Il decennio 2007-2016 ha visto scaricarsi sul sistema universitario italiano tutto il peso di una crisi economico-politica nazionale che a sua volta si inquadrava, con aspetti peggiorativi, in uno scenario di crisi economica mondiale dalla quale il nostro Paese non sembra ancora in grado di uscire.

Se l’Università ha rappresentato il vaso di coccio nelle politiche economiche di tutti i governi che si sono succeduti nel Paese in questo decennio, all’interno dell’Università sono proprio i settori della cosiddetta hard science quelli che hanno pagato il prezzo più elevato, almeno in termini di perdita del capitale umano. I docenti di ruolo (ordinari, associati e ricercatori), che alla fine del 2006 erano circa 62 mila, ed erano ancora in seppur modesta crescita, alla fine del 2016 si sono ridotti a circa 48.900, con una riduzione del 21%, ma nello stesso arco di tempo i docenti di ruolo delle Aree CUN 01-04 sono passati da 10.575 a 8.101, con un calo del 23,4%, e quelli di Fisica sono passati da 2.610 a 1.898, con una riduzione che supera il 27%.

Il peso complessivo della hard science (Aree CUN 1-4) nel sistema universitario è così sceso dal 17% al 16,5% (ma ricordiamo che ancora a inizio secolo tale peso superava il 18,5%), e il peso della Fisica è passato dal 4,2% al 3,9% (in questo caso partendo dal 4,7% a inizio secolo), quindi innegabilmente il costo della contrazione è ricaduto in grande misura proprio sulla Fisica. Non è questa la sede per analizzare le complesse cause di questo andamento differenziale tra le Aree, andamento che pur nel contesto della crisi vede alcune Aree registrare nel decennio cali nettamente inferiori alla media (per le Scienze economico-giuridico-sociali la riduzione di personale si limita a poco più dell’11%).

All’interno di questo quadro abbastanza desolante sembra comunque interessante prendere in esame in modo dettagliato ciò che è accaduto al personale docente della Fisica in questi anni, sotto i profili della ripartizione tra le fasce (incluse le posizioni di ricercatore a tempo determinato), della divisione tra i settori scientifico-disciplinari e tra quelli concorsuali, della distribuzione tra le sedi e del rapporto tra i generi.

  1. L’andamento totale e la ripartizione tra le fasce

I dati riportati  in Tabella 1 ed evidenziati dai Grafici 1 e 2 mostrano alcuni fenomeni molto significativi. In primo luogo si nota il crollo clamoroso del numero degli ordinari, passati da 867 a 480 (-45%), un fenomeno forse unico nell’intero panorama accademico nazionale, che pure ha visto una riduzione del 35% del numero complessivo dei professori di prima fascia. Viceversa il numero degli associati è ritornato al valore di inizio decennio (circa 945) dopo una fase di calo che aveva raggiunto a fine 2013 il minimo di 722. Questo recupero però non è purtroppo legato a una nuova fase di reclutamento, ma soltanto all’effetto dell’applicazione del piano straordinario del 2010 che ha consentito la (peraltro auspicabile) promozione alla seconda fascia di un buon numero di ricercatori in possesso dell’abilitazione scientifica.

Il fenomeno ha un ovvio riscontro nel contemporaneo crollo del numero dei ricercatori a tempo indeterminato, che dai 797 di inizio decennio, passando per un massimo storico di 882 a fine 2011, si sono ormai ridotti a 474, un numero paragonabile a quello degli ordinari, ma destinato ormai inevitabilmente a ulteriori cali in quanto il ruolo è stato messo a esaurimento. Entrano invece in scena i ricercatori a tempo determinato, con varie tipologie (ex Legge 230/05, tipo a e tipo b). Mentre i ricercatori previsti dalla Legge 230, dopo una fase di crescita (peraltro limitata) fino a un massimo di 64 (fine 2011), hanno ripreso a scendere fin quasi all’estinzione, l’andamento delle nuove tipologie previste dalla Legge 240/10 è stato finora sempre crescente, ma con sorti alterne in quanto mentre il tipo a) sembra ormai prossimo alla saturazione su valori vicini a 150, il tipo b) (tenure track) ha visto nell’ultimo biennio un’esplosione di tipo esponenziale, grazie anche in questo caso a un piano straordinario.

