Sul Corriere viene pubblicato il testo del DPCM “Cattedre Natta”: la nomina dei presidenti delle commissioni spetta al Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del MIUR. In pratica torna in vigore al Regio Decreto n. 1071 del 20 giugno 1935, abrogato pochi giorni dopo il 25 Aprile 1945. Eloquente il titolo della prima pagina del Fatto Quotidiano: “Il governo vuole nominarsi i prof come Mussolini”. Nel post i link al Decreto e all’articolo del Fatto Quotidiano.
Testo del DPCM “Cattedre Natta”
Fatto Quotidiano: Il governo vuole nominarsi i prof come Mussolini
How many roads must a Researcher walk down
Before you call him a man?
How many seas must a white beatiful researcher sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, and how many times must the Cantone-balls fly
Before they’re forever banned?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind
Il problema delle aree ERC è che si scopiazza qualcosa senza capirne il funzionamento. Nei panel dell’ERC ci sono molti commissari, dell’ordine di 15, che devono giudicare un progetto specifico, non la carriera di qualcuno. Tra le altre cose, i panel possono chiedere aiuto a dei referee esterni se davvero nessuno internamente è esperto in quel particolare progetto. Vogliamo ispirarci ai panel ERC? Allora servono molti più commissari, non certo solo tre. Soprattutto: il sistema dei panel ERC serve per valutare i progetti di ricerca, non le carriere.
In Italia un’abitudine inveterata ha controllato le carriere di tutti.
I sistemi vengono adattati da chi ha il potere di fermare o agevolare la carriera.
Vi è una certa tendenza a metodi barbari ed il mobbing è molto usato
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Al Foglio (che risponde al Fatto con un articolo firmato “Redazione”) il paragone con Mussolini non va proprio giù. Ma la replica sembra scritta con la mano sinistra. L’autore ci dispensa la solita spruzzata di “baronie, camarille e nepotismi” (al Foglio non si sono accorti che quella delle omonimie in cattedra è una bufala ormai “debunked”), ma si è scordato di leggere l’articolo originale:
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Redazione Il Foglio: “Autarchia e corporativismo di chi sui prof fa sciocchi paragoni col Duce …Renzi al quale spetta la designazione formale, è così il nuovo Mussolini Sarebbe interessante capire a quali precedenti del Fascismo il Fatto si riferisce …”
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Eppure, per conoscere i precedenti, bastava aver letto il Fatto Quotidiano:
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Barbacetto & Di Foggia (FQ): “Il professor Mauro Moretti, docente di Storia contemporanea a Siena, su Roars ricorda che se Renzi deciderà di riservare a sé le nomine dei presidenti di commissione, seguirà le orme di un suo predecessore al vertice del governo: Benito Mussolini. Era il 1935 quando firmò un regio decreto che dava al governo (nella simbolica figura del ministro dell’Istruzione) il potere di nominare le commissioni che dovevano scegliere i docenti, riservandosi in più la facoltà di annullare il concorso, se le commissioni nominate avessero prodotto risultati sgraditi al regime. Poi, nell’aprile del 1945, finito il fascismo, in Italia si è tornati alla composizione elettiva delle commissioni universitarie.”
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Se poi il Foglio non si fidava di Barbacetto e Di Foggia,poteva sempre controllare su Roars, dove avrebbe trovato anche l’estratto del Regio Decreto 20.06.1935, n. 1071:
https://www.roars.it/sulle-cattedre-natta-cantonata-di-roars-il-duce-ci-aveva-pensato-eccome/#comment-59996
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Insomma, vuoi vedere che al Foglio “si scriveva meglio quando c’era lui”? (il precedente direttore Giuliano Ferrara).
