Ieri è stato siglato l’accordo fra AIE e ANVUR (e il relativo Regolamento) riguardo al caricamento del PDF nella procedura per l’abilitazione nazionale, inteso come servizio volto a “favorire una gestione più ordinata e a dare migliori garanzie nella gestione dei diritti” (dal sito di AIE).
Gli editori cominceranno ad aderire all’accordo da oggi, a procedura ampiamente avviata e per alcuni potenzialmente anche conclusa.
Se il prefisso ISBN delle pubblicazioni selezionate corrisponde ad uno degli editori aderenti all’accordo , l’autore vedrà accanto alle pubblicazioni selezionate il bottone chiedi PDF all’editore.
Dal momento in cui l’autore invia la richiesta (speriamo che venga indicata una data) l’editore ha tre giorni di tempo per dare risposta negativa se il file non è disponibile e 10 giorni di tempo per caricare il file nella procedura. Le richieste verranno accettate fino al 5 di novembre perché entro il 15 di novembre dovrà essere caricato tutto.
Agli editori AIE consiglia, qualora il file non sia disponibile, di autorizzarne la scansione.
L’accordo, partito così tardi e che ha implicato lo sviluppo (e il pagamento) di una ulteriore procedura ad hoc (altrimenti quella della VQR sarebbe stata disponibile da subito), vale solo per monografie e capitoli di libro, e certamente, per la maggior parte degli editori, per i lavori più recenti di cui dovrebbero possedere i file.
Gli autori dovranno quindi caricare un po’ di pubblicazioni autonomamente (facendone scansione o scaricandole dalla biblioteca digitale dei propri atenei), di un altro po’ chiedere il PDF e controllare periodicamente il proprio sito per vedere se l’editore ha risposto e cosa ha risposto. In alcuni casi l’editore risponderà concedendo la possibilità di fare la scansione, in altri chiederà di essere contattato (come accaduto per la VQR) e qualcuno (come già sta accadendo) chiederà un pagamento per fare le scansioni.
L’adesione all’accordo è facoltativa, come pure la concessione dell’autorizzazione a fare scansione in caso di indisponibilità dei file.
Non mi pare che ci sia una semplificazione in tutto ciò, anzi sembra che lo sforzo (anche economico) per mettere in piedi questa procedura alla fine non dia così grandi vantaggi, tanto più che vengono posti vincoli di riservatezza e segretezza e divieti di divulgazione (al fine di “migliori garanzie nella gestione dei diritti”) a pubblicazioni che hanno nella maggior parte dei casi un pubblico molto selezionato (la comunità scientifica di riferimento) e che nella maggior parte dei casi sono già state pagate alla fonte.
L’auspicio a questo punto, vista l’obbligatorietà del caricamento del PDF, è che questa parte della procedura funzioni coi tempi e i modi descritti dal regolamento e che venga segnalato in maniera tempestiva quando un lavoro deve essere digitalizzato a cura degli autori.
Restano aperte tutte le questioni relativi agli editori stranieri, che non sono coinvolti dall’accordo.
E’ possibile leggere qui il testo dell’accordo MIUR-AIE: Accordo_MIUR-AIE_Regolamento
Ho un dubbio.
Leggendo il testo del Decreto 222, mi pare di capire che il PDF è richiesto a pena di esclusione per le pubblicazioni che vengono sottoposte a valutazione (ex Art.2 c.3 lett b). Non trovo invece alcuna indicazione sull’obbligo di inserire il PDF per le pubblicazioni che concorrono al raggiungimento della mediana.
Ciò potrebbe implicare che se uno ha un libro che vuole includere per soddisfare la mediana sulle monografie ma non intende includerlo tra le pubblicazioni da far valutare può evitare di allegare il PDF e limitarsi ad indicare l’ISBN. È corretto?
Qualcuno mi può confermare questo punto?