OrdinariAssociatiRicercatoriRTD bRTD aRTD 230
2006867946797007
20078539218240018
20088038918880026
20097348558800026
20106018168640052
20115517858820364
201251974586914652
2013501722854610431
20144818187152913416
2015468934543481409
20164809444741121435

Tabella 1 – Docenti di ruolo e ricercatori a tempo determinato nell’Area Fisica (2006-2016)

 

  1. Settori scientifico-disciplinari e settori concorsuali

L’assetto dei settori scientifico-disciplinari risulta nel caso della Fisica particolarmente inadeguato alla gestione della maggior parte delle finalità per le quali tali raggruppamenti furono costituiti. L’applicazione dei s.s.d. alla didattica si scontra con le rigidità introdotte dai vincoli cui sono sottoposti gli ordinamenti, e in particolare da un lato rende difficile la definizione di curricula che riflettano la reale evoluzione delle discipline, dall’altro pone limitazioni all’impiego dei docenti nei corsi di servizio, a differenza di quanto avviene ad esempio nel caso della Matematica, i cui docenti hanno tutti titolo a insegnare sia nei corsi di base sia nei corsi di servizio. Quanto all’applicazione alla ricerca, il problema si fa ancor più complicato, in quanto da un lato esistono raggruppamenti generici e altamente disomogenei al proprio interno (è il caso di FIS/01) dall’altro si creano barriere artificiali tra settori ormai fortemente contigui, come nel caso della Fisica Teorica ma anche di certi aspetti che sono a cavallo tra Fisica Applicata, Fisica della Materia e strumentazione per gli esperimenti di Fisica delle Particelle, per non parlare della Scienza dei Materiali.

Tutto ciò si riflette pesantemente nella costituzione di Settori Concorsuali, che per ipotesi dovrebbero essere aggregazioni di settori scientifico-disciplinari, mentre in fisica finiscono per “spezzare” settori. ricomponendoli poi talvolta in modo inefficiente, come avviene nel caso di 02/A2 e 02/B2, che sono settori largamente interscambiabili alla luce delle declaratorie, ma appartenenti a macrosettori differenti, con il conseguente impatto negativo sulla possibilità degli abilitati di partecipare a concorsi di cui avrebbero i requisiti scientifici, in cambio della possibilità del tutto astratta per un teorico di candidarsi alla copertura di un posto destinato alla fisica sperimentale, e viceversa.

Queste incongruenze si riflettono inevitabilmente sulle “politiche” di reclutamento dei Dipartimenti e degli Atenei, spesso dettate più dall’esigenza di soddisfare requisiti burocratici relativi alla didattica che non da reali esigenze scientifiche, sia di didattica sia di ricerca.

Sembra interessante analizzare, alla luce delle considerazioni precedenti, il rapporto esistente tra personale a tempo determinato e personale di ruolo nei differenti settori concorsuali. Mentre nei settori 02/A1, 02/B1 e 02/C1 tale rapporto si aggira intorno al 15-16%, abbastanza prossimo al valore teorico necessario per un adeguato turnover, nei settori 02/A2, 02/B2 e 02/D1 il rapporto vale circa il 10-11%, una quantità decisamente inferiore al fabbisogno che sarebbe richiesto dal turnover.

In Tabella 2 e nei Grafici 3 e 4 è riportato l’andamento numerico del personale docente di ruolo e a tempo determinato negli otto settori scientifico-disciplinari della Fisica.

Personale docente di ruolo (PO, PA,RU)Personale ricercatore a tempo determinato
01020304050607080102030405060708
20061021357448160185563354801410100
2007998359453160183603374842522300
2008982359460150187603384662922320
2009945343446140182593183672922220
201087931042811617051299281871615230
201186029641511016849294262871328270
20128162864051031624928626391121593110
20137842814039915746282255915327102160
201476127339296152452722379233111124190
20157302643859014444268208923407144191
201670425238483143452672011330489235302

Tabella 2 – Ripartizione dei docenti di ruolo e dei ricercatori a tempo determinato nei s.s.d.

In Tabella 3 e nei Grafici 5 e 6 è riportato l’andamento numerico del personale nei settori concorsuali

Personale docente di ruolo (PO, PA,RU)Personale ricercatore a tempo determinato
A1A2B1B2C1D1A1A2B1B2C1D1
2011520312635240217294147227107
2012501300599236211286201135101211
2013485293582232203282331750131216
2014472281563229197272522652141619
2015449292536195188285582557191820
2016434281521187188287703180192832

Tabella 3 – Ripartizione dei docenti di ruolo e dei ricercatori a tempo determinato nei settori concorsuali

Un discorso a parte merita l’analisi dell’evoluzione del numero degli ordinari nei vari settori scientifico-disciplinari e nei settori concorsuali, data la sua rilevanza sia ai fini concorsuali sia per la tenuta nel tempo della strutturazione stessa dei settori.

