La dichiarazione del responsabile dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC) Raffaele Cantone ha ridato voce a una retorica che non si vedeva così violenta dal 2008-2010: baroni, corruzione, nepotismo, cattedre create ad-hoc. Ma cosa ha detto davvero Cantone? Ha detto che la legge Gelmini “ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti”, cioè che ANVUR e i suoi parametri oggettivi, le mediane, le liste di riviste di classe A, i commissari stranieri e compagnia hanno creato più problemi di quanti ne abbiano risolti. Perché questa dichiarazione e perché proprio ora? Non certo per ridare fiato a polemisti ormai felicemente dimenticati. Forse perché il governo sta per varare una “contromisura”: le Cattedre Natta per finanziare la chiamata diretta di 500 docenti scelti senza concorso. E chi sceglierà i magnifici 500? Si dice che nel decreto sia previsto che sia il Presidente del Consiglio a nominare i presidenti delle commissioni che a cascata nomineranno i commissari. Avremo così un gruppo di superdocenti di nomina governativa che guideranno la normalizzazione dell’università italiana: basta gufi e professoroni. Se fosse così, mentre i baroni ed i loro nemici discutono sulla fuga dei cervelli, si verificherebbe una svolta nel disegno di centralizzazione del potere e controllo sulla scienza: dalla fase del lysenkismo anvuriano ad un modello di matrice nord-coreana.
La dichiarazione del responsabile dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) Raffaele Cantone al convegno dei direttori amministrativi delle università a Firenze del 23 settembre scorso ha ridato voce a una retorica che non si vedeva così violenta dal 2008-2010. Baroni, corruzione, nepotismo, cattedre create ad-hoc. E per l’occasione sono stati rispolverati reperti che ormai neanche più ricordavamo.
Ma prima di parlare di questo, forse vale la pena vedere cosa ha detto davvero Cantone a Firenze. Non ci risulta esista una registrazione. Per cui riportiamo virgolettati da giornali:
“Siamo subissati di segnalazioni su questioni universitarie, soprattutto segnalazioni sui concorsi” (La Repubblica)
“Non voglio entrare nel merito, non ho la struttura né la competenza, ma la riforma Gelmini secondo me ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti. (IlSole24Ore)
“Subissati dalle segnalazioni sulla corruzione nelle università. E per colpa della riforma Gelmini. (La Stampa)
Proviamo a tradurre: la legge Gelmini, cioè l’abilitazione scientifica nazionale ed il sistema dei concorsi locali, “ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti”. L’introduzione dell’ANVUR e dei suoi parametri, la riduzione della discrezionalità dei baroni limitati dalla oggettività degli indicatori bibliometrici, dalle liste di riviste di classe A e compagnia, “ha creato più problemi di quanti ne abbia risolti”.
A fronte di un giudizio così netto, Maria Stella Gelmini ha fatto sentire la sua voce:
la riforma «aveva l’obiettivo di rendere i concorsi meno discrezionali, super partes e orientati alla meritocrazia. Non voglio dire che la mia riforma sia la panacea di tutti i mali, sicuramente bisogna fare di più, ma in nessun caso bisogna tornare indietro». (IlSole24Ore)
Ovvio che la Gelmini si difenda, peraltro in forme assai moderate. Più strano che L’Unità (sì L’unità) corra in soccorso della ex-ministra; scrive tal Silvio Greco, biologo, che ormai grazie alla L240/2010, all’abilitazione e alle mediane “nessuna commissione può derogare … facendo diventare un asino professore”. Cantone, sempre secondo l’Unità, si è probabilmente sbagliato: “forse sta commentando ricorsi fatti molti anni or sono”.
Le parole di Cantone, hanno avuto larghissima eco sui giornali. L’attenzione della stampa non si è concentrata però sulla critica alla legge Gelmini, ma alla questione della connessione tra “corruzione” e “cervelli in fuga”. A questo fine sono stati tirati in ballo cervelli in fuga chiamati ognuno a raccontare la propria storia e la propria esperienza del malaffare universitario italiano.
E’ stata rispolverata una ricerca, altrimenti dimenticata, sulle omonimie. E’ stato risuscitato il libro di Roberto Perotti, che a distanza di otto anni si era ormai trasformato in un libro cult per circoli ristretti di economisti e eccellenti collaboratori dell’ANVUR. Approfittando dell’occasione si è riaffacciato dalle colonne de L’unità anche Pietro Ichino che ha rilanciato l’idea (del fratello Andrea) di alzare le tasse universitarie e al contempo prestare soldi agli studenti per pagarle. Per sconfiggere la “peste dei concorsi universitari”, bisogna che gli studenti finanzino “votando con i piedi” i professori (slogan caro all’anvuriano Daniele Checchi), spostandosi cioè dove ci sono i professori bravi.
La Redazione Roars era lì ad aspettare di capire cosa stesse succedendo. Un attacco di queste dimensioni e proporzioni non si vedeva da anni. Per vedere cosa si nascondeva dietro la polvere, ci siamo detti, aspettiamo Renzi alla presentazione di Human Technopole. Invano. Quel giorno si è parlato del ponte sullo stretto.
La spiegazione potrebbe essere allora molto semplice. L’aveva suggerita fin da subito Francesco Margiocco, giornalista del Secolo XIX, attento osservatore dell’università. Per superare il fallimento della Gelmini
“Il governo sta per varare una contromisura: un fondo intitolato al Nobel Giulio Natta per finanziare la chiamata diretta di 500 docenti scelti, senza concorso, tra i migliori ricercatori italiani e stranieri”
Ed ecco il giorno dopo la conferma sul Messaggero:
Secondo Francesca Puglisi, PD, componente della VII commissione istruzione pubblica:
“Il decreto Natta sarà una sperimentazione per la selezione dei docenti universitari. Potrebbe rivelarsi un procedimento da estendere a tutti i docenti universitari, non solo alle supercattedre”.