Grazie
Sì è così. Il PDF va caricato solo per le pubblicazioni che vengono presentate, vale a dire quelle scelte spuntando la seconda colonna nella sezione pubblicazioni del modulo ASN
Scusate ma questa vicenda sta diventando assurda. Credo che ROARS potrebbe renderci un buon servizio rispondendo a questa semplice domanda:
Se tramite i databases o tramite semplici scansioni dei cartacei io riesco a mettere tutti i pdf dei miei lavori sul sito e NON SPUNTO LA CASELLA DEL COPYRIGHT, quali rischi corro? La mia congettura è che dal punto di vista concorsuale non corro NESSUN RISCHIO. L’unico problema ce lo avrei al limite con le case editrici, ma di quelle CHE MI FREGA! VENISSERO A DENUNCIARMI!.
Ora, senza ovviamente pretendere da ROARS che prenda posizione su questa mia scelta, che resta assolutamente personale, chiedo alla redazione: è corretto che se non spunto la casella del copyright non corro rischi sul piano dell’abilitazione?
Nel caos che si è creato, questa è l’unica questione dirimente sulla quale i lettori di ROARS chiedono un chiarimento. Così, quelli che se la sentono di fregarsene delle case editrici potranno mandare a quel paese questa kafkiana assurda procedura e finalmente inviare la domanda di abilitazione!
Attendo una risposta, molte grazie.
che cosa cambia se spunto o non spunto la casella del copyright?
io, che intendo caricare da me i pdf scannerizzati di tutti gli articoli, per correttezza spunterei la casella del copyright per tutte le pubblicazione che presento: ma questo mi crea dei problemi?
non spuntare la casella coyright mi senza un a dichiarazione di falso (lo farei solo se spuntando la casella costituisse un’inutile complicazone)
Non so se la casella del copyright sia obbligatoria per la procedura. Sarei incline a ritenere che il requisito sia caricare il pdf, non già garantirne il copyright.
Ritengo sia sostenibile che il caicamento dei pdf da parte dell’autore ai fini della procedura rientri nelle c.dd. “utilizzazioni libere”, attraverso una interpretazione estensiva dell’art. 70 della legge sul diritto d’autore: “Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.”
E’ pur vero che non si tratta di “brani o parti di opera” ma di opere intere, ma questo è pienamente giustificato dai fini specifici.
Resta poi a carico di tutti i soggetti destinatari il divieto di riproduzioni che eccedano le finalità della procedura.
Aggiungo che dietro la sceneggiata dell’accordo AIE-ANVUR c’è il disperato tentativo degli editori di sentirsi confermare il principio di inviolabilità delle loro esclusive: ciò anche al costo di rinunciarvi di fatto.
A ben vedere l’intero sistema bibliometrico e non è funzionale a riaffermare un ruolo insostituibile dell’editoria commerciale nella diffusione dei risultati della ricerca. Scopus & c. è fondamentalmente un modo per assicurare una rendita di posizione alle multinazionali dell’editoria.
Tutto questo è assurdo in un mondo in cui il costo della riproduzione e distribuzione dell’opera si approssima a zero. E’ ora che le istituzioni accademiche e di ricerca si affranchino da questo indegno vassallaggio: pubblicando direttamente in digitale i lavori scientifici dei propri studiosi.
E non ci si venga a raccontare che l’editoria commerciale garantisce la “selezione” e la “qualità”. Siamo noi a garantirla per loro.
Le pubblicazioni scientifiche sono pagate con fondi destinati alla ricerca fino a quattro volte: 1) stipendi degli autori, 2) stipendi dei redattori/referee, 3) abbonamento o acquisto del volume; e spesso anche 4) contributo economico per la pubblicazione. Le ultime due voci potrebbero ampiamente coprire un sistema di accesso informatico universale.
Gli enti di ricerca dovrebbero riservarsi loro il copyright sulle opere dei loro ricercatori, o quantomeno riservarsi un diritto di pubblicazione concorrente con quello dell’editore. Non sarebbe difficile, basterebbe probabilmente intervenire a livello regolamentare. Idelamente, occorrerebbe una legge che riconosca agli enti che finanziano la ricerca (anche con borse) la libera pubblicazione dei risultati.