Come si evince dalla Tabella 4, la riduzione del numero degli ordinari ha agito in misura molto differenziata tra i diversi settori. In particolare vi è stato un vero proprio crollo dei settori FIS/02, FIS/04 e soprattutto FIS/08, ormai avviato all’estinzione, mentre i settori FIS/03, FIS/05 e FIS/07 hanno mostrato una tenuta superiore alla media. L’andamento dei settori concorsuali, che riguarda un arco di rempo più limitato, risulta decisamente meno significativo, pur se certamente anche in questo caso niente affatto omogeneo.

Settori scientifico-disciplinariSettori concorsuali
0102030405060708A1A2B1B2C1D1
20063231341557060109916
20073151311566957109916
20082981221505657109614
200927511213850539889
20102349111632446726
20112187310530457685201114280152575268
2012204659627478675201213168144545567
2013187609727487714201312363138515571
2014176649525456673201411667130505167
2015171649224455643201511269124475066
20161776310220436654201611368129524969

Tabella 4 – Ripartizione dei professori ordinari tra i settori scientifico-disciplinari e tra i settori concorsuali

 

  1. L’evoluzione delle sedi

Nella Tabella 5 è riportato l’andamento del complesso della docenza (di ruolo e a tempo determinato) dei 48 principali Atenei nei quali sono presenti fisici, mentre il Grafico 7 mostra le variazioni percentuali degli stessi Atenei nel corso del decennio.

Il calo complessivo dei fisici non ha avuto effetti uniformi sugli Atenei: ci sono situazioni, come La Cattolica, Chieti-Pescara, la “Vanvitelli” di Caserta, i Politecnici di Milano e Torino, la SISSA, le Università di Verona e della Calabria nei quali il numero dei fisici è addirittura aumentato, mentre all’estremo opposto si trovano Atenei come Parma, Sassari e Genova nei quali la riduzione del numero dei fisici supera il 40%.

20062007200820092010201120122013201420152016
ROMA “La Sapienza”180176172161161151145141135133137
NAPOLI “Federico II”166172170163146142138136127121124
PADOVA135136129125107122122117115111120
BOLOGNA1271241251211121019910110310297
ROMA “Tor Vergata”959710110199949089878788
MILANO107103999184828382807781
TORINO9292898575777877838279
PISA9593949284868179827877
FIRENZE1121111069987828180797676
Politecnico di MILANO5352565560646260585967
SALENTO7175747372696665646165
MILANO-BICOCCA6871747063616060605961
CATANIA8985938880777272696361
della CALABRIA4852535152494848495053
PAVIA6968706760595555535053
PALERMO6664686559535555525151
GENOVA9085807465625960565351
Politecnico di TORINO4145474742424139404049
TRIESTE6463565350494847484544
BARI6564615850464244414543
TRENTO4544403837363841383942
CAGLIARI4846454142414243423940
PARMA6965635749424041404140
SALERNO4445454444403939413939
L’AQUILA5052534844444540424139
MESSINA5150484948494644424339
SISSA – TRIESTE3133333233343535353638
ROMA TRE5251515146484849504538
PERUGIA4444454136363233373734
FERRARA4141414033323236353331
MODENA e REGGIO EMILIA4142424140383431323130
Cattolica del Sacro Cuore1212141412141718212122
INSUBRIA2626282827222323232020
CAMPANIA – “L. VANVITELLI”1313141516171818171817
CAMERINO2222222019181718171717
Scuola Normale Superiore di PISA1619221716151517171516
PIEMONTE ORIENTALE1717171515151516161616
Politecnica delle MARCHE1515161615151415151615
UDINE1818191918171818181515
Politecnico di BARI1414141514141212121313
SIENA1415151514141212131213
BRESCIA1515151516161615141413
CHIETI-PESCARA88988111111111012
BASILICATA1112121212121110101010
VERONA87766889989
Urbino Carlo Bo99888889998
“Ca’ Foscari” VENEZIA76666666676
SASSARI77765667664

Tabella 5 – Evoluzione della presenza dei fisici nei principali Atenei (2006-2016)

  1. Il rapporto tra i generi

Nella Tabella 6 e nei Grafici 8 e 9 sono riportati gli andamenti percentuali della presenza femminile nelle posizioni di ruolo e a tempo determinato.

