“Grazie di cuore al Consiglio di Stato per aver bacchettato il Governo”: anche se le parole usate sono più vellutate, è questo il senso della dichiarazione del CUN in merito al parere del Consiglio reso dal Consiglio di Stato sullo schema di d.P.C.M. “Cattedre Natta“. Il CUN «esprime apprezzamento per l’alta attenzione prestata alle esigenze di promozione e libertà della ricerca scientifica e di tutela delle autonomie universitarie, come riconosciute in via diretta dalla nostra Carta Costituzionale. Condivide le preoccupazioni espresse dal Consiglio di Stato […] perché i numerosi interventi normativi dedicati a Università e Ricerca siano adottati con l’ascolto e la partecipazione attiva della comunità scientifica e accademica». Stoccata finale con lezioncina giuridica: il CUN «ribadisce inoltre la necessità che ogni intervento avente a oggetto l’articolazione e la sistemazione dei saperi e delle discipline sia effettuato soltanto dopo un’attenta istruttoria, ricordando altresì che tale materia è assegnata dalla legge alla competenza del medesimo Consiglio Universitario Nazionale.»
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Prot. 26264 del 9/11/2016
All’On.le Sig. Ministra
Sen. Prof.ssa Stefania GIANNINI
SEDE
OGGETTO: Dichiarazione in merito al parere reso dal Consiglio di Stato sullo schema di d.P.C.M. «Disciplina del Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta istituito ai sensi dell’art. 1, commi 207-212 della legge 28/12/2015, n. 208».
Adunanza dell’8 novembre 2016
IL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE
letto il parere reso dal Consiglio di Stato sullo schema di d.P.C.M. «Disciplina del Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta istituito ai sensi dell’art. 1, commi 207-212 della legge 28/12/2015, n. 208»;
vista la propria mozione del 19 ottobre 2016;
esprime apprezzamento per l’alta attenzione prestata alle esigenze di promozione e libertà della ricerca scientifica e di tutela delle autonomie universitarie, come riconosciute in via diretta dalla nostra Carta Costituzionale.
Condivide le preoccupazioni espresse dal Consiglio di Stato, nell’esercizio delle sue funzioni consultive, perché i numerosi interventi normativi dedicati a Università e Ricerca siano adottati con l’ascolto e la partecipazione attiva della comunità scientifica e accademica, alla cui autonomia, ai cui saperi e alle cui esperienze devono essere in ogni caso garantiti spazi effettivi e adeguati di espressione, ancor più quando l’obiettivo è quello di accrescere la qualità del sistema.
Il Consiglio Universitario Nazionale ribadisce inoltre la necessità che ogni intervento avente a oggetto l’articolazione e la sistemazione dei saperi e delle discipline sia effettuato soltanto dopo un’attenta istruttoria, ricordando altresì che tale materia è assegnata dalla legge alla competenza del medesimo Consiglio Universitario Nazionale.
IL PRESIDENTE (Prof. Andrea Lenzi)
C’è solo un piccolo problema: questo Governo non sente con un’orecchia e nemmeno con l’altra e nemmeno con entrambe.
Quando sei per una democrazia “decidente”, cioè “recitativa” cioè non te ne fotte proprio della democrazia, non perdi tempo ad ascoltar nessuno.
Quindi decidi per far vedere che decidi. Quello che decidi nel merito non conta nulla: domani controdeciderai e dopodomani retrodeciderai.
Resta da capire se riusciremo a dare almeno una spallatina il 4 dicembre o dovremo rassegnarci ad aspettare qualche catastrofe.