La settimana ROARS:
2 – 8 febbraio 2015.
Una rapida sintesi dei contributi pubblicati
nel corso della settimana appena conclusa.
- Mentre negli atenei italiani qualche decina di migliaia di docenti e ricercatori sono impegnati nell’inserimento dei dati e nella compilazione dei campi richiesti dalla cosiddetta scheda SUA RD, il Presidente dell’ANVUR, Stefano Fantoni, in una lettera indirizzata al Rettore dell’Università Sapienza di Roma, spiega che la scheda SUA RD «NON è un documento di valutazione» (Il presidente ANVUR: la SUA RD «NON è un documento di valutazione»). Chissà cosa avranno pensato i membri della Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (Intervento di Con.Scienze a proposito della SUA-RD) e quelli del Consiglio di Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre (Ancora una presa di posizione sulla SUA-RD) che erano intervenuti per manifestare le loro preoccupazioni.
- La posizione del ricercatore a tempo indeterminato è scomparsa non senza lasciare qualche rimpianto (C’erano una volta i ricercatori universitari), chiudendo un capitolo che si era aperto agli inizi degli anni ’80, quando ancora c’erano gli istituti universitari, oggetto della rievocazione di Beniamino Cenci Goga di cui pubblichiamo la seconda puntata nella sezione Archeo-Roars (Quando c’erano gli Istituti – parte seconda).
- Ma bisogna guardare avanti, come d’altronde ha fatto l’Alma Mater di Bologna che, per venire incontro alle esigenze del mercato del lavoro, ha appena inaugurato un nuovo corso di laurea in Scienze della Copisteria (Alma Mater di Bologna, al via i corsi di laurea in Fotocopie). Stiamo scherzando, ma nemmeno troppo, se dovessimo prendere sul serio le ricette somministrateci dai maître à penser de noantri (Il Tramonto della ricerca italiana?). Eppure, che la ricerca avesse un ruolo chiave per la prosperità di un paese, qualcuno l’aveva capito più di sessant’anni fa (Vuoi diventare una superpotenza tecnologica? Ecco il manuale).
- Nature ha recentemente dedicato un interessante articolo agli imbrogli della peer review, che Claudio Della Volpe analizza per noi, sottolineando anche gli effetti perversi che possono derivare dai meccanismi automatici o semiautomatici di valutazione (Anche lo scienziato imbroglia!).
- Infine, la sezione dedicata a ASN e VQR si arricchisce questa settimana di un nuovo contributo dedicato alla controversa vicende dell’Abilitazione Nazionale nei settori di sociologia (Cahiers de doleASN: documentazione ASN e VQR).