POPARURTDbRTDaRTD 230
20067%17%30%20060%
20077%17%29%20076%
20087%17%28%20084%
20098%17%28%20094%
20108%18%27%201012%
20119%18%27%20110%0%17%
20129%19%26%20120%24%19%
201311%19%26%20130%26%23%
201411%20%26%201417%24%25%
201511%21%26%201519%24%22%
201611%21%27%201621%20%0%

Tabella 6 – Presenza femminile (in percentuale) tra il personale di ruolo e a tempo determinato

Le linee di tendenza sono abbastanza evidenti. Da un lato l’auspicabile crescita della presenza femminile nelle due fasce dei professori manifesta un rallentamento che porta la percentuale delle ordinarie ad attestarsi intorno all’11% (contro un 22% medio nel sistema universitario) e quella delle associate intorno al 21% (contro una media del 37%). D’altro canto la presenza tra le ricercatrici, dopo una preoccupante fase di calo, sembra ora attestata intorno al 27% (47% in media nel sistema), ma rischia di risultare crescente per il motivo sbagliato, ovvero per una minor chance di promozione alle fasce superiori, dal momento che non vi sono nuovi reclutamenti a causa della messa a esaurimento del ruolo.

Per quanto riguarda le ricercatrici a tempo determinato, è significativo il fatto che la percentuale delle ricercatrici di tipologia b) (tenure track), destinate in massima parte a diventare associate, si attesti proprio sugli stessi valori delle professoresse di seconda fascia, indice di una tendenza alla stabilizzazione, anche nel lungo periodo, su valori obiettivamente molto bassi. La percentuale delle ricercatrici di tipologia a), anche prescindendo da una possibile fluttuazione nell’ultimo anno, è un poco superiore (intorno al 24%) ma non raggiunge nemmeno i valori storici delle ricercatrici di ruolo.

II parte – Le dinamiche del reclutamento, delle promozioni e delle cessazioni

 

Un’analisi dettagliata dell’evoluzione della docenza nell’Area Fisica non può comunque prescindere dalla considerazione che la semplice evoluzione numerica non rende conto delle effettive dinamiche intercorse, in quanto essa risulta dalla composizione di tre processi differenti:

  • il reclutamento dall’esterno (soprattutto nella fascia dei ricercatori, fin quando il ruolo non fu posto a esaurimento, e in seguito prevalentemente nella seconda fascia),
  • le promozioni (soprattutto per effetto di piani straordinari),
  • le cessazioni (prevalentemente per quiescenza).

Nella Tabella 1 sono riassunti i dati decennali per le tre fasce dei docenti.  Il dato più significativo risulta certamente quello relativo al sostanziale rinnovamento interno delle fasce dei professori:

  • il 63,5% (553 su 871) dei professori ordinari presenti nel 2006 non è più in servizio, mentre il 33,7% (162 su 480) è entrato nel ruolo nell’ultimo decennio (e di questi oltre la metà nell’ultimo triennio),
  • il 39% degli associati (370 su 948) ha lasciato il servizio, mentre il 54,1% è entrato nel ruolo durante il decennio (e di questi almeno tre quarti nell’ultimo triennio),
  • il 18,7% dei ricercatori ha lasciato il servizio, mentre il 28,3% è stato reclutato nel decennio prima del blocco definitivo, e oltre la metà è stata promossa alla fascia degli associati.

La maggior parte degli ordinari reclutati (145 su 162, pari quasi al 90%) proviene dalla fascia degli associati, e lo stesso vale per la provenienza degli associati dalla fascia dei ricercatori (443 su 511, pari all’86,7%).

OrdinariAssociatiRicercatori
ReclutatiCessatiReclutatiPromossiCessatiReclutatiPromossiCessati
FIS/0166195186631669816740
FIS/022394802045426627
FIS/0335911023038558123
FIS/0425821221112010
FIS/051938331424192510
FIS/06098012489
FIS/071756781650367327
FIS/080123014333
Totale162553511145370268443149

Tabella 1 – Flusso della docenza nelle tre fasce nel corso del decennio 2006-2016

Appare evidente già da questi primi dati che all’interno degli andamenti generali sopra descritti si sono create disomogeneità anche forti tra i settori scientifico-disciplinari. Se è vero in generale che gli ordinari reclutati sono meno  di un terzo di quelli cessati, è però anche vero che vi sono settori nei quali il rapporto  risulta molto più sfavorevole, fino al limite dei settori FIS/06 e FIS/08 nei  quali non è stato reclutato alcun nuovo ordinario, o del settore FIS/04 con due reclutamenti a fronte di 58 cessazioni. Nel caso degli associati, dove mediamente i reclutamenti hanno superato le cessazioni, di nuovo i settori FIS/06 e FIS/08 hanno visto un andamento nettamente opposto, e non vi sono state nemmeno promozioni. Fenomeni analoghi si riscontrano anche nella dinamica di reclutamento dei ricercatori, peraltro pesantemente condizionata dalla messa a esaurimento del ruolo.

Nelle Tabelle 2-3 è presentato il dettaglio quantitativo di tutti i processi sopra indicati, relativamente al periodo 2006-2016.