Fa bene Francesco Margiocco a ricordare che in passato le chiamate dirette hanno creato proprio i problemi che secondo il governo dovrebbero risolvere: chiamate di figli di politici e di baroni, oltreché chiamate di prestigiosi docenti da università estere, che in quelle università studiavano ma non insegnavano.
A noi però preoccupa un’altra questione (oltre a quelle già sollevate qualche tempo fa). Si dice che nel Decreto si preveda che i presidenti delle commissioni che sceglieranno i 500 superprofessori siano nominati direttamente dalla Presidenza del consiglio. Noi non ci vogliamo credere. Non ci possiamo credere.
Neanche Benito Mussolini si spinse alla nomina diretta delle commissioni per la scelta dei professori.
Se le cose stanno davvero così, mentre i baroni ed i nemici dei baroni si accapigliano sulle cause dei cervelli in fuga, ci vedremo servire un gruppo di superdocenti di nomina governativa che guideranno la normalizzazione dell’università italiana, dove, com’è noto, con le regole attuali, continuano a sopravvivere, in realtà sempre con più difficoltà, gufi e professoroni.
Un disegno di centralizzazione del potere e controllo sulla scienza che, attraversata la fase del lysenkismo anvuriano, ci riserva ora una svolta in chiave nord-coreana.
Immagino che i 500 dovranno giurare fedeltà al Capo del governo. E anche questa potrebbe essere una sperimentazione per il futuro… Tanto, si sa, i professori giurano sempre volentieri
E spergiurano pure, altrettanto volentieri…
Non facciamo paragoni irriguardosi fra situazioni tragiche e situazioni ridicole.
“Neanche Benito Mussolini si spinse alla nomina diretta delle commissioni per la scelta dei professori.”
E’ più che evidente, non si può che essere concordi, che si vogliono selezionare intellettuali di regime, a incominciare dai commissari; gli altri rompono le scatole con le loro critiche oppure cercano di sopravvivere o di arrangiarsi nel marasma burocratico e anche finanziario che si è creato, che è stato creato, che persone con nome e cognome e con posizioni di responsabilità e di potere hanno creato. Grazie anche anche alla algoritmizzazione, l’ultima baggianata pseudoscientifica, di fenomeni sociali delicati, come la ricerca o l’istruzione.
Oramai, alla vigilia del referendum, si scalcia all’impazzata in tutte le direzioni e senza pudore.
Quanto ai problemi che la legge gelmina ha creato anziché risolverli, mi pare che in questi ultimi anni il ministro fosse un’altra persona. Colei della buona scuola e dell’altrettanto buona università. Le ultime nomine Anvur, come tutto ciò che ne deriva, non sono di Gelmini ma di Giannini.
Buffo notare che Pietro Ichino nel suo pezzo su L’Unità sulla “peste dei concorsi universitari” nel quale evoca clientele e familismo cita a supporto delle sue tesi il volume “facoltà di scelta” indicandolo come opera di Terlizzese e altri, quando chiunque può verificare che il testo è di Andrea Ichino e Daniele Terlizzese.
http://www.unita.tv/opinioni/la-peste-dei-concorsi-universitari/
Altra notizia inquietante:
http://www.repubblica.it/economia/2016/10/01/news/stato_finanzia_studenti_geniali-148866829/?ref=HRER2-1
ora i “geni” Renzi se li coltiva sin dalla culla. Tutto torna.
La cosa incredibile è che queste idiozie sono il frutto di menti malate che non hanno la più pallida idea di cosa sia la ricerca.
Beh la notizia è ancora peggiore di quanto appare dal titolo, o dall’incipit, e l’articolo conclude con:
“Il programma “capitale umano” non si esaurisce con gli studenti ma investe anche l’attività dei giovani ricercatori universitari. Per questa categoria è in allestimento un meccanismo che garantisca un assegno
destinato a finanziare piani di ricerca o pubblicazioni su riviste internazionali, di cira 5.000 euro. L’assegno, o grant, sarà concesso direttamente ai ricercatori, o a team di studiosi, che presenteranno un progetto, senza passare attraverso la mediazione delle gerarchie accademiche.”
E quindi chi concederà questi assegni senza passare attraverso la mediazione delle “gerarchie accademiche”?
Direttamente le “gerarchie politiche”?
Siamo alla frutta!!
Sì, sono malati di mente. Il piano deve essere: riduciamo l’università pubblica, troviamo i kapò per eseguire gli ordini, diamo loro carta bianca, fate delle vittime quello che volete, spartitevi il cadavere.
Ennesima buffonata del governo. Spero che molt* collegh* comprendano finalmente quanto sia necessario votare NO al referendum costituzionale. Non c’entra nulla? Sicuri? Immaginatevi un matteo magno vincitore e ancora più tronfio cosa sarebbe capace di fare contro quel poco che resta della università pubblica! Già è ricominciata la campagna denigratoria. E si sa cosa è destinato a seguire…
Gentile Carlostadio,
mi perdoni, ma nonostante la sua specificazione, qualche dubbio sull’attinenza dell’accostamento cattedre Natta / referendum mi è rimasta :)
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Prescindendo dal fatto che una cosa è una modifica dell’assetto istituzionale, un’altra è la legge elettorale e un’altra ancora un possibile esito delle elezioni, io credo che il vero problema non sia quello che questo governo “pensa” – o piuttosto, “non pensa” – dell’università pubblica italiana.
