«La Comunità accademica delle scienze giuridiche, nella rappresentanza istituzionale della Conferenza delle Associazioni Scientifiche di Area Giuridica (Casag), vista la proposta dell’ANVUR concernente i valori-soglia degli indicatori ASN, esprime forti riserve … La scelta di ricorrere a metodi e a criteri statistico-quantitativi è particolarmente inadeguata, quando applicata alla ricerca delle scienze giuridiche, oltre a non essere imposta dallo stesso dettato normativo per nessuna delle tipologie di pubblicazioni previste dalla disciplina esistente. … Essa rischia, infatti, di trasformare la stessa valutazione in un mero automatismo, fondato su dati puramente quantitativi, ponendosi, così, non solo all’origine di un presumibile ampio contenzioso tale da ostacolare il corretto svolgimento della prossima ASN, ma di possibili pratiche deteriori, quali la produzione di contributi tesi solo a soddisfare il requisito quantitativo summenzionato.»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

CONFERENZA DELLE ASSOCIAZIONI SCIENTIFICHE DI AREA GIURIDICA (CASAG)

 

Sen. Prof. ssa Stefania Giannini
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Viale Trastevere, 76/A – 0153 Roma

stefania.giannini@senato.it

Prof. Andrea Graziosi
Presidente Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario via Ippolito Nievo, 35 – 00153 Roma andrea.graziosi@anvur.org

andrea.graziosi@unina.it

Prof. Andrea Lenzi
Presidente Consiglio Universitario Nazionale
Roma via Carcani, 61 – 00153

andrea.lenzi@uniroma1.it

Prof. ssa Carla Barbati

Vice Presidente Consiglio Universitario nazionale e

Coordinatore area 12, CUN

via Carcani, 61 – 00153

cbarbati@tsc4.com

 

 

La Comunità accademica delle scienze giuridiche, nella rappresentanza istituzionale della Conferenza delle Associazioni Scientifiche di Area Giuridica (Casag), vista la proposta dell’ANVUR concernente i valori-soglia degli indicatori ASN, esprime forti riserve in merito alla determinazione dei “valori-soglia” degli indicatori da utilizzare per l’accertamento della qualificazione scientifica dei Commissari e dei Candidati, ai fini delle procedure di Abilitazione Scientifica Nazionale.

La scelta di ricorrere a metodi e a criteri statistico-quantitativi è particolarmente inadeguata, quando applicata alla ricerca delle scienze giuridiche, oltre a non essere imposta dallo stesso dettato normativo per nessuna delle tipologie di pubblicazioni previste dalla disciplina esistente. Di dubbio fondamento, quanto agli stessi dati che la alimentano, è altresì priva di una base concettuale e culturale coerente con le modalità di espressione  e di verifica qualitativa della ricerca scientifica dell’area, per come si sono definite nel corso della storia che ha connotato identità ed evoluzione del sapere giuridico in ambito non solo nazionale, ma anche internazionale. Essa rischia, infatti, di trasformare la stessa valutazione in un mero automatismo, fondato su dati puramente quantitativi, ponendosi, così, non solo all’origine di un presumibile ampio contenzioso tale da ostacolare il corretto svolgimento della prossima ASN, ma di possibili pratiche deteriori, quali la produzione di contributi tesi solo a soddisfare il requisito quantitativo summenzionato.

Alla Sig.ra Ministro, la Conferenza delle Associazioni Scientifiche delle Scienze Giuridiche, unendo i propri rilievi a quelli già espressi dal Consiglio Universitario Nazionale e da Associazioni di altre aree, chiede di introdurre, nel decreto che definirà i valori soglia, correttivi alle proposte sin qui diffuse per superarne gli effetti culturalmente distorsivi e insieme la distanza dai princìpi e dalle regole, che la Comunità scientifica delle scienze giuridiche da sempre riconosce capaci di orientare la valutazione qualitativa delle proprie ricerche, dei propri docenti e dei propri ricercatori.

 

Roma, 1 agosto 2016

 

(Il Presidente)

       Prof. Maurizio Ricci

 

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3 Commenti

  1. Forse c’è bisogno di una nota esplicativa del seguente passaggio a beneficio del direttivo ANVUR.

    CASAG scrive:
    “Essa rischia, infatti, di trasformare la stessa valutazione in un mero automatismo, fondato su dati puramente quantitativi, ponendosi, così, non solo all’origine di un presumibile ampio contenzioso tale da ostacolare il corretto svolgimento della prossima ASN.”

    La volta scorsa questa previsione, puntualmente avveratasi, fu fatta da Sabino Cassese nel corso del primo convegno ROARS: https://www.roars.it/lanvur-ha-ucciso-la-valutazione-viva-la-valutazione/

    Daniele Checchi, attuale membro del direttivo, scrisse un articolo pubblicato su Il Mulino 2013 in cui intervenne, scandalizzato, perché Il Mulino aveva pubblicato, sommo sacrilegio, l’intervento di Cassese (oltreché articoli di Banfi-De Nicolao e Baccini). Vi si legge: “Non si riesce a spiegare a nessun collega di università straniera che i lavori di valutazione dei Gev possano essere oggetto di ricorso ai Tar, come tanto auspica l’intervento di Cassese.”
    Dove o c’è un problema lessicale: Checchi scrive “auspica” dove avrebbe dovuto scrivere “prevede” o “paventa”; o un problema di comprensione del testo di Cassese.

    Quindi, questo il senso del mio commento: CASAG non auspica il contenzioso. Lo prevede.

  2. ” la produzione di contributi tesi solo a soddisfare il requisito quantitativo summenzionato ”
    Questa è la frase chiave: da tempo molti universitari fanno solo questo ed alcuni di loro (membri dell’ANVUR) gli assicurano i benefici per lo sforzo.
    Il Ministro sta zitto perché può ‘rivendere’ le soglie come operazione meritocratica e moralizzatrice.
    La facile,ovvia, evidente constatazione (non previsione perché la pratica era già in atto e ben visibile) di tutto ciò è ignorata se non sbeffeggiata dal ‘popolo bue’.
    Tutto ciò qualifica inequivocabilmente il mondo Universitario nel suo complesso, giustifica la parabola discendente dell’università, spiega la scarsa considerazione che gli studenti hanno dell’università, giustifica il mondo esterno che ignora la presenza dell’università… si potrebbe continuare all’infinito….
    Se non che, ultimamente, molti SSD attraverso i loro rappresentanti, fanno vedere belle prese di posizione contro l’ANVUR. Che ci sia qualche speranza?

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