Forse perché siamo in campagna elettorale, sui giornali si comincia a riparlare di porte girevoli e conflitti di interesse. Negli ultimi anni le porte girevoli al MIUR e all’ANVUR sono state la regola, non certo l’eccezione. Membri dei consigli direttivi di ANVUR che una volta lasciato l’incarico passano nei nuclei di valutazione degli Atenei, o a cui vengono attribuite presidenze e direzioni in fondazioni che sono state oggetto di valutazione da ANVUR. Membri delle CEV, in visita agli atenei per conto di ANVUR, siedono nei nuclei di valutazione degli atenei che se li contendono per guadagnarsi buoni consigli, sulle poltrone dei presidi di qualità, e vendono servizi di consulenza e formazione sempre agli atenei. A questo ricco mercato dei servizi connessi alla valutazione e all’accreditamento partecipa anche qualche dirigente MIUR. Riuscite ad indovinare chi è stato nominato nel 2016 come componente esterno del Nucleo di valutazione dell’Università Commerciale Luigi Bocconi? Che ci crediate o meno vi siede Daniele Livon, Direttore Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore  del MIUR. Ed ora si dice che Livon si appresti a passare armi e bagagli al ruolo di potente Direttore Generale di ANVUR, non dopo aver tentato di scrivere come ultimo atto una norma che concede autonomia speciale non solo agli atenei statali virtuosi, ma anche alle università private virtuose, condizionando – guarda un po’ – tale concessione alle valutazioni e alle verifiche ANVUR. Forse perché la Bocconi non è abbastanza autonoma e perché ANVUR non aveva abbastanza poteri.

Forse perché siamo in campagna elettorale, ma sui giornali si comincia a riparlare di porte girevoli e conflitti di interesse. Negli ultimi anni le porte girevoli al MIUR e all’ANVUR sono state la regola, non certo l’eccezione. Membri dei consigli direttivi di ANVUR che una volta lasciato l’incarico passano nei nuclei di valutazione degli Atenei, o a cui vengono attribuite presidenze di fondazioni, o posti (e forse direzioni) in fondazioni giudicate eccellenti da ANVUR.   Gli occhiuti membri delle famigerate CEV in visita agli atenei per conto di ANVUR, sono al contempo membri dei nuclei di valutazione degli atenei che se li contendono per guadagnarsi buoni consigli; si siedono sulle poltrone dei presidi di qualità, e vendono servizi di consulenza e informazione sempre agli atenei. A questo ricco mercato dei servizi connessi alla valutazione e all’accreditamento non si sottraggono neanche i dirigenti del MIUR.

Riuscite ad indovinare chi è stato nominato nel 2016 come componente esterno del Nucleo di valutazione dell’Università Commerciale Luigi Bocconi? Provateci pure, ma noi scommettiamo che non ce la farete. Potremmo darvi un suggerimento: è un personaggio di primo piano nel panorama universitario italiano. Ma anche così dubitiamo che ce la fareste ad indovinare. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Seguite questo link e controllate voi stessi:

https://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/bocconi/sitopubblico_it/albero+di+navigazione/home/chi+siamo/ateneo+e+organizzazione/nucleo+di+valutazione/componenti

No, non è uno scherzo. Non vi abbiamo indirizzato su una falsa pagina che imita la grafica del sito web della Bocconi.

Che ci crediate o meno, nel Nucleo di Valutazione della Bocconi siede Daniele Livon, Direttore Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore  del MIUR.

La nomina risale infatti al 2 dicembre 2016. L’università Bocconi, anche se abbondamente finanziata dal MIUR, attraverso vari canali, non è tenuta a rendere trasparenti le proprie attività amministrative. I compensi del dott. Livon si trovano però con un po’ di pazienza sul sito del MIUR, da cui risulta che per l’anno 2016 un compenso di 8.000€:

E per i prossimi anni compensi pari a 6.000€ + gettone di presenza di cui non viene dichiarato l’importo.

Ed ora si dice che Livon si appresti a passare armi e bagagli al ruolo di potente Direttore Generale di ANVUR, non dopo aver tentato di scrivere come ultimo atto una norma che concede autonomia speciale non solo agli atenei statali virtuosi, ma anche alle università private virtuose, condizionando – guarda un po’ – tale concessione alle valutazioni e alle verifiche ANVUR.

Forse perché la Bocconi non è abbastanza autonoma e perché ANVUR non aveva abbastanza poteri.

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