Per ora è tabu. Poveri editori, non mettiamo in discussione la loro “funzione sociale”…
La casella sul copyright non è obbligatoria, ma fa parte di un’autodichiarazione sottoscritta dall’autore. Poiché tutte le opere (in ambito scientifico) hanno un avente diritto, sia esso l’autore o l’editore (da cui l’assurdità della casella stessa), la casella va spuntata. Questa cosa non ha nulla a che fare con la provenienza del PDF (PDF proveniente da scansione autonoma, acquistato dall’editore, consegnato dall’editore all’autore per gli usi consentiti, scaricato dalla biblioteca digitale dell’ateneo ecc.)
Da quel che si legge nelle istruzioni del MIUR ( http://abilitazione.miur.it/public/documenti/Pubbl_Candidati_ASN.pdf ), sembra che si sia obbligati a rispondere secondo la casistica segnalata:
1.pubblicazione per la quale il candidato ha caricato il PDF: è possibile eliminare l’allegato;
2.pubblicazione per la quale il candidato non ha il PDF, ed ha richiesto il PDF all’editore (l’editore è registrato, ha registrato tra i suoi ISBN quello della pubblicazione in oggetto e ha sottoscritto l’accordo MIUR-AIE), ma l’editore non ha ancora risposto: compare la scritta “richiesta inviata in attesa di risposta”;
3.pubblicazione per la quale il candidato non ha caricato il PDF, ma il PDF era già stato caricato dall’editore per la VQR e per il quale l’editore ha autorizzato il suo utilizzo anche per l’ASN: non è possibile eliminare l’allegato caricato dall’editore; compare la scritta: “allegato inserito per la VQR e autorizzato dall’editore”;
4.pubblicazione per la quale il PDF è stato richiesto all’editore e l’editore ha detto che non lo ha: compare la scritta “richiesta all’editore non accolta, procedere con l’upload”
[forse si tratta del caso in cui l’editore non invia il pdf ma permette al candidato di produrlo e inserirlo da sé];
5.pubblicazione per la quale il PDF è stato richiesto all’editore e l’editore lo ha caricato: compare la scritta “allegato inserito dall’editore”;
6.pubblicazione per la quale il PDF può essere richiesto all’editore (l’editore è registrato, ha registrato tra i suoi ISBN quello della pubblicazione in oggetto e ha sottoscritto l’accordo MIUR-AIE)
Il caso 6 mi pare il più sibillino; sembrerebbe riferirsi a pubblicazioni per le quali non è stato ancora contattato l’editore, del quale però si sa che ha sottoscritto l’accordo e ha registrato la pubblicazione col suo ISBN; forse vuol dire che si *deve* fare richiesta.
Non si capisce dove come trattare altri casi: che fare se l’editore non invia il pdf e non concede espressamente il permesso di produrlo da sé? se l’editore non è italiano e dunque non rientra nei casi previsti dall’accordo MIUR-AIE? se l’editore semplicemente non risponde?
Il link a queste istruzioni appare nel sito MIUR-ASN; ma non compare nella pagina cineca individuale dove in vece un link, preceduto dalla scritta “New!!!”, rinvia ad altre istruzioni per la compilazione della domanda (queste non contengono alcune indicazioni per l’inserimento dei dati del copyright).
Il caso 6 è quello precedente al caso 2,4 e 5.
Il sistema controlla la parte di ISBN che indica l’editore (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:ISBN_Dettaglio.svg&page=1) se riconosce il numero di un editore aderente all’accordo fa apparire il bottone chiedi PDF all’editore. L’autore però ha la possibilità (qualora per altri motivi possegga già il file) di caricarlo anche autonomamente.
