Il Presidente dell’ANVUR, Stefano Fantoni, risponde al comunicato del CoNPAss che chiedeva lumi sulla compatibilità dell’incarico di consulenza per Finpiemonte di Sergio Benedetto con il suo pieno impegno nel Direttivo ANVUR. Fantoni precisa che, “sulla base di un impegno assunto in precedenza”, l’attività di Sergio Benedetto – per un compenso lordo di 2.318 euro – era relativa “alle code di una precedente attività di valutazione”. In coda alla nota di Fantoni, riportiamo il link all’elenco degli incarichi di consulenza pubblicato sul sito di Finpiemonte, da cui risulta che per Sergio Benedetto la data di stipula (05.05.2011) è posteriore alla nomina a componente del Consiglio Direttivo dell’ANVUR (22.02.2011) e riguarda l’incarico di valutatore per un “Bando regionale anno 2011”.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota, relativa al caso segnalato nei giorni scorsi dal Coordinamento Nazionale dei Professori Associati.
Di seguito la nota inviata dal professor Stefano Fantoni, presidente dell’ANVUR, in risposta al comunicato pubblicato dal Coordinamento Nazionale dei Professori Associati
7 novembre 2014
Il Coordinamento Nazionale dei Professori Associati ha emesso un comunicato nel quale si afferma testualmente: “Senza voler intervenire su una vicenda personale e di pertinenza della Giustizia e della Corte dei Conti, si osserva che un incarico di consulenza così pesante da comportare un compenso confrontabile con quanto percepito per l’attività nel consiglio direttivo dell’ANVUR sembrerebbe poco compatibile con un pieno impegno nelle attività dell’Agenzia.”
La frase si riferisce a una vicenda relativa all’attività svolta dal professor Sergio Benedetto, membro del Consiglio Direttivo dell’ANVUR, come componente nominato dal Politecnico di Torino nel Comitato Tecnico di Finpiemonte per l’istruttoria di progetti presentati dalle piccole medie imprese piemontesi nell’ambito del DOCUP 2002-2006. Il compenso percepito cui il comunicato fa riferimento è stato percepito negli anni che vanno dal 2002 al 2010; l’attività relativa si è completamente conclusa entro il 2010, cioè prima della nomina a componente del Consiglio Direttivo dell’ANVUR.
Sulla base di un impegno assunto in precedenza e compatibile con la presenza nel Consiglio Direttivo dell’ANVUR, negli anni 2011-2013 il Professor Benedetto ha partecipato in maniera sporadica a riunioni in Finpiemonte relative alle code di una precedente attività di valutazione di progetti europei svolti da piccole e medie imprese Manunet. L’impegno relativo a questo periodo è stato di 20 ore complessive. Per tale attività il compenso lordo percepito è stato di 2.318 euro. Conclusasi tale attività, il professor Benedetto si è dimesso da ogni attività con Finpiemonte.
Il professor Benedetto ha sempre assunto con qualità e quantità i suoi compiti nel Consiglio Direttivo dell’ANVUR, dedicandovi tutto il tempo necessario. Ne fa fede, tra l’altro, il gravoso impegno di dirigere (e concludere nei tempi previsti) l’esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010.
Stefano Fantoni
Presidente ANVUR
Commento della Redazione Roars
Sul sito di Finpiemonte è disponibile l’elenco agli incarichi di consulenza al 24.01.2012: relativamente a Sergio Benedettto risulta un
Contratto di affidamento dell’incarico di valutatore nel “Bando regionale anno 2011 per l’accesso alle agevolazioni a favore di piccole e medie imprese a sostegno di progetti transnazionali di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito manifatturiero ” ‐ azione comunitaria di coordinamento “MANUNET II“.
Il Presidente dell’ANVUR precisa che Benedetto “Sulla base di un impegno assunto in precedenza … ha partecipato in maniera sporadica a riunioni in Finpiemonte relative code di una precedente attività di valutazione di progetti europei“.
Secondo quanto riportato nell’elenco degli incarichi Finpiemonte, l’oggetto del contratto fa riferimento ad un
e la data di stipula del contratto (05/05/2011) risulta posteriore alla data di nomina del Consiglio direttivo dell’ANVUR.