 

 

Ordinari31.12.06Cess.2007Recl.2007Cess.2008Recl.2008Cess.2009Recl.2009Cess.2010Recl.2010Cess.2011Recl.201131.12.11
01309921802204443017209
021374110011021019174
031562260120242176105
047431120701913032
05623022401223345
0614000010300010
071042352701717274
081500204030105
Tot871239554680143108029554
Associati31.12.06Cess.2007.Prom.2007Recl.2007Cess.2008Prom.2008Recl.2008Cess.2009Prom.2009Recl.2009Cess.2010Prom.2010Recl.2010Cess.2011Prom.2011Recl.201131.12.11
0140124221801130029412151718312
021210016053001305618111
031606197001008214467155
044711120040041230236
056320141410032122052
062100000000030030015
07115223322100061692493
082010000030040010011
Tot94836617403123500701040432839785
Ricercatori31.12.06Cess.2007.Prom.2007Recl.2007Cess.2008Prom.2008Recl.2008Cess.2009Prom.2009Recl.2009Cess.2010Prom.2010Recl.2010Cess.2011Prom.2011Recl.201131.12.11
01283321840225038111451632318
0210421611113016372812114
03137159102110111084610157
043911210510122012238
055901302810110310270
063100310100020000032
071352263210401469049143
081000100100010010111
Tot79891248115791508253241143668883

Tabella 2 – Flusso della docenza, per fasce e settori scientifico-disciplinari (2006-2011)

 

 

 

Ordinari31.12.11Cess.2012Recl.2012Cess.2013Recl.2013Cess.2014Recl.2014Cess.2015Recl.2015Cess.2016Recl.201631.12.16
012091871641661051221180
0274906126884666
0310580237573614100
0432401020106018
0545021252444243
061000102020005
0774412240632365
08500101000003
Tot55443103012391938233446480
 
Associati31.12.11Cess.2012Prom.2012Recl.2012Cess.2013Prom.2013Recl.2013Cess.2014Prom.2014Recl.2014Cess.2015Prom.2015Recl.2015Cess.2016Prom.2016Recl.201631.12.16
0131220651131126661745572126358
02111300213751917284611136
031553033131423222631417194
043630020010600810245
0552620310019341101758
061510010010310320217
0793612221401343354312127
08110000001023011009
Tot78542910248827161413120167224577944
 
Ricercatori31.12.11Cess.2012Prom.2012Recl.2012Cess.2013Prom.2013Recl.2013Cess.2014Prom.2014Recl.2014Cess.2015Prom.2015Recl.2015Cess.2016Prom.2016Recl.201631.12.16
01318457212160055003220174
021144031212180225148053
031575361103210426029088
043820120006007002020
0570102200190210013043
063210010003023022018
0714352141031202330011071
08111000000200100007
Tot883231020135310131017155112570474

Tabella 3 – Flusso della docenza, per fasce e settori scientifico-disciplinari (2011-2016)

 

Analoghe osservazioni si possono fare per quanto riguarda le figure dei ricercatori a tempo determinato, introdotte a partire dal 2006 (Legge 230/05) e poi più sistematicamente dal 2011 (Legge 240/10). In questo caso processi analoghi ai precedenti vedono però cause abbastanza diverse, soprattutto nel caso delle cessazioni, che soltanto per i ricercatori di tipologia b) corrispondono (di norma) a un passaggio nei ruolo degli associati, mentre per le altre figure si tratta di fatto di un’espulsione dal sistema universitario.

Per i ricercatori a tempo determinato conviene tuttavia riferirsi a un arco di tempo più limitato, in quanto nel primo quinquennio esisteva soltanto una figura di RTD (quella prevista dalla Legge 230/05), del resto non molto presente, per cui i dati risultano assai poco significativi. in Tabella 4 sono raccolti i dati aggregati relativi ai flussi, in questo caso riferiti soltanto al quinquennio 2011-2016.

Come si può notare la figura del ricercatore a tempo determinato introdotta dalla Legge 230/05 è ormai caduta completamente in disuso, almeno nell’Area Fisica. Tra i 41 cessati soltanto 8 sono stati assunti come associati e 2 come ricercatori (nelle more della messa a esaurimento del ruolo), mentre i restanti 31 sono usciti dal sistema universitario.

La dinamica dei reclutamenti nelle tipologie a) e b)  appare abbastanza vivace. Vi sono tuttavia differenze sostanziali tra i due casi, in quanto mentre i 5 cessati della tipologia b) sono stati tutti assunti come professori associati, dei 33 cessati di tipologia a) soltanto 3 sono stati assunti come associati, mentre i restanti 30 sono stati di fatto espulsi dal sistema.

