E’ stato pubblicato il bando ‘Sir – Scientific Independence of young Researchers’. Il Sir succede ai precedenti bandi denominati Firb.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa del MIUR del 23,1,2014.

Sostenere i giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera, attraverso il finanziamento di un programma di ricerca indipendente. E’ lo scopo del nuovo bando del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ‘Sir – Scientific Independence of young Researchers’, destinato agli studiosi under 40, che allinea per la prima volta la procedura di selezione dei progetti a quella dell’Erc, European Research Council. Una novità voluta dal Ministro Maria Chiara Carrozza. Il bando, pubblicato sul sito del Miur (http://sir.miur.it/) stanzia oltre 47 milioni di euro a favore dei giovani cervelli. I singoli progetti dovranno essere presentati entro il 13 marzo 2014. La procedura di selezione, affidata ad esperti di settore internazionali, si concluderà entro il 2014. Il bando si inserisce nell’ambito delle iniziative che il Miur intende mettere in campo per fare del 2014 l’anno del ricercatore. Il Miur sta anche lavorando ad un bando per ricercatori senior.

Il bando
Il bando Sir prevede il finanziamento di progetti svolti da gruppi di ricerca indipendenti e di elevata qualità scientifica sotto il coordinamento di un Principal Investigator (PI), italiano o straniero, residente in Italia o all’estero, anche lui under 40, che deve aver conseguito il suo primo dottorato (o la specializzazione di area medica, in assenza del dottorato) non prima di 6 anni rispetto alla data del bando e deve aver già prodotto almeno una pubblicazione senza la partecipazione del relatore della tesi di dottorato alla data del bando. La costituzione del gruppo di ricerca è flessibile: i ricercatori possono provenire dalla stessa organizzazione ospite, da organizzazioni diverse o può essere prevista anche la sola presenza del PI. L’alta qualità scientifica dei progetti sarà il criterio di valutazione insieme alla qualità del PI.  Gli ambiti scientifici di riferimento sono gli stessi determinati dall’Erc: Scienze della vita, Scienze fisiche e ingegneria, Scienze umanistiche e sociali. Saranno favoriti i progetti di natura interdisciplinare, quelli pionieristici o che introducono approcci innovativi o invenzioni scientifiche. La modulistica per la partecipazione sarà pubblicata sia in italiano che in inglese. Mentre la procedura si svolgerà interamente in lingua inglese.

Le linee guida del Sir
Un supporto finanziario adeguato, in grado di attrarre i migliori ricercatori. L’attrattività del finanziamento anche  per l’istituzione ospitante, che avrà  un incentivo del 10% del costo del progetto nel caso in cui il PI non sia già un suo dipendente a tempo indeterminato. La garanzia dell’indipendenza del PI, fornita dall’istituzione ospitante,  sia dal punto di vista scientifico (offerta di un ambiente di ricerca idoneo per realizzare autonomamente il progetto) sia dal punto di vista amministrativo (autonoma gestione del finanziamento). Sono alcune delle linee guida che rendono il bando Sir particolarmente innovativo.

Le scadenze
I progetti possono avere il costo massimo di 1 milione di euro per un periodo massimo di tre anni. Alle Scienze della vita va il 40% dello stanziamento, alle Scienze fisiche e ingegneria il 40%,  alle Scienze umanistiche e sociali il 20%. Il finanziamento viene assegnato all’organizzazione ospite che deve garantire le condizioni adeguate affinché il coordinatore, il PI, possa dirigere in autonomia la ricerca. A valutare i progetti saranno Comitati di selezione designati dal Comitato nazionale dei garanti della ricerca (Cngr) sulla base di una rosa di nominativi proposti dal consiglio scientifico dell’Erc. I progetti vanno presentati entro il 13 marzo. Entro la fine del 2014 la conclusione della selezione. Ciascun PI dovrà garantire l’accesso aperto (gratuito on line per qualunque utente) a tutti i risultati ottenuti nell’ambito del progetto.

