Omnia in mensura et numero et pondere disposuisti
[Tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso]

Sapienza, 11,20

Dopo un lungo e travagliato periodo di gestazione sta giungendo a conclusione in questi giorni la prima tornata della Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN). I risultati sono in fase di pubblicazione (col contagocce) sul sito del MIUR. Questi risultati costituiscono una vera miniera d’oro per chi voglia farsi un’idea precisa di come stanno andando le cose. Ad esempio, è lecito chiedersi: quanti candidati hanno presentato domanda nei vari settori? quanti di loro sono stati abilitati? quali settori hanno avuto il maggior/minor numero di abilitati?

Purtroppo, dare delle risposte a queste e altre domande è più difficile di quanto si pensi. Come per il prezioso metallo, i dati della ASN devono essere estratti a suon di piccone e olio di gomito dalle pagine del sito Web del MIUR, allo scopo di essere messi in una forma adeguata all’analisi statistica automatica. Ho deciso di accettare la sfida e rimboccarmi le maniche per raccogliere e analizzare i dati dei risultati della ASN, sebbene al momento siano limitati ai pochi settori concorsuali che hanno concluso le procedure. I risultati di questo lavoro sono presentati in questa pagina, e spero che possano essere utili per fare un po’ il punto della situazione, e magari individuare eventuali criticità al di la’ di quelle ben note e ampiamente dibattute negli ultimi mesi.

Devo tuttavia mettere in guardia i lettori sui limiti di utilizzo delle informazioni mostrate nel seguito. Sarebbe facile cadere nella tentazione di disporre tutto con misura, calcolo e peso, ossia di usare i dati per stilare improbabili graduatorie di “buoni” e “cattivi”—siano essi commissioni, candidati, settori disciplinari o quant’altro. I numeri non devono mai sostituire il giudizio informato operato dalla mente umana. Ad esempio,
il fatto che la commissione del settore XX abbia abilitato in percentuale più candidati della commissione del settore YY non significa necessariamente che la commissione XX sia stata “di manica più larga” della commissione YY, né che i candidati XX siano mediamente “più bravi” dei candidati YY. Disporre ogni cosa con misura, calcolo e peso dovrebbe essere il punto iniziale di ogni processo di valutazione, non il punto finale. Per tale ragione mi limiterò a mostrare i dati, evitando ogni tentativo di analisi che necessariamente richiederebbe di entrare nel merito dei singoli casi.

Prima di proseguire vorrei esprimere un ulteriore monito ai lettori. Le elaborazioni riportate in questa pagina sono state condotte in tempi strettissimi e senza avere la possibilità di svolgere i controlli approfonditi che la pratica scientifica richiede. Lo straordinario interesse suscitato dai primi risultati della ASN mi ha spinto ad accantonare temporaneamente la doverosa prudenza, mettendo a disposizione della discussione generale i risultati prodotti fino a qui. Detto questo, ho cercato di svolgere il mio compito nel modo più accurato possibile, confidando nelle segnalazioni dei lettori per correggere eventuali errori. Poiché solo una minima parte dei settori concorsuali ha concluso la propria attività i dati disponibili sono incompleti e offrono uno spaccato parziale della ASN.

Recupero dei dati

Come già detto, i dati della ASN sono pubblicamente disponibili, ma non sono in un formato adatto all’elaborazione statistica. Gli indicatori bibliometrici individuali e gli esiti della valutazione sono inclusi in pagine HTML, mentre per una analisi statistica sarebbe preferibile avere le stesse informazioni in forma tabellare. È stata necessaria una fase laboriosa di recupero e trasformazione delle informazioni. È auspicabile che il Ministero renda disponibili i risultati anche in una forma tabellare simile a quella descritta a breve.

Nota tecnica. I risultati ASN sono ospitati sul server che risponde al nome abilitazione.miur.it. Il file abilitazione.miur.it/robots.txt,
normalmente utilizzato per segnalare ai motori di ricerca come visitare il sito, ha il contenuto seguente alla data odierna (domenica 15 dicembre 2013):

User-agent: Googlebot Crawl-Delay: 10
Disallow: /
User-agent: bingbot Crawl-Delay: 10
Disallow: /

Le direttive Disallow: / indicano ai crawler di Google e di Bing (il motore di ricerca di Microsoft) di NON visitare (e quindi NON indicizzare) alcuna parte del sito. Non mi è chiara la ragione di ciò, tanto più che le direttive vengono applicate solo a Google e Bing, e non a tutti gli altri motori di ricerca.

