«Miccoli ha risposto in modo non soddisfacente e chiarificatorio, dal momento che ha attribuito al caso la coincidenza tra l’espressione del suo pensiero e ciò che si trovava scritto in altri testi»: questo è quanto riporta la nota stampa diffusa M5S Camera News dopo l’audizione odierna dei quattro nuovi consiglieri ANVUR presso la Commissione Cultura della Camera. I deputati Francesco D’Uva e Gianluca Vacca hanno anche presentato un’interrogazione al Miur per chiedere di rendere pubblici criteri e modalità adottate per selezionare i quattro nuovi membri del Consiglio Direttivo dell’Agenzia.
Per saperne di più:
- Nomine Anvur all’esame della Camera: io speriamo che i deputati non vedono le coincidenze
- Il direttivo ANVUR si rinnova: con alcune curiose coincidenze
- Io speriamo che mi selezionano … al direttivo ANVUR – atto finale
NOTA STAMPA
UNIVERSITÀ, M5S: SELEZIONE CONSIGLIERI ANVUR DISCUTIBILE E “SECRETATA”
Presentata un’interrogazione al Miur per chiedere di rendere pubblici criteri e modalità adottate per selezionare i quattro nuovi membri del Consiglio Direttivo dell’Agenzia
ROMA,22 settembre 2015 – “I criteri attraverso i quali sono stati selezionati i quattro nuovi consiglieri dell’Anvur sono del tutto ignoti. Questa totale mancanza di trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione non può essere accettata e per questo chiediamo al Miur di rendere note le motivazioni che hanno portato a selezionare una rosa di 15 candidati, all’interno della quale sono stati individuati i quattro candidati da parte del Ministero, anche attraverso la pubblicazione dei verbali sui lavori del comitato di selezione”.
Così i parlamentari M5S in commissione Cultura e Istruzione di Camera e Senato commentano l’interrogazione rivolta al Miur depositata a Montecitorio a firma Francesco D’Uva e Gianluca Vacca.
“Oggi in commissione VII sono stati auditi molto frettolosamamente i quattro consiglieri designati. In particolare, al professor Paolo Miccoli abbiamo chiesto un chiarimento circa una polemica nata a seguito di un articolo apparso sul sito ‘Roars.it’, dal momento che alcune linee programmatiche esposte nell’elaborato propedeutico alla selezione di Miccoli, sembrerebbero identiche a passaggi di alcuni testi facilmente reperibili su Diritto.it.(*)
Pur trattandosi di un fatto che, se confermato, meriterebbe immediata verifica circa la correttezza delle selezioni, Miccoli ha risposto in modo non soddisfacente e chiarificatorio, dal momento che ha attribuito al caso la coincidenza tra l’espressione del suo pensiero e ciò che si trovava scritto in altri testi.
Infine, nell’interrogazione chiediamo al Ministero di chiarire le ragioni della mancata pubblicazione dei verbali, frutto del lavoro del Comitato di selezione, e se intenda assicurare al Consiglio Direttivo Anvur una maggior rappresentatività di tutte le università italiane”.
(*) Precisiamo che le coincidenze rilevate da Roars (visualizzabili cliccando questo link) non riguardavano testi reperibili su Diritto.it, ma brani reperibili nei seguenti quattro testi:
- Evarita D’Archivio, La riforma Brunetta e la realtà dell’università, 17/12/2010 sulla rivista on-line www.Altalex.com.
- Eliana Minelli, Gianfranco Rebora, Matteo Turri, VALUTARE O MISURARE I RISULTATI? IL CASO DELL’UNIVERSITÀ, Liuc Papers n. 165, Serie Economia aziendale 22, marzo 2005.
- S. Cesaratto, S. Avveduto, M. C. Brandi, Antonella Stirati, Il Brutto Anatroccolo. Il Dottorato di ricerca in Italia fra università, ricerca e mercato del lavoro. Franco Angeli, Milano, 1994.
- Presentazione di Andrea Bonaccorsi al XII Convegno Codau (2014).
Che pena, che pena!
Cosa costava al dott. Miccoli citare i lavori? Coincidenze testuali di tali entità non esistono. Soltanto clonazioni.
Audiatur et altera pars! Miccoli non ha affatto detto che le coincidenze erano casuali. Questa la sua risposta:
«L’interpretazione ovviamente la lascio a voi. Io posso solo difendermi come mi sono difeso con tutti i giornalisti che mi hanno telefonato e che poi hanno accettato la mia spiegazione. Tutte quelle cose che sono state dette su ROARS derivano dal profilo che io avevo tracciato del mio prorgramma di lavoro, e sono tratte sostanzialmente da due volumi che io ho editato, scritto in parte in prima persona; quindi era semplicemente l’espressione del mio pensiero, e non era stata plagiata in nessun modo da altri. Non si trattava neppure di un autoplagio, perché qui non era una pubblicazione ma era un programma di lavoro che è stato esplicitato e che fa parte di tutto un progetto culturale che io avevo messo su con una fondazione che presiedo, e che — come accennavo prima nella mia presentazione — negli ultimi due-tre anni mi ha occupato profondamente, creando, diciamo, nella mia città e nel mio ambiente, un’idea di valutazione, soprattutto sul ciclo di performance, sulla legge Brunetta e sui Dottorati di ricerca di cui mi sono occupato in prima persona, e semplicemente quello che ho scritto è il frutto del mio pensiero. Io credo di non dover aggiungere altro, di non poter aggiungere altro» (http://webtv.camera.it/evento/8362, 12:00).
