Sono state approvate le proposte dei Comitati di Selezione, di cui ai verbali finali dei Comitati di Selezione citati in premessa per un importo complessivo di finanziamento pari a € 170.197.567,00.
L’elenco dei progetti ammessi a finanziamento con l’indicazione, per ciascun progetto, del finanziamento assegnato è riportato alla seguente pagina:
http://attiministeriali.miur.it/anno-2012/ottobre/dd-23102012.aspx
I soliti noti!
O sono degli incapaci ma mafiosi (vincono i premi, e sono nominati al gev), oppure sono meritevoli. A me piace la seconda idea.
Toh, guarda, nell’area 14 è stato finanziato per 650.000 euro un progetto il cui responsabile è membro del GEV e coordinatore di sub GEV ANVUR nell’area 14. Quando si dice il merito!
Per poter vincere, prima bisognava superare una selezione locale e poi una nazionale. Il coordinatore nazionale doveva essere abbastanza autorevole per convincere i coordinatori degli altri nodi che avrebbe superato la selezione locale. A me sembra ovvio che i coordinatori nazionali siano persone note. Note per essere brave.
Nel mio settore tutti i coordinatori nazionali, anche quelli dei progetti che non hanno vinto, sono persone molto note, cioe’ molto brave.
Il Comitato che ha selezionato i PRIN è composto in misura ragguardevole da membri nominati dall’ANVUR.
Con questi meccanismi “meritocratici”, i “più bravi” nominano altri “bravi” nel Comitato, i quali finanziano i “più bravi” che li hanno nominati. In questo modo i “più bravi”, sulla base dei finanziamenti ottenuti, verranno valutati alla successiva tornata come “ancora più bravi”.
Se a lei, Salasnich, questo meccanismo sembra normale…
Dimenticavo: naturalmente i “più bravi” sono anche candidati come commissari per l’abiltazione – dopo aver deciso, essendo appunto i “più bravi”, i criteri di ammissione dei commissari stessi – : così avranno modo di abilitare altri “più bravi” (i loro allievi?), che magari partecipano ai progetti finanziati secondo il meccanismo sopra descritto.
Viva l’Italia dell’Eccellenza e del Merito finalmente trionfanti!
A me pare che il problema di questa tornata PRIN sia l’assurda selezione fatta a livello locale (nella quale non sono sicuro abbiano contato solo la bravura dei coordinatori locali e la bontà dei loro progetti). Com’è noto, molte Università hanno fatto esaminare le proposte attraverso lo stesso MIUR (che ha così scaricato su di loro parte dei costi della selezione), realizzando di fatto una valutazione centralizzata. Siccome però a livello locale si confrontavano progetti di aree differenti, è accaduto che progetti valutati centralmente meno di altri nella stessa area siano stati selezionati, mentre questi ultimi non hanno passato il vaglio dell’Ateneo. Complimenti al MIUR e al ministro in particolare.
Infatti basta guardare alle votazioni ricevute dai progetti FIRB (analogo sistema di preselezione) ammessi alle audizioni. Difficile credere che fra i non ammessi i voti siano stati più bassi.
Concordo. E quindi mi associo ai complimenti.
Sono completamente d’accordo con fp!
Alcuni anche se non sono nei GEV anni fa (2002) sono stati ripescati successivamente mentre non erano presenti tra gli ammessi nel primo elenco pupplicato sul sito del MIUR!
Mah, io quest’anno ho raccolto circa 230 KE di fondi di ricerca: 60 ateneo (Proponente), 75 Cariparo (Proponente), 100 PRIN (quota locale, partecipante).
E fino al 2009 ero un precario del CNR.
Non riesco proprio ad essere pessimista. Sorry.
Complimenti!
Io però vorrei vedere i progetti che sono stati esclusi e i punteggi ottenuti da tutti quanti. E convincermi che quelli che sono stati ammessi sono veramente il non plus ultra!
