I settori concorsuali a volte raggruppano SSD assai poco omogenei. In sede di ASN si creano così le condizioni per prassi poco chiare, come quelle che sono denunciate in questo intervento di Paolo Scarpi, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Home Abilitazione nazionale Osservazioni sull’assemblaggio dei SSD e sul ruolo dell’esperto pro veritate: il caso...
I macrosettori sono ridicoli (o scandalosi a seconda dell’umore): faccio l’esempio di 10/N1:
L-OR/01 – Storia del Vicino Oriente Antico
L-OR/02 – Egittologia e Civiltà Copta
L-OR/03 – Assiriologia
L-OR/04 – Anatolistica
L-OR/05 – Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico
L-OR/06 – Archeologia Fenicio-Punica
L-OR/07 – Semitistica – Lingue e Letterature dell’Etiopia
L-OR/08 – Ebraico (dove Ebraico è anche quello moderno)
Si tenga conto che per esempio tra gli egittologi chi legge il geroglifico non necessariamente conosce lo ieratico o peggio ancora il demotico. L’anatolistica sta anche peggio in quanto si occupa di ittita, luvio, palaico, licio, lidio, cario, frigio, hattico, hurrico, urarteo. Potrei continuare, ma non credo servano molti commenti.
Questo articolo mi stimola a postare una riflessione inerente ad un caso di un’anomalia unica nel suo genere nel vasto panorama delle aggregazioni dei SSD nei SC e nei MSC. I SSD M-EDF/01 e M-EDF/02 sono doppiamente presenti, precisamente accade sia in 06N2 in Area 6 Medica, bibliometrica e costituito solo da M-EDF/01 e M-EDF/02, sia in 11D2 Area 11 Storico filosofico psicopedagogico, non bibliometrica e costituito da M-PED/03, M-PED/04, M-EDF/01 e M-EDF/02. In 06N2 non c’è ovviamente la necessità del parere pro-veritate mentre in 11/D2 c’è tale necessità perché sono afferenti solo 2 ordinari di M-EDF/01 non inclusi nella lista dei sorteggiabili e 2 di M-EDF/02 inclusi nella lista dei sorteggiabili. Pertanto per il SSD M-EDF/01 nel SC 11D2 Il parere pro veritate è espresso da un ordinario del SC 06N2 medico bibliometrico con tutte le eccezioni inerenti alla coerenza del parere, di origine 06N2, con la declaratoria del SC 11D2. Ovviamente tale unica anomalia non solo produce nell’immediato effetti distorsivi ma amplifica sempre più la originaria dicotomia. Questo è accaduto sebbene la nota dell’allora Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, inviata al CUN in data 19 febbraio 2015 di richiesta di parere per la Rideterminazione dei Settori concorsuali e dei Macro settori concorsuali, conteneva “la necessità di evitare l’appartenenza multipla di uno stesso SSD a più SC, a meno che questa appartenenza multipla non sia sostenuta da evidenti ragioni culturali” Il CUN “considerava che è certamente opportuno che, fatti salvi casi molto particolari (leggasi M-EDF), un SSD faccia riferimento a un unico SC, a differenza della situazione attuale che vede in molti casi una dispersione degli appartenenti a un singolo SSD tra due o più SC”. Alla fine il MIUR con DM 855 del 30 ottobre 2015 partoriva il mostro a 2 teste (bibliometrico e non) descritto in precedenza. Allo stato attuale, la consistenza numerica degli strutturati e degli abilitati (in primis degli ordinari) è notevolmente sbilanciata a favore del SC 06N2 e a danno del SC 11D2, quindi nella successiva re-Rideterminazione dei SC e dei MSC che cosa faranno il MIUR, il CUN e l’ANVUR? Manterranno la mostruosità con 2 teste, ne taglieranno una o faranno un’operazione di unione cefalea? Suggerirei di partire da un approfondimento epistemologico delle scienze delle attività motorie e sportive e mettere mano alla/e declaratoria/e del/i settore/i concorsuale/i. Si faccia uno sforzo per dare dignità a un campo del sapere e sottrarlo alle egemonie dei potentati accademici.
i casi sono moltissimi. In questo modo si condizionano le vite dei cds e dei dipartimenti.