RTD bRTD aRTD L.230
ReclutatiCessatiReclutatiPromossiCessatiReclutatiPromossiCessati
FIS/0143210319130620
FIS/022211874113
FIS/032424077087
FIS/0450723111
FIS/051001633014
FIS/0610510011
FIS/071002523025
FIS/0820000000
Totale1175214413322041

Tabella 4 – Flusso dei RTD nel periodo 2011-2016

Anche in questo caso occorre notare uno sbilanciamento tra i settori scientifico-disciplinari analogo a quello osservato per la docenza di ruolo. Il rapporto tra le tipologie, che in media vede circa la metà di RTD b) rispetto al numero dei RTD a), non appare uniforme tra i settori, e alcuni (piccoli) settori sono ormai esposti al concreto rischio di avviarsi verso l’estinzione, senza che siano al momento immaginabili i meccanismi per un possibile recupero.

Il dettaglio quantitativo delle dinamiche relative ai ricercatori a tempo determinato compare in Tabella 5.

 

 

RTD 23031.12.11Cess.2012Recl.2012Cess.2013Recl.2013Cess.2014Recl.2014Cess.2015Recl.2015Cess.2016Recl.201631.12.16
01284107106302001102
0241011101000000001
03151203103300100100
0420000000011000101
0562001001000100001
0620001000100000000
0771001000002101100
0800000000000000000
Tot64931143011715302405
 
RTD a31.12.11Cess.2012Prom.2012Recl.2012Cess.2013Prom.2013Recl.2013Cess.2014Prom.2014Recl.2014Cess.2015Prom.2015Recl.2015Cess.2016Prom.2016Recl.201631.12.16
010001600281022241310152471
0210050060132312338
0300010001311101765926
0400030020022101102
05200300210201222712
0600010010020000114
07000500610310212920
0800000000000000000
Tot300430058423571025222953143
 
RTD b31.12.11Cess.2012Prom.2012Recl.2012Cess.2013Prom.2013Recl.2013Cess.2014Prom.2014Recl.2014Cess.2015Prom.2015Recl.2015Cess.2016Prom.2016Recl.201631.12.16
010001001007107102741
020000001007004101021
030000002005003201422
0400000000010010035
05000000000200200610
0600000000000000011
07000000100100200610
0800000000000010012
Tot0001005002310204068112

Tabella 5 – Flusso dei RTD, per tipologia e settori scientifico-disciplinari (2011-2016)

 

 

 

III parte – Abilitazioni e chiamate

L’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) ha finora visto due sole tornate, convenzionalmente associate agli anni 2012 e 2013, anche se i primi risultati si sono avuti a fine 2013, con effetti sugli anni 2014-2016.

L’ASN ha due distinti livelli: abilitazione alla II fascia e abilitazione alla prima fascia dei professori: è comunque possibile candidarsi all’abilitazione per entrambe le fasce e per differenti settori concorsuali. Bisogna poi tener conto del fatto che fu possibile presentarsi alla tornata 2013 anche dopo aver ottenuto l’abilitazione nella tornata 2012, per allontanare il termine di scadenza dell’abilitazione stessa. Per questi motivi il numero dei soggetti abilitati è significativamente inferiore a quello delle abilitazioni attribuite.

In Tabella 1 sono presentati i principali dati aggregati sulla partecipazione nell’ambito della Fisica. Si ricorda che il settore concorsuale 02/B3 è stato poi denominato 02/D1 e ora forma un macrosettore separato.

Abilitazioni II fascia Abilitazioni I fascia
20122013TOTRipetuteDistinte20122013TOTRipetuteDistinte
02/A141245457545202/A1212232352233
02/A225038288628202/A2170191892167
02/B1376684442042402/B1160191793176
02/B220919228822002/B293161092107
02/B319736233622702/B3731487384
02/C123828266626002/C157865164
Totale16822341916511865Totale7659986413851

Tabella 1 – Abilitazioni attribuite, per fascia e per settore concorsuale

Si noti l’effetto combinato dei fenomeni sopra segnalati:

  • le abilitazioni alla II fascia sono state in tutto 1.916, di cui soltanto 1.865 realmente distinte, e i soggetti abilitati sono 1670;
  • le abilitazioni alla I fascia sono state in tutto 864, di cui soltanto 851 realmente distinte, e i soggetti abilitati sono stati in tutto 782.

Si noti poi che, mentre 1.456 individui hanno conseguito soltanto abilitazioni alla II fascia e 568 individui hanno conseguito abilitazioni soltanto alla I fascia, ben 214 individui hanno conseguito abilitazioni si alla I sia alla II fascia: di conseguenza il numero di individui distinti coinvolti si riduce a 2.238.

