«[…] E, tornando alla “Mathematical Intimidation” [Notices of the American Mathematical Society, 2011], a me piace molto di questo articolo anche un richiamo etico, perché dice: “Chi è in grado di farlo, ha il dovere di spiegare alle persone quando si trovano di fronte a dei fenomeni di intimidazione matematica, perché questa è un’opera nei confronti del pubblico, è una cosa che fa crescere la società e impedisce che divenga preda di operazioni che vengono spacciate come operazioni oggettive, scientifiche, e invece sono operazioni ideologiche”. Se noi dobbiamo smontare l’università e fare un paese più diseguale, diciamocelo, possiamo discuterne. Se la maggioranza della popolazione vuole un paese in cui tutta l’istruzione è concentrata in alcune regioni e alcuni territori vengono abbandonati a se stessi – bene – è un’opzione politica come tante altre. Però, deve avere il consenso per essere fatta, non può essere venduta dietro delle formule matematiche» [applausi …] E qui anch’io ho qualche problema nei confronti dei  miei colleghi che fanno i GEV. Io ho firmato un appello [firmiamo.org/stopvqr/] che chiede ai GEV di dimettersi [applausi], perché uno scienziato non può dare il suo accreditamento a delle operazioni così poco scientifiche. O c’è una difesa per cui vengono a mostrarci che questi criteri, in realtà, hanno una solidità scientifica – ma io una difesa finora non l’ho vista – o altrimenti stai compromettendo la tua integrità scientifica. E noi sappiamo, purtroppo, che gli accademici sono pronti a compromettere la loro dignità. Purtroppo, la storia d’Italia ha degli esempi, sotto altri regimi, molto pesanti, da questo punto di vista. Ho l’impressione che qui siamo disposti a compromettere anche la nostra integrità scientifica per dei piccoli vantaggi: per proteggere una scuola scientifica, per proteggere una sede, qualcuno dice “sto lì per minimizzare il danno”. È anche vero che, ai tempi del giuramento, qualcuno disse che aveva giurato per le stesse ragioni [minimizzare il danno]. Però, insomma, non è proprio la stessa cosa […]».

Pubblichiamo video e slide dell’Intervento di Giuseppe De Nicolao in occasione del seminario di approfondimento e riflessione sulla realtà delle università meridionali, “Per il diritto allo studio e alla ricerca“, Università degli Studi di Napoli Federico II, Aula Pessina, Corso Umberto 1 11 febbraio 2016, ore 9.

Il video:

Le slide (download diretto):

 

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