Questo articolo e’ una grossa caduta di stile, non capisco la connessione con i dibattiti sui problemi della ricerca e università che sono la ragione di ROARS. Onestamente mi pare una questione su cui se ci fossero illeciti deve decidere qualcun altro non certo la redazione di ROARS e se non ci sono illeciti e’ una specie di metodo Boffo. Si può legittimamente criticare il prof. Benedetto se uno non condivide le sue idee ma gli attacchi personali non sono un metodo accettabile.
Nessun attacco personale. Sono notizie circolate sulla stampa che per quanto ci riguarda sono rilevanti in quanto concernono il rispetto delle regole che vincolano i componenti il Direttivo. Peraltro, come si vede, stiamo dando spazio – come è giusto – alle repliche che l’Agenzia stessa ha ritenuto di voler divulgare.
Abbiamo dato spazio ad un comunicato CONPASS e a notizie di stampa. Poi abbiamo ospitato la lettera di risposta a CONPASS che ANVUR ci ha chiesto di pubblicare.
Accompagnandola con i link ai documenti. Nessun attacco personale. Mi permetto inoltre di farle notare che non abbiamo parlato dei calzini del prof. Benedetto. Ma del rispetto delle regole che vincolano i componenti del Consiglio direttivo di ANVUR.
p.marcati: ” Onestamente mi pare una questione su cui se ci fossero illeciti deve decidere qualcun altro non certo la redazione di ROARS”
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La redazione di Roars non si è pronunciata sull’esistenza o meno di illeciti. Al contrario, ha segnalato il comunicato di ConPAss in cui si afferma esplicitamente di non “voler intervenire su una vicenda personale e di pertinenza della Giustizia e della Corte dei Conti”.
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p.marcati: “e se non ci sono illeciti e’ una specie di metodo Boffo.”
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Il Comunicato di CoNPAss era pertinente e motivato: da Repubblica si viene a sapere che “il professor Benedetto … per le sue prestazioni ha ricevuto 133mila euro” e dal sito Finpiemonte risulta che esisteva un contratto di consulenza (come valutatore di progetti di ricerca industriale) stipulato dopo la nomina di Benedetto a membro del Consiglio Direttivo ANVUR. Il comma 4 dell’art. 5 del Codice Etico ANVUR specifica che
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“i membri del Consiglio Direttivo possono assumere incarichi esterni, purché non abbiano un impatto negativo sull’assolvimento dei loro doveri istituzionali, non comportino un danno all’immagine dell’Agenzia e abbiano carattere integrativo o marginale rispetto alla attività svolta in seno alla stessa Agenzia per la quale i membri sono impegnati a tempo pieno.”
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Il Presidente ANVUR ha risposto che Benedetto “Sulla base di un impegno assunto in precedenza … ha partecipato in maniera sporadica a riunioni in Finpiemonte relative code di una precedente attività di valutazione di progetti europei“. La redazione di Roars si è limitata a osservare che i dati pubblicamente consultabili sul sito Finpiemonte (pur non riportando impegno orario complessivo ed importo totale del compenso) testimoniano l’esistenza di una consulenza stipulata dopo la nomina del Consiglio Direttivo ANVUR per delle valutazioni relative ad un bando emesso nel 2011.
Condivido in pieno l’opinione del Prof. Marcati.
Si poteva evitare di fare da cassa di risonanza a questa denuncia ed aspettare almeno maggiore chiarezza sulla vicenda che, a giudicare dalla risposta di Fantoni, è una “non notizia”.
Se invece la Redazione fosse in possesso di ulteriori informazioni, che giustificano la pubblicazione di questo articolo, allora avrebbe dovuto pubblicarle.
A volte si dovrebbe avere il coraggio di dire “abbiamo sbagliato” e nel caso scusarsi.
“Si poteva evitare di fare da cassa di risonanza a questa denuncia ed aspettare almeno maggiore chiarezza sulla vicenda che, a giudicare dalla risposta di Fantoni, è una “non notizia”.a giudicare dalla risposta di Fantoni, è una “non notizia”.
