Quali sono gli scopi teorici della VQR? A tale proposito esistono due versioni ben distinte. La prima è quella fornita dal coordinatore della VQR in un’intervista rilasciata mentre la procedura muoveva i primi passi: “Tutte le università dovranno ripartire  da zero. E quando la valutazione sarà conclusa, avremo la distinzione tra “Research Universities” e “Teaching Universities … Ad alcune si potrà dire: tu fai solo il corso di laurea triennale. E qualche sede dovrà essere chiusa”. La seconda versione è la Dichiarazione Ufficiale del Presidente dell’ANVUR alla presentazione dei risultati, che sottolinea il ruolo della VQR sia per le azioni di miglioramento sia per orientare studenti, imprese e ricercatori. In che relazione stanno queste due versioni e come si collocano rispetto alle finalità e alla metodologia del RAE britannico che, per molti versi, ispira la VQR italiana? E dal punto di vista pratico, sarebbe veramente possibile distinguere “Research”  da “Teaching” universities sulla base dei risultati della VQR?

Secondo Convegno ROARS:
I filmati del convegno tenuto a Roma il 21 febbraio 2014
presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Parte IV

Intervento di Alessandro Figà Talamanca, Università Sapienza, Roma
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