La linea del Foglio è sempre stata ributtante. E tale gagliardamente rimane. Per apprezzabile coerenza, limpidezza e onestà. Dagli sdilinquimenti per il padrone è passato, del tutto logicamente, all’incondizionata grancassa pro pupazzo. Ha capito (e, soprattutto, riconosce apertamente nei fatti o, se si preferisce, nelle parole che pubblica) che il pupazzo è la perfetta prosecuzione-inveramento del padrone. Ciò che non hanno capito (o, in non pochi casi, fingono di non avere capito, sgangheratamente aggrappati al bandierone della squadra der core che, come recita un classico adagio italiota, non si cambia mai) i tantissimi che votano pupazzo e voteranno sì raccontando e raccontandosi che fanno una cosa di sinistra. Gente, fra l’altro, se appartenente al settore di scuola e università, mossa da un commovente slancio masochistico e autopunitivo (con l’eccezione, forse, dei/delle presidi e dei membri CRUI)
Ricordo che fu accusato di neofascismo Berlusconi (lelefascismo), Grillo (fascismo 2.0), e ora Renzi (fascismo bimbominkia).
Berlusconi (telefascismo)
Non ho sfiducia nei sistemi quanto nelle persone che li scrivono e li applicano.
Di questi commissari stranieri (se sono stranieri) non mi preoccuperei molto. Anzi sarà divertente osservare le loro reazioni dopo i primi ricorsi al TAR, quando dovranno nominarsi un avvocato per farsi difendere, quando riceveranno un avviso di garanzia per rogatoria internazionale avendo parlato di candidati per telefono con altri commissari, quando dovranno farsi tradurre nella loro lingua il reato di traffico di influence (influences traffic!!!!), quando per ricevere il loro compenso dovranno parlare con un impiegato che conosce solo il romanesco, quando dovranno articolare un giudizio comparativo a prova di ricorso, quando si accorgeranno che per ogni area ERC i candidati saranno qualche centinai(d’altro canto sarà possibile presentarsi anche senza abilitazione, se ho capito bene). Una comica sulle macerie dell’Università.
E intanto FSL è ospite nella trasmissione radiofonica “I conti della Belva” di Oscar Giannino. Ottima pubblicità per ROARS e per le battaglie che porta avanti.
Magari FLS poteva evitare di scaldarsi… e tra parentesi non avrei offeso tutti gli economisti, ma solo gli amici bocconiani.
Carissimi,
qualcuno dovrebbe avvisare il foglio che i commissari non saranno necessariamente stranieri, e, comunque, che non è certo di quello che gli universitari si lamentano ora: magari, se ne lamenteranno dopo, in sede di ricorso, se è quando di commissari effettivamente stranieri si tratterà, come è avvenuto per la ASN (ad es., se non parlano l’italiano, etc.).
La questione, però, è messa ancor peggio di quanto io credevo, perché qui -anche per pagarli profumatamente, altrimenti non sarebbe una ricompensa degna della loro continua assistenza alle politiche liberali- non si tratta di una commissione per ogni “sotto-settore”, ma, almeno per quanto mi pare di capire, di una per ogni settore ERC, cioè per ogni area.
Quindi, per esempio, il problema non ci sarà solo per l’intera area giuridica, tutta “strizzato” in un solo settore (cioè, in un sotto-settore ERC), ma anche per l’economia, che rimane sì un’area, cioè un settore ERC composto dai vari sotto-settori (economia politica, macroeconomia, storia economica, etc.), ma verrà giudicato da un’unica commissione.
Come farà ad essere competente in tutte queste materie?
Vi ricordo che, in sede di ASN, i lavori della commissione di diritto privato sono stati considerati nulli anche perché il commissario straniero non era proprio di diritto privato, ma di una materia comunque “affine” (in senso lato), cioè diritto commerciale (o una cosa del genere), e quindi non aveva la competenza. E quella era solo una distribuzione di medagliette.
Qui si tratta di distribuire posti, anzi, super-posti, e lo si vuole fare con commissioni che, non solo sono di nomina governativa, ma sono INCOMPETENTI PER DEFINIZIONE.
Nel caso del diritto, poi, la cosa diventa COMICA.
Io credevo che ci sarebbe stata una commissione per ogni sotto-settore ERC, e mi lamentavo all’idea che, ad es., un professore di diritto civile, uno di diritto commerciale e uno diritto romano, dovessero essere chiamati a valutare le mie pubblicazioni, cosa che obiettivamente non hanno gli strumenti per fare, visto che si tratta di diritto penale. Ma con una sola commissione per settore ERC, cioè per macro-area, e non per sotto-settore, SIAMO ALLA BURLA.