Provo a spiegarmi meglio: tanto questo governo, quanto quelli precedenti, non hanno elaborato alcun piano su come dovrebbe essere gestita l’istruzione (superiore e non) in Italia. Al contrario, si sono limitati a recepire i desiderata della maggioranza della classe dirigente italiana, che per inciso perfettamente si accordano con l’ideologia neoliberista ovunque imperante, e li stanno attuando. Naturalmente, per un politico farsi indicare una strada piuttosto che indicarla egli stesso è il peccato più grave ma purtroppo oggigiorno è molto diffuso. Vede forse qualcuno in Italia che si stia spendendo per aumentare le risorse destinate al diritto allo studio? Vede forse qualcuno che indichi l’atroce sottodimensionamento del sistema universitario come uno dei principali problemi di questo Paese?
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Si trattasse solo di mandare a casa Renzi, risolveremmo con poca spesa: mi lasci ricordare che siamo stati vicini a vedere proiettata in una delle sale a disposizione del Senato il documentario “Vaxxed” e sembra che solo grazie a Pietro Grasso lo abbiamo evitato… non è questo governo, è una pandemia di ignoranza che sparge distruzione in tutta la nostra società!!
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Secondo la mia personale opinione piuttosto che impegnarsi a favore nel “no” o del “sì” in un qualsiasi referendum, meglio farebbero gli accademici italiani ad aumentare la propria visibilità a livello mediatico per denunciare con forza quanto sia grave la situazione dell’università. Al contrario, si sfoggia un’abnegazione degna delle migliori cause di fronte alle peggiori umiliazioni.
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Mi permetta di chiudere non con una, ma con ben due provocazioni ;)
1) ha perorato la causa del “no” presso i suoi collegi quanto aveva fatto con la necessità di ribellarsi a quella pagliacciata che è stata VQR? ;)
2) Complessivamente su siti / social network: quanti post ha scritto in favore nel “no”? E quanti per contestare articoli che additano il nepotismo (e, naturalmente, il concubinato) come la causa principe del male della nostra immoralissima accademia? X)
@atzori il referendum resti ciò che era, il tentativo del bomba di fare il bottino pieno. I voti li prenda da coloro che ha sempre favorito, non certamente da gente come noi (professori champagne e tartine al salmone -così definiti dal bomba). Lo votino i bocconiani, confindustria (visto che sono tutti con lui), i giornalisti del corriere repubblica etc. . Certo ha ragione col referendum non cambierà nulla. Io voterò no contro Renzi, Giannino etc. E non si preoccupi, il bomba resterà in sella anche se vincesse il no, ci penseranno i suoi supporter confindustriali, masson, i giornali di regime etc a salvarlo. Quello che invece fa paura a me è quando lei sembra osannare a Grasso perchè ha impedito proiezione di Vaxxed, ma stiamo scherzando?! Dall’egemonia religiosa a quella scientista? Se lei avesse studiato un pò di storia della medicina saprebbe che non più di un secolo fa si curava col salasso e la purga qualsiasi cosa e solo il pensiero critico puù far evolvere una scienza che sia tale..se invece siamo in piena ortodossia (veda ad esempio l’uso magico che si fa del DNA in medicina legale), allora davvero non ci siamo..sono contro qualsiasi ortodossia religiosa o scientifica..
Beh, però quella dell’autismo causato dai vaccini era proprio una bufala. E di quelle dannose.
Gentile giufe,
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Prescindendo dal fatto che non mi risulta sia necessario conoscere la “storia della medicina” per sapere cosa sia un “salasso”, il “pensiero critico” che dovrebbe far evolvere la scienza si è già pronunciato sul caso in questione. Si veda direttamente:
http://www.bmj.com/content/342/bmj.c7452.full
Rimando alla pagina di Wikipedia per ulteriori dettagli sull’argomento:
https://en.wikipedia.org/wiki/Andrew_Wakefield#cite_note-84
Intendo in particolare sottolineare due aspetti:
1) I risultati in questione non sono stati riprodotti, si veda per esempio:
Immunization Safety Review Committee (2004). Immunization Safety Review: Vaccines and Autism. Institute of Medicine. ISBN 0-309-53275-2. Retrieved10 August 2007.
“Measles, mumps, and rubella (MMR) vaccine”. Centers for Disease Control and Prevention. 15 May 2010. Retrieved 8 January 2011.
“Unintended events following immunization with MMR: a systematic review”. Vaccine. 21 (25–26): 3954–60.doi:10.1016/S0264-410X(03)00271-8
2) L’autore della ricerca era chiaramente in conflitto di interessi:
Deer, Brian, Revealed: MMR research scandal, in The Sunday Times (Londra), 22 febbraio 2004
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Inoltre, se non ricordo male, l’autore sottopose a esami clinici inutili e invasi molti bambini disabili.
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Prego chiunque legga questo post e dissenta su quanto ho scritto fino a questo momento di intervenire nella discussione.
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Desidero infine aggiungere una considerazione più personale. Ritengo che il rapporto tra la nostra Costituzione e una sua eventuale modifica e le politiche universitarie sia più complesso di come viene lasciato a intendere da molti interventi. Come ho accennato in un precedente post, non penso sia produttivo dibattere contemporaneamente di questioni universitarie e del referendum: ciascun argomento va affrontato con la profondità che merita. Per esempio, quando si afferma:
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Mi sembra si faccia una certa confusione tra legge elettorale e funzione e composizione delle camere.
