Segnaliamo ai lettori la sentenza 5640/2015, con la quale il TAR Lazio, sezione terza, pronunciandosi ancora una volta in materia di abilitazioni, ha sottolineato l’importanza preminente dei giudizi di merito rispetto alle soglie quantitative.

Così si esprime il giudice amministrativo:

premesso che trattasi di procedura abilitativa e non concorsuale, dunque con numero di posti non limitato nè predefinito, quindi senza confronto concorrenziale tra un candidato e l’altro (cfr. TAR Lazio, III, n.11500 del 2014), è necessario evidenziare al riguardo che gli indici correlati alle mediane, essendo a carattere quantitativo (cfr. all.A, B al D.M. n.76 del 2012), non possono comunque assumere un ruolo decisivo ai fini dell’abilitazione medesima, né dunque il mancato superamento delle stesse mediane risultare preclusivo ai suddetti scopi, essendo preminente all’uopo il giudizio di merito della Commissione sulla maturità scientifica raggiunta dagli abilitandi (cfr. già TAR Lazio, III, ord. n.3079 del 2014)

Va rilevato che si tratta di una delle (numerose) pronunce che si dovrebbero tenere ben presenti nel lavoro di riscrittura delle regole relative all’ASN, per assicurare finalmente un sistema che sia robusto e in grado di sopravvivere al contenzioso in sede giurisdizionale.

Segue il testo.

sentenza Nardelli e altri

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5 Commenti

  1. E’ allucinante quanto in Italia siamo avversi alle procedure oggettive. Credo sia il risultato di una cultura generale molto povera in materie scientifiche. Non ci vorrebbe molto a rendere le procedure più giuste e precise, ma noi preferiamo buttare tutto alle ortiche rimanendo di fatto al livello di millenni fa.

    • La situazione è ancora più allucinante di come la immagina “Enrico A”: rispetto a certe “procedure oggettive” sono avversi un po’ tutti – persino a livello internazionale: dai singoli fino a intere università, società scientifiche internazionali e addirittura agenzie di valutazione (Higher Education Funding Council for England – HEFCE) e notissime riviste come Science, Plos e PNAS. Incredibile quanti siano quelli che preferiscono buttare tutto alle ortiche, rimanendo di fatto al livello di millenni fa. Poveretti: se solo sapessero quanti progressi potrebbero fare adottando le ricette dell’ANVUR. Ma è un segreto che terremo ben stretto per non dare troppo vantaggio alle altre nazioni.
      Sto parlando di DORA (la San Francisco Declaration on Research Assessment – http://am.ascb.org/dora/), che è stata sottoscritta da più di 570 organizzazioni (comprese riviste come Science, Plos e PNAS) e da più di 12.300 individui, vedi anche https://www.roars.it/dora/.
      “1. Avoid using journal metrics to judge individual papers or
      individuals for hiring, promotion and funding decisions.

      2. Judge the content of individual papers and take into
      account other research outputs, such as data sets, software
      and patents, as well as a researcher’s influence on policy
      and practice.”

      Di seguito alcune delle organizzazioni che hanno sottocritto DORA:
      – American Association for the Advancement of Science (AAAS)
      – American Society for Cell Biology
      – British Society for Cell Biology
      – European Association of Science Editors
      – European Mathematical Society
      – European Optical Society
      – European Society for Soil Conservation
      – Federation of European Biochemical Societies
      – Fondazione Telethon
      – Higher Education Funding Council for England (HEFCE)
      – Proceedings of The National Academy Of Sciences (PNAS)
      – Public Library of Science (PLOS)
      – The American Physiological Society
      – The Journal of Cell Biology
      – Institute Pasteur
      https://www.roars.it :-)
      – CNRS – University Paris Diderot
      – INGM, National Institute of Molecular Genetics; Milano, Italy
      – Université de Paris VIII, France
      – University of Florida
      – The European Association for Cancer Research (EACR)
      – Ben-Gurion University of the Negev
      – Université de Louvain

    • credo che sarebbe già un bel passo avanti definire “procedure oggettive”, ma mi rendo conto che logica e vocabolari sono tools obsoleti nel mondo digitale…

  2. Giuseppe de Nicolao, ha ignorato questa frase che avevo scritto: “non ci vorrebbe molto a rendere le procedure più giuste e precise” che era il motivo centrale del mio commento. Per parlare in termini concreti, basterebbero poche righe di software e forse anche abbastanza semplici. È evidente che le mediane buttate lì così sono un parametro troppo grezzo.
    Ma come, difendiamo le banche dagli attacchi dei peggiori hacker e ci mettiamo paura di una procedura che sia in grado di distinguere i presunti ricercatori affabulatori dai ricercatori veri? Diciamo piuttosto che non si vuole fare…
    Ma ve lo immaginate DORA applicato in Italia? Da ridere!! E’ necessario scriverlo? Se si parla di contenuti ognuno giudicherà migliore quello del proprio gruppo…è ovvio…

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