Anvur pubblica la lista delle riviste scientifiche per i settori non bibliometrici. Qui si trovano gli elenchi.
Poi pubblica le relazioni finali di alcuni dei Gruppi di lavoro.
Seguiranno, al solito, commenti.
Anvur pubblica la lista delle riviste scientifiche per i settori non bibliometrici. Qui si trovano gli elenchi.
Poi pubblica le relazioni finali di alcuni dei Gruppi di lavoro.
Seguiranno, al solito, commenti.
wow c’è anche “il Foro Friulano”.
area 11. no comment :-D
posso proporre ai lettori di fare un florilegio di indecenze e assurdità? Grazie.
sotto concorso? :-D cmq a quello che avevo letto erano esclusi annali e riviste di dipartimento. mi pare invece ci sian tutti.
Area 13: mi piacciono in particolare la “rivista di frutticoltura e ortofloricoltura” e la “rivista di suinicoltura” (nessuno rida: che diamine, la pubblica Il Sole 24 ORE ed “è il punto di riferimento imprescindibile per gli allevatori di suini, per i tecnici e per le imprese impegnate nell’indotto della filiera suinicola nazionale”). Però anche “Abruzzo contemporaneo” e il “Timisoara Journal of Economics” non sono male. Sono tutti titoli non classificati dal GEV di area tra i 1906 che ha invece considerato: chissà quali colleghi ci hanno scritto.
Mi verrebbe da chiedere a Banfi e Coniglione se, alla luce di simili elenchi, non rivaluterebbero la terza mediana rispetto alle altre, ma sarebbe un colpo basso: diciamo piuttosto che gli estensori sembrano aver errato per eccesso (vedremo poi se qualcosa manca persino).
una perla. Ce Fastu? (mi approprio del punto interrogativo, ma sta pure nel titolo).
Ma queste sono tutte, o solo quelle di fascia a?
era proprio tanto complesso aggiungere per tutte il codice ISSN?
C’è anche il “Bollettino telematico di filosofia politica”.
Ma ci hanno inclusi perché siamo scientifici o perché – non da sola – ho strillato ai quattro venti che avrei fatto ricorso, mettendo a rischio anche la seconda mediana?
Questo è un dubbio che rimane e che rende incerto il valore del nostro lavoro, quando il potere esecutivo si attribuisce il diritto di apporre il marchio di scientificità alle riviste – in luogo della comunità scientifica – e il potere giudiziario viene chiamato – sempre in luogo della comunità scientifica – a rivederlo.
Caesar est supra grammaticos?
AD architectual digest ahahah
Alla lettura delle infinite liste dell’area 10 e 11: indignazione? disgusto? No, meglio ridere: nell’area 10, La Radiologia medica (Rivista ufficiale della Società italiana di Radiologia) e Anales de la Real Academia de Medicina y Cirurgia de Valladolid. Ma perché? Date a Cesare…
Io però queste riviste, che sarebbero effettivamente svarioni, nelle aree 10 e 11 non le trovo.
“LA Radiologia medica” c’è.
E’ vero. Ho trovato anche gli Anales ecc. Ma non bisogna dimenticare come sono stati redatti questi elenchi (le sedi dove i docenti hanno pubblicato al 15 luglio, secondo il CINECA). Il difetto sta nel manico. Non ci si può fermare ai singoli titoli, per quanto assurdi (rispetto ad un settore, beninteso)sembrino. Senza contare che pubblicare un articolo in una rivista apparentemente extravagante ma prestigiosa in un settore diverso dal mio mi sembrerebbe più un titolo di merito che una stranezza.
Ah, ma allora Design Issues, Design Studies, International Journal of Design sono riviste scientifiche! Guai a metterle in fascia A pero’, bisognava fare spazio a DIID, diretta da uno dei quattro esperti di area 8. Cercate pure sul sito la procedura di submission, se la trovate: http://www.disegnoindustriale.net/
Sembra una “comunity” davvero interessante!
http://www.disegnoindustriale.net/
Praticamente una crica ;-)
Area 08:
Ambulatory Surgery?????? evidentemente il progetto per un efficiente ambulatorio di chirurgia in day hospital.
Atherosclerosis???? Sull’architettura delle placche ateromatosiche? Cognitive processing?? Diabetes??? European Journal of Radiology?? International Journal of Biology?? International Journal of Cardiology?? e così via. Però c’è anche Science e poi San Rocco (???).
C’è da ridere, solo per non piangere!
