Pochi giorni fa Roars ha pubblicato una formula, basata su pochi semplici parametri, capace di calcolare in modo oggettivo come sia messo il ricercatore sottoposto a valutazione. A differenza di altre formule che danno risultati approssimati e che richiedono correttivi di vario genere, la nostra “formula universale” ha il pregio di ammettere una soluzione esplicita che è finalmente ora di rendere pubblica.
«Gli esperti che valutano gli articoli presentati nell’ambito dell’esercizio di valutazione della qualità della ricerca utilizzano anche un algoritmo. Che è stato criticato perché porterebbe a errori di giudizio. Ma la critica non è fondata e la proposta alternativa prevede scelte arbitrarie». Così ha scritto Sergio Benedetto su lavoce.com, additando però come “proposta alternativa” un algoritmo che Roars non aveva proposto. Per evitare che un equivoco simile si ripeta anche per l’abilitazione scientifica, la Redazione Roars ha deciso di rendere pubblica la propria proposta alternativa. Si tratta di una formula per la valutazione dei ricercatori, basata su alcuni semplici parametri e che tiene conto dell’età accademica (risultando pertanto applicabile per l’abilitazione di I e II fascia, nonché per la selezione dei commissari). Non siamo noi ad averla inventata, ma, allineandoci ad una “best practice” osservata in occasione della selezione dei membri dei Consiglio Direttivo ANVUR, la riportiamo come se fosse farina del nostro sacco, senza curarci di citarne la fonte. Nella convinzione che anche la nostra formula, non diversamente dagli algoritmi proposti dall’Anvur, sia largamente perfettibile, la sottoponiamo ai nostri lettori per raccogliere commenti e proposte di miglioramento.
LA FORMULA
dove
- a=numero anni di servizio,
- l=numero lavori,
- m=numero lavori migliori,
- i=il migliore indice preso dal proprio database preferito (es. H-index).
Inoltre,
- ln=logaritmo naturale,
- e=numero di Nepero.
Il pregio della formula è la sua capacità di calcolare in modo oggettivo come sia messo il ricercatore sottoposto a valutazione. A differenza, di altre formule che danno risultati approssimati e che richiedono correttivi di vario genere, la nostra “formula universale” ha anche il pregio di ammettere una soluzione in forma chiusa, che sveleremo tra qualche giorno.
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20 giugno 2016
Puro genio
Questo “breakthrough” (lo scriviamo alla faccia dell’Accademia della Crusca) è dovuto a Maria Clara Nucci che non possiamo fare a meno di ringraziare. Se esistesse un minimo di meritocrazia, dovrebbe essere nominata coordinatrice del GEV 01.
io non sono esperto, ma se credete che sia la soluzione migliore suggeritela, in via ufficiale, al Ministero,pregando di recepirla.
meglio ancora, vado oltre:
se si è conviti che sia la migliore, si chieda un appuntamento al Ministro (o chi ne fa le veci) e si provi a spiegare con convinzione che è quella giusta!
Potrebbe essere veramente la soluzione; mi fido di voi!
Go for it!
Cosa è il genio? … È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione! ;)
http://youtu.be/zHRoPJtP4zE
Scusate, mi è venuto un dubbio.
Non sono esperto, quindi ci capisco poco.
Il tempo deve essere per forza considerato anche per i precari.
Il dubbio è: dato che il precariato è lungo anche più di 10, 13 anni, avrebbe senso mettere un limite temporale per la produzione?
Ad. come hanno fatto per PA settore non bibliometrico ove hanno detto di considerare gli articoli degli ultimi 5 anni.
Il mio primo libro è del 2008 (pensate da quanto sono precario), ne ho fatti altri 2, ma fra 2 anni quello del 2008 rischia di non essere preso in considerazione, perché supera i 10 anni E NEL FRATTEMPO RIMANGO DISCOCCUOATO e devo fare un altro libro, ma per cosa?
Almeno per chi è adesso precario, non si dovrebbe considerare il tempo, giusto?
volevo dire: RIMANGO DISOCCUPATO
Il tempo deve essere per forza considerato anche per i precari?
effettivamente penso sia utile un piccolo correttivo nella soluzione -mi verrebbe da dire non necessariamente a causa di anvur… ma per ora non lo dico- ;)
me^(ssi) mo^(lto) = mo^(lto) mal-e
lasciando per esercizio la definizione di:
o=
t=
Einstein dopo aver pubblicato la Relatività Ristretta:
a=0;l=1;m=0 perché nessuno lo considerava un buon lavoro.
La formula si inceppa, perché viene logaritmo di meno infinito.
Ho sempre sostenuto che i ROARSIANI sono apparentemente contro l’ANVUR: desiderano solo andare loro all’ANVUR. Questa proposta conferma l’ipotesi.
C’è il post con la soluzione!
E’ vero, non ci avevo fatto caso!
il tempo non deve essere considerato per i precari, tanto più perché il precariato è infinito: infinitamente lavoro, infinitamente non riesco ad entrare ma finitamente mi vengono considerati i lavori, in quanto mi vengono considerati solo parte dei lavori: Domanda: COSA CAZZO LAVORO A FARE?