 

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38 Commenti

  1. Bando per i giovani ricercatori tra i 33 anni(24+3+6) e i 40 anni? E per i medici specializzati tra i 36/38 (25/26+5/6+6) e i 40 anni? Ma chi è quel genio che ha introdotto i 6 anni post PhD o specializzazione medica, considerando che sarà pubblicato un bando per ricercatori senior?
    Esiste qualcuno “pensante” al MIUR?
    I parametri per i FIRB non erano questi, e questi progetti, a quanto risulta, dovrebbero sostituire i FIRB, naturamene con grande gioia per i trentenni che aspettavano i nuovi bandi e che sono troppo giovani per i SIR.

    • credo, anzi sono sicuro, che i 6 anni siano da intendersi come limite massimo dalla data di conseguimento del dottorato, cosi come c’erano limitazioni analoghe per i PRIN e per i FIRB. Difatti, in caso di congedi, maternità, malattia, il tempo può essere allungato fino a 9 anni.

      ciononostante mi sembra che una semplice soglia anagrafica sarebbe stata migliore. io ad esempio mi sono laureato a 24 anni, a 27 ho finito il dottorato, ora a 35 anni non posso partecipare a questo bando. se invece non fossi riuscito a vincere un concorso di dottorato subito, ora sarei in tempo.
      ho partecipato al PRIN come RTI ma li per la mia fascia c’erano 1.5M€. mi sembra che tutto quello che faccia questo ministro non tenga conto della realtà delle università italiane, come se lei non ne fosse al corrente e che ignori o penalizzi volutamente i RTI, che adesso come adesso tengono in piedi l’università italiana sia per la ricerca che per la didattica (in teoria non dovuta).
      anche per la maggior parte degli RTD, che hanno un’età accademica media abbastanza elevata, questo bando potrebbe essere off-limit.

      va bene finanziare i “giovani”, e anche io vorrei essere considerato ancora “giovane”, ma senza una politica di reclutamento diversa, tutte le misure rischiano di diventare inutili, o forse faremo espatriare i cervelli dopo il bando SIR, cosi la bilancia commerciale peggiorerà ancora.
      ed intanto dopo più di 3 anni dalla riforma Gelmini, ancora non è partita neanche la prima tornata di abilitazioni.

    • “ancora non è partita neanche la prima tornata di abilitazioni.”
      ___________________
      Per essere partita è partita. Piuttosto, non è ancora arrivata a destinazione per tutte le commissioni.

    • I 6 anni sono al massimo dal dottorato, non al minimo. Quindi, semmai, il range di eta’ teorico e’ fra i 25 (22+3) e i 39 anni, nel caso delle lauree quadriennali. Il bando senior copre chi ha il dottorato da piu’ di 6 anni. Sono come gli ERC starting grants.

    • 6 anni sono il limite massimo, quindi e’ coerente.
      Oltretutto 6 anni e’ simile allo spartiacque che l’ERC mette per gli starting grants.

    • rispondo al Prof. De Nicolao innanzitutto ringraziandolo, e con lui tutta la redazione di roars, per il lavoro di diffusione delle notizie.
      il mio lapsus “non è partita l’abilitazione” è riferito agli effetti e conseguenze della abilitazione (Piano straordinario) che non sono difatto partiti.
      leggendo poi l’articolo sugli interventi in autotutela si concretizza sempre di più l’immagine di un omino con la candela che una volta a settimana esamina rinchiuso in qualche seminterrato in via trastevere qualche verbale e li carica sul sito. ma è possibile che una procedura cosi “importante” (pur esistendo tutti i dubbi del caso sul merito) sia gestita cosi poco seriamente dal ministero. e che il ministro non si pronunci mai sull’argomento? certo ritrovarsi cosi dopo 2 ministri espressione dell’università non da neanche credito nell’opinione pubblica ahimè ad una giusta e quantomai necessaria protesta sull’indirizzo che stanno imponendo all’università italiana (ricordiamo il seminario alla Bocconi alla presenza del Ministro).
      Senza risorse non si potrà continuare a fare nè buona ricerca, nè buona didattica, finora la tenuta ha del miracoloso. un ministro dell’istruzione perdipiù accademico dovrebbe dalla mattina alla sera proporre soluzioni (spending review del ministero e non solo) per ridare risorse alla ricerca e alla scuola a tutti i livelli. purtroppo non mi pare, pur considerando la buona notizia delle risorse del bando SIR. anche se pure questo bando va nella direzione di ridimensionare il sistema universitario nel suo complesso e accentrare tutto in poche sedi

