Gioco di prestigio dell’ANVUR: sparisce definitivamente la terza mediana dell’area 12. C’è qualche relazione con il ricorso
dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti?
Il 24 agosto l’ANVUR ha pubblicato tutte le mediane dei settori non bibliometrici (Mediane: la saga continua) con una singolare eccezione riguardante l’area 12 (Scienze Giuridiche) per la quale mancava la “terza mediana”, ovvero quella relativa al numero di articoli pubblicati in riviste di fascia A. Nel documento di accompagnamento, tale assenza era spiegata nel seguente modo:
Nelle tabelle manca il valore della mediana del terzo indicatore, relativo al numero di articoli pubblicati nelle riviste di fascia A, per tutti settori concorsuali dell’area 12. Ciò è dovuto alla mancata formulazione di una proposta di classificazione da parte dei componenti dell’area 12 del Gruppo di lavoro Libri e riviste scientifiche, che fosse condivisa dagli esperti della Valutazione della Ricerca (GEV), dalle società scientifiche del settore e dal Gruppo stesso . La mancata pubblicazione della mediana del terzo indicatore ha avuto il supporto esplicito del MIUR. L’ANVUR sta ancora lavorando alla classificazione utilizzando altre fonti di informazione previste dal RM, nella prospettiva che le commissioni di concorso dell’area 12 possano farne uso.
La frase finale, seppur vaga nel riferirsi ad “altre fonti di informazione previste dal RM [Regolamento Ministeriale]”, sembrava indicare che i lavori fossero ancora in corso e che la terza mediana sarebbe stata messa a disposizione delle “commissioni di concorso” [sic]. Oggi però sono state aggiornate le FAQ (Frequently Asked Questions) sul sito dell’ANVUR ed è apparsa la seguente spiegazione:
Come si applicano le mediane ai fini del superamento delle stesse?
[…] Si ricorda che per i settori bibliometrici devono essere soddisfatti due criteri su tre, per i settori non bibliometrici uno su tre (uno su due nel caso dell’area 12).
Dato che la spiegazione riguarda l’applicazione delle mediane in generale, se ne deduce che la terza mediana dell’area 12 è data definitivamente per scomparsa, sia per quanto riguarda i semafori già accesi dei commissari sia per quelli futuri dei candidati. Non è dato sapere quali ragioni abbiano motivato l’abbandono delle ricerche della mediana dispersa.
La notizia non è stata data tramite una delibera ufficiale, ma mediante una FAQ, procedura irrituale ma non nuova da parte dell’ANVUR che ha usato questo strumento per introdurre l’indice-h contemporaneo (Abilitazioni: l’ANVUR scodella l’indice di Katsaros (e poi ci ripensa) e per spiegare ai professori associati che la loro età accademica non dipendeva da quanto presente sul sito docente ma dalle informazioni che avrebbero successivamente trasmesso alla commissione (Mamma, mi sono perso la FAQ sulla manipolazione dell’età accademica!). Nel secondo caso, dopo meno di 24 ore la FAQ è stata rimossa senza spiegazioni, generando, se possibile, ancora maggiore confusione tra i candidati. Difficile dire se anche il riferimento alla terza mediana dell’area 12 sia destinato ad essere rimosso o modificato nei prossimi giorni.
In ogni caso, allo stato attuale ci troviamo di fronte ad una situazione del tutto anomala: tutte le altre tredici aree scientifiche dispongono di tre mediane e nelle aree non bibliometriche è richiesto il superamento di una mediana su tre per gli aspiranti commissari e per i candidati. Solo nell’area 12 ad aspiranti commissari e candidati è richiesto di superare una mediana su due a causa dell’assenza della terza mediana. Un’assenza quanto mai enigmatica. Antonio Banfi ha mostrato che nella tabella dei prodotti inclusi nel calcolo delle mediane, il numero di articoli su riviste in fascia A dell’area 12 poteva essere ottenuto per differenza dagli altri numeri della tabella (La dodicesima mediana). Insomma, come se i dati necessari per il calcolo della terza mediana dell’area 12 fossero stati predisposti e poi sbianchettati all’ultimo momento. Ma perché sbianchettare proprio la terza mediana dell’area 12?