I dati estratti sono disponibili in questo archivio. Per ciascun settore concorsuale, i parametri dei candidati sono raccolti in un file in formato CSV. I nomi dei file hanno tutti la struttura XXYY-f.csv, dove XX e YY indicano l’area e il settore concorsuale, e f rappresenta la fascia (quindi il file 09H1-1.csv contiene i dati per il settore 09/H1 prima fascia, mentre 09H1-2.csv contiene i dati per lo stesso settore, seconda fascia).

Ciascun file contiene i campi seguenti:

  1. ID univoco del candidato (ottenuto mediante hash SHA-1 della concatenazione del cognome e nome, senza spazio intermedio, esattamente come compaiono nell’elenco dei candidati);
  2. fascia per la quale si chiede l’abilitazione (1 = prima fascia, 2 = seconda fascia)
  3. settore concorsuale (es., “09/H1”)
  4. SSD, se presente (altrimenti stringa vuota)
  5. valore del primo indicatore bibliometrico;
  6. valore del secondo indicatore bibliometrico;
  7. valore del terzo indicatore bibliometrico;
  8. esito della abilitazione (1 = abilitato, 0 = non abilitato)

È infine incluso un file mediane.csv che contiene i dati delle mediane per ciascun settore concorsuale e per ciascun settore scientifico-disciplinare. Il file mediane.csv contiene i campi seguenti:

  1. Settore concorsuale (es., “09/H1”);
  2. Settore Scientifico-Disciplinare, se presente (es., “FIS/06”);
  3. Fascia (1 = prima fascia, 2 = seconda fascia);
  4. 0 se si tratta di settore non bibliometrico, 1 se si tratta di settore bibliometrico;
  5. Valore della prima mediana;
  6. Valore della seconda mediana;
  7. Valore della terza mediana (questo campo è vuoto nel caso dell’area 12, per la quale sono definite solo due mediane).

Il formato CSV è universalmente supportato da tutti i programmi di elaborazione numerica e statistica, nonché dai fogli elettronici più diffuso quali Libreoffice Calc e Microsoft Excel.

Analisi generale

Al momento sono disponibili i dati di 25 settori distribuiti su 11
aree. Sono state presentate 7588 domande da parte di 6618 candidati;
pertanto, un numero cospicuo di candidati ha presentato domande per più fasce e/o più settori concorsuali diversi.

Il candidato che ha presentato il maggior numero di domande ne ha presentate 14; la tabella seguente mostra il numero C(d) di candidati che hanno presentato d domande distinte.

d1234567891011121314
C(d)577276404803002010001

È interessante osservare che fino ad ora nessun candidato abbia presentato un numero dispari maggiore di due di domande. 764
candidati hanno presentato due domande, 48 ne hanno presentate 4, 30
ne hanno presentate 6.

Quante domande sono state presentate su ciascun settore? Quanti candidati hanno presentato domanda su ciascun settore?

Per prima cosa ci chiediamo quante domande siano state presentate per ciascun settore concorsuale, e quanti candidati abbiano presentato domanda di abilitazione per ciascun settore concorsuale. È importante osservare che queste quantità non sono necessariamente identiche: ciascun candidato infatti poteva decidere di concorrere per entrambe le fasce; di conseguenza, il numero complessivo di domande presentate per ogni settore settore sarà
sempre maggiore o uguale al numero di candidati che hanno richiesto l’abilitazione per almeno una delle fasce di quel settore.

Il grafico seguente mostra il numero di domande presentate per ciascuno dei settori concorsuali. Per ogni settore vengono indicate separatamente il numero di domande per l’abilitazione a prima fascia e a seconda fascia. I settori sono ordinati in senso decrescente in base al numero totale di domande presentate.