  2. The devil is in the details.

    A differenza degli ERC “Starting” o dei vari “Young Investigator” USA, qui pare che “il gruppo” faccia sempre da sfondo e, soprattutto, il finanziamento va all’Istituzione e non al ricercatore.

  3. Il Miur sta anche lavorando ad un bando per ricercatori senior.
    ——————————————–
    Ci siamo anche noi strutturati di 50 anni? Non ho nulla contro i giovani ricercatori, anzi ben vengano buone iniziative a loro favore, ma queste apparentemente fatte sottraendo risorse al sistema non hanno senso. Con l’ultimo bando PRIN, come aveva fatto notare Paolo Rossi, c’era una lista di progetti idonei per 300 milioni di euro dei quali solo poco più del 10 per cento è stato finanziato.
    Il sistema è in grande sofferenza.

  4. Segnalo che nell’articolo c’e’ un errore, in realtà il bando recita (articolo 1.2): “che abbia conseguito il dottorato di ricerca (o la specializzazione di area medica, in assenza di dottorato) da NON PIU’ di sei anni”.

    Quindi si tratta in effetti di un bando per “giovani” ricercatori precari.

    Piuttosto io sono critico sul fatto che ogni anno cambino le regole.

  5. Decreto Direttoriale 23 gennaio 2014 n. 197, art. 2, comma 1
    “Il PI deve avere conseguito il suo primo dottorato di ricerca (o specializzazione di area medica, in assenza di dottorato) non prima di 6 anni rispetto alla data del presente bando, e non deve avere già compiuto 40 anni alla data del presente bando.”

    A me pare che il bando dica chiaramente “non prima”, dunque devi aver conseguito il dottorato da oltre 6 anni ed essere comunque sotto i 40, vale a dire uno che ha preso il dottorato abbastanza presto (entro i 33/34 ad occhio e croce). Se avessero voluto dire il contrario avrebbero dovuto scrivere “non oltre” i 6 anni.
    A meno che non si tratti di una grossolana svista. Effettivamente la sequenza logica dei commi successivi induce in inganno. Se avessero inserito il 3 comma, al posto del 2 comma ci sarebbero stati forse meno problemi interpretativi.
    Forse sarebbe il caso di chiedere un esplicito chiarimento al MIUR

    • Scusate, ma l’italiano? Non prima di sei anni significa, minore di sei anni, non mi sembra cosi’ difficile!
      Se io avessi ottenuto il dottorato 7 anni fa sarebbe PRIMA di 6 anni, quindi sono escluso (PRIMA != NON PRIMA). Se invece ho ottenuto il dottorato 5 anni fa sarebbe DOPO (== NON PRIMA) di 6 anni.

  6. Scusate per la mia pessima interpretazione di quanto scritto nel bando, 6 è giustamente da intendersi come limite massimo. Sono stato indotto in errore dai limiti minimi che erano presenti nei precedenti bandi FIRB o Futuro in ricerca dove giustamente si diceva “da almeno”:
    http://attiministeriali.miur.it/anno-2012/gennaio/dd-12012012.aspx
    Articolo 2
    Requisiti di ammissione

    1. Il programma “Futuro in Ricerca 2012” è rivolto:

    a) Linea d’intervento 1: a dottori di ricerca italiani o comunitari, non assunti a tempo indeterminato presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, che non abbiano già compiuto il 33° anno di età alla data di scadenza del presente bando, e che, alla stessa data, abbiano conseguito il dottorato di ricerca da almeno 2 anni;

    b) Linea d’intervento 2: a dottori di ricerca italiani o comunitari, non assunti a tempo indeterminato presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, che non abbiano già compiuto il 36° anno di età alla data di scadenza del presente bando, e che, alla stessa data, abbiano conseguito il dottorato di ricerca da almeno 4 anni.

