«Da 3 mesi cerco 25 operai, ne ho trovati solo quattro»; Ingegneri e operai, l’azienda cerca 70 dipendenti ma nessuno si presenta; “Cerco baristi e panettieri ma non li trovo”: l’offerta dell’imprenditore di Milano (1.400 euro per 8 ore) va a vuoto da mesi; Turni scomodi per lavorare all’Expo – Otto su dieci ci ripensano; Lavoro, “cercasi giovani laureati”. Ma nessuno si presenta: questa è una raccolta di titoli di articoli apparsi sul Mattino di Padova, il Gazzettino, la Repubblica, il Corriere della Sera e l’Espresso Che ci crediate o meno, sono fake news, come ha dimostrato il blog giornalistico Valigia Blu* che ne ha anche studiato il format: «i giovani, “snob, solitamente laureati” rifiutano preferendo i lavori intellettuali a quelli umili o fisici; […] un buon contratto e/o uno stipendio molto alto […]; la trasformazione di problemi collettivi (diritto al lavoro) in problemi individuali (immaturità psicologica di chi non lavora stabilmente) […] la narrazione del “lavoro c’è ma sono i giovani che non vogliono lavorare”». Come avevamo scritto già nel 2014, sono bufale che influenzano il senso comune sull’utilità di studiare e sull’utilità di quello che si studia: «i giovani si accaniscono a inseguire titoli di studio che sarebbero solo l’anticamera della disoccupazione. La morale che se ne trae è semplice: meglio ridurre la popolazione degli gli studenti universitari e reindirizzare le aspirazioni dei giovani dove non solo c’è lavoro, ma anche migliori prospettive economiche». A fronte di una scuola e un’università che, non solo insegnano cose che non servono ma rendono i giovani schizzinosi, ecco il toccasana: l’alternanza scuola-lavoro. Oggi che è il Primo Maggio è il giorno giusto per ringraziare chi, come Valigia Blu, cerca di aiutare l’opinione pubblica a vederci un po’ più chiaro. Lo facciamo fornendo i link a sei notizie appartenenti al genere “il lavoro c’è ma sono i giovani che non vogliono lavorare”, smontate una per una da Valigia Blu attraverso un meticoloso lavoro di fact checking. Una lettura preziosa per capire cosa distingue il giornalismo serio da quello fasullo.
*Valigia Blu è un blog collettivo, nato quasi 10 anni fa che non dipende da pubblicità, click o traffico, ma ha “come unico obiettivo il giornalismo al servizio delle persone“.
1. «Da 3 mesi cerco 25 operai, ne ho trovati solo quattro»
il Mattino di Padova 17.04.2018
Non vengono ascoltate altre voci (altri dipendenti, le 4 persone che sarebbero state assunte, i sindacati), non vengono visionati i contratti, non vengono contestualizzate le proposte lavorative rispetto al mercato del lavoro e alla particolare tipologia professionale. Le cifre vengono date in termini assoluti senza far capire ai lettori se la paga proposta (tra le 1300 e le 1500 euro) sia lorda o netta, se sia effettivamente “una buona paga”, come sostiene Franceschi, non vengono indicate le ore di lavoro settimanali. Solo la voce del titolare dell’azienda che, come nel caso delle panetterie Pattini dello scorso ottobre, della Antonio Carraro lo scorso dicembre, prima si lamenta sui giornali di non riuscire a trovare dipendenti da assumere e poi, dopo l’annuncio sui quotidiano, si trova sommerso di curriculum provenienti da tutta Italia ed è costretto ad ammettere di aver sbagliato strategia di reclutamento o di non aver visionato i Cv che erano arrivati prima delle denunce sui media. Così è stato anche in questo caso. Persino Franceschi, nell’intervista al Corriere del Veneto, si era mostrato abile profeta nel prevedere che «ora che i giornali si sono occupati della questione riempiremo le posizioni in una settimana». Questa volta sono bastate poche ore. Il giorno successivo alle due interviste, sono iniziati ad arrivare in azienda centinaia e centinaia di curriculum. Secondo il Giornale di Vicenza 1000 Cv in poche ore. In una nuova intervista al Mattino di Padova, si scopre che i criteri di selezione non erano così ampi come Franceschi aveva fatto intendere solo pochi giorni prima e non era vero che non si era presentato nessuno.
https://www.valigiablu.it/lavoro-imprenditori-giovani-fannulloni/
2. Ingegneri e operai, l’azienda cerca 70 dipendenti ma nessuno si presenta
Estratto da Valigia Blu:
“più di mille persone, sia ragazzi che uomini di mezza età, nelle ultime 48 ore hanno inviato alla Antonio Carraro di Campodarsego la propria candidatura. Sabato e domenica il sito dell’azienda dell’Alta Padovana, esperta nella produzione di trattori compatti per agricoltura specializzata, è stato intasato da una raffica di mail: un curriculum dopo l’altro, dall’Albania alla Sicilia”. Un articolo de Il Mattino di Padova parla di 3mila candidature per i 70 posti richiesti.
3. “Cerco baristi e panettieri ma non li trovo”: l’offerta dell’imprenditore di Milano (1.400 euro per 8 ore) va a vuoto da mesi
Estratto da Valigia Blu:
E fu così che il signor Pattini dopo giorni di pubblicità gratuita sui media ha annunciato di aver ricevuto 1200 CV e sorpresa delle sorprese si scopre che non sono i giovani a non voler lavorare ma è lui che non legge i curriculum. Valentina, 34 anni e tre figli, da ieri lavora come banconista nella panetteria Pattini di corso Garibaldi. «Avevo mandato il curriculum a inizio ottobre senza ricevere risposta. Mercoledì, leggendo la storia sui giornali, ho chiamato per chiedere spiegazioni. Sono stata convocata per il colloquio giovedì e mi hanno assunta».
4. Turni scomodi per lavorare all’Expo – Otto su dieci ci ripensano
Sulla paga Alessandra dice che si sarebbe aggirata sui 600/700 euro al mese, «anche se sono stati sempre molto reticenti a parlare della retribuzione» e racconta il caso di persone che prese per un lavoro in uno dei padiglioni della fiera, fino alla fine hanno creduto di prendere 1000 euro netti per 7 ore al giorno, 5 giorni a settimana per poi una volta arrivati alla firma trovarsene poco più di 600. «In molti non hanno firmato perché non rientravano nelle spese», conclude Alessandra.
Expo, Manpower, Corriere: la retorica dei giovani che non vogliono lavorare ha rotto il cazzo
5. Lavoro, “cercasi giovani laureati”. Ma nessuno si presenta
«Malerba si aspettava centinaia di curriculum, mentre ne sono arrivati complessivamente quindici», scrive Gloria Riva, ma, come essa stessa ammette più avanti citando il nostro post, di candidature ne sono arrivate in realtà 176, di cui 59 giudicate idonee alla selezione.
Cercasi giovani laureati. Ma nessuno si presenta. Una storia che non convince
6. Il pane quotidiano (di Massimo Gramellini)
Faccio una ricerca con google (in data 3 settembre 2011), tanto sono giovane e ho altre 7 ore e 40 minuti da passare al pc. inserisco come chiave “lavoro panettiere Roma”. Riporto di seguito i link ad alcuni annunci trovati tra i primi risultati: mancano riferimenti ai “duemila euro al mese”, che nel suo articolo concorrono a giustificare la tesi sui giovani sfaticati e snob che schifano i lavori manuali pure se ben retribuiti.Qui, qui e qui nemmeno risultano annunci per Roma, nonostante abbia indicato “panettiere” e “Roma” nei motori di ricerca dei siti.