Continuano le prese di posizione sui valori soglia proposti da ANVUR. Segnaliamo il comunicato del direttivo dell’ASDIE (Associazione degli Studiosi di Diritto Internazionale ed Europeo).

“Il Consiglio Direttivo dell’Associazione degli Studiosi di Diritto Internazionale ed Europeo (ASDIE) ha manifestato forti perplessità circa i criteri elaborati dall’ANVUR per le prossime tornate di Abilitazione Scientifica Nazionale, sia per quel che riguarda la selezione dei Commissari chiamati a far parte delle Commissioni giudicatrici, e sia per quel che riguarda i requisiti richiesti ai candidati all’Abilitazione Scientifica Nazionale.

La posizione assunta dal Consiglio Direttivo dell’ASDIE riguarda in particolare i cosiddetti “criteri soglia” con specifico riferimento al numero delle monografie richieste che, al di là del rilievo consistente nell’introdurre in tal modo criteri quantitativi a scapito del ben più rilevante criterio qualitativo, penalizza oggettivamente i settori disciplinari di tipo umanistico, favorendo al contrario quelli a contenuto tecnico-scientifico.

I rilievi del Consiglio Direttivo dell’ASDIE riguardano anche la molto ristretta “eleggibilità” dei candidati al conseguimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale ai quali viene chiesto, oltre alle pubblicazioni scientifiche, il possesso di titoli oggettivamente non conseguibili dalla generalità dei candidati stessi; circostanza che ancor più rimarca il profilo prevalentemente burocratico che si è voluto seguire, a scapito della valutazione della qualità dei risultati della ricerca scientifica che dovrebbe costituire, in materia, il criterio fondamentale e prevalente”.

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1 commento

  1. La cosa più sconfortante è aver lavorato tanto, in ogni settore della vita accademica, e trovarsi escluso perché le famose soglie lo impediscono. Non si prevede per esempio che uno possa avere più monografie e ciò possa compensare il numero degli articoli (per prima fascia in 10 anni e non in 15, chissà poi perché). Ho letto articoli pessimi in riviste di fascia a: perché viene introdotta questa categoria valutativa? L’astrusità di queste soglie demotiva molto chi ha lavorato e potrebbe dare tanto.
    Io credo di aver capito che si voglia chiudere ad alcuni la progressione accademica e facilitarla ad altri.
    Lo scandalo delle passate abilitazioni non è servito neanche per un mea culpa di chi aveva così mal operato, giudicando in fretta, in campi in cui non era padrone della materia, senza leggere (le capacità umane sono quelle che sono, non è davvero possibile leggere in 2 mesi migliaia di testi, di argomenti diversi).
    Vi è molta sofferenza nelle università, molto arbitrio: serve al miglioramento della ricerca, della didattica?

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