C’è una singolare coincidenza con il ricorso al TAR del Lazio dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (AIC) il cui Presidente è Valerio Onida. Infatti, questo ricorso evidenzia proprio come l’adozione di un indicatore relativo al numero di articoli pubblicati in riviste di fascia A sia lesivo dei principi di eguaglianza e ragionevolezza, nonché del principio di affidamento (L’AIC annuncia l’impugnazione di parte del decreto abilitazioni, Abilitazioni e sistema universitario: intervista a Valerio Onida). Nell’imminenza della decisione del TAR del Lazio riguardo alla richiesta di sospensiva avanzata dall’AIC, la (definitiva?) scomparsa della terza mediana suscita qualche interrogativo. Eppure, come osservato da Antonio Banfi
la mancata pubblicazione della mediana e delle classifiche non pare sufficiente a sterilizzare il contenzioso già avviato, che è rivolto contro l’allegato B al D.M. “Criteri e parametri”, a meno che qualcuno non si aspetti il ritiro del ricorso in cambio della graziosa concezione di un diverso regime, peraltro per certi versi più restrittivo.
Infatti, dover superare una mediana su due è più difficile che superare una mediana su tre come accade in tutte gli altri settori non bibliometrici. In tali condizioni, gli aspiranti commissari e i candidati di area 12 si troverebbero ingiustamente sfavoriti rispetto a quelli delle altre aree non bibliometriche. Pertanto, abolire “de facto” la terza mediana di area 12 aprirebbe le porte ad ulteriori e motivati ricorsi. Infatti, non è credibile che l’intera area delle Scienze Giuridiche sia priva di “riviste eccellenti”.
A che gioco sta giocando l’ANVUR? A chi conviene far sparire la terza mediana? Cosa spinge l’ANVUR a tenere una mediana nella manica?
Io vorrei porre una questione diversa dalla domanda perché l’ANVUR fa sparire la terza mediana in area 12, e cioè:
– l’ANVUR può legittimamente farla sparire?
Ricordo due aspetti della normativa:
Allegato B al DM 7/6/12:
“l’ANVUR, anche avvalendosi dei gruppi di esperti della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) e delle società scientifiche nazionali, effettua una suddivisione delle riviste su cui hanno pubblicato gli studiosi italiani in tre classi di merito”.
Delibera ANVUR n. 50, art. 9:
“Il Gruppo di lavoro ha lo scopo di: […] b) svolgere l’istruttoria della procedura di classificazione delle riviste ai fini della abilitazione scientifica nazionale, formulando un parere al Consiglio Direttivo”
art. 12:
“l’ANVUR, tenuto conto del parere del Gruppo di lavoro e delle osservazioni e le proposte dei GEV, delibera le liste definitive e le trasmette al CINECA”
Dunque il DM assegna precisamente all’ANVUR un compito, e non prevede che l’ANVUR non lo svolga. La giustificazione contenuta nel documento di accompagnamento alle mediane è che il fatto della mancanza della terza mediana nell’area 12:
“è dovuto alla mancata formulazione di una proposta di classificazione da parte dei componenti dell’area 12 del Gruppo di lavoro Libri e riviste scientifiche, che fosse condivisa dagli esperti della Valutazione della Ricerca (GEV), dalle società
scientifiche del settore e dal Gruppo stesso”.
La normativa però non prevede da nessuna parte che vi debba essere questa condivisione comunque, ma assegna chiaramente all’ANVUR la responsabilità di deliberare le liste.
Si tratta dunque di una omissione illegittima, e che può essere motivo di illegittimità della procedura? Il “supporto esplicito del MIUR” di cui parla il documento di acompagnamento non sembra poter eludere la legge.
E’ vero, ora l’Anvur elimina direttamente una prescrizione di legge. In fondo è solo un altro elemento di una serie di robuste “interpretazioni” del DM 76 (che pure, si dice, avrebbero scritto loro stessi): per i non bibliometrici hanno tirato fuori un indicatore in più, che nel decreto non c’è (nell’all. B libri e articoli sono unificati nel medesimo indicatore); sempre per i non bibliometrici hanno prodotto una mediana per la seconda fascia che nel decreto non è prevista (l’art. 6 comma 4 lettera b prescrive anche per l’associazione la mediana di prima fascia: forse è un errore, ma nessuno l’ha corretto); e così via… E in effetti l’argomento della condivisione è debolissimo.