Fatemi capire. Il 6 settembre l’ANVUR pubblica l’elenco delle riviste di classe A, diviso per settori concorsuali (SC). Il 20 settembre esce l’elenco delle riviste “scientifiche”, in ordine alfabetico. Già questa modalità rende difficile confrontare le due liste, per controllare se ci sono errori e/o omissioni e/o inclusioni discutibili. Prendiamo l’area 10, per la quale sarà comunque opportuno attendere la relazione finale del gruppo di lavoro. Non ho la forza di contare, ma noto che il primo elenco (classe A) occupa 46 pagine, il secondo (“scientifiche”, ivi comprese le classe A)77 pagine. Ne deduco che le classe A saranno circa il 60 % del totale, giusto? Sarei cauto prima di dedicarmi al florilegio di assurdità, anche se alcune perle possono saltare subito all’occhio. (Però attenzione: “Ce fastu?” [col punto interrogativo: “cosa fai?” è il blasone linguistico che Dante nel De Vulgari Eloquentia attribuisce ai friulani per caratterizzarne la parlata], ed è la serissima e antica “Rivista della Società Filologica Friulana ‘Graziadio Isaia Ascoli'”, come possono confermare i ladinisti). Forse questo elenco cumulativo potrebbe essere la buona occasione per decidere (dovrà pur uscire un decreto correttivo sulle mediane e sulla classe A, dopo le analisi di ROARS!)che la “terza mediana” (se la si vuole conservare) vale anche al di fuori della stretta appartenenza al SC.
grazie per l’info su ce fastu?, penso sempre al mio SSD e invece è l’area.
Se non vi sono distinzioni saranno tutte Riviste di fascia A?????
Voi che dite? Ad ogni modo, manca l’elenco telefonico delle principali città e siamo al completo.
Sara
Ecco, mi viene spontaneo un commento: senza la Gelmini e l’Anvur oso sperare che nessun candidato di area 13 avrebbe avuto il coraggio di mettere una pubblicazione su Parma Economica (Rivista della Camera di commercio di Parma. Dal sito web: “Parma economica è sempre disponibile ad accogliere l’apporto di nuovi collaboratori. Chi è interessato a scrivere per Parma economica può senz’altro consultare le norme di riferimento per i collaboratori ed inviare il proprio articolo. Consigliamo però di contattare preventivamente la segreteria di redazione per una prima verifica della coerenza dei contenuti proposti rispetto agli obiettivi della rivista.”) nel curriculum da inviare ad un concorso universitario (devo però immaginare che qualche collega già lo abbia fatto al di fuori delle sedi concorsuali). Ora comunque non sarà più così. Grazie davvero.
La mia rivista non è scientifica: parola di gruppo di lavoro.
Si, ce ne sono proprio tante. Nell’area 08 sono ben 25 pagine di riviste con molte assurdità. Ma volevo condividere con voi questa riflessione. Dirigo una rivista on-line che si occupa di architettura nata solo alla fine del 2010 (per cui nell’elenco fatto dai GEV per la VQR non era comprensibilmente presente). Ha un issn, ha un comitato scientifico internazionale, sottopone gli articoli a peer review. Questo fino alla VQR. Dopodiché dal 2012 basandoci sui criteri dei GEV abbiamo introdotto sia l’abstract che l’articolo in inglese. Se i criteri fossero ancora quelli dei GEV avremmo totalizzato un punteggio che ci avrebbe consentito di entrare nella classe 2. Ad oggi sono stati pubblicati più di 80 articoli anche da autori stranieri. Il fatto di non essere considerata rivista scientifica induce alcune ipotesi: a) è stato una svista o dicasi “mero errore materiale” oppure b) secondo le spiegazioni del gruppo di lavoro nessuna società scientifica l’ha proposta (e fin qui nulla di strano) oppure all’unanimità, scrivono, il gruppo di lavoro ha deciso che per obiettivi dichiarati, popolazione di riferimento dei lettori, composizione del comitato editoriale e della direzione, formato e dimensione degli articoli, presenza o assenza di apparati bibliografici e note, un carattere non scientifico.
Io mi chiedo quale di questi 5 parametri hanno individuato come assenti e carenti: il formato e la dimensione degli articoli? ma, quanto deve essere lungo un articolo per essere considerato scientifico o in che formato deve essere nessuno l’ha mai dichiarato. Per non parlare della popolazione di riferimento dei lettori. Cosa ne sanno su chi legge la rivista? Sfoghi a parte mi faccio un’ultima amara domanda. A questo punto dopo avere vanificato le aspettative degli 80 autori di articoli che hanno già pubblicato sulla rivista (io stesso cosa farò? cancellerò quegli articoli dal sito MIUR? li riciclerò proponendoli ad un’altra rivista, magari in classe A?) chi mai dovrebbe accettare in futuro di scrivere per una rivista non scientifica?
