Una volta varata dal Consiglio dei Ministri, l’investitura dei quattro nuovi componenti del Consiglio direttivo dell’ANVUR poteva sembrare cosa fatta. Ma le approvazioni da parte delle Commissioni Cultura di Senato e Camera devono davvero considerarsi poco più che una formalità? In Senato, l’approvazione c’è stata, ma di misura. Alla Camera, non si è ancora votato e dopodomani si terrà un’audizione dei candidati. Nel frattempo, ai dubbi sulla rappresentatività geografica e disciplinare espressi da alcuni parlamentari, andrebbero aggiunte le coincidenze tra l’elaborato programmatico di Paolo Miccoli e quattro testi non citati, scritti da altri autori. L’audizione potrebbe dunque non essere una formalità, soprattutto se i membri della Commissione parlamentare competente vorranno vederci chiaro su contenuti e qualità dei temi dei quattro designati.
1. “Quasi una formalità”? I dubbi del Senato
La nomina dei nuovi quattro membri del direttivo ANVUR potrebbe rivelarsi meno scontata di quanto si suppone. All’interno della rosa di quindici nominativi, individuati tra 121 candidati dall’apposito Comitato di Selezione, il Ministro Stefania Giannini ha designato quattro nomi, (Daniele CHECCHI, Paolo MICCOLI, Raffaella RUMIATI e Susanna TERRACINI), le cui procedure di nomina sono partite con il Consiglio dei ministri del 6 agosto. Dopo l’investitura da parte del Consiglio dei ministri, manca ancora un ultimo passaggio, l’approvazione delle commissioni Cultura di Camera e Senato, «ma in questi casi è quasi una formalità», scrive un quotidiano, quasi che la stampa fosse la prima a dimenticare quali siano le funzioni del Parlamento e le ragioni del suo intervento anche in questi casi.
In effetti, il passaggio parlamentare si sta rivelando meno scontato del previsto.
Il 16 settembre la VII Commissione del Senato ha espresso parere favorevole sulla nomina di tutti e quattro i candidati, ma di stretta misura:
- Checchi: 11 voti favorevoli, 3 contrari, 2 astenuti e 3 schede bianche;
- Miccoli: 10 voti favorevoli, 3 contrari, 3 astenuti e 3 schede bianche;
- Rumiati: 11 voti favorevoli, 3 contrari, 2 astenuti e 3 schede bianche;
- Terracini: 10 voti favorevoli, 3 contrari, 3 astenuti e 3 schede bianche.
Sebbene il voto fosse a scrutinio segreto, disponiamo della dichiarazione di voto della senatrice MONTEVECCHI (M5S), la quale, a nome del proprio Gruppo politico, ha motivato il voto contrario
non per motivi personali ma perché nessuno dei candidati proposti è espressione di una università del Sud e perché, d’altro canto, non risultano convincenti i criteri di scelta dei candidati, in merito ai quali auspica che il Ministro riferisca alla Commissione.
Il senatore BOCCHINO (Misto-AEcT), da parte sua, ha dichiarato la propria astensione perché
al di là del merito dei candidati – rileva l’esistenza di un problema di metodo nelle attività dell’ANVUR, i cui criteri di valutazione hanno generato situazioni di grave sperequazione tra Nord e Sud, le quali non potranno che accentuarsi se l’ANVUR persevererà con i suoi attuali sistemi di valutazione. In assenza quindi di una riflessione critica circa le metodologie di tale Agenzia, preannuncia il proprio voto di astensione.
Aveva proposto un voto favorevole il relatore CONTE (AP (NCD-UDC)) come pure favorevole era la dichiarazione di voto della senatrice PUGLISI (responsabile Università e ricerca del PD) perché
le personalità individuate sono di assoluto rilievo e garantiscono una assoluta e non scontata parità di genere
In realtà, la parità di genere nelle proposte di nomina era scontata. Infatti, il comma 3 dell’art. 8 del DPR n.76/2010 prescrive che
Nel Consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne.
Dato che i tre membri del Direttivo attualmente in carica sono maschi, la nomina di almeno due donne era del tutto scontata.
2. … e i dubbi della Camera
Se bene o male le quattro nomine hanno ottenuto l’approvazione del Senato, l’esame da parte della VII Commissione della Camera è invece ancora in corso, come si può desumere dagli Atti parlamentari.
