La settimana ROARS:

28 settembre – 4 ottobre 2015.

Una rapida sintesi dei contributi pubblicati
nel corso della settimana appena conclusa.

  • Chi volesse farsi un’idea degli orientamenti dei quattro neoconsiglieri Anvur, può leggere sul sito del Miur le loro linee programmatiche. Una lettura istruttiva e non priva di sorprese. Per esempio, le curiose coincidenze tra pezzi, non virgolettati, dell’elaborato di Paolo Miccoli e brani tratti da quattro fonti non citate (Io speriamo che mi selezionano all’ANVUR). Davanti alla Commissione cultura della Camera, Paolo Miccoli ha dichiarato che le coincidenze evidenziate da Roars «Sono tratte sostanzialmente da due volumi che io ho editato e scritto in parte o in prima persona. E quindi era semplicemente l’espressione del mio pensiero e non era stata plagiata in nessun modo da altri», ma non ha convinto i deputati M5S che hanno messo a verbale l’elenco dettagliato dei quattro testi, con tanto di autori, titoli e sedi di pubblicazione (Paolo Miccoli davanti alla VII Commissione).
  • Abbiamo analizzato lo Schema di Decreto Ministeriale “Regolamento recante criteri e parametri” per la nuova ASN, evidenziandone le criticità e suggerendo anche le opportune modifiche. I punti critici riguardano: (1) inderogabilità delle condizioni, (2) valori soglia, (3) definizione di pubblicazione di qualità elevata/non elevata, (4) inadeguatezza degli indicatori bibliometrici (Alcune gravi criticità del nuovo DM “Criteri e parametri”). Anche la Società Italiana di Filosofia Teoretica ha manifestato delle preoccupazioni sostanziali sullo schema e ha ritenuto opportuno ribadire alcuni principi generali (Documento della Società Italiana di Filosofia Teoretica sui criteri e parametri per l’Abilitazione Scientifica Nazionale). Infine, Rosa Rota non può fare a meno di rilevare alcune “aporie”, non senza notare che nuove nubi sembrano addensarsi all’orizzonte ove si considerino, in un balletto circolare, le nuove disposizioni normative relative alla valutazione delle pubblicazioni (Prime note sulla nuova disciplina della procedura di ASN). A proposito di valutazione, Davide Borrelli ci racconta una storia, ispirata da una famosa incisione di Escher: c’era una volta un re che nominò una Commissione di Grandi Esperti in Opinioni per mettere a punto un sistema scientificamente inoppugnabile per limitare la proliferazione delle opinioni e garantire che nel regno vi fosse una e una sola opinione vera (Mani che valutano).
  • Nella migliore tradizione di Roars, torniamo a parlare di miti da sfatare. Quasi tutti sono convinti che il MIT di Boston raccolga molti più finanziamenti da imprese e da organizzazioni private di quanto facciano, in proporzione, le università italiane. E invece no: è una favola (Miti e leggende sui finanziamenti da industrie e fondazioni private). E se passiamo all’esame dei pregiudizi in tema di Open Access, di miti da sfatare non ce n’è uno solo, ma almeno sei (Sei miti da sfatare a proposito di Open Access). Un altro mito ben radicato è che sia sempre e comunque un bene aumentare la quota di finanziamento basata su meccanismi premiali. Di parere diverso è la European University Association, secondo la quale «the share of funding allocated based on performance (output) should be limited» (Il finanziamento basato sulla performance e lo spazio universitario europeo). E per finire, non poteva mancare uno dei più grandi e inossidabili miti in tema di istruzione: i poteri taumaturgici dell’abolizione del cosidetto valore legale del titolo di studio (Abolizione del “Valore legale” del titolo: di che si sta parlando?).
  • Dal 7 al 10 settembre 2015 si sono tenute le elezioni del rappresentante del personale nel consiglio di amministrazione del CNR, a proposito delle quali abbiamo pubblicato un commento di Giorgio Sirilli che ha  subito innescato un vivace dibattito (Elezioni del Cda del CNR. Poca scienza, poca strategia e molte rivendicazioni).

 

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GRAZIE


Ricordiamo ai lettori la call for papers di RT, a Journal on Research Policy and Evaluation.

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