QUalora non appaia alcun bottone è possibile che l’editore non abbia aderito all’accordo o che l’ISBN sia sbagliato.
se non sbaglio nel sito cineca si possono caricare più di un allegato per ogni articolo o libro inserito. MI chiedo, e se, nei casi di caricamento autoprodotto, come si faceva nei vecchi concorsi, assieme all’allegato del libro si caricasse anche un’autocertificazione nella quale si dichiara che il file trasmesso è conforme all’originale ?
Infatti. Una dichiarazione sostitutiva di atto notorio sarebbe stata più che sufficiente. Si è creato un polverone pazzesco per una sciocchezza. E, cosa ancor più grave, ad un mese dalla chiusura della procedura, con variazioni in itinere che non fanno altro che generare ulteriori problemi, ansie e preoccupazioni a chi ne ha già troppe.
La procedura più semplice e logica sarebbe stata quella di sollevare esplicitamente i candidati da ogni responsabilità nei confronti degli editori. Come ha fatto la CRUI in relazione alla VQR ( http://www.dfpp.univr.it/documenti/Iniziativa/dall/dall671110.pdf )
Il MIUR non ha voluto procedere in questo modo, costringendo i candidati a fornire copie dei propri originali (anziché gli originali) senza sollevarli dalle responsabilità legali connesse alla presentazione delle copie. Secondo me la richiesta del MIUR è vessatoria e sarei curioso di sapere cosa ne pensano i giuristi.
Dal punto di vista pratico, poi, l’accordo con AIE e le varie istruzioni che vengono fornite qua e là sembrano complicare anziché semplificare la vita dei candidati. Forse ce se la potrà cavare lo stesso, facendo spallucce e inviando tutti i pdf che si vogliono inviare, con o senza autorizzazione dell’editore.
Però se accadesse qualche pasticcio (esclusione di titoli o mancata o errata valutazione di candidati perché non avranno ricevuto l’assenso dell’editore, ecc.), verrà commessa una grave ingiustizia.
(https://www.roars.it/mobbing-colleghi-da-zombizzare-e-giustizia-sommaria-le-abilitazioni-secondo-un-esperto-dellanvur/)
tutto ciò a scanso di equivoci interpretativi su editore si o no.
Da una risposta dell’assistenza cineca alla ASN:
Per i pdf pubblicazioni se ne puo’ inserire uno per pubblicazione
di una dimensione massima di 50 mega.
Cordiali Saluti,
Servizio Consulenza CINECA
E nel caso di una monografia di 400 pagine con foto ed immagini il cui pdf ha una dimensione di 180 mega? Cosa si fa? Non si può presentare?
Il limite di 50 mega è paradossale; sappiamo che un pdf derivato da scansione pesa moltissimo, anche se salvato in bassa definizione.
Un caso personale: Pinco Pallino (il caso è reale e il nome no) ha tre pubblicazioni che superano le 1000 pp. Una è una edizione critica che supera le 2000. Pinco Pallino ha dovuto fare un mutuo trasmissibile agli eredi per pidieffizzarli. Ora non può caricarli perché suparano i 50 mega, e non può frazionarli perché il sistema non li accetta e non li contempla. Prova a rifarli a bassa definizione: con il peso rientra appena ma il file è praticamente illeggibile. Desidererei sapere, a poche settimana dalla scadenza del bando, cosa deve fare Pinco Pallino. Abbandonare l’idea di partecipare l’abilitazione? grazie se qualcuno avrà voglia di rispondermi e aiutarmi.
@raffaella Scarpa
In un commento a questo post si dice: “alla mia richiesta “nel caso in cui il docente debba allegare più file in cui è stata suddivisa una monografia (in cartaceo si tratta di due corposi volumi) ed essendo questo lavoro non edito da una casa editrice italiana che ha sottoscritto il recente accordo AIE/Miur, come deve comportarsi il docente dato che la procedura consente il caricamento di un solo file con dimensione massima di 50 MB?”
il servizio consulenza Cineca mi ha risposto poco fa:
“abbiamo aumentato la dimensione dei file da caricare a 250 mega.”
Dato che non mi pare stia scritto da nessuna parte vale la pena provare.