L’assenza della terza mediana per l’area 12 sarebbe dovuta, dicono, a un dissenso tra Gruppo di lavoro, GEV e società scientifiche del settore. E tuttavia anche con altre società scientifiche non si sono trovate convergenze. A luglio sono apparsi documenti firmati da decine di società e organizzazioni di studiosi contro questi strumenti (dall’Unione dei matematici alla Società degli archeologi e così via). Per esempio, la SIFiT ha dichiarato che “si dissocia da ogni responsabilità circa classifiche di riviste che possano essere prodotte in vista delle abilitazioni” (http://www.teoretica.it/wp-content/uploads/2012/07/doc_2012-07-05.pdf ). Eppure le classificazioni sono state fatte per tutti. Segno che della mancata condivisione da parte delle società scientifiche del settore all’Anvur non può importare di meno. E allora perché ai giuristi è stata tolta la terza mediana e agli altri no?
Alla fine è chiaro che l’eccezione per l’area 12 rappresenta un tentativo di neutralizzare il ricorso dell’AIC. All’Anvur sono talmente preoccupati che per l’area 11, ma chissà che non anche per altre, è stato sollecitato un documento delle società scientifiche in difesa della terza mediana: anzi, è stato scritto a nome delle società e inviato loro per la firma! La cosa si commenta da sé.
Resterebbe poi da considerare che la scomparsa della sedicente “mediana della qualità” (qualità talmente alta che su queste riviste non ha pubblicato praticamente nessuno, il valore oscilla tra 0 e 3!) rende ancora più insostenibili le “mediane della quantità”, che finiscono col privilegiare chi ha pubblicato anche cose di basso profilo purché in gran numero.
in commissione si sono sentiti legittimati a fare domanda circa il 60% di PO, credo con picchi molto più alti per i non bibliometrici.
Direi che è questa la ragione principale e secondariamente, poi, decidere tutto con commissioni locali.
@Valeria Pinto: ma si può così impunemente fregarsene del dettame dell’allegato B del DM76 per i non bibliometrici?
Purtroppo sì, visto che se si allargano le maglie non c’ è nessuno o quasi legittimato a ricorrere. È il ministro che dovrebbe vigilare.
E rimane incredibile che, nonostante sia già avvenuto l’utilizzo della mediane delle riviste di serie A, queste non siano ancora state rese note. Che dovesse trattarsi di un novero selezionato era giusto e nello spirito della norma (altrimenti sarebbe stato un valore sovrapponibile all’indicatore della produzione generale: chi avesse pubblicato molti articoli di poco peso avrebbe passato entrambe le mediane originariamente contemplate). D’altra parte, per quanto uno possa avere un’opinione scarsa dei colleghi, il fatto che in molti settori la mediane degli articoli di classe A sia zero lascia perplessi (o almeno molto curiosi) circa la selezione delle riviste che è stata operata. (Tra parentesi, qualcuno ha menzionato una lista provvisoria proposta qualche tempo fa: dove si può trovarla?)
In ultima istanza, devo dire che i poveracci dell’Anvur hanno anche la mia comprensione: in effetti mettere in piedi dal nulla in tempi oggettivamente brevi un sistema di valutazione così sensibile e multifattoriale è un’operazione di grande difficoltà, e non è strano che il risultato sia ampiamente attaccabile. Il problema, come al solito in Italia, è perché siamo arrivati al punto di dover reinventare la ruota, e di farlo nello spazio di un mattino, dopo aver lasciato stagnare ed esacerbare la situazione del reclutamento universitario per anni.