In SH2, infatti -che sarà giudicato da una sola sotto-commissione-, non ci rientra solo tutta l’area giuridica (quella è “strizzata” nel sotto-settore SH2_8), ma anche l’intera area 14 (sociologi + politologi), e tanto altro, di altre aree diverse.
Ora immaginiamo una commissione composta da un professore di filosofia politica, uno di sociologia dei processi culturali e comunicativi e uno di storia delle religioni.
E’ possibile, sono tutte materie di SH2.
Me lo spiegate che competenza hanno per legge e valutare una, anzi, magari una, centinaia di pubblicazioni di diritto penale, civile, commerciale, tributario o amministrativo?
Questa è la vera follia di questo decreto. E forse è ancor di più su questo che dovremmo battere: sull’INCOMPETENZA, cioè, più che sulla mancanza di democrazia.
Del resto, alla mancanza di democrazia ormai gli italiani si sono assuefatti. In fondo, questo è ormai il terzo (credo, ho perso il conto) governo privo di una legittimazione democratica diretta, a cui si aggiunge la gravità di un parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale, e che avrebbe dovuto fare giusto il minimo indispensabile per tornare subito a votare con una legge legittima, e invece vuole cambiare la Costituzione.
Ma gli italiani, al contrario, sono stati incantati con la storiella del merito (anche dove non ha “diritto di cittadinanza”, cioè in politica) e della competenza, mentre qui i super-professori li si vuole far nominare da degli incompetenti per definizione.
Perché sarà pure gente competente nelle proprie materia, ma non può esserlo pure in altri settori e addirittura aree.
Ci sono un filosofo della politica, un sociologo della comunicazione e uno storico della religione che devono valutare un libro di procedura civile…!!!!!!!!!!!!!!!
Effettivamente, sembra l’inizio di una barzelletta.
Voi che avete contatti coi giornali nazionali, forse, potreste provare a “giocarvela” così.
Mi pare l’unica possibilità per bloccare questo schifo, mentre è ancora sottoposto al vaglio del CdS.
Tom Bombadillo
Appunto…
Vedi miei commenti di ieri sulla follia (tra le tante) di usare le aree ERC, in ciascuna delle quali c’è di tutto di più.
Anzi, in fondo l’area ERC di economia (che pure tu citi) è una delle più coese. Pur se, per chi conosce un pochino le cose nell’italica area 13, basta la sola presenza di Management Studies per far materializzare il proverbiale elefante nella cristalleria.
CHIEDO SCUSA PER LA LUNGHEZZA DELL’INTERVENTO
Riguardo le cosiddette cattedre Natta, se il decreto rimarrà questo ho l’impressione che la procedura esporrà a moltissimi problemi. Ci sono a mio avviso punti deboli piuttosto rilevanti.
1- Il MIUR propone alla presidenza del Consiglio la lista dei Presidenti (art. 4 comma 2). I criteri sono vaghi e sostanzialmente non oggettivi (ovvero basati su aggettivi non quantificabili e facilmente contestabili nel merito, chi giudica l’elevatissima qualificazione scientifica? un direttore generale?). Supponendo che l’atto con i nomi lo trasmette il Ministro, su quali basi tecnico scientifiche lo ha formulato? È legittimo un atto del ministro senza un parere tecnico ? Se si volesse avvalere di un qualche organismo interno, nessuno degli organismi interni al MIUR ha tra i compiti istituzionali tale scelta. Per coloro che sono professori universitari si fa un riferimento esplicito ai criteri dell’ art.18, comma 1, lettera b) della L.240, quindi si prevede un passaggio dei nomi al CUN? Mistero
2- I rimanenti membri sono scelti dai presidenti in una rosa individuata dall’ ANVUR. Anche questo non e’ un compito istituzionale dell’ ANVUR, i membri dell’ ANVUR sono stati selezionati, anche con un passaggio parlamentare, per fare un altro mestiere.
Inoltre questo farebbe entrare l’ ANVUR nella formazione di un processo decisionale (Concorso) i cui esiti diverrebbero parte della materia valutata ex-post dallo stesso ANVUR (qualità del reclutamento).