    Non esistono nel bando Sir minimi, quindi forse è un vero bando per giovani ricercatori, anche se qualche paletto è stato introdotto: “deve aver già prodotto almeno una pubblicazione senza la partecipazione del relatore della tesi di dottorato alla data del bando”.
    Vedremo come sarà strutturato il bando per ricercatori senior, sperando che non verranno introdotti limiti che pregiudicheranno la possibilità di partecipazione ai “precari storici” (non per mancanza di meriti) delle università.

    • Vedremo come sarà strutturato il bando per ricercatori senior, sperando che non verranno introdotti limiti che pregiudicheranno la possibilità di partecipazione ai “precari storici” (non per mancanza di meriti) delle università.
      —————————————-
      Ma perchè il MIUR dovrebbe fare solo bandi per precari? E’ illogico e probabilmente contrario alla carta europea del ricercatore. A questo punto per controbilanciare ci dovrà essere un bando aperto a tutti, strutturati inclusi, senza limiti di età.

  7. “Averlo conseguito non prima di 6 anni rispetto alla data X”
    significa che la data Y in cui lo si e’ conseguito non deve verificare la disuguaglianza X-Y>6. Cioe’ deve verificare la disuguaglianza X-Y < 6 o l'uguaglianza X-Y=6 (in tal caso pero' vanno controllati giorno e mese), cioe' "Averlo conseguito da non piu' di 6 anni".

    Speriamo questo fughi ulteriori dubbi.

    • Sicuramente la tua interpretazione è quella corretta, ma il modo in cui è scritto lascia molto a desiderare. Era tanto difficile scrivere “deve essere in possesso del titolo di dottore di ricerca da non più di 6 anni alla data del presente bando”?

      Ecco come hanno scritto il bando:

      “Il candidato deve aver conseguito il dottorato non prima di sei anni rispetto alla data del presente bando”

      Ed ecco come è espresso lo stesso concetto nel bando per l’ERC starting grant:

      “La possibilità di presentare domanda è riservata a coloro che hanno conseguito il dottorato di ricerca da almeno 2 e non più di 12 anni”

      Quale dei due secondo voi è più chiaro?

      E’ evidente poi perchè si rendono spesso necessarie circolari interpretative, circolari interpretative delle circolari interpretative, etc.

    • Le due formulazioni sono equivalenti (al netto del fatto che il ministero specifica che si fa riferimento al PRIMO dottorato conseguito) ed hanno lo stesso grado di complessita’ (una negazione semplice ciascuna). Immagino ognuno possa preferire l’una o l’altra formulazione. Non mi sembra che il solo fatto che “tradizionalmente” simili criteri recitino “da non piu’ di X anni” sia sufficiente a preferire questa dicitura a “non prima di X anni”.

    • Scusate se insisto, ma a me “conseguito non prima di X anni dalla data Y” non sembra proprio corretto, nè dal punto di vista dell’analisi logica, nè come italiano.

      “Non prima del 19xx” ha senso, “non prima di X anni da” non lo ha. Poi tutti capiamo cosa volevano dire, ma da chi scrive delle leggi sarebbe auspicabile almeno una buona padronanza della lingua italiana.

  8. la soglia massima di eta’ del Sir non sembra legale, e’ in aperto contrasto con la Carta europea dei ricercatori, in cui si afferma chiaramente che non si possono discriminare i ricercatori in base all’eta’

    mi pare infatti che gli ERC starting grants abbiano un vincolo sulla distanza dal Ph.D., ma non sull’eta’,
    quindi in questo senso sarebbero molto diversi

    perche’ il ministero disattende la Carta europea dei ricercatori? senza nessuna conseguenza? non credo sia la prima volta

    si sta semplicemente continuando la politica che ha bruciato una generazione intera di ricercatori precari,
    con la sostanziale connivenza delle istituzioni accademiche e di moltissimi accademici: il risultato sara’ sempre piu’ devastante

    Marco Vianello
    associato di analisi numerica
    Universita’ di Padova

    • Erano presenti limiti di età già nel FIRB “Futuro in ricerca”.

