«L’applicazione della riforma “… è stata realizzata a costo zero, o meglio ancora in un lungo periodo di continua erosione – ma è un eufemismo – delle risorse finanziarie a disposizione, considerando che in base a dati della Ragioneria dello Stato il comparto universitario è l’unico che ha realmente tagliato la spesa nell’ultimo quinquennio. Le Università vivono nella storia e nel loro attraversamento hanno dimostrato che la scienza è per l’uomo e per lo sviluppo dell’umanità; perché continuare a non vedere tutto questo e a indebolire l’unico vero motore di ripresa del nostro Paese?»
Segnaliamo ai lettori il comunicato stampa del CODAU del 4 novembre 2015.
Il CoDAU, l’Associazione nazionale Direttori generali delle amministrazioni universitarie, lancia proposte d’intervento.
A margine del Convegno annuale 2015 e delle notizie sull’entità delle risorse finanziarie individuate dal Disegno della Legge di Stabilità, un documento di indirizzo è stato inviato oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro Stefania Giannini e ai vertici del sistema universitario italiano
Perugia, 3 novembre 2015 – A poco più di un mese dalla chiusura del Convegno 2015 del CoDAU, l’Associazione nazionale dei direttori generali delle amministrazioni universitarie italiane, è tempo di tirare le somme e rendere noti i risultati di un appuntamento che ha visto oltre 200 partecipanti fra direttori generali, dirigenti, rettori e rappresentanti istituzionali.
Il CoDAU e il suo Presidente Cristiano Nicoletti, Direttore Generale dell’Università per Stranieri di Perugia, hanno voluto pensare ad un’occasione di confronto diretto tra vertici amministrativi degli atenei e sistema governativo centrale. “Dalla Legge 240 alla nuova Università” il tema scelto, intorno al quale sono state declinate nuove prospettive e nuove strade da seguire in termini di semplificazione, valutazione, autonomia e gestione dei finanziamenti. Seppur attraverso differenti connotazioni, nel corso del Convegno 2015 è emersa da più parti l’esigenza del ripristino di un Fondo di Finanziamento Ordinario che, disponendo di adeguate risorse, possa realmente sostenere lo sviluppo di un sistema universitario competitivo.
In applicazione della L. 240/10 gli atenei hanno seguito, negli ultimi cinque anni, un percorso di revisione complessiva degli assetti organizzativi, del sistema di pianificazione, degli obiettivi e della valutazione. Strutture significativamente rinnovate, caratterizzate da una tendenziale riduzione degli elementi di autoreferenzialità, le università del dopo riforma si caratterizzano per una maggiore apertura al contesto economico e sociale di riferimento, ma anche per l’adeguamento ad un sistema di finanziamento pubblico sempre più collegato ai risultati della didattica e della ricerca.
Questo lo stato dell’arte legato all’applicazione della L. 240/10 secondo la Giunta CoDAU, riunitasi a Roma venerdì 30 ottobre per tracciare, anche quest’anno a margine del Convegno annuale, il profilo delle proposte di miglioramento da sottoporre al Governo e agli altri attori istituzionali coinvolti nel processo decisionale. Un documento programmatico che analizza le criticità del sistema universitario e propone linee guida di indirizzo è stato trasmesso oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, al Capo Dipartimento MIUR Marco Mancini, al Presidente CRUI Gaetano Manfredi, al Presidente ANVUR Stefano Fantoni, al Presidente CUN Andrea Lenzi, al Presidente del coordinamento delle Università non Statali Giovanni Puglisi e ai Segretari Nazionali delle rappresentanze sindacali.
Alla base del lavoro della Giunta l’analisi delle criticità e l’individuazione delle principali aree d’intervento, prima fra tutte quella collegata all’applicazione di adeguate condizioni di sostenibilità economico-finanziaria.
L’applicazione della riforma, si legge nel documento, “..è stata realizzata a costo zero, o meglio ancora in un lungo periodo di continua erosione – ma è un eufemismo – delle risorse finanziarie a disposizione, considerando che in base a dati della Ragioneria dello Stato il comparto universitario è l’unico che ha realmente tagliato la spesa nell’ultimo quinquennio. Occorre inoltre evidenziare che tra il 2011 e il 2013 gli atenei hanno perso 2.800 dipendenti tecnico amministrativi”.
Il tema della sostenibilità delle risorse finanziare si collega direttamente alla necessità di avviare rinnovate politiche di gestione del personale docente e amministrativo. “L’urgenza di riqualificare le competenze del personale tecnico amministrativo – si legge ancora nel documento – non solo con la formazione che, per sua natura, richiede tempi lunghi, ma anche con un piano di assunzioni mirato ad alzare il livello qualitativo attuale per supportare al meglio i cambiamenti in atto. Serve colmare, in tempi brevi, la necessità di nuove professionalità che il riordino del sistema universitario ha reso indispensabili per cogliere gli obiettivi posti dalla riforma. Inoltre, i limiti relativi al dimensionamento dei fondi accessori impediscono qualsiasi policy manageriale di sviluppo delle risorse umane limitando gravemente l’autonomia delle sedi nelle scelte della composizione delle professionalità”.
Il documento programmatico elaborato dal CoDAU punta inoltre il dito sul complesso quadro normativo di riferimento, auspicando maggiore autonomia gestionale per i singoli atenei, al fine di garantire a didattica e ricerca più ampi margini di attrattività, anche a livello internazionale.
“Le Università vivono nella storia e nel loro attraversamento hanno dimostrato che la scienza è per l’uomo e per lo sviluppo dell’umanità; perché continuare a non vedere tutto questo e a indebolire l’unico vero motore di ripresa del nostro Paese?” si legge in chiusura nel documento dell’Associazione che riunisce i direttori generali di oltre ottanta atenei. È ora attesa la risposta di istituzioni politiche e governative.