Segnaliamo un commento di Gian Antonio Stella sulla nomina di Giuseppe Novelli (Rettore di Roma Tor Vergata ed ex consigliere dell’Anvur) nel Consiglio Superiore di Sanità, il «massimo organo di consulenza tecnico scientifico» del dicastero guidato da Beatrice Lorenzin:
Credo che ci troviamo di fronte ad un caso di accanimento giudiziario. Risale al 7 novembre scorso la notizia “Tor Vergata, un’altra inchiesta sul rettore Novelli, … ora risponde di abuso a Chieti. Salta l’incontro con Cantone”. Da notare il sospetto tempismo con cui la notizia era stata data dal Fatto Quotidiano il giorno prima di un convegno all’interno del master anti-corruzione in cui “ci sarebbero dovuti essere i saluti istituzionali con Cantone e Novelli. Ma nessuno dei due ci andrà”.
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https://www.cnr.it/rassegnastampa/17-11/171107/798LD0.tif
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Un sincero applauso alla Ministra Lorenzin che non si è lasciata influenzare da richieste di rinvio a giudizio, registrazioni audio diffuse sui giornali e nemmeno dalle ulteriori indiscrezioni da Chieti. La parte più sana dell’opinione pubblica capisce benissimo che sarebbe stato pretestuoso lasciare che si chiarissero le cose prima di nominare il Rettore di Tor Vergata nel Consiglio superiore di Sanità. Dobbiamo imparare a distinguere cosa è importante e cosa non lo è. Che sarà mai un po’ di copia-incolla nelle linee programmatiche presentate in sede di selezione dei candidati a guidare l’agenzia di valutazione? E che sarà mai una richiesta di rinvio a giudizio per tentata concussione e istigazione alla corruzione?
A volte penso a quanto più liberi e più informati ci sentiremmo se non ci fossero quotidiani come il Fatto Quotidiano e giornalisti come Gian Antonio Stella che si accaniscono pretestuosamente verso chi, in fin dei conti, rappresenta la parte migliore di questo paese.
E che sa parlare con tanta appropriatezza, in italiano e non in inglese.
Mi viene in mente un’immagine, sicuramente ripresa, plagiata, non so da dove, in cui individui/e vivono e agiscono arroccati in una fortezza, nominati/e e dotati/e di potere da parte di chi vive ancor più in alto, nei torrioni, e infonde coraggio, sostegno e altro potere ancora ai suoi vassalli, perché se questi soccombessero sotto gli attacchi dei critici sconsiderati e senza senso di responsabilità, crollerebbero pure loro, e da un’altezza ancor maggiore.
A me fa ricordare Zardoz, un film che vidi da bambino e mi impressionò così tanto che ogni tanto tuttora me lo sogno pure la notte.
A me invece fa pensare tanto ad un’altra nomina…
http://lepersoneeladignita.corriere.it/2017/12/27/dalla-diaz-alla-dia-quella-nomina-inopportuna/
Citando de Nicolao, ci sentiremmo certamente più liberi e informati se certi quotidiani non ospitassero tali commentatori che si accaniscono pretestuosamente cntro la parte migliore del paese. O no?
[…] La nomina del rettore indagato: il commento di G.A. Stella sul Corriere della Sera (11.01.2018) […]