Numero di domande per l'abilitazione, raggruppate per settori

Il grafico successivo mostra invece il numero di candidati che hanno presentato domanda per l’abilitazione su ciascun settore concorsuale. Distinguiamo tra coloro che hanno presentato domanda per la sola abilitazione a prima fascia, per la sola abilitazione a seconda fascia, e per entrambe le fasce. Dato che i candidati vengono distinti esclusivamente in base al nome e cognome (o meglio, al valore hash del nome e cognome), potrebbero essere presenti errori dovuti a casi di omonimia (oppure casi assai più improbabili in cui nomi diversi vengono associati allo stesso valore hash). I settori sono ordinati in senso decrescente in base al numero di candidati.

Numero di candidati per l'abilitazione, raggruppate per settori

Quanti candidati hanno ottenuto l’abilitazione?

I grafici seguenti mostrano la frazione dei candidati che hanno ottenuto l’abilitazione. Poiché i dati sono separati per fascia, uno stesso candidato idoneo a entrambe è (correttamente) conteggiato in entrambi i grafici. I settori concorsuali sono ordinati in senso decrescente in base alla percentuale di abilitati.

Percentuali di abilitati a prima fascia, per settore concorsuale

Percentuali di abilitati a seconda fascia, per settore concorsuale

Quali sono le percentuali di candidati che superano mediane?

Combinando gli indicatori bibliometrici dei singoli candidati con le mediane dei settori concorsuali, possiamo determinare le percentuali dei candidati che superano zero, una, due o tre mediane per ciascuno dei settori concorsuali.

Prima di proseguire dobbiamo precisare che cosa si intenda con “superare una mediana”. Salvo diversamente indicato, faremo sempre uso della definizione prevalente, in base alla quale un indicatore bibliometrico di valore ind supera la corrispondente mediana med se e solo se ind > med, cioè se il valore dell’indicatore è strettamente maggiore del valore della mediana.

I due grafici seguenti mostrano il risultato; dai grafici è esclusa l’area 12, per la quale sono definite due sole mediane. I settori concorsuali sono ordinati in senso decrescente in base alla percentuale di candidati che superano due o tre mediane.

Frazioni di candidati a prima fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Frazioni di candidati a seconda fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Quali sono le percentuali degli abilitati che superano mediane?

Possiamo ripetere l’analisi considerando i soli abilitati di ciascuna area, anziché tutti i candidati. Vogliamo quindi sapere, per ogni settore concorsuale, quali sono le frazioni di abilitati che superano 0, 1, 2 o 3 mediane.

I due grafici che seguono mostrano la risposta; i settori concorsuali sono ordinati in senso decrescente in base alla percentuale di abilitati che superano due oppure tre mediane. Al solito, È esclusa l’area 12, per la quale sono definite solo due mediane.

Grafico delle frazioni di abilitati a prima fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Grafico delle frazioni di abilitati a seconda fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Prima di trarre qualsiasi conclusione è necessario rimarcare il modo in cui abbiamo definito il concetto di “superamento delle mediane”: i candidati e gli abilitati che non superano una o più mediane potrebbero semplicemente avere i corrispondenti indicatori bibliometrici allo stesso valore o leggermente sotto la mediana. Il problema è particolarmente evidente nel caso di indicatori bibliometrici che assumono valori interi (es., numero di riviste in classe A).

A titolo di esempio, proviamo a ripetere il calcolo definendo in modo diverso (e non conforme con la normativa) il superamento della mediana. Dato un indicatore bibliometrico di valore val, diciamo che l’indicatore supera in modo lasco la mediana med se val > 0.95 × med. In altre parole, un indicatore supera in modo lasco la mediana se il suo valore supera il 95 per cento del valore della mediana. In tal modo un indicatore bibliometrico avente valore 9.6 supera in modo lasco una mediana avente valore 10.

Con la nuova definizione otteniamo i grafici seguenti.