Complimenti vivissimi però non c’entra molto con la discussione. E’ chiaro che se ci sono x grants a concorso qualcuno li dovrà vincere e, si spera, ne sia degno. Ci si chiedeva se tanta presenza un po’ ovunque alla fine non determini anche qualche condizionamento. Quando si vede che per un FIRB o PRIN il voto alla fine deve essere almeno 99/100 ci si può chiedere come si fa. Non so se sai come si danno i voti (bisogna fare i revisori) ma avere la pienezza su 5 aspetti da 2 referees può essere un’impresa un po’ ardua se ti capita un revisore diciamo pignolo.
Vi segnalo un caso secondo me un po’ anomalo. Uno dei progetti di Area14 è coordinato da Trigilia (Università di Firenze). Trigilia è marito di uno dei tre membri del comitato di valutazione (tra l’altro, anche lei Unifi). Che ne pensate?
@paolop: Una vecchia battuta dice che i coniugi non sono mica parenti … Al di là degli scherzi, speriamo che la moglie si sia astenuta al momento oppurtuno.
@Luca Salasnich (solo per chiarire): tutti i coordinatori che mi sono noti dei progetti PRIN approvati in area 13 sono bravissimi. Resta che la procedura scelta quest’anno dal Ministero è palesemente inefficiente. Sarebbe divertente se non fosse deprimente che l’inefficienza di cui sopra sia simile a quella generata dalle procedure ministeriali di ammissione degli studenti alla Facoltà di Medicina, e che proprio quest’anno il premio Nobel per l’economia sia stato assegnato ai ricercatori che hanno risolto negli anni sessanta un problema teorico molto più complicato (riguardante l’assegnazione degli interni al sistema ospedaliero): http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/economics/laureates/2012/advanced-economicsciences2012.pdf
Anna Tramontano, Univ. la Sapienza area 05, era nella commissione per la selezione del Comitato dei Garanti per la Ricerca e fa parte del GEV 05.
La nominata per l’area Biomedica è Anna Maria Colao, PO di Endocrinologia Univ. Federico II, che negli anni 2010.2012 ha pubblicato 105 articoli su riviste peer review, nonchè consorte del presidente della regione Campagna Caldoro e da quest’ultimo appena nominata all’Osservatorio Regionale della Salute. Accidenti che energia! dirige anche un reparto ospedaliero e fa attività clinica. Quasi, quasi è più brava di Frati.
In area 05:
Paolo Ascenzi (Roma3) vince un PRIN, fa parte del GEV05 ed è candidato a commissario per l’ASN.
Dopo i tris si attendono i poker e magari anche i full.
Ma la lista indica solo i responsabili dei PRIN, sarà interessante fare qualche riscontro anche con i responsabili di unità nei progetti.
Hanno ragione alcuni degli intervenuti, in particolare Clemente: Alti esperti, Gev, Gdl, potenziali commissari dell’ASN, vincitori di Prin. Stiamo consegnando l’Università (valutazione della ricerca, gestione dei concorsi, grandi progetti di ricerca) a un gruppo di potere. Siamo in pieno conflitto d’interessi, con ramificazioni articolate e complesse. Finora sono state segnalate l’area 05 e l’area 14. Nell’area 10 sono responsabili Prin (con finanziamenti molto alti) un componente del Gdl e un Gev. Ma si dovrebbero fare riscontri con i responsabili delle unità locali. Quando in un settore scientifico, i fondi di ricerca vengono accaparrati da una scuola o da un gruppo, deve suonare un campanello d’allarme. Non si può essere allo stesso tempo inquilini del Miur, amici di Anvur, commissari di Asn e bravi studiosi. Per studiare c’è bisogno di concentrazione e di tempo.
Vorrei segnalare quello che è accaduto in area 05. Il decreto ministeriale 546 del 12 settembre 2012 nominava Francesco Cecconi (Tor Vergata), Franca Fraternali (King’s College, London) e Lucio Annunziato (Federico II) nel comitato di selezione per l’area 05 dei progetti PRIN.
Ho visto il giudizio con cui è stato respinto il progetto cui partecipavo e con certezza posso affermare che si tratta di un elaborato totalmente inadeguato, frettoloso e pretestuoso, frutto della approssimazione che il revisore (solo uno) ha messo nello svolgere il suo compito.
