«Salvate il soldato Zara»: questa missione da compiere ad ogni costo potrebbe essere una delle spiegazioni dell’inaspettata riapertura della VQR. Vincenzo Zara, che ha scritto una mail ai docenti della sua università rallegrandosi per la riapertura, non è un rettore qualsiasi: è uno dei collaboratori più fidati di ANVUR, uno dei padri del sistema AVA, uno che non si tira indietro quando c’è da presentare le nuove keywords di AVA in uno di quei consessi blindati, in cui i collaboratori di ANVUR presentano e il direttivo discute o, alternativamente, membri del direttivo presentano e i collaboratori discutono. Come poteva il consiglio direttivo abbandonare l’università del Salento ed il suo rettore al triste destino di trovarsi ultimo nel ranking del conferimento dei prodotti? Intanto, sono passati più di quattro giorni da quando il Presidente Gaetano Manfredi aveva promesso una presa di posizione della CRUI, ma non si è visto ancora nulla.

Il rettore di Pisa non è stato il solo a chiedere la riapertura dei termini per il caricamento dei prodotti per la valutazione VQR. Gli deve aver fatto compagnia il rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, uno dei collaboratori più fidati di ANVUR, uno dei padri del sistema AVA. Che ha scritto una mail ai docenti della sua università rallegrandosi per la riapertura.

Come poteva il consiglio direttivo abbandonare l’università del Salento ed il suo rettore al triste destino di trovarsi nella posizione “peggiore” di tutti gli atenei italiani in termini di conferimento di prodotti? Zara è uno dei padri di AVA, uno che non si tira indietro quando c’è da presentare le nuove keywords di AVA e sottoporsi alle feroci critiche del direttivo ANVUR (che ormai organizza presentazioni blindate in cui i collaboratori di ANVUR presentano e il direttivo discute, o alternativamente membri del direttivo presentano e i collaboratori discutono).

Salvate il soldato Zara. Senza esitare di fronte a nulla. Neppure di fronte alla rianimazione di una Zombie-VQR, se non c’è altra via.

E Zara, insieme al rettore di Pisa, Augello, si apprestano a nuovi conferimenti, o meglio si apprestano, sollecitando a ciò i direttori di dipartimento, a convincere i riottosi #stopvqr a conferire. O forse ci saranno conferimenti forzosi?

Con buona pace della CRUI e del suo presidente, Gaetano Manfredi, che il 31 di marzo a Camerino, in relazione alla possibilità di riaprire i conferimenti, dichiarava:

Manfredi: Ma neanch’io lo farò, come … diciamo … come Rettore della mia università, ma penso che qua… nessuno lo farà. Comunque su questo prenderemo una posizione.

Chissà se quel plurale si riferiva alla CRUI. Perché per il momento di prese di posizioni non ce ne sono.

Il “qua” interrotto della frase di Manfredi, forse a questo punto, trova una interpretazione più puntuale di quella che avevamo suggerito nel post del 1 aprile. Quel “qua” era l’inizio di un

penso che qualcuno lo farà.

Una frase che a noi sembra rende bene il clima da redde rationem che si deve respirare in CRUI.

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4 Commenti

  1. Di fatto, dunque,con questa inaspettata riapertura, Anvur sta sollecitando i rettori che ancora non l’avevano fatto ad operare anch’essi il caricamento forzoso.
    Nessuna azione e’ prevista, sia in positivo che in negativo, per i singoli docenti.
    Se dunque lo scopo e’ quello di far fare caricamento forzoso a tutti i rettori, bisognerebbe che almeno lo dicessero chiaro e tondo, e magari che il Ministero prendesse posizione, dichiarando liceità ed obbligatorietà del caricamento forzoso…

    • La riapertura è stata chiesta e l’Anvur l’ha concessa. Diciamo anche che, dato il coinvolgimento di determinati organi, è stata avviata una procedura giuridica difensiva.

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