Grafico delle frazioni di abilitati a prima fascia che superano zero, una, due o tre mediane in modo lasco; sono esclusi i dati dell'area 12

Grafico delle frazioni di abilitati a seconda fascia che superano zero, una, due o tre mediane in modo lasco; sono esclusi i dati dell'area 12

Come ci si aspetta, la definizione più “morbida” porta ad un generale innalzamento della percentuale di abilitati che superano due o tre mediane; inoltre, la nuova definizione rende nulle le frazioni di abilitati che superano zero mediane in alcuni settori concorsuali.

Rimanendo fedele ai miei propositi, lascio ai lettori la discussione di questo punto. Vorrei però offrire uno spunto di riflessione. Nelle cosiddette “scienze dure” è ben noto il concetto di “errore di misura”: tutte le misure, per quanto precise esse siano, sono sempre affette da errori. È ragionevole supporre che ciò sia vero anche per le stime delle mediane e degli indicatori bibliometrici dei candidati. Per alcuni settori, è ben noto che gli indicatori calcolati mediante ISI o Scopus forniscono un limite inferiore ai “veri” valori degli indicatori bibliometrici, in quanto la copertura delle banche dati commerciali è spesso limitata. In tale ottica, introdurre una tolleranza durante il confronto tra gli indicatori bibliometrici potrebbe avere un senso (…anche se questa storia un senso non ce l’ha, citando Vasco).

Quali sono le percentuali dei non abilitati che superano M mediane?

Esaminiamo ora la frazione di candidati non abilitati in ciascuna area e fascia che superano 0, 1, 2 o 3 mediane (assumendo la nozione originale di superamento stretto della mediana). I due grafici seguenti mostrano la risposta; i settori concorsuali sono ordinati in senso decrescente in base alla percentuale di non abilitati che superano due oppure tre mediane. L’area 12 non è inclusa.

Grafico delle frazioni di non abilitati a prima fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Grafico delle frazioni di non abilitati a seconda fascia che superano zero, una, due o tre mediane; sono esclusi i dati dell'area 12

Come è suddivisa la popolazione dei candidati?

I dati a disposizione consentono di partizionare la popolazione dei candidati di ciascun settore e di ciascuna fascia nei seguenti sottoinsiemi disgiunti:

  1. Coloro che hanno ottenuto l’abilitazione e superano almeno due mediane su tre;
  2. Coloro che hanno ottenuto l’abilitazione e NON superano almeno due mediane su tre;
  3. Coloro che NON hanno ottenuto l’abilitazione e superano almeno due mediane su tre;
  4. Coloro che NON hanno ottenuto l’abilitazione e NON superano almeno due mediane su tre;

La frazione di candidati in ciascuno di questi sottoinsiemi è illustrata nei grafici seguenti, in cui i settori sono ordinati in base alla percentuale di candidati abilitati (cioè alla somma delle frazioni di candidati delle classi 1 e 2).

Grafico delle frazioni di candidati a prima fascia che appartengono alle quattro classi ottenute combinando i predicati Abilitato/Non abilitato e supero almeno 2 mediane/non supero almeno due mediane

Grafico delle frazioni di candidati a seconda fascia che appartengono alle quattro classi ottenute combinando i predicati Abilitato/Non abilitato e supero almeno 2 mediane/non supero almeno due mediane

Ulteriori analisi

Informazioni estremamente interessanti si possono ottenere anche da analisi un po’ “fuori dagli schemi”. Ad esempio, dato che i testi di tutti i verbali delle valutazioni dei singoli candidati sono disponibili, è possibile analizzare automaticamente la similitudine tra i testi. Una analisi del genere puo’ essere utile per supportare o refutare una lamentela che si legge in molti commenti sparsi per la rete, secondo la quale i verbali delle valutazioni di molti settori concorsuali sembrano un po’ un copia e incolla l’uno dell’altro.

Per esaminare la questione in dettaglio è stato estratto il testo dai verbali PDF utilizzando il comando pdftotext, parte del software Xpdf; dal testo così ottenuto sono stati rimossi tutti i caratteri non alfanumerici e gli spazi, trasformando quindi il contenuto di ciascun verbale in una stringa di caratteri. Mediante un semplice programma scritto per l’occasione, sono state calcolate le distanze di Levenshtein tra tutte le coppie di verbali, normalizzando i risultati nell’intervallo [0,1]. Due stringhe hanno distanza 0 se e solo se coincidono; la distanza 1 si ottiene, ad esempio, quando una delle due include solo caratteri non presenti nell’altra. Giusto per avere un termine di paragone, la distanza di Levenshtein tra i primi venti versi della Divina Commedia e una parte di simile lunghezza tratta dalla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America risulta circa 0.81.