I macrosettori permettono ad alcuni di agire in favore di alcuni e a sfavore di altri, con cancellazione o marginalizzazione di discipline formative, specie in alcuni corsi.
Il passaggio dalle Affinità dei Settori scientifico disciplinari (con proprie declaratorie)ai Settori Concorsuali (con diverse declaratorie assemblate) presenta ancora parecchie zone d’ombra sia per il reclutamento che per i passaggi di Settore (disciplinare e concorsuale). Il CUN e gli Atenei gestiscono le singole fattispecie secondo la propria storia e convenienza politica accademica senza una visione sistemica che la legge 240 ha tentato di dare. Questo vale anche per il reclutamento locale: ogni Ateneo ha un proprio Regolamento approvato tacitamente dal MIUR. Si aggiunge poi la problematica degli affidamenti dei carichi didattici che risponde a logiche estranee al bisogno didattico-formativo. In sintesi è un quadro allarmante per tutti e tutto ma, nel caso delle scienze delle attività motorie e sportive, la situazione è molto più allarmante. Non c’è un’identità scientifica chiara, netta e circoscritta: si spazia dai saperi umanistici a quelli scientifici e tra questi ultimi dalla Fisiologia alla Biochimica, dall’Anatomia alla Medicina, dalla Riabilitazione alla Endocrinologia. Non c’è traccia di uno statuto epistemologico, dal dopoguerra(Accademie, ISEF) in poi (trasformazione degli ISEF in corsi di laurea e facoltà) delle scienze delle attività motorie e sportive. Perché il Ministero non affronta organicamente la problematica? Sicuramente perché è complicato trovare una soluzione perché i SSD M-EDF sono in Area 11 (con tutto ciò che ne consegue per la Valutazione della Ricerca) con gli indicatori non bibliometrici mentre la maggior parte dei suoi strutturati è in Area 6 medica e quindi con indicatori bibliometrici. Con il senno di poi il meccanismo delle tantissime Affinità, alcune delle quali con numeri esorbitanti rispetto ad altre, ha geneticamente modificato il campo del sapere. Il dato da analizzare è la declaratoria del SC 06N2 che ha elementi di altri SSD troppo invasivi e lesivi dell’identità scientifica dei SSD M-EDF (leggasi le declaratorie). Di contro la declaratoria di 11D2 ha elementi poco distintivi dei SSD M-EDF (leggasi sempre le declaratorie) rispetto a quelli M-PED, tra l’altro non sono affatto citati nel corpo del testo. Tale combinato disposto costringe gli strutturati dei SSD M-EDF a continuare a orientarsi scientificamente verso le vecchie Affinità all’insegna dell’inter e trans-disciplinarietà allontanandosi sempre più dall’essenza propria del sapere. Il MIUR dovrebbe fare il tagliando per evitare il punto di rottura che inevitabilmente a scadenza dell’ASN 2.0 arriverà.
Il cambiamento di settore scientifico-disciplinare dovrebbe essere snellito e sostanzialmente liberalizzato. Correndo il rischio di perdere aderenti e di chiudere baracca, i settori sarebbero costretti a migliorare la qualità delle proprie associazioni scientifiche, a definire meglio i propri statuti epistemologici, a creare una comunicazione interna di qualità e più trasparente, a isolare quelli che organizzano convegni di dubbia scientificità o si prostituiscono ai concorsi ecc. ecc.
Certo, così facciamo insegnare come si costruiscono edifici antisismici agli ingegneri gestionali.
Gli informatici hanno il solo settore 01/B1. Un calderone di tutte le competenze incluse nell’informatica (basta leggersi la definizione del MIUR). La commissione in questa mescolanza di competenze hanno valutato 542 domande tra prima e seconda fascia. Ho fortissimi dubbi che per ogni domanda abbiano davvero compreso cosa hanno valutato .
*La commissione in questa mescolanza di competenze ha valutato 542…
Ci sono casi anche opposti a quelli menzionati nell’articolo: il fatto, ad esempio, che Politica economica ed Economia politica siano rimasti in due SC distinti fa ridere anche i polli e fa capire che legami infimi vi sono fra alte sfere dello stato e università. La solita vergogna italiana.