Anch’io credo di non dover aggiungere altro, di non poter aggiungere altro.
Miccoli cita Roars, ma sembra che non abbia letto il nostro articolo:
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https://www.roars.it/il-direttivo-anvur-si-rinnova-con-alcune-curiose-coincidenze/
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Nessuna delle “coincidenze” da noi evidenziate riguarda contributi scritti da Miccoli o presenti in volumi da lui editati. Abbiamo mostrato che gli estratti da lui riciclati in forma letterale (senza virgolette e citazioni di sorta) provengono da fonti diverse da quelle che menziona per difendersi:
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1) Evarita D’Archivio, La riforma Brunetta e la realtà dell’università, 17/12/2010 sulla rivista on-line http://www.Altalex.com
2) Eliana Minelli, Gianfranco Rebora, Matteo Turri, VALUTARE O MISURARE I RISULTATI? IL CASO DELL’UNIVERSITÀ, Liuc Papers n. 165, Serie Economia aziendale 22, marzo 2005
3) S. Cesaratto, S. Avveduto, M. C. Brandi, Antonella Stirati, Il Brutto Anatroccolo. Il Dottorato di ricerca in Italia fra università, ricerca e mercato del lavoro. Franco Angeli, Milano, 1994.
4) Presentazione di Andrea Bonaccorsi al XII Convegno Codau (2014)
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Allo stato attuale, le “coincidenze” non sono state giustificate da Miccoli che, molto stranamente, cita Roars ma non risponde a nessuna delle nostre perplessità (espresse in modo del tutto circonstanziato evidenziando gli estratti ad uno ad uno affiancando il tema di Miccoli alle sue “fonti” non dichiarate).
Per me sono una materia (parlando in generale: la costituzione di un testo) e un dibattito molto interessanti e istruttivi. Purtroppo non posso dedicarvi tutto il tempo che vorrei. Va riconosciuto che il prof. Miccoli ha energie illimitate, beato lui. Nel merito del suo operato ovviamente non posso entrare. Ma ci sono degli indizi interessanti nel testo. La fondazione AREA da lui presieduta (avrei evitato questa sigla che facilmente si associa ad ‘aria’ seguita dal noto epiteto, e pure a ‘aerea’) produce un volume intitolato ‘Venere allo specchio’ (titolo pretenzioso che avrei ugualmente evitato considerato il contenuto) di cui egli scrive “personalmente” l’introduzione. Oltre all’introduzione c’è una premessa da cui egli cita a lungo. Dalla prefazione (e tre!) del volume si citano invece alcune parole di Antonio Naddeo. Non so se le tre cose siano una sola. Tanto valeva, allora, citare anche gli altri non citati. Anche se non si tratta di una pubblicazione che però in senso stretto lo è.
Autoplagio. Solitamente si usa ‘autocitazione’, di cui arti e scienza ed altro sono piene, ma nei documenti ad allure scientifica si indica la fonte per dimostrare se non altro la continuità di un interesse ecc. anche se proprio.
Mi dispiace nella formulazione di “legge 240 del 2010 (c.d. riforma Gelmini)”, sia il ‘così detta’ che il riferimento nominale soprattutto se preceduto da “c.d.”. Si poteva anche aggiungere, a questo punto, ‘epocale’, e con questo certamente non si sbagliava considerate le conseguenze.
Con l’occasione mi sono riguardata il quadro di Velàzquez e alla luce di certe analisi (il viso offuscato e genericamente gradevole, certe sproporzioni del corpo che però potevano essere anche della modella stessa), anche questa citazione nel titolo del volume in questione l’avrei evitata come irrilevante. A meno che non si voglia dire: mettiamo a nudo l’università. Attualmente il c.d. ‘lato b’ va molto di moda.
Ma di che anvur stiamo parlando, quando i concorsi per ricercatorie di tipo B si svolgono ancora cosi, con 1 candidato ?
Si informa che la discussione pubblica si svolgerà:
zzzzz dalle ore 10.00 presso xxxxxx .Questa comunicazione ha valore di notifica per tutti i partecipanti alla selezione, senza bisogno di alcuna ulteriore comunicazione.
Bologna, lì 1 giugno 2016
Candidature valide pervenute: n. 1 Si precisa che ai sensi dell’art. 24 L. 240/10 fino a 6 candidati sono tutti ammessi d’ufficio.
Elenco ammessi:
Dott. xxxxxx yyyyyyy