Poi si prevede che i commissari all’interno della medesima commissione, non debbano appartenere al medesimo settore scientifico, cosa vuol dire? Gli SSD italiani o i sottosettori ERC? I docenti italiani hanno l’etichetta SSD il presidente straniero no, chi lo classifica? Se si usano i sottosettori ERC, chi decide in quali di questi sono i commissari ?
3- Non sono un esperto di diritto costituzionale, ma l’ Art.33 della Costituzione
(primo comma) L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento
(ultimo comma) Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
I limiti stabiliti dalla legge devono pertanto osservare i principi sanciti nel primo comma. Il reclutamento è parte integrante dell’ autonomia universitaria ed a mio avviso la norma (art.4) che regola la formazione delle commissioni viola palesemente tale principio costituzionale. Vorrei richiamare gli atti del convegno giornata di studio autonomia universitaria e rappresentanza delle comunità accademiche, dei saperi e delle discipline tenutosi a Roma, il 19 settembre 2011, con una relazione di Cesare Pinelli riguardante l’ Autonomia Universitaria https://www.cun.it/uploads/3563/relazionecesarepinelli19settembre2011.pdf?v=
dove si richiamano diverse sentenze della Corte Costituzionale, in cui la previsione che rimette la formazione delle commissioni ai soli professori universitari della materia “ha lo “scopo di sottrarre la nomina dei commissari alle scelte discrezionali del ministro, e quindi per adeguare l’ordinamento universitario al principio della libertà di insegnamento, che non tollera ingerenze di ordine politico o comunque ingerenze estranee alle premesse tecniche e scientifiche dell’insegnamento nei massimi istituti di istruzione”.
Brutto usare cavilli per opporsi alla meritocrazia
Giuseppe De Nicolao dai basta con questi commenti, sono troppo di basso livello !
per abcd
DA WIKIPEDIA Definizione di TROLL
Un troll, nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali, è un soggetto che interagisce con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.
Caro ABCD se lei non fosse un imbecille scriverebbe con la sua identità e porterebbe degli argomenti con cui forse ci potrebbe convincere che la meritocrazia passa per delle scelte fatte dalla politica o dalla dirigenza di un ministero.
Marcati, mi riferisco al suo punto 3: in che modo le cattedre Natta violerebbero l’art. 33 della costituzione? Se lei vuole andare a insegnare, lei rimane libero di farlo. A sue spese. Mi pare che lei confonda il diritto alla libertà con il “diritto” a ricevere fondi pubblici. Solo qualche giudice di ultra-sinistra potrebbe darle ragione su questi cavilli.
Sempre per abcd
Capisco che lei non sia in grado di argomentare e parli per slogan. Comunque le rispondo con le parole della Corte Costituzionale.
la previsione che rimette la formazione delle commissioni ai soli professori universitari della materia “ha lo “scopo di sottrarre la nomina dei commissari alle scelte discrezionali del ministro, e quindi per adeguare l’ordinamento universitario al principio della libertà di insegnamento, che non tollera ingerenze di ordine politico o comunque ingerenze estranee alle premesse tecniche e scientifiche dell’insegnamento nei massimi istituti di istruzione”.
Le Cattedre Natta sono solo un “errore” frutto di improvvisazione, suggerisco di vedere cosa sta succedendo per la riforma della dirigenza della pubblica amministrazione. L’Associazione Classi dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e l‘Associazione Allievi della scuola superiore PA hanno scritto un articolato documento contestando la riforma in molti punti. Uno dei più delicati riguarda le commissioni di valutazione. “>Vi si legge:
“Proprio la composizione della Commissione rappresenta per queste Associazioni una potenziale gravissima criticità per i seguenti motivi: – nell’attuale composizione essa risulta quasi esclusivamente composta da soggetti nominati direttamente o indirettamente dal Governo, circostanza che appare assolutamente inconciliabile con la “piena autonomia e indipendenza di giudizio e di valutazione” che lo stesso decreto richiama quale caratteristica imprescindibile della Commissione;
– essa non rappresenta le professionalità che è chiamata a valutare, atteso che i 5/7 di essa sono appartenenti a professionalità estranee al ruolo unico della dirigenza”
Precisamente i punti sollevati in questa discussione; il secondo simile a quello di Tom Bombadillo.