Non mi interessa identificare chi sia e perché abbia fatto ciò. Voglio solo segnalare che la modalità di affidare a esperti singoli la revisione di progetti che pervengono al Ministero dopo una selezione piuttosto serrata da parte delle singole sedi, è totalmente inadeguata e riflette l’assoluta incapacità del ministro di tener conto della delicatezza di un giudizio scientifico complessivo che un singolo sicuramente non è in grado di esprimere compiutamente. Normalmente vi sono tre, quattro o persino cinque esperti che leggono un progetto ed il loro giudizio viene mediato. Qui, invece, per fare presto e risparmiare, a dispetto della preselezione delle singole sedi che avrebbe permesso una valutazione più approfondita dei progetti, proprio in relazione alla loro ridottissima numerosità, qui, dicevo, si è adottata una soluzione inadeguata e irresponsabile, in linea con tutta la precedente serie di infortuni del ministro.
L’inadeguatezza della procedura di valutazione, che è in definitiva nella responsabilità del titolare del ministero, conduce il mio gruppo e, come il mio, tanti altri gruppi, a fronteggiare una prospettiva di totale assenza di fondi, con tutto quello che ne consegue.
Per quel che ci riguarda, ciò accade in correlazione del tutto opposta rispetto ai risultati ottenuti da tutti i componenti del progetto negli ultimi tre-quattro anni, durante i quali, infatti, sono state respinte quattro domande su quattro (tre PRIN e un FIRB).
Credo che la situazione descritta sia la stessa di molti altri gruppi di ricerca italiani, in tutti i campi. Ciò è il risultato del sistematico sottofinanziamento della ricerca italiana perché, con le cifre così esigue messe in campo rispetto alle necessità e che ogni anno progressivamente si riducono, l’entità del finanziamento non può che riguardare solo un 5-10 % dei ricercatori universitari italiani, a fronte di un impegno reale che sicuramente coinvolge almeno il 60% degli universitari.
Il problema che pongo è quello del sottofinanziamento. Questo, a mio avviso, non può essere più accettato perché l’Università è innanzitutto un luogo di produzione di scienza attraverso la ricerca. La didattica svolta dall’Università discende direttamente dalla ricerca e non il contrario. Sottofinanziare la ricerca significa uccidere l’Università italiana, significa minare le basi della produzione ed avanzamento della cultura del Paese, significa disattendere ad un dovere preciso che è imposto dalla Costituzione del nostro Stato.
Invece oggi pare che ci si ricordi della Costituzione per invocarne il titolo V e respingere la riduzione del numero di consiglieri regionali e gli stanziamenti per i gruppi consiliari regionali notizia di stamattina). Quanti altri 14 milioni di Euro come quelli della regione Lazio dovremo vedere, a fronte delle briciole lasciate alla ricerca (170 milioni per tre anni)? Questo non è populismo, questi purtroppo sono fatti.
Cari amici, non è per incapacità di sopportare una sconfitta, ma si tratta di dignità. Credo che tutti i ricercatori che vedono tranciare i loro sforzi, banalizzare i loro risultati, offendere il loro lavoro da una schiera di personaggi che rispondono solo ad interessi politico-bancari neoliberisti, con una logica di restrizioni ostinatamente ottusa rispetto alla valenza propulsiva della scienza, in ogni sua articolazione, dovrebbero avere un sussulto di dignità per imporre la centralità del finaziamento alla ricerca.
Come? Semplice, smettiamo di fare esami, smettiamo di fare commissioni di laurea, smettiamo di impegnarci negli organismi di governo, ecc., organizziamo cioè lo sciopero bianco della ricerca.
E con la ricerca, mettiamo al centro il tema complessivo dell’Università italiana che una legge vergognosa come la cosiddetta riforma Gelmini sta solo tentando di smantellare, a favore delle sedicenti università private.
Sono d’accordo al 100% con quanto scrivi.
Ecco quanto ho trovato per l’area 05 analizzando i documenti del MIUR:
Cecconi Francesco BIO/06
Franca Fraternali King College (BIO/10 0 BIO/11 ???, non riesco ad inserirla in SSD) nominata il 12 settembre in sostituzione di Guido Kroemer che non ha risposto all’invito del CNGR.
