Il Consiglio Europeo delle Ricerche ha attribuito a 325 giovani ricercatori quasi mezzo miliardo di Euro di finanziamento per i progetti “Starting Grant”. Vediamo insieme qualche numero. I ricercatori italiani sono terzi a pari merito in Europa, dietro solo a Germania e Francia, ma scelgono l’Italia solo in 10, (11esimo posto in classifica) e quasi tutti (8) sono italiani che restano nel loro paese. La distanza con gli altri qui è incolmabile, per es. 61 scelgono la Germania, ma solo 27 sono i tedeschi che restano, in 46 scelgono la Francia di cui 25 francesi. Il Regno Unito attrae ben 59 vincitori, cioè quasi tutti i suoi vincitori (19 su 21) più due volte tanti da altri paesi (una ventina già in UK, e quasi altrettanti che vi si trasferiranno).

Il Consiglio Europeo delle Ricerche ha attribuito a 325 giovani ricercatori quasi mezzo miliardo di Euro di finanziamento per i progetti “Starting Grant”: https://erc.europa.eu/sites/default/files/press_release/files/erc_press_release_stg2016_results.pdf

Dalle statistiche: https://erc.europa.eu/sites/default/files/document/file/erc_2016_stg_statistics.pdf

si evince che:

  1. i ricercatori italiani sono terzi a pari merito in Europa, dietro solo a Germania e Francia (irraggiungibili, 49 e 39 vincitori) con 22 vincitori ercstg
  2. ma scelgono l’Italia solo in 10, 11esimo posto in classifica…ercstg1
  3. …e quasi tutti (8) sono italiani che restano nel loro paese. La distanza con gli altri qui è incolmabile, per es. 61 scelgono la Germania, ma solo 27 sono i tedeschi che restano, in 46 scelgono la Francia di cui 25 francesi. Il Regno Unito attrae ben 59 vincitori, cioè quasi tutti i suoi vincitori (19 su 21) più due volte tanti da altri paesi (una ventina già in UK, e quasi altrettanti che vi si trasferiranno)ercstg2

Pubblicato su IoNonFaccioNiente

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12 Commenti

    • Il fatto che gli italiani scappino dall’italia non c’entra niente con i commissari. C’entra con il fatto che stupidamente l’italia impedisce loro di usare il grant per pagarsi uno stipendio di livello europeo, pretendendo di inquadrarli come ricercatori di tipo B, ovvero 2-3 volte meno pagati che in Europa

    • concordo con abcd anche se non penso si tratti di una questione di soldi visto che lo stipendio del ricercatore b è abbastanza in linea con quelli dei ricercatori in Francia e Germania ad esempio. Invece un problema grande sta proprio sugli obblighi didattici previsti dai contratti italiani che sottraggono tempo alla ricerca. Dichiarare in fase di domanda di impiegare il 75% del tempo anziché il 100% di ogni ricercatore, in fase di valutazione può portare punti in meno. Il sistema universitario italiano di fatto non prevede figure dedicate esclusivamente alla ricerca e i commissari ERC sanno bene le difficoltà che comportano le incombenze didattiche di un intero staff quando si deve portare avanti e concludere in 5 anni un progetto ambizioso.

    • @abcd “l’italia impedisce … uno stipendio di livello europeo, pretendendo di inquadrarli come ricercatori di tipo B”

      Forse piu’ che l’Italia sono certe universita’. Il disciplinare dgli assegni di ricerca INAF http://www.inaf.it/it/documenti/disciplinare-per-il-conferimento-degli-assegni-di-ricerca/view prevede per gli assegni (comma 2 tipo A postdoc 28-32 kEUR lordi, tipo B young scientist 34-38 kEUR; comma 4 in luogo di borsa di dottorato, minimo di legge; comma 5 su fondi UE o internazionali, come prescritto dalla organizzazione erogante). E non credo sia obbligatorio usare un assegno, si potrebbe anche usare un contratto TD (non sono certo ora, ma so di un caso in passato di una persona che aveva avuto un TD su fondi europei da Primo Ricercatore perche’ era l’unico modo di rispettare l’ammontare “europeo” – ovviamente quando tale persona e’ stata poi assunta, lo e’ stata come ricercatore di fascia iniziale).

  1. … io invece non vorrei conoscere la nazionalità dei valutatori … anche se questa qualcosa ci potrebbe dire, ma la competenza dei valutatori. NON BISOGNA PAGARE I VALUTATORI. Valutatori prezzolati si vendono l’anima e fanno il lavoro alla cdc.

  2. Scusate, ma che c’entra la nazionalità dei commissari, la qualità dei progetti…?
    Il punto è: i ricercatori italiani -anche giovani- sono bravi, e vincono 22 progetti, però più della metà sceglie un altro paese, a differenza di UK, Francia e Germania che invece riescono ad attrarre ricercatori (nativi o anche di altri paesi).
    La mobilità è un valore e infatti in media metà dei vincitori sceglie un altro paese, ma praticamente MAI l’Italia

  3. I 15 italiani che vincono all’Estero, potrebbero essere nel paese scelto da vari anni. Ho il sospetto (sarà un problema genetico, sarà lo Stato della Chiesa) che il peso politico di altri paesi faccia sì che gli 8 che vincono in Italia abbiano proposto un progetto molto più ambizioso e innovativo della media degli altri (poco importa la nazionalità).

    Cioè di chi sta in un grande laboratorio ben finanziato, con un’infrastruttura consolidata, riconosciuto, che ha un ufficio apposta per sollecitare e accompagnare la redazione di un progetto e che ha i contatti giusti. Come ROARS spesso sottolinea, “eccellenza è quando bonifico accreditato”.

    In più, attenzione che magari quegli 8 ce li portano via, chiamandoli come professori in altri paesi.

  4. è tutto sbagliato è tutto da rifare. noi litighiamo sull’asn (minuscolo voluto) e ci facciamo soffiare i milioni senza batter ciglio …. la gestione e la valutazione dei progetti europei è tutta da rifare … problemi grossi: troppi progetti segati e troppi soldi ai valutatori

  5. Sono stato finalista di ERC-STG2016 (PE8) ed avevo scelto una sede italiana come Host Institution (l’Università nella quale sono inquadrato). Purtroppo il mio progetto non è stato finanziato, così come non è stato finanziato il progetto di una mia collega del mio stesso dipartimento (anche lei finalista PE8) e quello di un collega che conosco molto bene proveniente da un’altra Università Italiana (quest’ultimo addirittura giudicato finanziabile ma non finanziato per carenza di fondi). Personalmente era la prima volta che arrivavo all’intervista mentre entrambi i miei colleghi erano lì per la seconda volta. Sarei curioso di sapere quanti Italiani con host institution italiana hanno sostenuto l’intervista nell’ambito del PE8 (e degli altri panels) e quanti sono poi stati effettivamente finanziati.

    • Hai poi riprovato con l’ERC? come è andato? Io non sono stata finanziata dopo l’intervista, e voglio riprovare (panel SH3). Il mio collega italiano ha vinto al secondo tentativo.

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