Squilla il telefono: chi è? Il Presidente dell’ANVUR che svela che …

Sono passati dieci giorni dalla ri-pubblicazione delle mediane per i settori non bibliometrici e non sono ancora state pubblicate le liste delle riviste scientifiche e di quelle in fascia A. Giuseppe De Nicolao ha analizzato numericamente le mediane, giungendo alla conclusione che non possono esser state generate da un’unica formula automatica (Mediane truccate? Analizziamo le prove). Vedendo che per alcuni settori non bibliometrici le mediane non sono mai frazionarie, si è persino domandato se ci troviamo di fronte a mediane posticce che mascherano il mancato completamento delle liste delle riviste. In proposito, girano parecchie voci, ma manca una testimonianza di prima mano che le mediane siano state prodotte senza aver completato le liste.

Ieri, 4 settembre 2012, una nostra lettrice ha postato il seguente commento.

Ieri ho inviato all’URP del ministero la seguente email:

“Il ministero non chiede conto dei ritardi dell’ANVUR nel pubblicare tutti i documenti necessari per il calcolo delle mediane per i settori non bibliometrici.
Doveva essere messa a disposizione la settimana scorsa (dicevano letteralmente: la classifica delle riviste verrà pubblicata entro la settimana corrente.)!!!!! Cosa aspettano e cosa aspetta il ministro a sanare questa che si sta rivelando l’ennesima buffonata all’italiana? ”

Questo pomeriggio, verso le 16:30, squilla il telefono e rispondo e dall’altro lato dell’apparecchio si è presentato, di pirsona pirsonalmente (direbbe Catarella) [personaggio di fantasia dei romanzi polizieschi di A. Camilleri N.d.R.] il presidente dell’ANVUR Fantoni. Mi ha detto che la mia email con le lamentele gli è stata girata dal MIUR, e che non è una “buffonata” ma loro stanno lavorando come dannati (povere stelle!! non hanno fatto nemmeno le vacanze!). Che è molto faticoso perchè sono più di 17000 riviste (mah!) e che per l’area 10 sta ancora discutendo. Comunque, a suo dire la lista dovrebbe uscire domani, vedremo se è vero.” [il 5 settembre, la lista non è uscita, n.d.r.]

Che dire?

Dunque il presidente dell’ANVUR ha rivelato che le liste delle riviste sono ancora in discussione? In questo caso, l’ANVUR avrebbe pubblicato delle mediane presunte? Dobbiamo quindi aspettarci che le mediane “definitive” del 27 agosto vengano sostituite da una terza edizione “un po’ più definitiva”? Oppure qualcuno ha giocato un brutto scherzo alla lettrice di Roars?

 

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10 Commenti

  1. Grazie al vostro lavoro centinaia di persone coinvolte in questa buffonata hanno modo di essere aggiornate e di verificare giorno dopo giorno dell’incapacita’ e credo anche della malafede di chi governa questo processo di abilitazione, mentre tutto tace sulla totalita’ degli organi di informazione. Se tutto questo fosse accaduto in era Gelmini penso sarebbero numerose le prese di posizione e le richieste di chiarimento anche fuori dai blog (mediane mobili, faq fantasma, riviste misteriose, semafori lampeggianti…. Sembra di essere sotto al Gran Sasso). Invece nulla… Che tristezza…

  2. “Grazie al vostro lavoro centinaia di persone coinvolte in questa buffonata hanno modo di essere aggiornate”

    … diverse migliaia di persone, a giudicare dal conteggio degli accessi al nostro blog. Non molti giorni fa abbiamo sfiorato le 21.000 visite giornaliere. Sarà un piccolo segnale, ma ieri il Sole 24 Ore, dopo la raffica di articoli di sostegno all’ANVUR degli ultimi mesi, ha pubblicato un articolo (forse il primo) che critica le mediane:

    Eugenio Mazzarella: “Ai docenti universitari servono criteri flessibili”, Sole 24 Ore, 5 settembre 2012.
    http://rassegna.unipv.it/bancadati/20120905/MI23022.pdf

    Le siamo in ogni caso assai grati per i ringraziamenti. Cerchiamo di rendere un servizio utile nel momento in cui le regole astruse diventano lo schermo per comportamenti al di fuori degli standard di una agenzia di valutazione degna di un paese civile. La violazione delle regole, i ritardi, le incongruenze, la burocrazia a metà tra Kafka e l’URSS, il rifiuto della trasparenza dei dati, l’elogio del mobbing tollerato dai vertici rendono chiaro che tutti noi veniamo trattati come sudditi. Una notte della ragione, della scienza e dei diritti. Starsene buoni coltivando il proprio piccolo tornaconto senza alzarsi in piedi per denunciare questa triste deriva vorrebbe dire tradire la propria etica di scienziati e di cittadini.

  3. Credo che stiano lavorando in senso inverso: aggiustano le liste per far quadrare le mediane!!! Se avessero voluto evitare questi pensieri maligni, avrebbero dovuto pubblicare le liste contestualmente alle mediane.
    Ed è vero, a parte Voi, tutto tace!!!!! Mille grazie per il servizio che offrite.