      Sarebbe sufficiente, accanto a bandi riservati ai giovani, prevedere anche dei finanziamenti per ricercatori senior.

      A parole, il MIUR dice che stanno preparando bandi senior. Ma naturalmente la loro credibilità è quella che è.

    • in effetti anche i limiti di eta’ nei FIRB erano illegali in base alla Carta europea dei ricercatori, come lo sono bandi europei che abbiano vincoli di eta’

      non sono d’accordo sul fatto che basti mettere dei bandi senior, i bandi non devono semplicemente avere vincoli sull’eta’, le situazioni e le storie personali sono molteplici, dovrebbe contare solo la qualita’ della proposta, in effetti questo e’ il senso nella Carta europea dei ricercatori

      all’Universita’ di Padova hanno dovuto eliminare addirittura il vincolo sulla distanza dal dottorato per gli assegni di ricerca dopo un ricorso collettivo al TAR

      in effetti, anche quel tipo di vincolo maschera una discriminazione sostanziale sull’eta’

      figuriamoci la distanza dal PRIMO dottorato che appare adesso nel Sir, messa apposta sempre per introdurre un ulteriore vincolo di eta’ mascherato

      se la carta europea dei ricercatori ha un senso, e chiaramente dovrebbe averlo tanto e’ vero che e’ stata firmata in pompa magna da rettori e istituzioni varie, tutti questi vincoli non sono corretti

      meno che mai un vincolo esplicito sull’eta’

      Marco Vianello

    • La distanza dal primo dottorato appare anche negli ERC. Vuoi dire che gli ERC non rispettano la carta europea dei ricercatori?

      E’ ragionevole prevedere bandi distinti per giovani e per senior: in un caso si tratta di avviare persone alla ricerca, in un altro di premiare scienziati di alto profilo già riconosciuto a livello internazionale.

      Qui il problema è che i bandi senior per il momento non ci sono.

  9. In ogni caso, quel limite di età potevano non metterlo. Il limite dal dottorato di sei anni avrebbe già tagliato fuori gran parte degli over 40 (quasi tutti quelli che conosco hanno finito il dottorato a 27-30 anni, poi naturalmente ci sono le eccezioni).