Prendendo come esempio i 413 verbali per l’abilitazione a seconda fascia nel settore 09/H1, è possibile costruire una matrice simmetrica di 413 × 413 elementi, in cui il valore dell’elemento (i, j) corrisponde alla distanza di Levenshtein tra il testo del verbale i-esimo e il testo del verbale j-esimo. Rappresentiamo il valore di ciascun elemento della matrice con un punto colorato con una tonalità di grigio proporzionale al valore (bianco = 0, nero = 1), ottenendo la figura seguente:

Distanza di Levenshtein tra tutte le coppie di verbali per il settore 09/H1, seconda fascia

Come si puo’ vedere, il colore predominante è un grigio piuttosto chiaro, sintomo che i testi risultano simili tra di loro in base alla metrica adottata. Possiamo esaminare in dettaglio la distribuzione delle 413 × 412 / 2 = 85078 distanze situate della parte triangolare superiore della matrice, che corrispondono alle distanze tra tutte le coppie di verbali, ottenendo il grafico seguente:

Istogramma delle distanze di Levenshtein tra tutte le coppie di verbali per il settore 09/H1, seconda fascia

La distanza media risulta di circa 0.15.

Ripetendo l’esperimento con i verbali di un altro settore, ad esempio il settore 08/A2 seconda fascia, si ottiene il seguente grafico e il corrispondente istogramma delle frequenze:

Distanza di Levenshtein tra tutte le coppie di verbali per il settore 09/H1, seconda fascia

Distanza di Levenshtein tra tutte le coppie di verbali per il settore 09/H1, seconda fascia

Dall’esame delle frequenze si nota come i testi dei verbali abbiano distanza di Levenshtein mediamente inferiore a 0.1; la distribuzione delle distanze evidenzia inoltre due picchi, il che potrebbe suggerire l’esistenza di due “cluster” di testi.

La distanza di Levenshtein è certamente una metrica molto grossolana, ma lo scopo di questo esempio è di segnalare le potenzialità derivanti dall’enorme massa di informazioni pubblicate sul sito del Ministero. Gli esperti in linguistica computazionale potranno certamente eseguire valutazioni molto più approfondite, basandosi magari sul contenuto semantico dei testi anziché sulla semplice sequenza dei caratteri che li compongono.

Conclusioni

Abbiamo illustrato alcune analisi preliminari dei primi risultati della prima tornata della Abilitazione Scientifica Nazionale 2012.

Pur con i limiti di una analisi non esaustiva, e considerando che gli atti fin qui pubblicati coprono solo una piccola parte di tutti i settori concorsuali, ritengo che quanto emerso fino ad ora consenta di evidenziare fenomeni interessanti che sicuramente dovranno essere oggetto di discussione. Nel frattempo, attendiamo fiduciosamente i dati relativi ai settori concorsuali mancanti; farò il possibile per tenere aggiornata la mia pagina Web per seguire gli sviluppi.

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34 Commenti

    • I dati che ho mostrato si basano solo sui settori per i quali gli atti sono gia’ stati pubblicati. Se i tre settori su cui ha presentato domanda hanno gia’ pubblicato gli atti, allora ho commesso qualche errore. Altrimenti dovremmo vedere che il valore C(3) diventera’ non nullo a pubblicazione avvenuta.

  1. Gran bel lavoro! Complimenti, molto utile per una verifica macro dei lavori delle commissioni molto rapido.

    Sarebbe interessante poterlo incrociare con il numero di domande fatte totale e quelle poi ritirate che può indicare quanto i criteri abbiano inciso sul ritiro stesso.

    Il dato non penso ci sia.

    Mentre per misurare esterni/interni al settore concorsuale si poterebbe vedere quanti hanno fatto domanda rispetto al numero totale del
    Settore concorsuale.

    Complimenti ancora!