    • Ci vogliono dei bravi fisici ed ingegneri per venire a capo dei problemi inversi:

      “Un problema inverso è un contesto di indagine generico in cui vengono ricercate informazioni su una grandezza fisica, o più in generale su di un sistema [lista riviste, per es. N.d.R.], a partire da misurazioni o informazioni di tipo indiretto [le mediane, per es. N.d.R.].

      … Quindi, i problemi inversi sono tra i più importati e ben studiati problemi della scienza e della matematica. ”

      http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_inverso

      Esattamente come i tipici problemi inversi, la determinazione della lista delle riviste a partire dalle mediane è un problema mal posto (http://en.wikipedia.org/wiki/Well-posed_problem). In particolare, la soluzione non è unica e bisogna pertanto introdurre criteri addizionali: in alcuni spazi funzionali di Hilbert (i cosiddetti RKHS) si fa largo uso del metodo di regolarizzazione, ma temo che non sia facile introdurre una norma (in senso matematico) sullo spazio delle liste di riviste.

  4. Nota al testo: “L’agente Agatino Catarella è centralinista al Commissariato di Vigata. … Catarella, sorprendentemente, si rivela ben presto un valente esperto di informatica e come tale viene spesso utilizzato nelle indagini. Catarella è un “Pronti, dottori?”

    (da http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Montalbano)

    Un esempio di dialogo telefonico di Catarella:

    E’ lei pirsonalmente di pirsona? Catarella sono. Tilifonò il marito della pìttima dici che così che se lei pirsonalmente lo chiama al Ciolli stasira inverso le dieci”. “Grazie. Com’è andato il primo giorno di corso?” “Beni, dottori, beni. Tuto accapii. L’istruttorio si complimentò. Disse così che le pirsone come a mia sono rari.”

  5. Condivido la gratitudine verso Roars per il rigoroso e quotidiano impegno di comprensione, analisi, divulgazione di quanto sta accadendo. Ho particolarmente apprezzato le motivazioni con le quali De Nicolao spiega questo impegno, l’opporsi a «una notte della ragione, della scienza e dei diritti».
    Le radicate abitudini italiane all’approssimazione, ai favoritismi, all’elefantiasi burocratica, si coniugano con il patetico provincialismo che spinge ad adottare criteri e metodi che altrove sono già stati sperimentati e rifiutati. E, naturalmente, a farlo male, da “apprendisti stregoni”, come più volte qui è stato detto.
    Il tracollo del MIUR è su tutta la linea: concorsi a preside, TFA, abilitazioni universitarie. In un Paese decente le conseguenze sui responsabili di tanto fallimento sarebbero state immediate e gravi. E i membri dell’ANVUR si sarebbero ovviamente dovuti dimettere tutti. Come si vede, qui non è questione di collocazione partitica: prima Gelmini e poi Profumo. Personaggi agli antipodi culturalmente, politicamente e professionalmente ma convergenti nello sfascio. La questione tocca la società civile. È essa che fallisce nella disinformazione, nel silenzio complice dei media, nell’indifferenza verso il destino dei propri figli e della ricerca.
    Due segnali confortanti sono l’esistenza stessa di Roars e il lucido articolo con il quale Mazzarella indica e riassume in modo esatto le questioni più delicate dentro cui ci troviamo, soprattutto il quasi certo «potente effetto di conformismo della ricerca scientifica» che questa procedura lascerà in eredità.
    Sono due segnali che confermano, ma non c’era da dubitarne, che dentro l’accademia italiana esistono non soltanto intelligenze di prim’ordine ma anche persone e cittadini che hanno ben chiara la consapevolezza che al di fuori di un contesto sociale e culturale più ampio e corretto, nessuna delle proprie ricerche e dei risultati conseguiti potrà essere davvero valorizzata per quello che merita. Le nostre carriere, dato che è anche di questo che si tratta, sarebbero -tutte- assai più apprezzate dagli altri e da noi stessi se avvenissero in un contesto di certezza del diritto, sensatezza dei criteri, trasparenza delle procedure.
    Naturalmente non ho alcun rimpianto verso gli ultimi criteri concorsuali localistici, che però -e questo mi lascia soprattutto amareggiato- non sono stati affatto sostituiti o cancellati. Dopo questa faticosa e oscura procedura delle abilitazioni, il potere di far accedere un soggetto o un altro ai ruoli di PA e PO tornerà trionfalmente alle sedi locali, con tutto quello che ciò comporta in termini di protezioni e privilegi.
    La formula utilizzata da Tancredi nel “Gattopardo” è diventata un luogo comune troppo citato ma forse è perché essa descrive perfettamente la storia e il carattere degli italiani.

  6. Anche io vi ringrazio, pur rimanendo tra quelli che sono favorevoli al principio del ricorso alle mediane per i settori non bibliometrici (tutte e tre) e che continuano a credere che ci siano alcuni aspetti positivi nel lavoro che sta svolgendo l’Anvur; in particolare aspetto di vedere la lista delle riviste che, se fosse ben fatta, potrebbe avere degli effetti migliorativi sul nostro panorama delle riviste. Le numerose voci critiche e molto puntuali che il vostro sito ospita credo servano molto a tutti, oltre che aiutare alcuni che come me avevano non pochi punti oscuri; in passato non avevo seguito questo sito, ma in questi giorni sono tra quelli che hanno contribuito molto ai 21.000 contatti…

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