  10. Segnalo la seguente interrogazione appena presentata alla Camera.

    MALPEZZI, ROTTA, MADIA e DECARO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
    il programma Futuro in ricerca (FIRB) di base rappresenta il principale canale di finanziamento dei giovani ricercatori non strutturati all’interno del sistema universitario italiano che, come noto, è poco rinnovato nell’accesso dei giovani ai ruoli dell’insegnamento e della ricerca e spesso oggetto di forti polemiche sulle modalità di reclutamento;
    lo stanziamento FIRB per il programma 2010 è stato pari a 50 milioni, mentre il bando 2013 ha visto lo stanziamento di 30 milioni e 440.000 euro;
    il finanziamento dei giovani ricercatori under 40 avviene attraverso un meccanismo fortemente competitivo strutturato su più livelli d’esame, con la presenza di commissari d’esame non italiani;
    i vincitori, inquadrati come ricercatori a tempo determinato, sono responsabili di unità di ricerca spesso articolate in più atenei nonché responsabili scientifici per i finanziamenti;
    risulta agli interroganti che, pur avendo non solo emesso il nuovo bando ma concluso i lavori per l’attribuzione dei vincitori del concorso 2013, il Ministero non abbia ancora versato completamente il finanziamento dovuto ai programmi vincitori del bando 2010;
    per fare un esempio basti solo considerare che il progetto con capofila Sapienza università di Roma intitolato L’Europa di Versailles (1919-1939). I nuovi equilibri europei tra le due guerre nelle fonti dell’Archivio dell’Ufficio storico dello Stato maggiore esercito, finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per 271.000 euro (in collaborazione con l’università di Teramo) ha ricevuto finora circa 81.000 euro e l’erogazione del finanziamento residuo (189.000 euro) è in ritardo di 13 mesi;
    nella stessa università il progetto intitolato Biochimica e biologia molecolare delle vie di segnalazione del di-gmp ciclico e del quorum sensing in pseudomonas aeruginosa finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per 453.000 euro (in collaborazione con l’università di Roma Tre) ha ricevuto finora solo 83.000 euro e l’erogazione del finanziamento residuo (370.000) è in ritardo di 13 mesi;
    all’università di Bari il progetto intitolato Spazi sacri e percorsi identitari. Testi di fondazione, iconografia, culto e tradizioni nei santuari cristiani italiani fra Tarda antichità e Medioevo è stato finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per 300.131 mentre l’erogazione finora ricevuta si attesta sui 90.039;
    nella medesima situazione si trovano decine di altri progetti in ogni settore scientifico disciplinare; l’interruzione dell’erogazione del finanziamento ha interrotto le ricerche e messo in difficoltà le amministrazioni, i docenti collaboratori delle unità e i giovani ricercatori capofila delle ricerche –:
    se il Ministro interrogato non ritenga opportuno provvedere alla liquidazione del finanziamento concesso con il bando 2010 prima di dare attuazione al decreto del 14 novembre 2013 di ammissione al finanziamento per i vincitori 2013;
    quanta sia la percentuale di erogazione a favore dei progetti vincitori del bando 2010 e quando il Ministero intenda ottemperare versando quanto dovuto alle unità di ricerca FIRB. (5-01984)

  11. Questo bando SIR, che ho letto con attenzione oggi, rappresenta la realizzazione dell’idea – anticipata più volte sia dal PD in campagna elettorale, sia dal Ministro Carrozza (ad esempio in questa intervista dell’estate scorsa: http://tinyurl.com/o7pcxkk ) – di “sganciare” il reclutamento iniziale dei giovani dalle logiche di appartenenza geografiche e/o di scuola. Il giovane ricercatore non strutturato presenta un progetto e, se finanziato, si “appoggia” per la realizzazione dello stesso a un’istituzione universitaria, che lo assume come RTD. Rispetto a quanto a suo tempo anticipato, però, c’è una differenza rilevante: il ricercatore deve trovare un ente ospitante PRIMA della domanda, e non dopo aver ottenuto il finanziamento. Questo secondo me depotenzia il concetto base dell’operazione, consistente nel finanziare un ricercatore che, poi, sceglie autonomamente da quale Ateneo farsi assumere portando “in dote” il finanziamento ottenuto, che si presume ben superiore ai costi della sua assunzione; nella maggior parte dei casi, inevitabilmente i proponenti dei progetti si appoggeranno all’Università in cui già lavorano come precari e dove magari hanno conseguito il dottorato, e questo non è bene. Comunque l’idea di base – l’indipendenza del giovare ricercatore, che propone autonomamente e poi guida personalmente una ricerca, in totale ed effettiva autonomia (basta guardare alla “leggerezza” della rendicontazione, una novità assoluta) – è davvero nuova per l’Italia, e mi pare molto buona. In prima applicazione, a me sembra che la soglia dei 40 anni sia accettabile (ma poteva tranquillamente essere più bassa), mentre il requisito dei 6 anni max dal dottorato è davvero un po’ troppo “stretto” per gli attuali precari; come ha notato qualcuno qui sopra, si puniscono coloro che hanno conseguito il dottorato all’età giusta, ossia prima dei 30. Un 35enne che si sia addottorato da 7 anni resta escluso, e questo è paradossale.

