Riceviamo e pubblichiamo la replica di O. Cancila, E. Di Rienzo, G. Pinto a A. Graziosi

 

Che dire? Graziosi scrive che la lista delle riviste di classe A è stata costruita «chiedendo di nuovo il parere alle Società e sottoponendolo al vaglio di un Gruppo di Lavoro che ha anche tenuto conto delle liste 1. della VQR. Sui risultati del suo lavoro è stato poi chiesto un parere al GEV».

Rileviamo:

1. Il parere della Sisem (e, per quello che ci risulta, almeno in relazione a una delle riviste qui in oggetto, anche quello della Sismed), è stato completamente disatteso. E a questo proposito ricordiamo che il direttivo della Sisem in un recente comunicato, inviato al Miur e all’Anvur, ha scritto che «la lista di riviste di fascia “A” per le abilitazioni nazionali elaborata dall’ANVUR … non riflette la specificità del settore disciplinare della modernistica italiana, non tiene conto dei criteri suggeriti dalla SISEM e non è riconducibile a criteri alternativi coerenti, la cui esplicitazione, peraltro, tuttora manca».

2. Quando Graziosi afferma che sui risultati del Gruppo di Lavoro «è stato poi chiesto un parere al GEV», dimentica che ieri, 24 settembre, il Consiglio Direttivo ANVUR ha emanato dei “chiarimenti sulla lista delle riviste di classe A”, in cui, a parziale modifica di quanto era scritto nel documento del 18 settembre avente lo stesso titolo, risulta soppressa la frase «Le liste prodotte sono state preventivamente sottoposte al parere dei Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV) della VQR». Insomma, il parere dei GEV c’è stato o non c’è stato?

3. Inoltre, con questa sua replica Graziosi si pone in aperta contraddizione con il “Regolamento recante criteri e parametri per la valutazione dei candidati ai fini dell’attribuzione dell’abilitazione scientifica nazionale”, adottato con D.M. del 7 giugno 2012 n. 76, all’Allegato B (relativo agli indicatori di attività scientifica nei settori non bibliometrici), dove si recita: «le riviste di classe A sono quelle, dotate di ISSN, riconosciute come eccellenti a livello internazionale per il rigore delle procedure di revisione e per la diffusione, stima e impatto nelle comunità degli studiosi del settore, indicati anche dalla presenza delle riviste stesse nelle maggiori banche dati nazionali e internazionali». Inutile ricordare che le banche dati maggiormente attendibili a questo riguardo sono attualmente: ISI Web of Science di Thomson Reuters (Arts and Humanities citation Index Journal List 2011) e ERIH- European Reference Index for the Humanities (2011), a cui noi abbiamo fatto riferimento; e ancora Scopus, dove anche le nostre riviste sono presenti. Sono le banche dati utilizzate dalla Sisem, dalla Sissco e dalla Sismed per la classifica delle riviste e nelle quali anche l’Anvur in passato ha auspicato che le riviste italiane fossero presenti. E proprio qualche giorno fa, Graziosi scriveva su ROARS (22 settembre ore 12,38): «Personalmente io farei come gli scienziati e userei solo le riviste Isi e Scopus».

Cominci quindi il Professor Graziosi a mettersi d’accordo con se stesso, con i pareri delle Società scientifiche e con il dettato del Decreto Ministeriale e poi saremo lietissimi di proseguire con lui il discorso. Altrimenti non ci resterà che continuarlo in altre sedi.

Orazio Cancila (direttore di “Mediterranea – ricerche storiche”)

Eugenio Di Rienzo (direttore di “Nuova Rivista Storica”)

Giuliano Pinto (direttore di “Archivio Storico Italiano”)

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3 Commenti

  1. “Riceviamo e pubblichiamo la replica di O. Cancila, E. Di Rienzo a A. Graziosi”

    Nel sommarietto avete dimenticato un firmatario della lettera (G. Pinto).
    Inserirei anche il link all’intervento di Graziosi (i lettori abituali lo conoscono, ma se volete esser gentili con i nuovi …)

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