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In ogni caso, qualunque sia il proprio orientamento politico, io credo che la miglior difesa della democrazia sia la capacità di ciascun cittadino di affrontare un qualsiasi dibattito in modo serio. Nessuna Costituzione, passata, presente o futura può sostituirsi a questo: per questo, a mio giudizio, l’unica vera battaglia che vale davvero la pena di combattere oggi è quella a favore dell’educazione. Sarei davvero felice se ci si concentrasse su questo scopo… e a riguardo mi permetto di consigliare questo libro:
https://www.amazon.it/Lumpen-Italia-trionfo-sottoproletariato-cognitivo/dp/8867721682
Peraltro anche recensito su roars:
https://www.roars.it/rovine-culturali-litalia-del-sottoproletariato-cognitivo/
Su questa emergenza devono prendere posizione gli “intellettuali”, qualsiasi altra cosa è ormai diventata secondaria. Invece di cercare nemici della democrazia ovunque, bisogna concentrare il fuoco sull’unico che può davvero distruggerla: l’ignoranza.
P.S.:
“ci penseranno i suoi supporter confindustriali, masson, i giornali di regime etc a salvarlo”
Anche i massoni? Ma davvero?
Chiedo scusa alla redazione: nel copia incolla ho perso due pezzi: la prima coppia di “” conteneva:
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Mentre la seconda, più verso la fine:
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Per cortesia, se possibile, integrate il precedente post: in caso contrario pubblicate questa mia correzione. Ringrazio in ogni caso
Abbiate pazienza, mi scuso moltissimo:
Prima parte:
“Quello che invece fa paura a me è quando lei sembra osannare a Grasso perchè ha impedito proiezione di Vaxxed, ma stiamo scherzando?! […] Se lei avesse studiato un pò di storia della medicina saprebbe che… ”
Seconda parte:
“il referendum resti ciò che era, il tentativo del bomba di fare il bottino pieno.”
S. Greco : per merito della 240 “nessuna commissione può derogare … facendo diventare un asino professore”. Pero la prassi applicativa della legge, sorretta da un’ideologia ad essa confacente, ha fatto il contrario, facendo diventare certi professori asini istituzionali, con il massimo rispetto invece per gli animali asini.
Sempre che l’affermazione di Greco corrisponda ai fatti …
Dobbiamo ammettere che la nuova ASN avrà molti più problemi della precedente.
Tolto il membro straniero, le commissioni saranno tese ad abilitare più candidati da un lato; dall’altro verso gli abilitati strutturati non hanno nessun interesse a far abilitare troppi colleghi, vista la scarsità di assunzioni. Quindi bisognerà capire quali saranno gli equilibri che si formeranno in ogni commissione.
Inoltre ancora, i settori dove si sono verificate valanghe di ricorsi avranno meno candidati commissari (se ne guarderanno bene di invischiarsi in situazioni difficili).
L’aumento di abilitati a dismisura renderà inutile la procedura (tutti abilitati, si ritornerà di nuovo a lotte intestine per pochi posti banditi).
In questo senso mi spiego la nascita delle Natta. Non è altro che un piano B, lanciato in via sperimentale, che una volta collaudato potrebbe rimpiazzare un’eventuale fallimento dell’ASN.
è un piano B nel senso di lato B che illuderà il 99% dei partecipanti e farà una bella infornata di eccellenti che ne saranno contenti. questo paese ha davvero perso la bussola e i commenti come questo ne sono la testimonianza. Il piano B esisterebbe e sarebbe anche semplice: imparare dai propri errori. Ma poiché il piano A e il piano B è fatto dalle stesse teste d’uovo, questa sperimentazione significa la fine totale dell’indipendenza e della libertà di ricerca. Ma si sa per capire queste cose bisogna avere studiato e qui a quanto pare la gente invece di capire guarda con concentrazione il proprio ombelico. Almeno fatelo altrove che in questo sito per rispetto di chi lo gestisce. Grazie.
“500 is a magic number.” Dopo i 500 docenti eccellenti saranno selezionati 500 studenti eccellenti, per non dimenticare i 500 euri da distribuire a 550mila diciottenni.
o 555 ? A Milano si dice “Sora del campanin de Ciaravall gh’è una ciribiciaccola Con cinqcentcinquantacinq ciribiciaccolitt var pusse’e la ciribiciaccola che i soo cinqcentcinquantacinq ciribiciaccolitt?” :-)
Gentile Francesco Sylos Labini, non affermo che le Natta siano la soluzione. Riguardo alle sue supposizioni, credo che siano in linea con l’arroganza tipica del roarsiano medio: c’è solo una verità, quella del roarsiano medio. Per il resto si tratta di persone che parlano a vanvera, senza bussola, che non studia la scientometria e perciò non degni di attenzione. Fatto sta che La posizione di molti di Roars è impermeabile ad ogni confronto. Se volete bloccatemi pure, ne sareste capaci di nuovo. Buonanotte.
Se fosse vero che le cattedre Natta – le cattedre del merito, sono state definite – verranno assegnate da commissioni di nomina ministeriale, vedere questa scelta come un semplice “piano B” denota una certa sottovalutazione della portata dell’operazione, che sancisce un’ingerenza politica che costituisce un salto di qualità persino rispetto agli sconfinamenti politici dell’ANVUR. Sylos Labini reagisce come usavano fare certi docenti nel corso degli esami orali. Io tendo ad essere più cortese, ma non posso fare a meno di interrogarmi sull’intenzionalità di un commento che non coglie l’aspetto macroscopico dell’operazione. E tutto sommato, preferirei che il commento fosse volutamente provocatorio. Se un nostro commentatore non coglie un punto come questo, vuol dire che Roars non sta lavorando bene e che il nostro articolo era scritto male.
Oppure che è proprio inutile che mi sembra la spiegazione più plausibile.