In Tabella 2 gli abilitati sono raggruppati in funzione della posizione occupata nell’ambito universitario.

II fasciaI+II fasciaI fasciaTOTALEChiamati IIChiamati ICessati
Non universitari8561262421.224283
RTD 2301801887
RTD a35136310
RTD b7127350
Ricercatori47685561342310
Associati326326784
TOTALE1.4562145682.2383868431

Tabella 2 – Posizione occupata dagli abilitati all’atto della domanda

In Tabella 3 i docenti di ruolo abilitati e quelli successivamente chiamati nella posizione superiore sono raggruppati in funzione della rispettiva appartenenza ai differenti settori concorsuali.

Ricercatori ablitati -> AssociatiAssociati abilitati -> Ordinari
ChiamatiNon chiamatiTotaleChiamatiNon chiamatiTotale
02/A1796714602/A1176986
02/A255348902/A2164258
02/B1925614802/B1186280
02/B227174402/B2143044
02/B360157502/B371421
02/C130295902/C163137
TOTALE343218561TOTALE78248326

Tabella 3 – Abilitazioni e chiamate dei docenti di ruolo

In Tabella 4 si analizzano le abilitazioni attribuite nei differenti settori concorsuali e in loro combinazioni (nel caso di abilitazioni multiple): in questo caso sono state eliminate dal conteggio le abilitazioni ripetute.

II fasciaI fascia
02/A141302/A1222
02/A222302/A2158
02/B135102/B1150
02/B214202/B276
02/B314802/B353
02/C120802/C157
A1+A2A1+A21
A1+B12A1+B11
A1+B37A1+B36
A1+C126A1+C13
A2+B243A2+B223
A2+C112A2+C12
B1+B219B1+B24
B1+B350B1+B321
B2+B310B2+B3
B2+C12B2+C11
B3+C15B3+C11
A1+A2+C11A1+A2+C1
A1+B3+C13A1+B3+C1
A2+B2+B32A2+B2+B33
A2+B2+C11A2+B2+C1
B1+B3+C11B1+B3+C1
B1+B2+B3+C11B1+B2+B3+C1
TOTALE1670TOTALE782

Tabella 4 – Abilitazioni attribuite per settore concorsuale o combinazione di settori

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12 Commenti

  1. Statistiche molto interessanti per capire anche le dinamiche di reclutamento di 02/a1. Sembra che dei 222 (o 235?) abilitati alla I fascia nel 2012-2013, solo 86 fossero PA. Quindi almeno il 60% fossero o ricercatori universitari, o di enti esterni. Quanti di questi (nelle due categorie) sono stati effettivamente chiamati? dalla tabella 2 sembra di capire che -complessivamente- solo TRE abilitati non universitari sono stati chiamati nella I fascia, su un toale di 78, mostrando una quasi totale impermeabilità del sistema universitario all’apporto esterno (nonostante, come da statistica relativa a 02/A1, la maggior parte degli abilitati è al di fuori..)

  2. “L’assetto dei settori scientifico-disciplinari risulta nel caso della Fisica particolarmente inadeguato alla gestione della maggior parte delle finalità per le quali tali raggruppamenti furono costituiti.”
    Ma i settori scientifico-disciplinari non sono definiti dal CUN? Proprio il CUN, ad esempio, fin dagli anni novanta aveva inserito tutte le discipline matematiche “di servizio” in tutti i settori della matematica.

    • Caro Alessandro, il CUN sta chiedendo da NOVE anni di poter rivedere i settori scientifico-disciplinari, ma per nove anni quattro tra ministre e ministri hanno fatto finta che il problema non esistesse, malgrado esista una legge che prevede l’OBBLIGO della revisione quinquennale. Speriamo nella quinta (o dobbiamo già pensare alla sesta?)

  3. Per carità, tutto vero. Ma lo stesso ragionamento si applica ad ogni altra disciplina. Con la differenza che la Fisica la fa da padrona in termini di risorse e di rendite di posizione. Di incarichi e di influenza (perfino la Commissione Grandi Rischi!). Di riserve dorate (CERN), mantenute con l’equivalente di un ‘cappuccino’ al giorno per ogni cittadino Europeo. Di contributi determinanti all’inquinamento della follia pubblicatoria e bibliometrica autoreferenziale e fine a se stessa. Non ultima la poco elegante lamentela pro-domo-sua che, più cavallerescamente, si sarebbe dovuta estendere a tutto il mondo universitario.

    • In realtà ci sono settori o macrosettori che non hanno subito una diminuzione del personale docente. Il problema della distribuzione del personale docente è uno dei problemi irrisolti del sistema universitario italiano.