@Paola Galiberti, Una pagina con l’autocertificazione, però, si potrebbe inserire all’inizio o alla fine di ogni file PDF caricato. @Paolo, nel tuo caso credo che il formato debba essere per forza in PDF-testo e non scannerizzato, in tal modo si riduce il peso.
@am55gio: Oppure salvare il file con una risoluzione minore, che sarebbe ancora meglio… continuo a dire però che trovo molto grave che tutti questi aspetti fondamentali debbano circolare tramite passaparola tra noi per non essere stati mai definiti dall’Anvur in un documento ufficiale. Grazie a ROARS che resta comunque prezioso, ma a questo punto mi permetto di suggerire alla Redazione un articolo schematico che riassuma queste indicazioni delicate a beneficio di tutti…
Buongiorno a tutti. Se la ottima collega Galimberti avesse un po’ (molta) pazienza ho per lei (e per gli altri lettori, forse più attenti di me nel leggere i vari file dell’ASN) alcune domande, di cui quella che mi preme di più a che fare coi pdf e con le pubblicazioni a più nomi (per cui posto tutte le domande qui, chiedo venia se ho sbagliato), grazie mille
1) il curriculum presente nel sito docente di cineca, non farà parte dei documenti inviati assieme alla domanda di partecipazione, giusto? cioè la commissione leggerà solamente il pdf con le informazioni che uno inserisce nella procedura (es. premi e riconoscimenti, brevetti etc etc.). Ho capito bene?
2) se partecipo a due abilitazioni, es MATERIA 1 e MATERIA 2, dove nella MATERIA 1 la mia anzianità accademica è 13 anni mentre in MATERIA 2 è di 8-9 (perché la prima pubblicazioni è di 8-9 anni fa) visto che la anzianità parte dall’anno della prima pubblicazione attinente al settore concorsuale. Come posso essere sicuro che la commissione di MATERIA 2 mi conti l’età giusta e quindi ponderi per 10/8 o 10/9?
3) per le pubblicazioni con più coautori, dove dichiaro l’attribuzione delle parti? devo fare un pdf unico per tutte le pubblicazioni multi autori o un pdf per ogni pubblicazione multi autore? dove carico i relativi pdf? vanno firmati tali pdf? ci vuole la cara vecchia dichiarazione sostitutiva atta di notorietà?
4) L’accordo sul pdf AIE valòe di fatto per i soli libri italiani. Per i pdf articoli su riviste staniere, come mi regolo?
Provo a rispondere.
A 1) Sì, il curriculum che si tiene in considerazione è quello inserito nella procedura per l’abilitazione nazionale
2) Ho fatto una domanda all’helpdesk dell’abilitazione una decina di giorni fa ma non ho ottenuto risposta. In particolare non risulta chiaro come, in una procedura del tutto automatizzata come il calcolo delle mediane, si possano attribuire le pubblicazioni a settori concorsuali diversi. A mio parere non è possibile…
3) Credo che ciascuno dichiari le proprie parti nel record bibliografico. Per il PDF dipende dalla tipologia di lavoro. Se ho un saggio in cui i diversi autori hanno fatto dei paragrafi forse vale la pena di inserire l’intero saggio, se ho un volume in cui i diversi autori hanno scritto diversi capitoli io inserirei solo i capitoli di pertinenza, ma non so se ho capito la domanda
4) Sì, l’accordo vale solo per i libri. Per gli articoli stranieri per lo più viene consegnato un PDF per utilizzi personali (scientifici o accademici).
Pare che anvur sia interessata a sapere se il lavoro è coperto da copyright (non di chi è il copyright) la risposta è sì, sempre.
