Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera della Società Italiana di Fisioterapia (S.I.F.) alla Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute in merito alla mappatura del personale della ricerca del Servizio Sanitario Nazionale.
Oggetto: Mappatura del personale di ricerca sanitaria – Descrizione delle figure professionali di ricerca negli IRCCS e negli IIZZSS
Gentile Direttore,
abbiamo letto con vivo interesse e curiosità i risultati dell’indagine conoscitiva relativa al personale di ricerca in ambito sanitario recentemente pubblicati dal Ministero (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4522&area=Ricerca%20sanitaria&menu=ssn), di cui condividiamo pienamente premesse ed intenzioni.
Il contributo all’attività di ricerca delle diverse professionalità non mediche è infatti notevolmente cresciuto nell’ultimo decennio, soprattutto per le figure all’interno del SSN che non hanno avuto finora largo accesso al ruolo Universitario di Professore (come avviene invece in molti Paesi esteri).
Tuttavia, in qualità di Società Scientifica non possiamo esimerci dall’esprimere le nostre perplessità sul modo in cui è stata descritta la figura del Fisioterapista all’interno del report.
In primo luogo è stato utilizzato un titolo – quello di “tecnico di laboratorio riabilitativo”(punto 40 del documento) – del tutto inesistente nel panorama legislativo. Il D.M. 14 Settembre 1994 n. 741 istituisce infatti la figura del FISIOTERAPISTA, definendolo come “l’operatore sanitario abilitato a svolgere in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita”.
Il ruolo del Fisioterapista nella produzione scientifica non si limita inoltre a quanto indicato nella “job description” (rilevazione dei parametri clinici, strumentali, o funzionali; somministrazione delle scale di misura; verifica della metodologia riabilitativa, attività educazionale), ma si estende anche: al disegno, conduzione, analisi, interpretazione dei risultati e stesura di articoli scientifici derivanti da studi clinici, epidemiologici o metodologici; alla pianificazione e conduzione di ricerche spontanee; alla cura delle relazioni con il Comitato Tecnico Scientifico e il Comitato Etico istituzionale; alla gestione di fondi di ricerca ministeriale; alla piena responsabilità con partecipazione alla programmazione e organizzazione del lavoro nell’ambito della struttura in cui opera; allo sviluppo, aggiornamento e stesura di metodiche riabilitative e fisioterapiche.
Tutto ciò è facilmente desumibile dall’analisi dei curriculum vitae presenti nel database del CINECA e dell’attività scientifica prodotta dai Fisioterapisti Italiani. I risultati di un recente studio basato sui dati presenti in Scopus (non ancora pubblicato, con stime al ribasso) mostrano come ad oggi ci siano almeno 360 Fisioterapisti dipendenti del SSN autori di una o più pubblicazione (media = 5), con un H-index medio per autore superiore a 2 ed un numero cumulativo di citazioni superiore a 19000. Molto spesso inoltre la posizione assunta nelle pubblicazioni è quella di primo, secondo autore, o di principal investigator. Una trentina di colleghi supera infine tutte e 3 le soglie dei parametri bibliometrici fissati dall’ANVUR per l’attribuzione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale nel settore concorsuale 06/N1, all’interno del quale si colloca il settore scientifico-disciplinare MED/48 per il 2016 (paradossalmente sono addirittura il doppio quelli che soddisfano i valori soglia richiesti per ottenere l’ASN nel settore concorsuale 06/F4 destinato ai medici specialisti in Ortopedia o in Medicina Fisica e Riabilitativa). Una quota maggioritaria di Fisioterapisti autori di pubblicazioni scientifiche lavorano presso Aziende Sanitarie non IRCCS [Paci, Plebani, 2013].
Il titolo abilitante all’esercizio della professione sanitaria di Fisioterapista per norma è
esclusivamente la Laurea Triennale (I Livello) in Fisioterapia, (ai sensi del D.M. 509/99 modificato dal D.M. 270/2004). Non trova quindi alcun fondamento normativo la dicitura utilizzata nei Requisiti di accesso di “Laurea Triennale in tecnico di laboratorio biomedico” (figura già descritta al punto 32 del documento stesso).
La Laurea Triennale dà inoltre l’accesso non solo ai Master Universitari di I livello – come indicato nella colonna dei titoli preferenziali – ma anche alla Laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie – LM/SNT2, che a sua volta consente l’accesso ai Master di II livello e al Dottorato di Ricerca (Legge 251/2000, D.M. 270/2004, Legge 43/2006). Riteniamo che queste siano informazioni rilevanti da inserire nel documento, utili ad inquadrare correttamente la nostra figura professionale. I Fisioterapisti in possesso di un PhD o iscritti ad un corso di dottorato che attualmente lavorano alle dipendenze del SSN italiano sono circa 15-20.
Alla luce di quanto fin qui esposto chiediamo a questo Ufficio di aggiornare il report, adeguando la terminologia utilizzata e le informazioni contenute alla legislazione vigente ed al ruolo effettivamente svolto dai Fisioterapisti. Ci rendiamo inoltre disponibili ad un eventuale incontro, utile ad illustrare nel dettaglio l’attività scientifica svolta dai Fisioterapisti all’interno del SSN.
Cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti
Dott. Matteo Paci