    • Per chi è interessato ai numeri questa è la situazione delle aree (quella che cala meno è l’area 09 con un -10,5%).



      ___________
      La figura è tratta da questo articolo
      ___________
      https://www.roars.it/la-diseguale-decimazione-dei-ricercatori/
      ___________
      dove sono disponibili anche i dati disaggregati per singolo SSD. A occhio i SSD che non hanno subito diminuzioni sono meno di 20 sui circa 370 totali.

    • Però ci sono dei fisici, specie quelli che animano ROARS, che si rivolgono a tutto il modo universitario per dire che le riserve dorate – auree di IIT sono ingiustamente trattenute.

      Ci sono fisici, e mi riferisco a Giorgio Parisi, che sono in prima linea nella difesa della conoscenza e allo stesso tempo devono condividere la responsabilità su decisioni infelici:
      https://www.roars.it/the-only-reason-for-using-percentile-ranks-is-ignorance-ma-ci-casca-anche-la-medaglia-planck/

      Ci sono fisici, come il Direttore di ITT, che tireranno diritto con le loro iniziative e altri, come il Presidente del CNR, che aspirano a fare come ITT, senza pensare a principi etici.
      https://www.roars.it/inguscio-pres-cnr-ll-dovere-nostro-e-di-fare-andare-avanti-litalia-senza-pensare-a-principi-etici/

      Ogni comunità annovera persone molto diverse –
      più gente entra e più bestie si vedono, andrebbe detto –
      e generalizzare in questo modo è a mio avviso spiacevole e di scarso aiuto. Così come lo sarebbe stimare il numero di caffè per italiano al giorno equivalenti al tesoretto di IIT. Se calcolassimo l’equivalente in cappuccini&cornetti sarebbe più accettabile per l’opinione pubblica? E se il Corriere delle Sera calcolasse quanti giri dell’equatore compiono i cappuccini del CERN?

    • Chi scrive ha passato gli ultimi dieci anni a fare battaglie in sedi istituzionali per “tutto il mondo universitario”, non beneficia “di risorse e di rendite di posizione”, non frequenta “riserve dorate”,
      si e’ ribellato da tempo alla “follia pubblicatoria e bibliometrica”, ma semplicemente, dovendo render conto dei purtroppo scarsi risultati del proprio operato a una comunita’ che lo aveva delegato a rappresentarla per dieci anni, ha ritenuto utile fare il punto della situazione con un documento un po’ piu’ ampio del solito, che chiarisse le “condizioni a contorno” di alcuni problemi irrisolti.
      Chi avesse dubbi sull’attenzione di chi scrive ai problemi delle aree diverse dalla propria puo’ leggere qui
      http://www.df.unipi.it/~rossi/Reclutamento%20ed%20evoluzione%20docenza%20ott.2016.pdf
      e qui
      http://www.df.unipi.it/~rossi/Dinamiche%20di%20genere%20nel%20sistema%20universitario%20italiano.pdf
      per citare soltanto i documenti piu’ recenti.
      Si rinvia al commento di De Nicolao qui di seguito per scoprire se la “poco elegante lamentela” sia o meno giustificata. Per essere cavaliere ci vuole un cavallo, noi invece siamo appiedati.

    • Organico di Fisica: -24,9% nel periodo 2008-2016. Hanno fatto (non molto) peggio solo area 04 e area 10.

    • Il CERN per un cappuccino al giorno… sarebbe bello nuotare nell’oro… pero’ si tratta di un cappuccino all’anno, non al giorno (365 volte meno)

  4. La cosa che mi amareggia è che come universitari pubblici (assumo che unibocconi confidustriosi luiss etc. pubblichino su infolavoce e non su roars) è questo continuo litigare e provocare tra noi (come i capponi di Renzo(i) ).
    Sempre a dimostrare ai nostri collleghi che fanno le loro battaglie che sono corporativi o che pensano solo per loro etc. Personalmente trovo orrendi gli iterventi provocazioni di braccesi, accichel etc. Mi chiedo se costoro conoscono l’università in generale o se hanno sempre mantenuto una visione parziale, soggettiva e piccina come spesso sembrano dimostrare. Non sono uno da verità in tasca e amo l’università pubblica e i colleghi (tutti prime donne) che comunque a unipublbica danno la loro intelligenza la loro fatica e il loro lavoro ogni giorno. Che roars faccia parlare tutti anonimi (come me del resto) compresi è molto bello. evviva roars (ps mi dispiace che la nuova presidente cun sia di una uniprivata come potrà rappresentarci boh non lo so già Puglisi suo rettore ha dimostrato…)

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