Condivido le considerazioni di Andrea sui “poveracci dell’Avur: il lavoro che sono costretti a fare in poco tempo è difficile non poco
Non per fare il populista, ma l’aggettivo “poveracci” riferito al consiglio direttivo ANVUR, mi lascia assai perplesso: http://www.anvur.org/sites/anvur-miur/files/trattamento_economico_dei_componenti.pdf
in effetti “poveracci” come aggettivo qualificativo mi pare non rispondere alla realtà dei fatti :-D
Non c’era bisogno di reinventare la ruota, né per le abilitazioni né per la VQR. Sarebbe stato sufficiente un minimo di modestia intellettuale: adottare qualcuna delle pratiche adottate a livello internazionale. Ma i nostri amano il fai-da-te, e soprattutto reinventare la ruota conferisce potere all’inventore.
E … cavolo … la riescono a reinventare anche quadrata … ma sembrano non accorgersene!
SC 1/A6 (ricerca operativa) ha 51 nominativi di PO ma in tabella 1 h index è 9.5. E’ solo un esempio se ne trovano altri analoghi. Non mi torna molto perchè dovrebbe essere h index del 26mo PO in graduatoria e quindi intero.
Partendo dalla dovuta assunzione di buonafede, quello che mi pare si possa certamente rimproverare all’ANVUR e di non avere opposto al Ministero l’impossibilità di fare sensatamente in così poco tempo e senza sperimentazione quello che gli veniva richiesto.
Poi naturalmente ci sono gli strafalcioni, le approssimazioni, la prassi di non pubblicare per tempo i dati (già per la VQR), le modalità di calcolo e il generale sprezzo del ridicolo.
E magari anche il contributo dato alla definizione delle procedure prevista dalla legge, ma lì si va sull’opinabile.
Io non ho ancora capito una cosa, perché sia il dettato normativo che le faq Anvur mi sembrano ambigue: superare almeno uno dei due indicatori (per il settore 12) vuol dire che bisogna rispettare la mediana in entrambi e superarla in uno solo o che basta superarla in uno solo, essendo in tal caso irrilevante l’altro? Es.: nel settore 12/H2 la mediana per partecipare all’idoneità da associato è di 2 monografie e 7 articoli. Questo significa che per superarla occorrono 2 monografie e 8 articoli (o 3 monografie e 7 articoli), oppure che bastano 8 articoli o 3 monografie? Dal tenore di questo articolo mi sembra che voi optiate per la prima interpretazione, ma la cosa a mio avviso rimane ambigua…
Anche secondo me e alcuni rimane ambigua. E continuerà ad esserlo fino a quando l’anvur non chiarirà del tutto la cosa anche qui con una faq. Si dice che ciò che non è specificato nelle norme è irrilevante, ma questo lo vorrei sentir dire da un esperto amministrativista.
FAQ Anvur, spero risulti abbastanza chiara, così almeno accantoniamo questo aspetto, non perchè sia bene qual che ha fatto anvur, ma perchè evitiamo di stare sulle ipotesi inutilmente, copio e incollo: Come si applicano le mediane ai fini del superamento delle stesse?
Il DM 67 specifica che ogni indicatore si intende superato se il soggetto presenta un valore maggiore della rispettiva mediana. Il dettato della norma va inteso nel senso di strettamente maggiore. In pratica se l’indicatore è frazionario, si intende la frazione superiore, troncata alle due cifre decimali (es. se il numero di citazioni normalizzato ha mediana 12,25, passano il criterio coloro che hanno un indicatore di 12,26 o superiore). Se l’indicatore è per costruzione un numero intero, come nel caso dell’ h contemporaneo, si intende l’intero superiore.
Si ricorda che per i settori bibliometrici devono essere soddisfatti due criteri su tre, per i settori non bibliometrici uno su tre (uno su due nel caso dell’area 12).
Antonio, forse per la mia ignoranza del linguaggio della statistica non mi è chiaro il concetto di indicatore che “è per costruzione un numero intero”. In concreto, se in un settore non bibliometrico la mediana è 1 monografia e, grazie alla normalizzaizone per età, la mia mediana monografie è, ipotizziamo, 1.4 (perché ho una monografia, ma 7 anni di anzianità), supero o no la mediana monografie. Molte grazie!
Ovviamente la superi, solo l’h-cont non produce risultati frazionari. Ma questo riguarda solo i settori bibliometrici.