Giuseppe e Francesco, abbiate pazienza, siate degni dei santi nomi che portate. Siate simbolo di umiltà e dedizione … e tu Francesco ricordati che il santo di cui porti il nome è il patrono d’Italia e degli animali … parla con loro, non scacciarli :-)
io sto ancora lanciando le 10.000 monete …
https://www.roars.it/la-bufala-delle-omonimie-in-cattedra/comment-page-1/#comment-59718
Cari colleghi, non per fare sermoncini, ma credo che tutti siano ai limiti delle forze dopo questi ultimi anni di stress, che ognuno ha vissuto a modo suo, secondo la propria condizione. La volontà di andare verso l’autoritarismo è percepibile in quest’assalto mediatico e parolaio del premier, che stravolge qualsiasi cosa a suo vantaggio, comportandosi con fare messianico. “Qual è l’articolo sui poteri illimitati del premier?” “L’illustre costituzionalista Z. ha dichiarato che non esiste tale articolo.” Il fatto è che Z. ha parlato chiaramente delle implicazioni evidenti o possibili. Dunque c’è mala fede, e questo è estensibile anche ad altri, nel distorcere le parole, i fatti, di fare sempre show, di mettersi in mostra che serva o non serva, e di ritirarsi, come fa la nostra ineffabile ministra, quando ci sono le rogne grosse, di parlare a vanvera. Questo del piano B, è una prova sia della volontà autoritaria, sia del raccontare balle (in alternativa alla precedente). Col caos anvuriano che c’è, con una normativa che non permette tali concorsi, coi soldi certamente da reperire, ma di che fata morgana si sta parlando? Soltanto il centralismo autoritario permetterebbe tutti questi 500 magico-eccellenti pretoriani della sci-enza (“ma che cos’è la sci-enza …?”). Così, en passant, e la CRUI? Dopo la primavera, è già in stato di ibernazione? Sono ancora “a quando arriva l’estate…”. A che cosa servono?
Carissimi,
scrivo solo per ribadire che il collegamento tra il referendum e le cattedre Natta c’è tutto.
Sia perché l’accelerazione sulle Natta, proprio come quella sulla nuova asn, dipende da voler mettere in campo più iniziative possibili nel tentativo (beninteso: strumentale nella tempistica, ma del tutto legittimo) di aumentare il consenso per il Governo, appunto, in vista del referendum, sia -e, soprattutto- perché quest’idea delle cattedre Natta rappresenta un’espressione della medesima ideologia liberale (mi ripeto: liberista per i soli fan di Croce) e oligarchica che è alla base della proposta di modifica della Costituzione.
Per altro, come da ultimo sottolineava un magistrato che da anni si occupa con grande competenza di tali questioni, a molti è sfuggito -data la formulazione implicita- che una delle modifiche proposte tende a creare un vincolo (ovviamente, costituzionale) nel funzionamento del Parlamento rispetto al diritto UE. Purtroppo, però, bisogna constatare che, negli ultimi anni, è stata proprio la UE, specie nella sua declinazione UEM, la prima fautrice di questa involuzione liberale della società italiana, paradossalmente rischiando di divenire, tra le altre cose, la prima nemica del processo di integrazione europea, che infatti mai come oggi è a rischio.
L’involuzione liberale ha causato la crisi solo per poter far apparire quali cure necessarie delle riforme che, altrimenti, non sarebbero mai passate, e che, invece -essendo procilciche-, non solo non curavano alcunché, ma acuivano la crisi stessa: il che, ovviamente, ai liberali (cioè, in definitiva, alla lobby transnazionale dei prestatori professionali di denaro, e ai vari politici, economisti e giornalisti prezzolati) andava benissimo, perché creava la condizione per poter spacciare come cure necessarie altre dosi del medesimo veleno, che a loro conviene.
Perché dev’essere chiaro che la rarefazione monetaria è sfavorevole ai lavoratori e sfavorevole agli imprenditori, ma, per la semplice domanda della legge e dell’offerta, è favorevole a chi “vende” denaro.
Bisogna notare, inoltre, che anche da un punto di vista mediatico si sta usando, con le cattedre Natta e con la modifica della Costituzione, il medesimo metodo…che poi è quello usato per tutte le riforme liberali:
castacorruzionesprechidebitopubblicobrutto!
Perché riformare la Costituzione? Ovvio, per risparmiare su stipendi dei parlamentari e sopprimere il CNEL:
enteinutilecarrozzonecastaparassitaria!
Perché ci vogliono le cattedre Natta?
Perché il reclutamento dell’università è castacorruzionenepotismo!
Vedete?
Sia il merito dei provvedimenti, che il metodo per farlo ingoiare agli italiani, è il medesimo.
E allora è importante, no, è essenziale, VOTARE NO AL REFERENDUM!
E’ importante in sé, ma è essenziale come segnale più generale.
Altrimenti, se passa il sì, il segnale che daremo come popolo sarà che siamo ancora in una fase di ubriacatura da invidia sociale, che in tutti questi anni non abbiamo capito niente, e che siamo sempre e comunque disposti a tagliarcelo, pur di toglierci il gusto di far dispetto a nostra moglie (cioè al pubbliconepotismocorruzionebrutta).
Per quanto riguarda le cattedre Natta, sono una mostruosità giuridica:
1) perché creano professori di serie A (pochissimi: chiaro segno della tendenza oligarchica) e di serie B (tutti gli gli altri);
2) perché creano un canale di reclutamento universitario ministeriale in violazione del principio di autonomia delle Università di cui all’art. 33 ultimo comma;
3) perché -“ultimo ma non ultimo”-, almeno secondo le dichiarazioni rese al Sole da Nannicini, l’idea è quella di reclutare in base ai 25 settori ERC, cioè appunto i settori europei, che (sarà un caso?) riducono a niente l’area giuridica (quelli che li dovrebbero controllare e limitare, e certo fin qui non lo hanno fatto: ma perché correre rischi?) e lasciano intatta quella economica (quelli che fin qui -non tutti, ovviamente, ma in parte considerevole- gli hanno dato ragione su tutto: nesso diretto di proporzionalità tra svalutazione e inflazione -ma davvero davvero?-, crollo dell’economia inglese se ci sarà la brexit -e infatti tutti lo abbiamo visto-, crollo dell’economia italiana se ci sarà il no al referendum, al lupo, al lupo, etc., etc.).