Nella seduta del 15 settembre, alla luce di precedenti, suffragati dal parere della Giunta per i regolamenti, la relatrice Manuela Ghizzoni ha proposto l’audizione informale dei quattro candidati presso la Commissione cultura, al fine di poter approfondire i loro profili professionali. Un’audizione che si terrà il prossimo martedì 22 settembre alle ore 14. Una richiesta di audizione che viene anche dai deputati M5S, la cui posizione viene così riassunta sul blog di Beppe Grillo:
Ricordiamo che dei tre consiglieri dell’Anvur già eletti, solo uno è espressione di università del Sud per cui, stando così le cose, con un rapporto di sei a uno, il consiglio dell’Agenzia nazionale di valutazione Università e degli Enti di Ricerca finirebbe con l’avere una composizione geograficamente squilibrata. Inoltre c’è un problema di rappresentanza degli ambiti disciplinari: nell’attuale proposta governativa alcuni ambiti resterebbero scoperti e senza rappresentanza in seno al direttivo dell’Anvur.
Nella VII Commissione, preoccupazioni per la rappresentatività geografica e per quella disciplinare sono condivise anche da Rocco BUTTIGLIONE (AP) e da Trifone ALTIERI (FI-PdL), il quale osserva che
gli atenei del sud hanno ricevuto meno fondi anche in base alle valutazioni dell’ANVUR, per cui non vorrebbe che sorgesse in futuro il sospetto che talune valutazioni sulle università italiane siano state condizionate dalla prevalente provenienza geografica dei componenti del consiglio direttivo dell’ANVUR.
C’è anche un terzo elemento degno di nota. Sia Trifone ALTIERI (FI-PdL) che Gianluca VACCA (M5S) chiedono di chiarire quali sono stati i criteri e le motivazioni adottati nella scelta delle designazioni. Il secondo, in particolare, ha chiesto di conoscere le
motivazioni che hanno portato a scegliere queste personalità a fronte di 121 candidati. In alternativa, chiede che sia almeno trasmessa alla Commissione una relazione che illustri tali criteri.
Una richiesta particolarmente fondata, se si considera che il MIUR (a differenza di quanto accade per ogni concorso universitario) non ha pubblicato i verbali dei lavori del Comitato di selezione che ha vagliato le 121 candidature ed ha poi estratto la rosa di quindici nominativi, tra i quali il ministro ha infine scelto i quattro nomi all’esame della Commissione.
In effetti, per rispondere alle più che giustificate richieste di trasparenza, prima ancora che trasmettere una apposita relazione, il MIUR potrebbe innanzi tutto pubblicare i verbali del Comitato di selezione.
A vivacizzare le audizioni di martedì prossimo potrebbe contribuire la documentazione, recentemente pubblicata da Roars, delle coincidenze del “tema” di Paolo Miccoli, uno dei quattro candidati designati per entrare a far parte del Direttivo ANVUR.
Infatti, pur non avendo pubblicato i verbali della procedura di selezione, il MIUR ha però reso noti i nomi dei 121 partecipanti come pure i loro CV e i “temi” che erano stati richiesti ai candidati con il preciso scopo di illustrare “le principali linee di intervento, indirizzi di gestione, strategie di sviluppo, criteri e metodi di valutazione dell’Agenzia in base ai quali il candidato intenda orientare la propria funzione”.
Ebbene, l’elaborato di Miccoli (un po’ meno di sei pagine, scaricabili qui) presenta coincidenze con quattro testi non citati, come illustrato, anche visivamente, nell’articolo “Il direttivo ANVUR si rinnova: con alcune curiose coincidenze”.
L’audizione del 22 settembre potrebbe offrire ai deputati della VII Commissione l’occasione per chiedere e ottenere spiegazione di queste coincidenze.
È bene ricordare che i membri del Direttivo ANVUR ricoprono un ruolo di grande responsabilità nei confronti del sistema universitario e della ricerca e che sono retribuiti di conseguenza: 178.500 Euro all’anno.
Del tutto lecito e, anzi, doveroso che l’adeguatezza e la diligenza dei futuri valutatori sia giudicata attentamente. Per farsi rapidamente un’idea, i membri della VII Commissione, possono leggere alcuni estratti dei temi dei candidati.