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Se si rilegge il comunicato di CoNPAss (https://www.roars.it/sergio-benedetto-un-valuta-tutto-sotto-la-lente-della-corte-dei-conti/), è immediato constatare che non è una denuncia, ma una richiesta pubblica di chiarimento. Una richiesta del tutto legittima e, nel caso specifico, motivata dalle informazioni disponibili (la notizia di compensi di un certo rilievo percepiti da un membro del direttivo e l’esistenza di un contratto di consulenza stipulato nel 2011).
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“Se invece la Redazione fosse in possesso di ulteriori informazioni, che giustificano la pubblicazione di questo articolo”
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Censurare la risposta di Fantoni sarebbe stata una grave omissione. Credo che lo stesso Benedetto non possa che apprezzare un chiarimento pubblico che getta luce sui tempi e i compensi delle sua consulenze con Finpiemonte. È pure corretto da parte nostra verificare in che misura la nota di Fantoni è in accordo con quanto riportato sul sito di Finpiemonte.
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“A volte si dovrebbe avere il coraggio di dire “abbiamo sbagliato” e nel caso scusarsi.”
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Dove abbiamo sbagliato?
– A segnalare il comunicato di CoNPAss? Per quale ragione non dovrebbe essere lecito nemmeno chiedere chiarimenti? Lesa maestà?
– A pubblicare la risposta di Fantoni?
– A pubblicare il link all’elenco di consulenze sul sito di Finpiemonte evidenziando la data e l’oggetto della consulenza?
Abbiamo riportato un botta-e-risposta che sembra essere di qualche interesse per l’opinione pubblica ed abbiamo effettuato un (banale) fact checking. Tutto qui.
Caro De Nicolao,
la pensiamo diversamente.
Non voglio alimentare discussioni su questo punto: ciascun lettore del blog si formerà una propria idea.
Alcuni saranno d’accordo con me, altri con Lei.
Questioni di punti di vista, e forse di stile.
Cordiali saluti.
Paolo Banelli
Quando si viene al dunque, nessuno sembra in grado di spiegare dove stia l’errore di cui la redazione dovrebbe scusarsi. Abbiamo riportato fedelmente sia il comunicato di CoNPAss (che si astiene esplicitamente dall’anticipare sentenze) che la replica di Fantoni e fatto un controllo sulle date. Dove abbiamo sbagliato?
In questo paese dire la verità è un errore.
Giuseppe De Nicolao: ” Dove abbiamo sbagliato?”
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Premesso che esiste liberta’ per tutti di esprimersi e assumersi le proprie responsabilita’, poiche’ nessuno ha la verita’ in tasca, per come io avevo inteso ROARS cioe’ un blog di dibattito su questioni inerenti universita’ e ricerca questa notizia e’ eccentrica. Ovviamente la redazione la pensa diversamente.
Comunque se e’ lecito criticare le posizioni dei membri dell’ ANVUR, non trovo alcuna correlazione tra i fatti riportati e le posizioni da loro assunte all’ ANVUR. Sarebbe forse migliorata agli occhi di ROARS la posizione del prof. Benedetto se le sue posizioni su VQR e ANVUR fossero state meno sistanti da quelle di ROARS? Stimando i colleghi come persone intellettualmente oneste immagino di no, allora quale e’ il nesso ? Perche’ e’ giusto portare su ROARS una notizia che non interessa il dibattito?
Personalmente non credo che non interessi il dibattito il rispetto delle regole da parte del direttivo di un ente che ha un compito estremamente delicato come quello della valutazione e non mi pare affatto che sia una notizia “eccentrica”. Le supposte, eventuali consulenze esterne di membri del direttivo – perché è questo il cuore della questione- sono una questione di sistema che investe l’operato dell’agenzia, non un fatto personale. Del resto, il Presidente Fantoni, che lo sa benissimo, ha diffuso il comunicato che siamo stati ben lieti di pubblicare.