Passo e chiudo.
Tom Bombadillo
P.S.: scusate, rispondo qui ad un’obiezione che mi hanno fatto nell’altra discussione, per cui io -questa è davvero il massimo- praticamente proporrei il ritorno alla 382. Faccio notare che la 382 ha significato ope legis. Per ricercatore, pure a gente che non aveva manco una pubblicazione, ma bastavano 6 mesi di contratto (per altro -questa è bellissima- comunque prorogati fino all’esito per il solo fatto di aver presentato la domanda), per associato, a gente che era assistente ordinario (e pure aveva vinto un concorso che non si basava sulle pubblicazioni), e per ordinario agli associati. Proprio con la 382 l’Università italiana si è “sbracata” e, da quella mega-infornata in poi, è divenuto impossibile (illegale lo era già prima, ma vabbé) pensare di poter ottenere un reclutamento decente affidandolo (nei fatti) alla cooptazione.
Allora, però, ribadisco che io sono sempre stato fortemente contrario alle ope legis, e alle abilitazioni in genere, mentre sono favorevole a concorsi con commissioni imparziali, CHE DEVONO ESSERE SEMPRE E COMUNQUE APERTI ALLA PARTECIPAZIONE DA PARTE DI TUTTI, altro che le “riserve indiane” della legge Gelmini (per altro, un piccolo assaggio di quello che si potrebbe ottenere si è avuto con la manciata di concorsi da ricercatore fatti col d.l. 180/08, che pure era ampiamente compromissorio, e lontano da quello che si potrebbe fare, e dunque ottenere, a livello di imparzialità degli esiti, se davvero ci fosse la volontà politica).
Gentile Tom Bombadillo,
premetto che apprezzo sempre molto i suoi interventi, sia per loro stessi, sia perché, essendo io completamente digiuno da studi giurisprudenziali, per me sono sempre un’occasione di imparare.
Riconosco anche la mia mancanza di esperienza e la conseguente possibilità che mi sia fatto opinioni sbagliate. Tuttavia, in questa circostanza, dissento fortemente con alcune delle cose che ha scritto. E dal momento che si continua a voler sollevare l’argomento della riforma costituzionale, dirò anche io qualcosa a riguardo.
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Lei ha scritto:
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“da un punto di vista mediatico si sta usando […] il medesimo metodo…che poi è quello usato per tutte le riforme liberali:
castacorruzionesprechidebitopubblicobrutto!”
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Lei accusa la retorica “pro-sì”, però anche il fronte del “no” ha sprecato parole forti, secondo me ipocritamente: più si alzano i toni, più si tirano in ballo elevati principi, più c’è il rischio di cadere in contraddizione… Purtroppo, non ci sono molti cavalieri senza macchia e senza paura sulla nostra scena politica.
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Per esempio, Zagrebelsky ha affermato:
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“Le riforme in campo sono tutte orientate all’umiliazione del Parlamento”
( http://www.huffingtonpost.it/2015/09/08/zagrebelsky-riforme-ddl-boschi-umiliano-parlamento_n_8101538.html )
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Ma la dignità delle istituzioni viene dall’esempio, non dalle leggi: dov’era chi ora grida all’umiliazione quando il Parlamento confermava che una certa signorina avrebbe potuto causare un incidente diplomatico? ( http://www.unita.it/italia/ecco-i-314-deputati-che-credono-alla-balla-su-ruby-1.281150 )
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Che dire poi dell’ANPI? Si considera improvvisamente come un custode del Paese, ma ha mai sprecato una parola contro chi, anche di recente, ancora parla di “secessione”?
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A me sembra che chi sostiene il “no” a volte si comporti come se che l’attuale sistema fosse il migliore possibile… Ebbene, io vorrei ricordarvi che con questo sistema un governo è caduto per la corruzione di Senatori ( http://www.repubblica.it/argomenti/compravendita_senatori )
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E che quella vicenda è finita con la prescrizione. Qualcuno conosce forse una prova peggiore per un ordinamento “democratico”, del fatto che l’esito di un’elezione possa essere ribaltato in questo modo? E nella totale impunità?
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Per me, tutti coloro i quali si mostrano infervorati oggi ma non lo fecero allora – e “allora” sono molte occasioni – non hanno credibilità alcuna e meglio farebbero a tacere, come hanno sempre fatto.
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Infine, guardiamo la composizione della Camera all’indomani delle elezioni del 2013:
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_politiche_italiane_del_2013#/media/File:Italian_Chamber_of_Deputies,_2013.svg
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E poi guardiamo quella del Senato:
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_politiche_italiane_del_2013#/media/File:Italian_Senate,_2013.svg
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Io penso che chi a seguito della consultazione elettorale abbia ottenuto la maggioranza delle preferenze debba essere in grado di governare.
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E questo vale ancora di più, se tra le formazioni in Parlamento c’è chi afferma che non farà accordi con nessuna forza politica. Chi si è presentato con la promessa di cambiare le cose e ha poi gettato al vento la possibilità di entrare in una coalizione di governo, oggi sostiene che l’unica possibile legge elettorale sia un proporzionale…
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Io non so dire se questa riforma sia il “male” che molti tratteggiano. Ma so che la situazione presente non è più tollerabile.
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Ovviamente, non credo che una eventuale vittoria del “sì” risolverà improvvisamente tutti i problemi.
Ma chi vuole fare critiche, deve entrare nel merito: lei dice che questa riforma è ispirata a un’ideologia “oligarchica”.