    • I settori a cui ha fatto domanda hanno gia’ pubblicato gli atti? Se si’ allora c’e’ un problema con i miei dati, altrimenti bisogna aspettare aspettare la pubblicazione degli atti mancanti perche’ il dato sia visibile.

  2. Ottimo lavoro. Interessante soprattutto l’analisi dei testi. Non sono esparto quindinon so giudicarla scientificamente, ma mi “suona” per dare una forma numerica alla sensazione che i verbali sono tutti uguali.

    • Sono d’accordo, la distinzione tra strutturati e non sarebbe estremamente utile. Ho provato a farla (i risultati sono sulla mia pagina web) in modo estremamente approssimativo recuperando l’elenco dall’anagrafe dei docenti e ricercatori che si trova all’indirizzo http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php e incrociando i nominativi con quelli che compaiono nelle domande di abilitazione. Visti gli innumerevoli casi di omonimia che ho riscontrato, i risultati vanno presi con estrema cautela (se non addirittura con diffidenza).

    • Grazie Moreno. Dalle tabelle sembrerebbe emergere (a occhio, nel grosso dei dati) una discreta “polarizzazione” verso l’abilitazione degli strutturati in seconda fascia, rispetto ai “precarioti”. In certi settori, pero’, si parlerebbe di una “quasi-epurazione” (ad es. 08/B3, 09/F2). Secondo la mia personale opinione, deve aver anche pesato la maggiore didattica vantabile nei CV degli RTI.

  3. Dato che non è significativo riordinare ogni volta le tabelle secondo un parametro quantitativo (principalmente: il numero di abilitati), non sarebbe meglio mantenere un medesimo ordine in tutte le tabelle (direi, per codice area)? Così si può analizzare a colpo d’occhio l’operato di ogni commissione, e su entrambe le fascie. E a maggior ragione col crescere del numero di commissioni uscite.

  4. Interessanti le suddivisioni in classi a quattro colori, dove si colgono al volo le commissioni che si sono più attenute alle mediane (zone gialle e azzurre al minimo) e quelle che se ne sono fregate (zone gialle e azzurre abbondanti e circa equivalenti). Qui sarebbe utile applicare anche la classificazione con superamento / non-superamento “lasco” di mediane, oppure con la sub-partizione di giallo e azzurro in “supera due / supera tre mediane” e “non supera due / una mediana”

  5. Un lavoro molto interessante e che merita di essere approfondito per le potenzialità –
    Ad es. individuazione “automatica” di debolezze/mancanza di coerenza nei giudizi o tra giudizi singoli e collegiali … osservazioni, per ora manuali, che stanno popolando la pagina fb di roars –

  6. Grazie per il bel lavoro, che ero tentato di fare anch’io.
    Una nota: sulla similitudine dei verbali, sarebbe interessante (ma complicato) avere un confronto con i verbali dell’era precedente… che secondo me, almeno nel settore che conosco (ING-INF/05) erano ugualmente fatti con lo stampino, ma molto probabilmente meno analitici. Chi ha partecipato a commissioni di concorso dovrebbe avere presente.

  7. Sottolinierei anche un altro dato: di questo passo (ca. 30 settori pubblicati in 15 giorni) il MIUR finirà di pubblicare i risultati della ASN a metà febbraio, per le commissioni che hanno terminato i lavori entro i termini del 30 novembre 2013 (circa 150). Ne mancheranno poi una cinquantina che verosimilmente non saranno pubblicati prima di aprile…

  8. Secondo me, a parte il fatto che all’oggi i dati sono in percentuale minore del 20% del campione, non è possibille effettuare deduzioni più complesse. Le similitudini tra i testi dei verbali sono evidenti, ma ciò è dovuto al fatto che le commissioni hanno usato una sorta di semi-automatismo, predisponendo un modello nel redigere tutti i verbali. Un’analisi semantica e un algoritmo di information extraction sarebbe utile se i verbali fossero destrutturati e variegati, ma molti verbali sembrano fatti con lo stampino con frasi predisposte, quali: “la qualità delle pubblicazioni, valutata all’interno del panorama internazionale della ricerca, sulla base dell’originalità, del rigore metodologico e del carattere innovativo è limitata”, il cui valore aggiunto semantico è purtroppo poca cosa. L’unica cosa chiara è che i commissari, per pigrizia o mancanza di tempo, non hanno diversificato e approfondito le valutazioni; questo risultato non è per niente incoraggiante.