Luca Steardo BIO/14 nominato il 3 ottobre 2012 in sostituzione di Annunziato (rinuncia per incompatibilità : in pensione) finanziato nel PRIN 2009; Lucio Annunziato BIO/14 nominato il 12 settembre in sostituzione di Lilia Alberghina BIO/10 (in pensione).
Dal 3 ottobre al 23 (14 giorni lavorativi) hanno partorito i seguenti risultati:
8/29 appartengono a BIO/14 Biggio, Cantoni, Cattaneo, Cirino, DiLuca, Parolaro (GEV), Patrignani, Simonato (unico PA).
4/29 a BIO/09 Benfenati, Galletti, Lombardi, Menini; 4/29 a BIO/11 Costantino, De Pinto, Foiani, Loreni; 1/29 BIO/07 (Airoldi) e 1/29 a BIO/08 (Rickards); 3/29 a BIO/10 Ascenzi, Tramontano, Zanotti; 3/29 a BIO/5
Apollonio, Ballarin, Boero e 2/29 a BIO/06 Carnevali, Fasulo. Infine 3 a settori MED: MED/03 Casari, MED/04 Bernardi, Pardi.
Steardo, componente del comitato di selesione, è stato finanziato nei PRIN 2009. Ben 9 dei coordinatori degli attuali progetti 2010-2011 sono stati finanziati nel 2008. E se andate a controllare gli anni pregressi vedrete che i nomi si ripetono. Ovviamente bisognerebbe avere l’elenco di tutte le unità per i diversi progetti delle 14 aree per vedere come si sono inciuciati fra di loro.
Sono anni che chiedo al MIUR di pubblicare, se non i giudizi, almeno i punteggi. Non si tratta anche in questo caso di trasparenza degli atti?
Nel 2007 il mio progetto venne valutato idoneo, ma non finanziato per mancanza di fondi. Ripresentato l’anno successivo gli venne attribuito un punteggio molto più basso e venne bocciato. Dopo aver chiesto al MIUR come era possibile mi venne risposto che i progetti venivano giudicati, parole esatte, “un po a sentimento” (sigh).
E’ ovvio che la causa è il sottofinaziamento della ricerca e l’atteggiamento mafioso dei gruppi più potenti.
Ben venga un’astensione e uno scipero bianco! Sperando che non finisca come la protesta dei ricercatori che vennero lasciati soli a combattere, insieme agli studenti, la legge Gelmini.
Conta di me.
Ovviamente volevo scrivere “conta su di me”.
Si sciopero!!! Cammionisti docet!!!
Vi invito a leggere sul sito della Rete 29 Arile il resoconto dell’audizione che Stefano Fantoni ha fatto al CUN il 24 ottobre:
http://www.rete29aprile.it/resoconti-sintetici/audizione-presidente-anvur-al-cun.html
A parte amenità varie – il Presidente ANVUR dice, ad esempio, che probabilmente “nessuno ha ancora presentato domanda per le abilitazioni, lo faranno tutti all’ultimo minuto” (quando ho presentato la mia domanda, circa un mese fa, è stata registrata con un numero di poco inferiore a 12.000…), mi pare gravissimo il seguente passaggio riportato dal collega della Rete: alla domanda “Se sono stati individuati i commissari OCSE”, la risposta è stata “Al 95 % le bibliometriche sono coperte da questo punto di vista –nelle non bilbiomentriche mancando il commissario OCSE potrà essere sostituito da un collega italiano”
Ma quale legge stabilisce una cosa del genere? E chi saranno questi “colleghi italiani”? Altri meritevolissimi ed eccellenti personaggi cooptati direttamente da ANVUR?
L’art. 6 comma 7 del DPR 222/11 è chiaro: “il quinto commissario e’ individuato mediante sorteggio all’interno di un’apposita lista, predisposta dall’ANVUR, composta da almeno quattro studiosi od esperti di livello pari a quello degli aspiranti commissari di cui al comma 2, in servizio presso universita’ di un Paese aderente all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), diverso dall’Italia.”
La sostituzione del commissario OCSE con un italiano non è prevista dal DPR.
Probabilmente italiani “pseudostranieri” perchè all’estero esattamente come quelli dei GEV, dei comitati di selezione dei PRIN, e via discorrendo. Siamo un popolo di giocherelloni!