Bene, si spieghi: ci dica i pro e i contro, faccia un confronto con altri modelli in altri paesi. Argomenti.
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È tanto preciso quando ci parla di leggi, e ora mette sullo stesso piano la riduzione del numero dei parlamentari e un primo passo verso la cancellazione delle Province con i tagli negli altri settori della pubblica amministrazione: ma davvero sono la stessa cosa?
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Tornando a questioni più terra-terra: io sono ovviamente d’accordo che la tempistica degli attuali provvedimenti – dalle nuove “quattordicesime” alla sciaguratissima idea del ponte sullo Stretto – sia stata scelta ad hoc: disgraziatamente ci si è abbassati a questo.
Sono completamente d’accordo su ogni possibile obiezione sia sulla legittimità sia sulla opportunità di adottare un procedimento di reclutamento come quello delle cattedre Natta, così come sul fatto che siamo difronte all’ennesima applicazione del “dogma” dell’eccellenza che tanti danni continua a fare.
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Ma sinceramente non riesco a vederci l’ennesimo tentativo di assoggettare l’Accademia.
A me piacciono le spiegazioni semplici:
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Secondo la mia opinione, le cattedre Natta sono solo un contentino, indirizzato a chi di contentini si è sempre… accontentato. Con in più un altro “regalo”: vista la frequenza con la quale nel passato e nel presente si è ricorso alla giustizia amministrativa, forse qualcuno ha pensato che è il caso di togliere ancora un po’ della residua autonomia a questi signori professori che proprio non riescono a organizzarsi…
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D’altra parte, l’Accademia si è già assoggettata da sola! Ogni voce di dissenso rispetto ad ogni scelta governativa è sempre stata marginalizzata come se provenisse da semplici contestatori.
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Devo ricordarvi la composizione dell’ANVUR? E naturalmente esiste la CRUI, della cui pagina “Chi Siamo” vorrei riportare alcuni passi:
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“La CRUI è l’associazione delle Università italiane statali e non statali. Nata nel 1963 come associazione privata dei Rettori, ha acquisito nel tempo un riconosciuto ruolo istituzionale e di rappresentanza [..]. Dal 2007 la CRUI è l’associazione delle Università statali e non statali riconosciute.”
https://www.crui.it/la-crui/chi-siamo.html
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Per la CRUI tutto va bene, ma proprio tutto…
Allora, perché mai un governo dovrebbe rischiare di andare contro alla maggioranza silenziosa, quando a lamentarsi sembra sempre solo qualche “testa calda”?
Perché mai un governo dovrebbe tenere all’indipendenza dell’Università più dell’Università stessa?
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P.S.: la politica è un argomento delicato e ci si scalda facilmente (io per primissimo, credo che sia anche un po’ legato l’età). Onestamente però, a volte ho l’impressione che non la si affronti con la profondità che merita.
Indubbiamente senza un “mostro” come la riforma Gelmini non sarebbe stata concepita una risposta come questa. E’ sicuramente la via del governo parallela alle abilitazioni, come è stato fatto notare. Invece, mi pare siano stati abbandonati i discorsi sulla riforma del pre-ruolo (erano stati fatti stati generali, etc.), che conteneva pure qualche elemento inquietante ma meno di una riforma pensata sulla base della chiamata diretta da parte di elementi nominati dal governo.
Buonasera,
ma il testo del decreto è reperibile da qualche parte?
Su Scuola24 del Sole 24 ore il 19 settembre c’era scritto che il decreto era alla firma di Renzi:
http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/universita-e-ricerca/2016-09-16/pronto-decreto-cattedre-natta-bando-la-chiamata-500-prof-fine-anno-183108.php?uuid=ADKRsnLB
Inoltre, sapete dirmi dove sia reperibile l’articolo del Messaggero che citate in questo articolo?
Grazie
“ma il testo del decreto è reperibile da qualche parte?
Su Scuola24 del Sole 24 ore il 19 settembre c’era scritto che il decreto era alla firma di Renzi:”
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È da un po’ di tempo che il decreto sta per essere firmato adesso è persino alla firma. È anche vero che, secondo l’Espresso, la Giannini – insieme alla Madia – è nella lista delle “dannate”, “accusate di non aver saputo gestire le riforme nel loro settore” (http://www.stampa.cnr.it/RassegnaStampa/16-10/161002/5PP0RU.tif). Potrebbe anche essere che, in attesa di un referendum dagli esiti incerti, qualcuno stia esitando, prima di collezionare un’altra riforma gestita male.
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“sapete dirmi dove sia reperibile l’articolo del Messaggero che citate in questo articolo?”
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Abbiamo aggiunto il link.
Caro Marco,
non è facile risponderti, perché il tuo argomentare ha un andamento rapsodico ed eccentrico (i vaccini dei bambini???…la corruzione dei Senatori???), tipico di certi talk show, in cui, infatti, non si riesce mai ad approdare ad una conclusione, ma solo ad accuse e contro-accuse, in un clima calcistico.
In primo luogo, se vogliamo parlare seriamente di politica, dovremmo essere in grado di spersonalizzare. Tu, invece, tenti sempre di fare il contrario.
Questo è tipico dei politici di professione.
Non attacchi l’argomento, tenti di screditare l’interlocutore. E questo non va bene.
Io, personalmente, da anni ho sempre “parlato”: sono impegnato in politica -attenzione: in politica, non in competizioni elettorali- da quando ho 18 anni. Ho “parlato” ogni qual volta ne ho avuto la possibilità, per strada, nelle associazioni, sui vari blog, e, finché mi hanno ospitato, pure sulla stampa, né ho aumentato il numero dei miei interventi ora che c’è in “ballo” il referendum (quelli sono i troll prezzolati).