    • Per quanto riguarda le preoccupazioni sui tempi infiniti di erogazione del finanziamento, che l’interrogazione parlamentare riportata da Banfi qui sopra sottolinea, anche qui mi pare ci sia una novità importante: è previsto infatti che l’intero finanziamento sia erogato, in un’unica soluzione, prima dell’inizio del periodo di ricerca.

    • Un 35enne che si sia addottorato da 7 anni resta escluso, e questo è paradossale.

      Eccomi.
      E’ ancor peggio constatare di essere adatto a partecipare al bando ERC Starting in cui il limite sono 7 anni dal PhD (ma di avere poche chance) e non al bando del MIUR che dichiara di ispirarsi agli ERC!

  12. Indirettamente collegato al Bando SIR, ma direttamente collegato alle “politiche” MIUR e ANVUR sul dottorato e formazione dei giovani ricercatori segnalo due recenti documenti disponibili nei rispettivi siti:
    Relazione finale commissione di studio sul Dottorato istituita dal Ministro Maria Chiara Carrozza
    http://www.istruzione.it/allegati/2014/Relazione_finale_Commissione_dottorato.pdf
    Versione preliminare accreditamento corsi di dottorato approvata dal consiglio direttivo dell’ANVUR
    http://www.anvur.org/attachments/article/455/accreditamento%20corsi%20di%20dottorato.pdf
    Buona lettura

  13. La mia personale opinione sul bando SIR; molti si lamentano – non senza ragione – dei limiti di età. Tuttavia, vista l’estrema scarsità di risorse, non è sbagliato riservare i pochi fondi disponibili ai più giovani, che rischiano di essere anche i più penalizzati in questo contesto. Inoltre, è urgente intervenire per trattenere almeno qualche “giovane” nel sistema della ricerca, che diversamente è destinato a inaridirsi sempre di più. E per farlo, una soglia deve pur essere inserita. Si dirà che il Ministero avrebbe dovuto trovare maggiori fondi; su questo punto vorrei che si riflettesse. Qualsiasi politica di formazione e ricerca è destinata a essere parzialmente o totalmente inefficace in assenza di finanziamenti adeguati. Ora, nell’ultimo decennio (se non da prima), il rubinetto dei finanziamenti al sistema è sempre stato saldamente nelle mani del MEF. Peraltro, sia il MEF che Bankitalia (da cui provengono diversi dirigenti che hanno avuto un ruolo non secondario nel sistema della formazione e della ricerca – da ANVUR a INVALSI) hanno mostrato negli ultimi anni un completo disinteresse verso politiche espansive in questi settori, se non un chiaro orientamento verso il ridimensionamento.
    Ciò significa che in molti casi le “politiche MIUR” non sono “politiche MIUR” ma “politiche MEF”. Il bersaglio giusto delle critiche per la sparizione dei PRIN è verosimilmente quest’ultimo.

    • Caro Antonio, concordo con te: salvo che, mentre trovo la soglia dei 40 anni più che ragionevole, non mi pare lo sia quella dei 6 anni dal dottorato. Il caso, ricordato sopra, di un Phd 35enne addottoratosi a 28 anni che non può presentare domanda, mentre può farlo un 40enne addottoratosi a 34 anni, secondo me grida vendetta.

  14. Una semplice domanda.
    Qualcuno saprebbe dirmi con certezza se: qualora il progetto di ricerca fosse approvato ed il finanziamento stanziato al PI per 3 anni questo possa in qualsiasi momento sciogliere il contratto per partecipare ad un altro concorso ad esempio quello per RTD?
    In altre parole si è vincolati per i tre anni o si può interrompere qualora si vincesse il concorso per RTD? (visto che mi sembra plausibile che i due incarichi siano comunque incompatibili).
    Grazie

    • La cosa consigliabile, per un non strutturato, secondo me è proprio firmare un contratto da RTD con la struttura ospitante in caso di successo nel bando; anzi, anche stando alle parole del Ministro, mi pare sia proprio questo il senso del bando SIR. Andrebbe dunque verificata preliminarmente la disponibilità della struttura a firmare quel tipo di contratto.

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