  9. Una domanda: secondo voi l’ordine di uscita dei risultati dei 150 settori già terminati, è totalmente casuale??
    O chi esce prima può bandire prima e quindi ha teoricamente più posti a disposizione? Sembrerebbe che i settori più “potenti” siano già usciti quasi tutti…

  10. Sui cosiddetti “potenti” mi sa che abbiamo armi spuntate. Lo straniero della 14D1 scrive il seguente giudizio di un rigo su uno dei fortunati abilitati: “La qualita’ adeguata certo e’ da notare che non presenta articoli pubblicati in rivista”. Roba da non credersi, se non fosse sul sito del Miur.

  11. Ottimo lavoro, e tuttavia c’è un problema di fondo, che temo infici larga parte delle analisi nel testo contenute: se si ignora a priori o non si considera che esistono settori bibliometrici e settori non bibliometrici non si rischia di sommare pere con pesche? A me sembra ovvio ci sia differenza se un settore bibliometrico abilita persone che non superano manco una mediana o se lo fa un settore non bibliometrico, mi sbaglio? Se sì, per favore me lo si dimostri. A me pare appena ragionevole che un settore non bibliometrico privilegi, ove necessario parametri di natura qualitativa e non meramente quantitativa. O no? A scanso di equivoci: io appartengo ad un settore non bibliometrico (11/A3) e sono stato abilitato per la I fascia, ragion per cui può ben darsi che il mio punto di vista sia tutto men che oggettivo :-) (epperò, firmandomi con nome e cognome reali, ci metto la faccia, pratica non proprio comune anche tra coloro che intervengono su Roars).

    • Concordo con la sua osservazione. Probabilmente un primo modo per presentare i dati in maniera più appropriata potrebbe essere quello di mostrare i settori concorsuali raggruppati per area, in modo che risulti più facile il confronto “a colpo d’occhio” con settori almeno della stessa area (ho gia’ aggiornato i grafici sulla mia pagina web). In prospettiva sarebbe molto interessante verificare o confutare dal punto di vista statistico l’ipotesi che il superamento delle mediane incida in modo diverso nei settori bibliometrici e non.

    • Ho provato a calcolare il coefficiente di correlazione tra l’esito dell’abilitazione e il numero di mediane superate. Per i settori bibliometrici risulta circa 0.5 (il valore massimo 1 indica correlazione positiva totale), mentre per i settori non bibliometrici (ad esclusione dell’area 12) risulta circa 0.38. I rispettivi intervalli di confidenza sono disgiunti, pertanto esiste in entrambi i casi una correlazione positiva tra il numero di mediane superate e l’esito favorevole dell’abilitazione, ma tale correlazione e’ piu’ bassa nei settori non bibliometrici rispetto a quelli bibliometrici. In altre parole, nei settori bibliometrici il superamento delle mediane sembra avere influito in misura minore sull’esito dell’abilitazione. Sara’ interessante vedere se questi dati verranno confermati anche dai settori non ancora pubblicati.

    • Dato che confrontiamo una variabile binaria (abilitato vs non abilitato) con un ordinale (0-1-2-3 mediane superate) ho qualche dubbio che il coefficiente di correlazione sia l’indice migliore. Sarebbe da stimare la probabilità di abilitazione in funzione del numero di mediane superate.