Buongiorno e grazie mille per la tempestiva risposta. Per il punto 2 ho anche io chiesto al cineca sperando che se chiedono in molti prima o poi rispondano. Per il punto 3 mi riferisco in particolare ad articoli su rivista, diciamo che ho un articolo a due nomi dove alla prima nota a piè pagina c’è scritto X ha fatto questo, Y il resto. Qui non devo ovviamente dichiarare nulla. Un altro articolo senza questa nota, mi par di capire che nel record della rivista, alle NOTE scrivo “dichiaro che ho scritto i paragrafi 1 e 2”. Sperando naturalmente che l’altro autore non dichiari la stessa cosa (in tal caso se la commissione se ne accorge che succede?).
Il punto due è critico anche perché io posso ritenere una pubblicazione essere MATERIA 1 mentre la commissione no, insomma temo che alla fine la età accademica per chi partecipa più abilitazioni sarà considerata sempre uguale visto che le materie a cui parteciperà avranno qualche tema in comune (vedi i vari settori concorsuali di Sociologia).
Mi sorge una nuova domanda. Se ho una pubblicazione accettata in versione definitiva ma non ancora pubblicata (es. articolo su rivista), un tempo si impazziva presso prefettura/procura con le varie copie (mi pare fossero 3 in un luogo e 1 nell’altro) da depositare, ora che si fa? Alcuni dicono che basta mettere l’articolo on line in modo che sia pubblico, io francamente non so che fare.
Per i pdf riviste italiane, poniamo che nel 2001 l’editore della rivista è A ora l’editore è B. A magari è fallito. La richiesta di poter caricare il pdf autoprodotto la dovrei fare a B. Ma siamo sicuri che B ha il copyright dei vecchi lavori? Che capisce la mia richiesta? ‘sta cosa dei pdf è ‘na gran rottura… scusate la sfogo e la prolissità.
Avrei anch’io un paio di domande per Paola Galimberti. Sto cercando di aiutare due amici stranieri nella compilazione della domanda, ma non tutto è semplice, soprattutto perché chi è abituato ad altre realtà, non capisce la burocrazia italiana.
1.Una volta registrati si può scaricare un pdf del cineca intitolato Abilitazione scientifica nazionale. Ad un certo punto compaiono gli elenchi dei titoli sia per la prima che per la seconda fascia. Ad un certo punto scrivono:”Nel caso in cui il candidato abbia indicato dei titoli nella sezione precedente e voglia allegarne copia o certificato potrà farlo inserendo un unico file per ogni tipologia di titolo autocertificato”.
Questo dunque significa che a) non è obbligatorio farlo 2) bisogna attenersi ai titoli del loro elenco (quindi niente diplomi di dottorato, postdottorato ecc.. 3) che se un candidato ha ad esempio conseguito un riconoscimento per l’attività scientifica e ha insegnato in un centro di ricerca straniera presenterà gli attestati in due pdf diversi, visto che questi due titoli rientrano in una tipologia diversa.
2. Il curriculum non va scritto e allegato in pdf, bensì bisogna compilare le singole voci nel sito del Cineca?
Grazie di cuore. Lucrezia
L’Associazione Italiana Biblioteche ha pubblicato delle osservazioni sui pdf e le direttive anvur, concludendo che, ai sensi della legge sul diritto d’autore, l’uso dei pdf in un concorso pubblico è legittimo e non richiede autorizzazione degli editori. Già la vecchia legge sul diritto d’autore stabiliva che “opere e brani di opere possono essere riprodotti nelle procedure giudiziarie e amministrative ai fini del giudizio”. Ora, dopo una direttiva europea, l’eccezione è stata estesa, anche se l’uso ambiguo di una virgola sembrerebbe suggerire il contrario. Ma alla luce della direttiva (riportata dall’AIB), l’ambiguità svanisce. Questo il nuovo testo: “Opere o brani di opere possono essere riprodotti a fini di pubblica sicurezza, nelle procedure parlamentari, giudiziarie o amministrative, purché si indichino la fonte e, ove possibile, il nome dell’autore.”