http://www.eticapa.it/eticapa/riforma-dirigenza-documento-comune-alla-camera-di-3-associazioni/#more-6738
Mio Intervento a “la versione di Oscar” Radio 24
“Cattedre di Stato”
Critiche da una parte del mondo accademico sull’assegnazione di cinquecento cattedre per chiara fama scientifica intitolate a Giulio Natta, premio Nobel per la chimica insieme con Karl Ziegler nel 1963. Il programma prevede il rientro di cervelli in fuga con la possibilità di poter offrire loro uno stipendio più alto del 20%/30%. La polemica nasce dai criteri di nomina secondo alcuni di nomina governativa come ai tempi del fascismo… Ne parliamo con Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Francesco Sylos Labini, fisico teorico e presidente dell’associazione Roars (Return on Academic Research).
qui il link http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/versioneoscar/trasmissione-ottobre-2016-170203-gSLAT7WS3B
Una cosa che trovo interessante di questa squallida vicenda è la leggenda metropolitana del “rientro dei cervelli”, che i media continuano a rimbalzare e molti colleghi con cui ho parlato credono vera. Invece, basta leggere il testo del decreto per verificare che i primi destinatari sono “professori e ricercatori già in servizio presso le università italiane”. L’intera procedura si configura dunque come un duplicato dell’asn, con tanto di domanda da presentare attraverso il sito loginmiur. Si svolgeranno dunque, in contemporanea, due processi abilitativi: uno di serie B (cattedre del demerito, assegnate da baroni) e uno di serie A (cattedre del merito, assegnate dai geni nominati dal Premier, che attribuiranno ai loro protetti stipendi superiori del 30% a quelli dei comuni mortali). Due cosniderazioni: la prima è che, se questa porcata andasse avanti anziché naufragare com’è auspicabile, il dovere morale di un’accademia ancora degna di questo nome sarebbe che TUTTI i ricercatori d’Italia facessero domanda, per far naufragare queste ridicole commissioni sotto una valanga di valutazioni e adempimenti burocratici. La seconda: per i motivi abbondantemente già elencati in vari post su roars (tra i molti: assurdità di svolgere procedure di reclutamento in settori ERC; commissari stranieri, non in grado di valutare pubblicazioni italiane, come si è ampiamente visto nell’ASN; profili di incostituzionalità vari), il contenzioso amministrativo esploso negli ultimi anni non è nulla in confronto a quello che si scatenerà sulle cattedre Natta. Ma i corrispondenti danni erariali possibile che nessuno di questi geni (Nannicini & co.) sia mai chiamato a pagarli?
In sostanza, la commissione deciderà in maniera del tutto discrezionale e senza precisi parametri, dopo essere stata nominata senza alcun sorteggio. La procedura è intesa essere del tutto parallela a quella dell’ASN, a puntello della quale non risulta invece al momento (almeno, per quanto io ne sappia) stato fatto alcun piano specifico di finanziamento. A meno di non considerare tale il recente piano straordinario RTDB.
Questo mi pare un pò il succo.
Credo che con le cattedre Natta (parte relativa al rientro cervelli) chiameranno i futuri vincitori ERC italiani in istituzioni estere. Il che, tutto sommato, è pure una cosa positiva.
Stupisce veramente l’impianto complessivo, nessun governo precedente l’avrebbe certamente messo in piedi
Ci sarebbe un modo molto meno macchinoso per chiamare i “futuri vincitori ERC”. Come tanti altri paesi europei e come implementato dall’Italia sono nella prima call del 2007, si potrebbero sfruttare le valutazioni dell’ERC per distribuire specifici fondi di ricerca, magari aiutando coloro (italiani o stranieri) che hanno avuto una buon feedback. La possibilità di trasferire i giudizi delle commissioni ERC alle agenzie nazionali è previsto esplicitamente.
eh lo so. Ma hai voglia a chiamare un vincitore ERC in Inghilterra promettendogli che avrà più fondi.
io veramente non mi riferivo ai vincitori, ma piuttosto a chi ha avuto una valutazione positiva (tipo ammesso alla seconda fase) e non ha ottenuto alcun grant.