Questa FAQ l’avevo letta, ma sebbene sembri più favorevole all’interpretazione secondo cui basterebbe superare uno solo dei due, essendo l’altro irrilevante, rimane comunque ambigua, perché “soddisfare” potrebbe anche voler dire “superare”. Secondo me sarebbe il caso che la cosa venisse chiarita in modo molto più netto, anche perché circolano interpretazioni le più varie.
scusate ma mi sembrate un pö di coccio. Per i settori bibliometrici due mediane su tre, il terzo indicatore puö essere pure sotto zero. Per i non bibliometrici uno solo su tre, gli altri due anche sotto zero. Francamente non vedo nessuna possibiltä di interpretare il testo in altro modo.
V.
Se anche si sostituiscono le parole soddisfare e superare, cosa cambia? Mi pare che iniziamo ad avere problemi linguistici prima che giuridici.
Alternativa 1: Si ricorda che per i settori bibliometrici devono essere soddisfatti due criteri su tre, per i settori non bibliometrici uno su tre (uno su due nel caso dell’area 12).
Alternativa 2: Si ricorda che per i settori bibliometrici devono essere superati due criteri su tre, per i settori non bibliometrici uno su tre (uno su due nel caso dell’area 12).
Quindi? Dove sta scritto “eguagliati?” Da notare che la faq (ma l’avete letta?) specifica che i criteri devono essere superati e non eguagliati.
Quindi per favore adesso basta propalare notizie infondate.
Ma questo significherebbe, correggetemi se sbaglio, che se la mediana fosse, poniamo, 2 monografie e 7 articoli, uno che avesse solo 8 articoli passerebbe la mediana, ma uno che avesse 1 monografia e 7 articoli non la passerebbe. Il che, oltre ad essere totalmente irrazionale, provocherebbe una marea di ricorsi…
per cortesia, il superamento frazionario vale anche per il altri indicatori? se la mediana delle monografie passa per 2,85 per superarla ci vogliono 3 monografie o 4?
3 monografie
Anche 2,86 monografie, nel caso il computo dell’età accademica lo consenta…
Attenzione: segnalo tre rilevanti novità appena
pubblicate dall’ANVUR nella sezione delle FAQ: come vedrà interessano sicuramente tutti i colleghi della SISE.
a) Ai fini della abilitazione occorre presentare solo le
pubblicazioni del decennio 2002-2012?
No, i candidati potranno presentare qualunque
pubblicazione senza vincoli di data.
b) Ai fini della abilitazione si potranno presentare i
file PDF dei libri utilizzati ai fini della VQR?
No, a meno che colui che li ha caricati (autore o editore)
non autorizzi esplicitamente l’uso anche per
l’abilitazione. L’autorizzazione a utilizzare i file PDF a
fini della VQR derivava da un accordo con gli editori
limitato alla valutazione dei prodotti nel periodo
2004-2010. Il MIUR informerà i candidati circa le
procedure con le quali i file PDF potranno essere prodotti
e utilizzati a fini di abilitazione.
c) Il semaforo rosso che i PO hanno ricevuto sul loro sito
CINECA ha esclusivamente valore indicativo e non preclude
il diritto a presentare la domanda per la commissione di
abilitazione.
Di conseguenza, chi ha ricevuto un semaforo rosso non è in
alcun modo obbligato a ritirare la domanda entro il 3
settembre, in quanto l’ANVUR ricalcolerà tutte le
posizioni individuali sulla base delle informazioni
contenute nella domanda stessa.
Conclusione:
a) il periodo 2002-12 serve solo al calcolo delle mediane
per avere i requisiti minimi. Nei titoli da inviare si
possono anche inserire pubblicazioni precedenti al 2002.
Questo vale ovviamente fino a quando non ci saranno nuove
e diverse interpretazioni.
b) chi vuole inviare libri aspetti le indicazioni che
arriveranno: in generale è comunque bene non avere fretta
e aspettare almeno fino ottobre prima di inoltrare la
candidatura per l’abilitazione.
c) se hanno dubbi sulle modalità di calcolo delle mediane
i PO che hanno ricevuto il semaforo rosso non devono
ritirare la loro candidatura.
Caro De Nicolao, la ringrazio.