei settori favorevoli alla crescita quali l’istruzione e la formazione costituiscono una componente fondamentale dello sviluppo economico e della competitività, i quali a loro volta sono essenziali per la creazione di nuovi posti di lavoro» (Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea, 26 novembre 2012, sull’Istruzione e la Formazione nella strategia Europa 2020- il contributo dell’istruzione e della formazione alla ripresa economica e alla crescita). Decorsi due anni dall’avvio dei percorsi destinati all’incentivazione della qualità e dell’efficienza del sistema universitario, la situazione è caratterizzata dalle seguenti emergenze e criticità.
IL TESTO COMPLETO PUO’ ESSERE SCARICATO QUI:DICHIARAZIONE CUN PER UNIV & RICERCA su EMERGENZE SISTEMA
Il decreto di autovalutazione, accreditamento periodico ecc. rimette di nuovo in ballo la sopravvivenza di molti corsi di laurea. Ormai va avanti così da diversi anni: è da diversi anni che gli atenei sono costretti a modificare l’offerta formativa per adeguarli a criteri puramente numerologici, che peraltro non vedono cose che sono invece visibili a occhio nudo.