Segnaliamo ai lettori il parere reso dal Consiglio di Stato sulla bozza del nuovo Decreto Ministeriale “criteri e parametri” relativo all’Abilitazione Scientifica Nazionale. Va in particolare rilevato che il Consiglio di Stato si esprime a favore di soglie rigide quale garanzia di una selezione basata su parametri “oggettivi”, in contrasto con i pareri resi da ANVUR e CUN.
Al Consiglio di Stato serve Lezione Epistemologica e Metodologica secondo Canoni Europei, che Diverse Fonti Attendibili e Giustificabili possono rendere Pro Bono et Iuris.
Grazie e A Rivederci.
Io mi limiterei al buonsenso e anzi suggerirei di evitare le correzioni di refusi, che mal si addicono a così alto consesso…
Verissimo. Manca la Cultura giuridica in senso lato.
Questo parere è dedicato a tutti coloro (incluso chi scrive) che si illudevano di poter riporre fiducia almeno nel proverbiale “giudice a Berlino”. Mala tempora currunt.
Caro Giorgio (Israel), quanto ci manchi e quanto avevi ragione sui mostri generati dalla ragione bibliometrica.
Effettivamente sconcertante la cavillosità e irrilevanza di quasi tutti i rilievi. Noto peraltro che il CdS, nel suo parere, fa riferimento a “10 parametri” contenuti nell’allegato A e tra i quali le commissioni potrebbero scegliere i 6 effettivi. Nell’unica bozza che ho visionato, però – quella pubblicata da voi nel settembre scorso: https://www.roars.it/la-bozza-del-nuovo-d-m-criteri-e-parametri-per-lasn-2-0/ – tali parametri sono 8 (di fatto 7, essendo il primo relativo alle soglie bibliometriche/quantità di pubblicazioni), e non si menziona questa scelta dei 6 parametri da parte delle commissioni all’interno dei 10 proposti. Ne deduco che esiste una versione successiva della bozza: sarà consultabile da qualche parte?
Uno dei parametri aggiunti sara’ quello di aver inviato le pubblicazioni per la VQR…
Infatti… ci sarà una nuova bozza. Nella vecchia mi pare ci fossero ancora 2/2 indicatori bibliometrici, mentre in questa pare che abbiano accolto la proposta di Anvur di tornare a 2/3. Nessuno ha un riferimento per il nuovo documento?
Credo che il CdS auspicando più automatismi e meno discrezionalità per le commissioni miri a evitare di essere ingolfato da ricorsi come e’ avvenuto nelle scorse abilitazioni. La prima fase diverrebbe automatica e poi discrezionalità nei locali. Con tutte le conseguenze di una simile impostazione.
Ho selezionato questo; non sono giurista e quindi gli aspetti giuridici e giurisprudenziali non li conosco.
“La Sezione [Consultiva per gli Atti Normativi, contrariamente a come si sono espressi Anvur e Cun] condivide invece il rilievo dell’Amministrazione secondo il quale debbono salvaguardarsi, nella valutazione qualitativa dei candidati, l’oggettività, la certezza e la trasparenza; e queste appaiono adeguatamente garantite con il meccanismo dei valori-soglia sopra indicato. Esso però risulta delineato nel decreto con una serie di rimandi da disposizione a disposizione [a scatole cinesi, cioè] tali da pregiudicare la chiarezza del disposto normativo, e da ingenerare difficoltà applicativa e contenzioso.”
Il valore-soglia andrà determinato “(… col citato successivo decreto) in almeno due di tre indicatori …” descritti negli allegati.
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Ho dato uno sguardo al vostro commento alla bozza del novembre scorso. Sia Anvur che Cun, oltre a voi, criticano la troppa rigidità delle soglie e di quant’altro, che rendono le commissioni, anzi Commissioni, quasi quasi dei semplici esecutori o dei contabili. Ora, il parere del Consiglio di Stato raccomanda invece di mantenerli per il bene dell’oggettività, della certezza e della trasparenza delle procedure. Cosa ci sia di trasparente in questi testi giuridici ingarbugliati persino per il Consiglio di Stato, da dove provenga la certezza dell’oggettività contenuta nei criteri e parametri, è tutta una questione di fede nell’infallibilità del Ministero e degli estensori del DM. Le soglie, inoltre, saranno definite successivamente, una volta che è approvato che in astratto devono esistere. E questo limite inferiore da cosa dipenderà? Dalle consuetudini dei settori? E quando mai sono state studiate tali consuetudini per indicarle come traguardi medi? Di solito i singoli ricercatori credo procedano empiricamente, si guardano intorno e vedono cosa fanno gli altri, chi di più chi di meno, chi meglio chi peggio, chi recicla chi no, chi affetta chi no. Attualmente risultano vincenti soprattutto il reciclaggio e lo sminuzzamento, dunque la grande quantità ben piazzata ai livelli A, che a loro volta non si sa chi li definisce tali, tolti i casi inconfutabili.
Ma non è tutto semplicemente demenziale? per poi avere risultati peggiori di come se ne avevano coi concorsi ‘tradizionali’ che andavano ovviamente rottamati. Ma che cosa ci rappresentano questi autoproclamati rottamatori?
Condivido queste osservazioni. Trovo peraltro che questi continui cambi penalizzino chi deve costruire un cv perché non sa mai cosa dovrà servire. È una seria lesione dell’affidamento.
La soglie rischiano di funzionare peggio delle mediane. Sembrano farraginose, poco trasparenti.C’è anche la possibilità che siano molto alte in modo da ridurre chi otterrà l’abilitazione dato che mancano i soldi da investire.
Per me rimane al fondo l’obiettivo del CdS di non avere 1000 ricorsi ogni abilitazione.
Non posso non notare che i decreti sulla ASN sono stati fermi per 6 mesi e si sono risvegliati proprio nel momento in cui la protesta per la VQR sembra avere qualche effetto…
Casuale?
Assolutamente sì. Come gli 861 posti da ricercatore. E financo il prin. Tutte scelte casuali. Che casualmente servono ai rettori per convincere i riottosi…
Vorrei avere un parere circa le soglie immesse nell’allegato A come scritto nel decreto, che come diceva il collega fausto proietti era almeno tre su sette. Saranno 3 su sei per tutte le discipline che non hanno molta dimestichezza con brevetti e quant’altro. Quelle sette a me sembrano assai forti. Quanti ricercatori hanno fatto corsi all’estero per un lungo periodo in università prestigiose?, quanti hanno partecipato o diretto progetti europei o nazionali?, quanti hanno avuto la direzione o la partecipazione a comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie…..
Io credo che se un candidato supera tutti questi ostacoli, cosa ci sta a fare la commissione? Forse vorrà scremare ancora di più come hanno fatto alcune commissioni passate, riducendo il numero degli abilitati ad un numero da elencare sulle dita di una mano. Ma se la volontà era di non far passare nessuno, quale motivo fare il bando.
Che fine faranno i ricercatori di tipo A o B, già in proproga? quanti di loro passeranno queste soglie così alte??