A costo di essere ripetitivi, la richiesta di chiarimento avanzata da CoNPAss trova diretta motivazione nel Codice Etico ANVUR:
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“i membri del Consiglio Direttivo possono assumere incarichi esterni, purché non abbiano un impatto negativo sull’assolvimento dei loro doveri istituzionali, non comportino un danno all’immagine dell’Agenzia e abbiano carattere integrativo o marginale rispetto alla attività svolta in seno alla stessa Agenzia per la quale i membri sono impegnati a tempo pieno.”
comma 4 dell’art. 5 del Codice Etico ANVUR
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A testimonianza della delicatezza del punto, nel DPR 1.2.2010, n.76, si specifica che persino l’attività di ricerca svolta dai membri del direttivo deve essere a titolo gratuito:
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“Art. 8: L’incarico di componente il Consiglio direttivo e’ a tempo pieno ed e’ incompatibile, a pena di decadenza, con qualsiasi rapporto di lavoro, diretto o indiretto, anche a titolo gratuito, instaurato con le istituzioni valutate. I componenti del Consiglio direttivo possono svolgere attivita’ di ricerca e pubblicare i risultati di tali attivita’, a titolo gratuito, fatti salvi gli eventuali diritti d’autore. I risultati delle predette attivita’ di ricerca non possono, comunque, formare oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia.”
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Appare difficile sostenere che il rispetto del proprio Codice Etico da parte dell’agenzia di valutazione nazionale non entri a pieno titolo nelle questioni inerenti universita’ e ricerca. Di sicuro, non è la prima volta che Roars pone sotto i riflettori le questioni etiche della valutazione. Nel caso delle dichiarazioni di Giovanni Federico (“facciamo mobbing su quelli giovani ma mediocri o peggio per farli andare in pensione (p.es. tagliamoli fuori dalle commissioni di concorso e facciamone degli zombies”)) avevamo dato conto delle lettere aperte inviate al direttivo ANVUR (https://www.roars.it/mobbing-colleghi-da-zombizzare-e-giustizia-sommaria-le-abilitazioni-secondo-un-esperto-dellanvur/) che denunciavano una possibile violazione del Codice Etico ANVUR il cui art. 8 specifica che
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“La violazione del codice etico, da chiunque denunciata, è accertata da un Collegio formato da almeno due membri del Consiglio Direttivo, di cui uno è il Presidente, in contraddittorio con l’interessato.”
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Ad oggi non ci è dato sapere se questo accertamento ha avuto luogo e con quale esito. Visto anche questo precedente, il rispetto del Codice Etico da parte dei membri del direttivo sembra un tema degno di attenzione. Dare voce a chi chiede questo rispetto è una notizia eccentrica? Se è così, preferiamo essere eccentrici.
Credo che un’informazione completa e approfondita vada sempre data: tra l’informazione e la non-informazione è preferibile la prima. Mi parrebbe assai strano e inammissibile che ROARS si autocensuri…
Sul caso specifico mi sembra che ben ha fatto la redazione a pubblicare le notizie, non vedo motivi di riserbo di alcun tipo: possiamo solo valutare se l’informazione è corretta (in tutte le sue accezioni) ma non se è etica o lo stile (caduta di stile o non).
Le notizie, se vere, sono neutre: e condivido che per l’ANVUR deve valere quanto vale per la moglie di Cesare: non solo casta e pura ma neppure essere sospettata di alcunché… è dura per l’ANVUR…
Scusate, ma vogliamo parlare delle “cadute di stile” di Anvur e MIUR?
Dove sono ad esempio le distribuzioni statistiche sulle base delle quali sono state calcolate le mediane?
Dove sono i risultati dell’ASN2013 a mesi dalla chiusura dei lavori?
E questa è una minima parte di una lista di arbitrarietà, errori e non solo che hanno stravolto la vita di migliaia di universitari.
Qui sopra si riportano dei fatti e nessuno, seppur col trattamento di cui sopra, ha scritto “in galera”, neanche per sfogarsi.
E quelle persone sono pagate oro mentre gli altri, quelli che aspettano mesi o che non entreranno mai, hanno gli stipendi bloccati da anni o miseri.
Da che parte sta la “caduta di stile”?
Occorre spiegare, ma attenzione a spiegarsi bene perché forse qui parecchia gente ne ha fin sopra i capelli.