  12. Grazie per il lavoro! Da un’analsi assolutamente non sistematica che ho fatto, mi sembra di vedere che l’invariante principale del comportamento delle commissioni sia stata la risposta “corporativa”, intendendo con questo il rapporto tra la percentuale di abilitati provenienti dal SC a bando e quella di chi non vi proviene (strutturato o meno). C’è naturalmente un aspetto di coerenza rispetto alle declaratorie, ma frse non può spiegare tutto…

    • Esempio di quanto dice mz74:

      “La Commissione ha esaminato i titoli presentati ed ha svolto una valutazione analitica delle pubblicazioni, dopo aver accertato – per quanto possibile – il contributo individuale del candidato. La Commissione ha valutato i titoli ed i lavori allegati alla luce dei criteri deliberati. Il candidato presenta numerosi titoli di ottimo livello tra cui si segnala la partecipazione ai comitati editoriali di alcune riviste scientifiche ed il coordinamento di diversi progetti di ricerca.
      La produzione scientifica del candidato, che presenta n. 18 pubblicazioni allegate, è costituita prevalentemente da articoli in rivista e contributi in volumi in italiano ed in lingua inglese. La numerosità delle pubblicazioni è elevata. In generale, la pertinenza delle pubblicazioni con il settore disciplinare 13/A4 appare alla Commissione limitata essendo prevalentemente concentrata sui temi dell’economia agraria. Pur avendo il candidato alcune pubblicazioni degne di nota, quali la n. 3) e la 8) (elenco CV), queste non riguardano direttamente tematiche inerenti il settore 13/A4. Di particolare rilevanza per il settore 13/A4 appaiono, comunque, le pubblicazioni n. 1) e 24) (elenco CV). La diffusione internazionale delle
      pubblicazioni appare elevata. La qualità della collocazione editoriale delle pubblicazioni del candidato è elevata ma non risultano articoli pubblicati su riviste di fascia A.
      Come risulta dai giudizi individuali espressi dai Commissari, nonostante l’ottima qualificazione scientifica del candidato, la limitata attinenza con le tematiche relative al settore 13/A4 non consente alla Commissione di formulare all’unanimità o a maggioranza di 4 a 1, un giudizio di idoneità positivo per quanto riguarda il
      settore disciplinare 13/A4.”

      NB: la declaratoria 13/A4: ECONOMIA APPLICATA
      Il settore comprende l’attività scientifica e didattico–formativa nell’ambito di ricerca dello studio dell’economia dei settori produttivi e del territorio. Assumono particolare importanza, fra gli altri, campi d’indagine quali le
      configurazioni e la dinamica dei mercati, l’economia delle imprese e dell’innovazione, l’economia dei servizi, l’economia dei trasporti, dell’energia e, più in generale, dei settori regolamentati; l’economia e l’assetto dello spazio e del territorio, i processi di sviluppo e le politiche pubbliche connesse a questi campi.

      Mi chiedo: come fanno a dire che in quello che fa un qualunque economista agrario non c’è attinenza con questa definizione?

  13. Ed i risultati quando finisco di pubblicarli ? .. con le calende greche. Vergogna sul ministro .. sul ministero e su tutti quelli che si stanno occupando di questa cosa vergognosa… Un mese per mettere SI/NO… Siamo al ridicolo.

  14. le mie mediane pubblicate nel settore 11E3 sono sbagliate e sono stato eliminato per questom mentre all’atto della domanda avevo il semaforo verde. come funziona il ricorso? c’è un modo per verificare errori del calcolo delle mediane? ma chi ha fatto i calcoli? le commissioni o il Miur?

    • Stesso settore e stesso risultato. Ma dove hai visto il semaforo verde?. Un problema sembra essere l’età accademica. Secondo te e secondo chiunque abbia compreso meglio la questione, come e’stata calcolata e da chi?

    • L’età accademica dovrebbe essere stata calcolata in base alla lista degli articoli annessa alla domanda.

    • A me non hanno calcolato almeno un articolo del 2002 e 9 citazioni più recenti relative ad esso. Infatti non torna neppure il conto degli articoli. Questo è certo. Ma chi calcolava le mediane che appaiono accanto ai nostri nomi?

      Forse perchè quell’articolo da scopus appare e scompare dal mio userid (ma non da scopus!) ma comunque su iSI WoK c’è sempre stato. Sulla lista delle pubblicazioni che hanno inviato esiste quindi secondo me dovevano calcolarlo.
      Insomma è un mio prodotto e non è un problema mio se per i calcoli usano database incompleti su rivist di 10 anni fa.

      I vostri prodotti ci sono tutti?
      Che si fa e come si fa ricorso?

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