Ma anche se non avessi mai parlato prima, cosa cambierebbe?
Tu, nel tuo intervento, hai attaccato -pur senza evocarli- i 5S, ma io non sono dei 5S, neppure come mero simpatizzante.
Ma pure se fossi dei 5S, cosa cambierebbe?
Te lo dico io, non cambierebbe niente.
Un’idea politica, infatti -del resto, come ogni altra idea-, dev’essere giudicata in sé, non in base a chi la propone.
La mia idea è per il NO, e l’ho ampiamente argomentata (del resto, è il mio lavoro: sono solo un avvocatuccio dato in prestito all’Università, e gli avvocati quello fanno: argomentano), sia con riferimenti politici che tecnico-giuridici, pure dimostrando la relazione ideologica e politica con altre riforme, inclusa quella delle cattedre Natta.
Non lo farò di nuovo.
Del resto, è OVVIO che i miei argomenti possono non essere condivisi, ma quando tu mi contesti, invece, di non averne proprio portati -proprio tu, che sei passato dai vaccini alla corruzione, dall’attacco ai 5S a quello alla Crui-, mi dimostri di non averli neanche letti o, il che sarebbe peggio, di averli letti e non averli, non condivisi, ma compresi, che è cosa affatto diversa.
In entrambi i casi, non posso farci nulla.
Potrei terminare qui, e normalmente così terminerei. Siccome, però, dalla foto connessa al link mi sembri molto giovane, un’ultima cosa voglio scrivertela, nel tuo esclusivo interesse, perché realmente mi dispiace e sono preoccupato per te.
I soliti complottisti sostengono che persone vicine a Renzi hanno messo in campo, pagandoli in tanti modi in cui la politica può pagare (dai soldi, alle facilitazioni, alle promesse di carriera) una serie di persone per scrivere sui social, sui blog, etc., senza dichiarare una precisa (e, beninteso, del tutto legittima) appartenenza politica, buttarla in rissa, e contrastare chi spontaneamente, e realmente senza alcun tipo di ritorno e/o affiliazione (come me), svolge campagna per il NO.
Capisci di che squallore si tratterebbe? Magari uno si sentirebbe pure “figo” ad essere stato reclutato per un simile compito, e non capirebbe che lo stanno umiliando e strumentalizzando.
Ora, per fortuna, sicuramente ciò non corrisponde al vero (‘sti complottisti, tutti in galera bisognerebbe metterli!), e, pure se ciò corrispondesse al vero -ma così non è-, tu certamente non saresti uno dei reclutati.
Fai attenzione, tuttavia, perché, con il tuo argomentare rapsodico ed eccentrico, e con il tuo continuo tentativo di personalizzare e di delegittimare l’interlocutore o, comunque, la parte a te avversa (invece di contro-ribattere ai suoi argomenti), finisci fatalmente per correre il rischio di poter essere ingiustamente scambiato per uno di tali agenti prezzolati.
Cordialmente.
Tom bombadillo
Gentile Tom bombadillo,
Ricorderò i suoi consigli: mi dispiace di aver dato l’impressione di aver fatto un intervento da talk show o tanto sconclusionato da poter fa sembrare che sia stato scritto per “ispirazione indotta”.
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Vorrei però fare alcune piccole precisazioni.
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Lei ha scritto che non ho compreso il suo post. A me era parso che un punto cruciale fosse il riconoscere il parallelo tra la retorica che sostiene le cattedre Natta e la riforma costituzionale, e alla conseguente necessità di votare no.
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Io non vedo un nesso così evidente:
Ho voluto sottolineare che anche il fronte del no non si presenta ai miei occhi così coerente, nel momento in cui alcuni paventano oggi una diminuzione delle garanzie democratiche, ma non hanno preso posizione ieri, quando a mio giudizio sarebbe stato ugualmente necessario.
Ho presentato un campione significativo delle storture che abbiamo visto negli ultimi anni con l’intento di sottolineare che, oltre agli slogan, si possono avere seri motivi per desiderare un cambiamento nella direzione indicata dalla riforma.
Ho cercato di spiegare che ritengo le cattedre Natta “solo” l’ulteriore pasticcio, causato però tanto dalla politica quanto dall’inerzia del mondo accademico che non mi sembra davvero molto affezionato alla propria autonomia.
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Ecco perché in un post sono finito per passare: “dai **vaccini** alla corruzione, dall’attacco ai 5S a quello alla Crui”.
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Nel dire che non aveva argomentato a sufficienza, mi riferivo al fatto che ha dato per scontato che la riforma vada in una direzione “oligarchica”, affermazione secondo me molto forte fatta da una persona come lei, ma che non mi pare fosse stata spiegata.
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Infine: mi permetta di farle notare che dei vaccini non mi sono occupato nel post che le avevo indirizzato.
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La ringrazio in ogni caso della sua risposta. Cercherò di migliorare le mie capacità di discussione.
Un articolo del Corriere dice che dagli uffici della Presidenza del consiglio “è finalmente partito il testo del Dpcm che dovrà regolare la selezione dei 500 prof del fondo intitolato a Giulio Natta… Ora è al vaglio del Consiglio di Stato, poi dovrà passare in Parlamento per un parere delle commissioni.”
http://www.corriere.it/scuola/universita/16_ottobre_07/arrivo-norme-500-super-prof-premier-sceglie-reclutatori-10c89588-8c9e-11e6-9946-db55f98b858a.shtml
Mi chiedo: ma il testo a questo punto dell’iter dovrebbe essere pubblico o no?
Grazie
[…] Secondo Francesca Puglisi, responsabile università del Pd, questa nuova forma di reclutamento potrebbe sostituire quella ordinaria nel prossimo futuro. […]