C’è chi scrive in un italiano intercalato da refusi e frasi interrotte (Daniele Checchi). C’è chi specifica di aver scritto “personalmente” un’introduzione (Paolo Miccoli, di cui non si può che condividere l’opinione che scrivere “personalmente” sia un titolo di merito). C’è chi ritiene che “solo attraverso un corretto funzionamento del sistema Università si avvera quella sinapsi fra ricerca accademica e società civile che rappresenta il la [sic] linfa ed il fine ultimo sia della ricerca che della formazione superiore” (Susanna Terracini). E c’è chi, pur centellinando le parole (427 in tutto), cita in modo approssimativo la letteratura scientifica (Raffaella Rumiati, che a supporto della normalizzazione mediante percentili, cita un articolo che si riferisce ad una – vecchia ed ormai superata – versione degli indicatori del Leiden Ranking, dove ci si limita a dividere le pubblicazioni tra quelle che rientrano nel 10% più citato e tutte le altre). Eppure, ci si poteva aspettare una certa cura: se si considerano i quattro anni di mandato, quel tema varrebbe più di di 1.600 Euro a parola.
3. Più trasparenza sulla procedura di selezione
Non meno surreali sono anche i temi di dieci degli altri undici candidati nella rosa selezionata dal Comitato di selezione. Basterà ricordare quel candidato che illustra “le principali linee di intervento, indirizzi di gestione, strategie di sviluppo, criteri e metodi di valutazione dell’Agenzia” con le seguenti parole:
Il più grande timore mio e della mia compagna è che, se mai qualcosa ci sottraesse prematuramente ai nostri figli, questi possano comunque essere portati a crescere con la mente aperta e pronti ad immergersi nella complessità del Mondo senza timore. Molto ho con lei discusso sul fatto che il mio eventuale periodo di lavoro in ANVUR li priverebbe della mia presenza durante la settimana. Più ne discutevamo, più emergevano aspetti positivi: il vivere appieno e intensamente i weekend di ricongiungimento famigliare, le frequenti loro gite in una splendida Roma, la rapidità del Freccia Rossa per le emergenze, ecc., e soprattutto il non voler rinnegare quello spirito di servizio nell’intraprendenza che ci contraddistingue.
Chi fosse interessato a farsi un’idea dei candidati selezionati, può leggersi il florilegio pubblicato su Roars qualche giorno fa: Io speriamo che mi selezionano … al direttivo ANVUR – atto finale.
Alla luce di tutto ciò, appare ancor più giustificata la richiesta avanzata dagli Onorevoli ALTIERI e VACCA di ottenere chiarimenti sui criteri e le motivazioni adottati per la selezione. Dal momento che la possibilità di un’audizione informale del Ministro sembra essere sfumata per ragioni regolamentari, il mezzo più efficace potrebbe essere la presentazione di un’interrogazione parlamentare che chieda al Ministero la pubblicazione dei verbali del Comitato di selezione.
Sarebbe davvero interessante che il comitato di selezione pubblicasse i criteri che ha applicato e le ragioni conseguenti per le scelte effettuate. Ricordiamo che il presidente del comitato scrisse
https://www.roars.it/nominato-il-search-committee-per-il-nuovo-consiglio-direttivo-di-anvur/comment-page-1/#comment-47176
“Mi propongo inoltre di onorare l’incarico che mi hai voluto affidare garantendo la massima trasparenza sulle attività del Comitato.”
Sembra che sia accaduto esattamente il contrario. D’altronde questo è il paese in cui c’è una diffusa abitudine a dire che si farà bianco per poi fare nero. Però le persone serie e degne di stima dicono bianco e poi fanno bianco.
Left dà notizia dell’audizione e intervista Gianluca Vacca, deputato M5S:

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«A tutti e al candidato Paolo Miccoli, certo, chiederemo conto di quello che è uscito e di alcune incongruenze sui loro documenti pubblici», afferma Gianluca Vacca deputato M5s che fa parte della Commissione Cultura e Istruzione. «Ma soprattutto chiediamo di ascoltare il ministro Giannini, perché vogliamo capire quali sono stati i criteri per cui sono stati scelti, chi ci deve spiegare il motivo della selezione è il Ministero», continua Vacca. «Non solo, è importante conoscere anche i criteri di scelta del Comitato di selezione che ha valutato i 121 candidati», afferma l’esponente M5s. Infatti i verbali non sono stati resi pubblici.
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http://www.left.it/2015/09/22/anvur-camera-audizione-m5s/
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