La settimana ROARS:

26 settembre – 2 ottobre 2016.

Una rapida sintesi dei contributi pubblicati
nel corso della settimana appena conclusa.

Neanche Benito Mussolini si spinse alla nomina diretta delle commissioni per la scelta dei professori, ma questa sembra essere la novità che verrà introdotta dal bando delle Cattedre Natta, che «sarà una sperimentazione per la selezione dei docenti universitari. Potrebbe rivelarsi un procedimento da estendere a tutti i docenti universitari, non solo alle supercattedre». Parola di Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del PD (Cattedre Natta. Si scopron le tombe, si levano i morti, i Perotti nostri son tutti risorti). Una novità così dirompente come si giustifica? Come contromisura per arginare la dilagante parentopoli degli atenei (che però, come mostrato la settimana scorsa, è una bufala). Non sta al gioco il Presidente dell’Unione Matematica Italiana che chiede a Raffaele Cantone di smentire o ritrattare: «il nostro ”corrotto” sistema universitario, questi giovani brillanti li produce, e sono bravi e tanto competitivi da trovare posto nelle migliori istituzioni di ricerca straniere» («Egr. Dott. Cantone, smentisca oppure ritratti e si scusi». Lettera aperta del Presidente dell’UMI a Raffaele Cantone). Una ricercatrice italiana all’estero, citata dal Corriere della Sera come testimonianza della connessione tra corruzione e fuga dei cervelli, denuncia la strumentalizzazione di cui è stata oggetto: «in nessun modo concordo sul nesso causale tra corruzione e fuga di cervelli. La fuga dei cervelli – locuzione di per sé infelice- è strettamente legata al disinvestimento nell’università» (Cervelli in fuga: la corruzione prospera se la ricerca è sotto-finanziata). Ma dove sono finiti i soldi disinvestiti? L’Istituto Italiano di Tecnologia ha 430 milioni accantonati in banca. «Perché non li avete spesi?» chiede Riccardo Iacona. «È un risparmio di sana gestione» è la risposta del Direttore Scientifico dell’IIT (430 MLN accantonati da IIT? Cingolani: «Un risparmio di sana gestione»).

«V’è un pubblico, vi sono lettori, v’è una società civile che ancora intende e capisce il valore dell’educazione umanistica e rifiuta la stortura aziendalistica. Occorrerebbe una nuova politica della formazione, una “buona paideia” che possa correggere e superare sia la “buona scuola”, come anche la “cattiva università”, nella quale oggi ci troviamo a vivere per effetto delle riforme “epocali”». Francesco Coniglione prende spunto dall’ultimo saggio di Nuccio Ordine per una riflessione di ampio respiro sul ruolo e il futuro degli studi umanistici (Il ritorno ai classici per una “buona paideia”. L’ultimo libro di Nuccio Ordine).

Il Consiglio di Stato, con una recente sentenza ha stabilito che i docenti a contratto non possono partecipare ai concorsi (banditi dai propri atenei) riservati, ai sensi dell’art. 18, c. 4, della Legge Gelmini, ai soggetti “esterni” (I docenti a contratto non possono partecipare ai bandi dei propri atenei riservati agli “esterni”).

Lunedì 3 ottobre, al Politecnico di Milano, in occasione della pubblicazione del volume di Maria Luisa Villa, “La scienza sa di non sapere: per questo funziona”, si terrà il seminario “Università e ricerca scientifica: missione (im)possibile?”. Partecipano: Giovanni Bignami (Accademia dei Lincei), Carlo Bottani (Politecnico di Milano), Enrico Bucci (Temple University), Stefano Crespi Reghizzi (Politecnico di Milano), Giuseppe De Nicolao (Università di Pavia e Roars), Luigi Lombardi Vallauri (Università di Firenze), Cesare Stevan (Politecnico di Milano), Giuseppe Trautteur (Università Federico II di Napoli).

Giovedì 6 ottobre, a Pavia, Gianfranco Viesti risponderà alla domanda: “L’università italiana è veramente in declino?”.

 

 

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Ricordiamo ai lettori la call for papers di RT, a Journal on Research Policy and Evaluation.

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