La settimana ROARS:
5 – 11 settembre 2016.
Una rapida sintesi dei contributi pubblicati
nel corso della settimana appena conclusa.
Anvur ha lanciato in piena estate una consultazione sulla versione provvisoria delle Linee guida del nuovo sistema AVA, che estendono la valutazione dei collegi di dottorato mediante i voti VQR individuali anche ai Corsi di Studio. Siccome i voti VQR sono normalizzati in base alla media, circa metà dei docenti sono per definizione under-performing e finiranno per penalizzare i corsi di studio a cui afferiscono (La bugia della valutazione dei prodotti e non degli autori). Visto che Anvur chiede i commenti della comunità scientifica entro il 12 settembre, forse è il caso di far sentire la propria voce. Bastano 30 secondi, e forse anche meno, per copiare e spedire il facsimile che abbiamo messo a disposizione dei lettori (Modello di commento alle linee guida AVA 2.0 (da inviare entro il 12 settembre 2016)).
Quali effetti ha sortito la Primavera dell’università lanciata dalla CRUI lo scorso marzo? Ce lo spiega ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda: «Dobbiamo scegliere 4 o 5 università d’eccellenza sulla manifattura innovativa, dare loro i soldi, metterle nelle condizioni di collaborare con le aziende. Le università che vogliono entrare in questo gruppo, scalino il ranking». Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo anche il progetto di un “Hub ricerca” nell’area di Bagnoli (Sull’Hub di ricerca nell’area di Bagnoli). Una visione che, proprio per il suo semplicismo, merita un’analisi critica, come quella sviluppata dall’articolo di Francesco Coniglione, che inaugura una nuova sezione dedicata agli “editoriali di Roars” (Primavera o autunno dell’Università italiana?). Anche il Comitato Nazionale Universitario denuncia la pesante situazione in cui si trova l’università e richiama due aspetti particolarmente critici, ovvero la Ricerca e il Precariato (Documento CNU: più sinergia nel sistema universitario).
Una commissione formata per tre quinti da docenti dell’ateneo che bandisce il posto di professore, la quale «formula una rosa [senza limite di numero] di candidati idonei all’interno della quale il Consiglio di Dipartimento sceglie […] anche in relazione alle specifiche tipologie di impegno didattico e scientifico». Non è il regolamento per le chiamate dei professori di una qualche università telematica, ma si tratta di regole in vigore all’Università di Verona (Concorsi “a statuto speciale” non solo a Trento, ma anche a Verona e Pisa). Sempre a proposito di “concorsi a fotografia”, il TAR Lombardia interviene nuovamente sui concorsi dell’ateneo telematico E-Campus, annullando il bando che limitava la possibilità di partecipare al concorso solo a coloro i quali avessero tenuto un insegnamento a distanza (E-campus, candidati telematici e “bandi fotografia”: il Tar Lombardia interviene ancora). Ancora concorsi: i ricercatori Moratti che non fossero in possesso di dottorato di ricerca possono accedere ai concorsi per ricercatore a tempo determinato di tipo B? (I “ricercatori Moratti” non possono essere esclusi dai concorsi per RTD B)
Segnaliamo l’incontro “Dall’Egitto alla Val Di Susa: la ricerca in campo” dedicato a libertà politiche e ricerca universitaria sul campo dopo l’assassinio di Giulio Regeni e la condanna di Roberta Chiroli (Dall’Egitto alla Val Di Susa: la ricerca in campo).
«Non uno dei nuovi modi di pensare la natura ha avuto vita facile all’inizio, talvolta lo dimentichiamo e pensiamo che Galileo sia un’eccezione. Un risultato difficile, una visione profonda e nuova richiede decenni per essere capita, assimilata. Invece, lo “impact factor” delle riviste è calcolato sul numero delle citazioni degli articoli nei due anni che seguono la pubblicazione: incredibile!»: così la pensa Giuseppe Longo, Direttore di Ricerca al CNRS Centro Interdisciplinare Cavaillès, Ecole Normale Supérieure di Parigi, di cui pubblichiamo un’intervista che spazia dalla teoria dell’informazione e la genetica fino all’economia e la valutazione della ricerca (Complessità, scienza e democrazia).