A caldo mi sembra intrigante poter superare le mediane presentando ad un concorso di area 13 (Economia) articoli su journal del calibro di:
-steroids
-studi ambrosiani di italianistica
-surgical endoscopy
-The breast
-The international tinnitus journal
-Torre de los lujanes
anche se il massimo rimane poter vantare come FASCIA A in area 13 un paper pubblicato su “EXPERIMENTAL GERONTOLOGY”.
P.S. Che sia questo un trucco dell’artefice per poter poi pubblicare in fascia A questo esperimento bibliometrico fatto dai GEV?
scusate ho scritto “artefice” invece di “Artefice”
L’Artefice fa sapere di aver apprezzato la rettifica :-)
“Torre de los lujanes” (che pubblica direttamente l’Artefice) sta a “Parma Economica” come Tucson sta a Sant’Anna Pelago….
@ipazia: in effetti gli svarioni appaiono più evidenti se si guarda l’elenco delle riviste di classe A disaggregato per settori concorsuali. Ma nel settore che penso di conoscere bene ci sono dei titoli che non ho mai sentito nominare. Ignoranza mia, certo, ma evidentemente qualcuno ci ha pubblicato.
@sara: no, questo è l’elenco delle riviste “scientifiche”, che comprende anche (ma non solo) quelle di classe A.
@paolo bertoletti @epra: ecco due casi che dimostrano quanto la “terza mediana” sia discutibile. Questo non toglie che, al di fuori (e senza la fretta) dell’occasione dell’abilitazione, un serio elenco delle riviste (con ISSN!) dei diversi SSD “non bibliometrici” sia utile e necessario, magari a partire dai rozzi elenchi dell’ANVUR, ma con il contributo meditato delle associazioni scientifiche (non sempre ascoltate in questo frangente)e del CUN, che già vi aveva contribuito.
Perché la TERZA mediana?
Mi correggo. La seconda e la terza mediana. Meglio ancora, le mediane.
Ho letto la relazione del Gruppo di lavoro di area 13. Premesso che occorre essere contenti della pubblicazione della relazione, che fornisce in modo trasparente alcuni chiarimenti sulle modalità operative utilizzate dal gruppo di lavoro (che ha lavorato a titolo gratuito, è bene ricordarlo), rilevo i seguenti punti:
1) Per le riviste di classe A, l’elenco finale proviene da quello predispostoa dal GEV per la VQR (come già si era capito), ed è comune a tutta l’area 13, con alcune eccezioni (in particolare, la sub area statistica è stata più restrittiva). Degli 11 titoli indicati come aggiunti all’elenco fornito dal GEV uno sembra essersi perso per strada (Quantitative Economics – A journal of the Econometric Society), in quanto non inserito nell’elenco pubblicato dall’ANVUR. L’altro (Theoretical Economics – A journal of the Econometric Society) è l’unico caso (già segnalato da un lettore di ROARS) in cui il Gruppo di lavoro (forse inconsapevolmente), sulla base di una banca dati diversa (REPEC) e di un diverso indice (Recursive Discounted IF) ha di fatto riclassificato in A una rivista classificata C dal GEV.
2)Per quanto riguarda le riviste classificate in fascia A dalle altre aree scientifiche, il gruppo di lavoro ha
deciso per i settori concorsuali economici e storico di non considerarle. Per i settori aziendalistici e statistici ha invece proposto di “considerare tutte le riviste classificate di
fascia A nelle Aree CUN da 01 a 09 (le cosiddette aree bibliometriche) il cui IF ricada all’interno del quintile
superiore della rispettiva Subject Category di ISI WoS.”. Peccato però che non esista una lista di riviste di classe A per tali settori (come già segnalato in un post precedente).
3) Per la lista delle riviste scientifiche, il gruppo di lavoro dichiara di aver incluso praticamente tutte quelle raccomandate dalle società scientifiche d’area, e quelle inserite nella lista prodotta dal GEV. Ne ha poi aggiunte di sue (a partire dall’elenco fornito dal cineca dei luoghi di pubblicazione dei docenti dell’area) sulla base di alcuni criteri tra i quali i primi due sono: “possesso di un codice issn, presenza di un
comitato scientifico”.
