La scomparsa di Nuccio Ordine, avvenuta il 10 giugno scorso, non è per Roars mera occasione per spendere parole di circostanza su un grande studioso di Giordano Bruno e della sua età – autore di importanti volumi come La cabala dell’asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno (1987), La soglia dell’ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno (2003) e Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione (2007) – ma un incitamento a continuare a fare quello a cui lui teneva di più: la difesa della cultura e della ricerca scientifica non per le loro finalità economiche e per l’utilità pragmatica, bensì come occasione per migliorare l’uomo, farlo crescere nella sua dimensione più autentica e sviluppare ricerca e conoscenza per il valore intrinseco da esse possedute.

È stato proprio su questi temi che noi di Roars abbiamo intersecato la sua battaglia e ce ne siamo fatti interpreti, sia pubblicando alcuni suoi scritti (e uno di essi lo riproponiamo qui sotto), sia dedicando ai suoi lavori un’attenzione simpatetica con articoli che ne discutono i due libri che lo hanno reso noto al più largo pubblico: L’utilità dell’inutile. Manifesto (Bompiani, Milano 2013) e Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale (La nave di Teseo, Milano 2016).

Nuccio Ordine non è stato solo studioso serio, acuto e profondo, ma anche persona dotata di grande umanità; per lui l’amicizia andava al di là dei ruoli accademici e si tramutava in cordialità, affetto, simpatia, il tutto accomunati da una passione e un entusiasmo coinvolgenti che si esprimevano in un modo di parlare trascinante, efficace, in grado di appassionare specialisti e no; ma soprattutto gli studenti, che trovavano in lui non l’accademico, ma una persona innamorata delle proprie letture e delle proprie idee, mai abito estrinseco, ma che impregnavano profondamente e in modo naturale un animo gentile e generoso. La sua morte ci priva di una voce valida e autorevole contro la deriva aziendalista e utilitarista della cultura italiana, contro la degenerazione della scuola e dell’università, che chi lo ho conosciuto personalmente sa bene quanto lo addolorasse. Il suo ricordo è pertanto sprone a proseguire sulla strada da lui indicata, che è il solo modo autentico per onorarne la memoria e rispettarne le idee. (f.c.)

L’esperienza umana dell’insegnamento e gli illusori voli degli ippogrifi telematici

 

Quanto è utile l’utilità dell’inutile? A proposito del libro di Nuccio Ordine

Il ritorno ai classici per una “buona paideia”. L’ultimo libro di Nuccio Ordine

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