http://www.aib.it/struttura/osservatorio-diritto-dautore-e-open-access/2012/20446-osservazioni-sul-regolamento-anvur/#4
Infatti. Ha detto bene. Si tratta di osservazioni, così come le note (e richieste di chiarimenti) inviate ancor prima dalla CRUI
http://www.dfpp.univr.it/documenti/Iniziativa/dall/dall671110.pdf
Quindi, con questo avviso tutto è risolto!
tutto proprio no. resta il grave problema che molti colleghi stanno avendo nel caricare i file pdf creati “in casa” perché troppo pesanti in termini di megabyte…
non c’è un modo per “alleggerirli” ?
il rischio è l’impossibilità a inviare i file se l’editore rifiuta (o non ha firmato alcuna convenzione) di fornire il file pdf originale che è (non so perché) molto più “leggero” rispetto a quelli fatti fare in tipografia…
il testo scannerizzato è in formato immagine perciò è più pesante di quello “editoriale” che è di solo testo. Tra le soluzioni, scannerizare e poi stampare virtualmente creando un PDF con due pagine per ogni singola immagine
grazie am55gio.
ma non c’è il rischio che con 2 pagine per foglio sia tutto troppo piccolo per essere letto?
… bah, tanto non credo proprio che i commissari leggeranno alcunché … 5 di loro di cui 1 straniero a leggere svariate decine di migliaia di pagine in 3 mesi …
Concordo. Bisognerebbe fare delle prove. Secondo me basta una risoluzione in acquisizione di 200 dpi. Poi il pdf lo si fa a bassa risoluzione. Si prova a stampare una pagina e si vede il risultato.
Salve, per il pdf “grosso” basta suddividerlo in per es. 5 parti e caricarle, io lo ho fatto per un libro: mi pare che fino a 10 mega prende i file per cui un pdf da 100 mega basta trasformarlo in 10 da 10 mega e il gioco è fatto. Serve una stampante virtuale pdf tipo pdf995. Salute a tutti
Buonasera,
alla mia richiesta “nel caso in cui il docente debba allegare più file in cui è stata suddivisa una monografia (in cartaceo si tratta di due corposi volumi) ed essendo questo lavoro non edito da una casa editrice italiana che ha sottoscritto il recente accordo AIE/Miur, come deve comportarsi il docente dato che la procedura consente il caricamento di un solo file con dimensione massima di 50 MB?”
il servizio consulenza Cineca mi ha risposto poco fa:
“abbiamo aumentato la dimensione dei file da caricare a 250 mega.”
sempre di più NO COMMENT!!!
Buongiorno,
relativamente alla “novità” dei 250 mega, confermo anche io di aver ricevuto lo stesso messaggio da Cineca; purtroppo però, tentando di inserire un file di circa 100 MB il messaggio che appare è sempre lo stesso: ERRORE si è superato il limite dei 50 MB!! Qualcuno di voi ha fatto tentativi simili, magari con migliori risultati? Grazie
PS Ho provato a scrivere di nuovo a Cineca e anche a telefonare ma non ho avuto risposta
Fino a ieri pomeriggio il sistema si è rifiutato di caricare files superiori a 50 MB. Che si fa?
scusate ma qualcuno riesce davvero a comprendere il senso della frase al punto 1 delle POTENTI istruzioni del CINECA riguardo caricare le pubblicazioni:
DELIRANTE:
“1.pubblicazione per la quale il candidato ha caricato il PDF: è possibile eliminare l’allegato;”
ma questa gente perche’ non va a zappare o in miniera… manco l’italiano… e si che qualcuno (noi in ultima analisi) li paga pure per scrivere in questa maniera…
Cosa accade se un editore non carica il file richiesto entro 10 giorni?
non c’entra con i PDF, ma con la procedura di caricamento della domanda in generale. Io, come credo molti, stanno ancora aspettando a caricare definitivamente la domanda perché qua pare che ogni giorno esce una novità, e quindi credo che aspetterò gli ultimi giorni. Però c’è un rischio, e cioè che se faranno tutti così, sono sicuro che il server Cineca si ingolferà e ci saranno problemi seri a caricare in tempo il tutto.