Infatti Lilla, le distribuzioni statistiche sulle base delle quali sono state calcolate le mediane sono in effetti il più grande scandalo, di dimensioni colossali visti i numeri in ballo che neppure facendo la somma sui concorsi truccati dal dopoguerra ad oggi, che riguardi l’agire dell’Anvur : ma tutti a guardare il dito e nessuno a guardare a Luna. Se c’è da mettere a posto un punto e virgola i commenti si sprecano (ma grazie) se c’è da indicare un pugno in occhio si fa i vaghi: complimenti, bravi bis.
Lilla, amore mio, ancora qui a combattere con i mulino a vento?
Mi sovviene una poisia che dedico a te mai graziosa Lilla
Alla luna
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
0 mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!
Giacomo
Ciao
Paolo
@Francesco: non capisco da che parte stiano certi docenti e non ne capisco neanche le ragioni.
In questi giorni con Ferraro abbiamo contribuito in cento da tutta Italia a mettere a punto il documento finale di protesta contro il blocco degli scatti stipendiali, prima che la legge di stabilità venga approvata in maniera definitiva.
Un po’ meno di due docenti su tre non ha firmato.
Il blocco è diventato un mancato riconoscimento al valore dei servizi resi che non si può che contrastare con il blocco dei servizi resi, pur se entro i limiti della legalità.
Per un po’ meno di due docenti su tre il valore dei servizi resi è quello che gli riconoscono Renzi e i suoi collaboratori.
cappone n3 :-)
Sai che con te è stato amore a prima beccata e questo pensiero gentile lo conferma. Anche se… l’ultima volta che Giacomo ha dedicato una poesia a una donna, sappiamo tutti com’è andata a finire.
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Ma grazie perché se io ho portato un raggio di luna, anche se sui mulini a vento, tu hai portato un raggio di sole nella mia giornata.
Un sorriso per te
Meno male che hai gradito la poesia come donna, xkè per un momento mi era venuto il dubbio che stavo amoreggiando con Alberto. ORRORE :-)
i quali firmano questo messaggio insieme ai seguenti sedicimiladuecentoventiquattro Docenti Universitari
(nomi per ora di fantasia)
:
1)
Antonio Rossi
2)
Filippo Verdi
3)
Giovanni Azzurri
4)
Alberto Lilla
5)
Asdrubale Giallo.
Sarò uno dei sedicimilaeccetera xkè anche a me piacciono i mulino a vento. E le pale che girano (con una o due elle???) richiedono un intervento anche solo di sfogo. La lotta è durama ma non ci fa paura!
:-) Ti è apparso in sogno Freddie Mercury in tutto lo splendore di I want to break free?
Scrivimi qui: lilla.2014@libero.it per sapere se sono un uomo o una donna, prima che ci cassino per uso privato di sito web pubblico.
Senza neppure entrare nel merito della questione, peraltro abbastanza chiara, mi pare incredibile parlare di stile.
Quanto accaduto nel corso degli ultimi anni grazie all’impulso fondamentale dell’ANVUR (ASN, VQR, dottorati, accreditamenti, ecc.) credo che pure non meriti ulteriori commenti.
In ogni caso, sembra tanto strano, in un paese che dovrebbe essere evoluto e colto, pretendere che i componenti del direttivo di una agenzia tanto importante (non dimentichiamo che, in ultima analisi, decide destini di istituzioni e persone) siano, sempre, al di sopra di ogni sospetto?
Se poi di stile vogliamo proprio parlare, avendo Roars fatto soltanto da cassa di risonanza per notizie pubblicate anche su prestigiosi quotidiani, forse il solo sospetto avrebbe dovuto invogliare ad una onorevolissima, ed altrettanto inusuale, decisione: le dimissioni.
Credo, peraltro, che in tutta la nazione sarebbe stato possibile trovare un altrettanto competente membro del direttivo Anvur, senza molte difficoltà.
Si può non essere d’accordo, ma pensare che notizie tanto rilevanti non debbano essere diffuse e discusse è da dittatura della repubblica delle banane (o da subcultura di certa parte di docenti universitari)