Vero, la presenza della relazione dell’area 13 è molto apprezzabile. E’ anche apprezzabile, dal mio punto di vista, l’inserimento di alcune riviste di Law che pubblicano anche articoli di analisi economica del diritto (tipo Harvard Law Review e Yale Law Journal).
Però, a parte l’aver chiamato SPE nella relazione quella che (presumo) sia l’AISPE (associazione italiana per la storia del pensiero economico), rimane poco comprensibile la scelta comunque restrittiva riguardo all’interdisciplinarietà. Così, per esempio, mancano ancora molte altre prestigiose riviste di Law (Cornell, Georgetown, Columbia, ecc.). E’ ridicolo che un paper su tali riviste sia considerato garbage, come un articolo gossiparo su EvaTremila…
Il punto è che il criterio di “considerare tutte le riviste classificate di fascia A nelle Aree CUN da 01 a 09 (le cosiddette aree bibliometriche) il cui IF ricada all’interno del quintile superiore della rispettiva Subject Category di ISI WoS” poteva ben essere applicato alle riviste di TUTTE le aree CUN e, come beneficiari, ANCHE ai settori concorsuali economico e storico di Area 13.
OVVIAMENTE per considerare le riviste “il cui IF ricada nel quintile superiore ecc. ecc.” per le aree CUN non bibliometriche, da 10 in poi, si sarebbe dovuto escludere il riferimento alla “classificazione in fascia A”.
Bastava in pratica scrivere: “sono considerate per l’area 13 riviste scientifiche [meglio ancora: riviste scientifiche di fascia A, visto che si parla di primo quintile] ANCHE tutte le riviste di altre aree il cui IF ricada nel quintile superiore ecc. ecc.”. Sarebbe stato un criterio oggettivo – per quanto discutibilissimo, visti i ben noti limiti dell’IF – per favorire l’interdisciplinarietà, senza penalizzare nessuno. Esso avrebbe altresì consentito di limitare la lista ESPLICiTA delle riviste alle sole pubblicazioni davvero di Area 13, evitando arbitrarie esclusioni.
Se non mi sfuggito qualcosa, Roars non è stata riconosciuta come scientifica da nessuna area. Però risulta presente nel database Cineca.
vista la qualità delle liste lo riterrei un titolo di merito (per Roars).
“Però risulta presente nel database Cineca”. Scusate, ma esiste un elenco delle società scientifiche riconosciute?
e questo significa che i commenti qui sopra non valgono _nemmeno_ per la seconda mediana???
:-D
Ho dato una rapida scorsa alla lista dell’area 12 tenendo conto delle mie registrazioni. Scopro con un certo interesse che secondo i compilatori “Journal of Modern Italian Studies”, “European Journal of Political Theory” e “Discipline filosofiche” non sono riviste scientifiche. In compenso lo è il sito libertiamo.it di Benedetto Della Vedova.
Faccio una premessa: su qualunque rivista, in qualunque luogo si possono pubblicare cose intelligenti ed interessanti. E’ esattamente una delle ragioni per cui la misurazione bibliometrica tramite ranking è discutibile.
Precisato questo, un paio di osservazioni sulle riviste “scientifiche” dell’area 11. Vi si trova “La Gazzada”, del cui fondatore trovo scritto quanto segue: “fin dai primi anni ha creato il notiziario ‘La Gazzada’, non come rivista ‘culturale’, ma come ‘lettera agli amici’, per informarli sulla vita di Villa Cagnola” (si tratta del Notiziario dell’Istituto superiore di Studi religiosi e della Fondazione ambrosiana Paolo VI). Vi si trova anche “Consultori familiari oggi” (sottotitolo: Organo della Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione cristiana – rivista con regolare comitato di direzione e comitato scientifico). Nulla da dire. Periodici con la loro funzione ed il loro senso. NON ci sono, però (sono solo alcuni esempi):
Sociedad. Revista de Ciencias Sociales (Buenos Aires); Man and World (ora: Continental Philosophical Review); Daimon. Revista Internacional de Filosofía – tutte e tre sicuramente presenti sul sito CINECA in area filosofica. Le prime possono contenere riflessioni profonde e le seconde stupidaggini, certamente. Però un qualunque scritto sulle prime conta 1, e sulle seconde conta 0.
Se si decide di usare un semplice conteggio per selezionare persone, lo si fa bene. Oppure non lo si fa.
E’ vero, non c’è Continental Philosophy Review. Fantastico! Gli ho appena inviato un articolo. Bisogna prender rapidamente nota di tutte le riviste parrocchiali ed ingraziarsi il parroco, se si vuole tener il passo con il Nuovo Mondo Meritocratico…