«Università, la Primavera inizia male. Contestati docenti e politici (assenti)» titola il Corriere del Mezzogiorno. Una valutazione condivisa anche da Repubblica: “Primavera dell’università” i parlamentari disertano assente anche il rettore. Infatti, a Napoli mancava anche il Presidente della CRUI, che era andato in tv per “Porta a Porta”, sull’onda della strage degli studenti Erasmus avvenuta il giorno prima in Spagna. Scrive Repubblica:
La fotografia della scarsa considerazione in cui le istituzioni e la politica tengono l’università è nell’incontro convocato … dal Rettore della Federico II, nonché presidente della CRUI, Gaetano Manfredi …Una “primavera” alla quale non hanno creduto i politici, non i partiti, non le istituzioni, non l’università stessa (che pure si era fermata per la moblitazione …): nell’aula … si contavano non più di 150 docenti … Centinaia di poltrone vuote, nell’aula magna. E al posto di Manfredi il prorettore De Vivo.
Più generoso nei numeri – ma non nella sostanza – il Corriere del Mezzogiorno, secondo il quale «ci sono un paio di centinaia di persone studenti compresi. I quali, però, sono lì per contestare».
Per la Campania, i rettori avevano indetto un’assemblea congiunta dei sette atenei della regione, che avrebbe dovuto vedere come protagonisti il presidente della CRUI, nonché rettore della Federico II, Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. In loro assenza, c’era pur sempre il video della CRUI, apparentemente molto professionale, ma non esente da refusi. Emblematico di logiche comunicative di tipo pubblicitario, più attente all’apparenza della confezione (patinata) che alla cura dei dettagli.
«e noi non abbiamo bisogno … le università del Sud – lo dico dal rettore del Sud – non abbiamo bisogno della benevolenza delle università del Nord, né abbiamo bisogno di chi fa le crociate per difendere noi. Noi siamo in grado di poter difendere i nostri diritti con la nostra responsabilità.»
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aveva detto con convinzione lo scorso 16 marzo Gaetano Manfredi.
Non sembra, però, che i colleghi siano altrettanto convinti. Pochi minuti dopo, Gianfranco Viesti non poteva fare a meno di notare che
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«La Campania è 267-esima tra 272 [regioni europee, come laureati]. Se la Campania si accontenta di essere messa peggio di tutte le regioni – non della Germania – ma di tutte le regioni della Bulgaria e di quasi tutte quelle della Romania, noi possiamo dire che non c’è un problema di pochi laureati»
https://www.roars.it/dove-eravate-come-classe-dirigente-manfredi-si-inalbera-ma-viesti-snocciola-i-numeri-del-disastro/
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Ma non è finita qui. Alla luce del “non abbiamo bisogno” di Manfredi, sembra quasi una provocazione l’intervento di un rettore del Nord (non uno qualsiasi ma l’ex-Presidente CRUI), il quale, parlando nell’aula magna della Federico II, a “casa” di Manfredi, ricorda che
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«undici dei quindici atenei che hanno perso più iscritti sono al Sud»
(fonte: Corriere del Mezzogiorno)
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Sarà per caso o per benevolenza, ma, sotto la presidenza di Paleari (forse più consapevole della drammaticità della situazione – soprattutto al Sud – rispetto al suo permaloso successore: https://www.roars.it/stefano-paleari-the-future-of-university-in-europe-and-beyond/) era stata la CRUI a ventilare l’impossibilità di garantire lo svolgimento della VQR:
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«solo a condizione di recupero delle risorse tagliate sarà possibile garantire la collaborazione del sistema universitario allo svolgimento del nuovo esercizio Vqr 2011-2014».
http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/universita-e-ricerca/2015-07-23/la-crui-avverte-senza-recupero-tagli-nuova-vqr-non-puo-partire-181426.php?uuid=AC6g3GW
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Con l’avvento di Manfredi, ogni energia è stata spesa per riportare all’ordine gli obiettori, forse perché il nuovo presidente era convinto che «noi non abbiamo bisogno».
Le cronache dei quotidiani napoletani suggeriscono quale sia l’efficacia delle azioni alternative alla protesta #stopVQR messe in campo dalla CRUI:
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«La fotografia della scarsa considerazione in cui le istituzioni e la politica tengono l’università è nell’incontro convocato dal Rettore della Federico II, nonché presidente della CRUI, Gaetano Manfredi. Una “primavera” alla quale non hanno creduto i politici, non i partiti, non le istituzioni, non l’università stessa»
Su Facebook è emersa qualche altra notizia sulla primavera napoletana. Quella descritta dai quotidiani è la “primavera dei vertici” che si è svolta (stancamente a quanto pare) nel pomeriggio. I giornalisti sono arrivati solo nel pomeriggio perché era atteso De Luca (che non si è visto) e non hanno dato notizia della partecipazione e degli interventi della mattinata: circa 400 persone, con un centinaio di “NoVQR” che hanno avuto modo di parlare (10 minuti in programma), e vari interventi liberi. L’intervento di M. Cappelli, portavoce napoletana del movimento del Prof. Ferraro, è stato già pubblicato su Roars:
https://www.roars.it/non-ci-sono-piu-fedi-doro-da-donare-a-chi-sottrae-ossigeno-alle-istituzioni-primavera-crui-voci-da-napoli/
Quel video della Crui è la Crui.
Certamente affidato ad un’agenzia, che scambia sulla tastiera il punto e la virgola, non sa di cosa sta parlando, ci mette un sottofondo musicale fastidioso ed inopportuno. Si dice anche – ma l’eventuale agenzia qui non c’entra – che l’università è il laboratorio del rinnovo della pubblica amministrazione, per cui chi guarda non capisce ma perché un laboratorio di avanguardia non è finanziato a dovere. A dire il vero non l’ho guardato che a frammenti, ma mi è bastato. Quanto sarà costato?
La cosa peggiore è il tipo di non partecipazione all’evento, col il rettore-presidente che va a Porta a Porta a dire nulla in sostanza, nulla che non potesse essere detto da chiunque altro. Idem per il ministro.
Il tavolo delle trattative a che punto è? O non si fa più per non dover subire la benevolenza nemmeno dei toscani, tutti presi en bloc?
Aggiuntina. La primavera dei vertici c’è stata anche altrove, con interventi programmati, pubblico solo a sentire e guardare, la parola vqr tassativamente bandita, abbracci democratici e messe in mostra di sé.