A partire dal mese di marzo, l’emergenza Covid 19 ha determinato la chiusura della stragrande maggioranza degli spazi pubblici, tra cui biblioteche, archivi e musei. Per tale ragione la Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte chiede al MUR di prevedere la possibilità di concedere una proroga annuale nelle scadenze dei dottorati di ricerca, degli assegni di ricerca e dei PRIN, senza che ciò implichi una valutazione negativa dei singoli o delle strutture. Sempre nell’ambito più generale della ricerca, la Cunsta chiede al MUR di attivarsi presso gli editori perché consentano in questa fase emergenziale il libero accesso alle loro pubblicazioni digitali, molte delle quali nate grazie a finanziamenti pubblici. Al tempo stesso, la Cunsta chiede al MiBACT di accelerare i processi di digitalizzazione di fondi di biblioteche e archivi e la fruizione on-line degli archivi di immagini di Soprintendenze e Musei. Al momento la netta maggioranza dei musei di prima fascia non permette la consultazione in linea delle proprie collezioni nella loro interezza, né di scaricare liberamente immagini utili alla didattica e alla ricerca, a differenza di quanto fanno molti grandi musei internazionali.
Segnaliamo ai lettori il documento approvato dalla Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte (CUNSTA) in materia di proroghe urgenti nel corso dell’epidemia.
A partire dal mese di marzo, l’emergenza Covid 19 ha determinato una serie di restrizioni nei movimenti delle persone e la chiusura della stragrande maggioranza degli spazi pubblici, tra cui biblioteche, archivi e musei. In tale contingenza, con straordinaria prontezza l’intera comunità accademica si è profusa nella didattica a distanza, pur avendo a disposizione solo strumenti quasi artigianali, e una esperienza in questo campo limitata o nulla. La Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte ribadisce che tale soluzione determinata dalle circostanze non può sostituire la didattica in presenza, dove la condivisione tra docenti e discenti costituisce un elemento essenziale nella trasmissione e nella elaborazione della conoscenza.
È molto probabile che tale situazione si protrarrà nei prossimi mesi. Tali limitazioni, oltre ad incidere nella vita quotidiana dei singoli, riducono fortemente le possibilità di portare avanti le ricerche in corso, rendendo impossibili programmati viaggi di studio, sopralluoghi, ricerche archivistiche. Per tale ragione la Cunsta condivide il parere espresso il 16 aprile dal CUN intorno alle linee-guida ministeriali sulla riapertura delle strutture, orientate peraltro soprattutto sulla didattica. E chiede nel contempo al MUR di prevedere, per chi ne faccia motivata richiesta, la possibilità di concedere una proroga annuale nelle scadenze dei dottorati di ricerca, degli assegni di ricerca e dei PRIN, senza che ciò implichi una valutazione negativa dei singoli o delle strutture. In questo caso il mantenimento di standard elevati nelle attività di ricerca deve infatti prevalere sull’esigenza di osservare a tutti i costi gli ordinari scadenzari e i ruolini di marcia.
Sempre nell’ambito più generale della ricerca, nucleo portante dell’attività universitaria, considerata la chiusura delle biblioteche e archivi (di cui si è già detto), e dunque la difficoltà dell’intera comunità accademica a esercitare la propria missione, la Cunsta chiede al MUR di attivarsi presso gli editori perché consentano in questa fase emergenziale il libero accesso alle loro pubblicazioni digitali, molte delle quali nate grazie a finanziamenti pubblici, evitando che gli Atenei si muovano in ordine sparso – come attualmente stanno facendo – ed esercitando così in maniera assai più efficace le proprie capacità di contrattazione e moral suasion. Al tempo stesso, la Cunsta chiede al MiBACT di accelerare i processi di digitalizzazione di fondi di biblioteche e archivi, in parte già avviati, e la fruizione on-line degli archivi di immagini di Soprintendenze e Musei. Si fa presente che al momento la netta maggioranza dei musei di prima fascia non permette la consultazione in linea delle proprie collezioni nella loro interezza, né di scaricare liberamente immagini utili alla didattica e alla ricerca, a differenza di quanto fanno molti grandi musei internazionali. Tale situazione si registra anche in progetti meritevoli e già disponibili, che tuttavia spesso continuano a fornire dati molto parziali e non sempre affidabili.
Questa Consulta resta naturalmente a disposizione per avviare un proficuo confronto su questi e altri temi con entrambi i Ministeri.
Il Direttivo della Cunsta
21 aprile 2020
Tutto bene. Condivisbile credo e ampliabile anche d/alle altre società scientifiche. Temo però, ancora una volta, che il problema sia che le consulte e le associazioni disciplinari e pure il CUN abbiano un ruolo sempre meno incisivo – è un eufemismo – da quando ci sono l’ANVUR, l’ASN e Rettori e Ministri plenipotenziari che fanno squadra. Forse bisognerebbe ripartire da qui. Restituire all’universitas dei docenti e degli studenti, attraverso opportuni organismi rappresentativi (non ‘politici’ in senso deteriore né assembleari, ma articolati secondo le grandi aree scientifico-didattiche), quel potere che negli ultimi decenni è stato loro sottratto.