Riprendiamo dal sito della CRUI il messaggio di Gaetano Manfredi, motivato dalla strage di Parigi.
Lunedì 16 novembre alle ore 12,00 in tutte le università italiane si osserverà un minuto di silenzio
Ceci ne peut pas être ISLAM
Le terrible massacre mis en œuvre par des terroristes de l’ISIS nous a bouleversé, mais nous ne restons pas figés. Au contraire. Nous disons immédiatement et avec force ” ceci ne peut pas être Islam’. En tant que présidents des universités italiennes, nous sommes témoins d’une entreprise humaine, la connaissance, qui est, par sa nature même, pacifique et tolérante. En tant qu’intellectuels , nous connaissons l’inestimable contribution apportée à cette entreprise universelle par des Pays et des cultures de tradition islamique. Nous rejetterons toujours la tentative de rendre un dieu ou une civilisation entière, complices d’actions meurtrières, ignobles et sans pitié comme celle du 13 novembre. Nous saurons défendre ce principe et les communautés qui le partagent. Lundi 16 novembre à 12 heures dans toutes les universités italiennes, sera observé une minute de silence. Nous invitons tous les citoyens à s’unir à nous, comme signe de fraternité et de deuil. Ce silence sera la voix de notre condamnation et de notre détermination à ne pas être intimidés.
Gaetano Manfredi, Président de la Conférence des Recteurs des Universités italiennes
Questo non può essere ISLAM
La terribile strage perpetrata a Parigi da militanti dell’ISIS ci ha sconvolti, ma non ci lascia impietriti. Al contrario. Diciamo immediatamente e con forza: “Questo non può essere Islam”. Come rettori delle università italiane siamo custodi di un’impresa umana, quella del sapere, che è per natura pacifica e tollerante. Come studiosi conosciamo l’inestimabile contributo dato a questa impresa universale da Paesi e culture di tradizione islamica. Respingeremo sempre il tentativo di chiunque di chiamare un dio o un’intera civiltà a complice di azioni assassine, proditorie, spietate come quella del 13 novembre. Sapremo difendere in ogni modo questo principio e le comunità che lo condividono. Lunedì 16 novembre alle ore 12,00 in tutte le università italiane si osserverà un minuto di silenzio. Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi, in segno di fratellanza e di lutto. Questo silenzio sarà la voce della nostra condanna e della nostra determinazione a non farci intimorire.
Gaetano Manfredi, Presidente CRUI
Fragile, Sting
If blood will flow when flesh and steel are one
Drying in the colour of the evening sun
Tomorrow’s rain will wash the stains away
But something in our minds will always stay
Perhaps this final act was meant
To clinch a lifetimès argument
That nothing comes from violence
And nothing ever could
For all those born beneath an angry star
Lest we forget how fragile we are
On and on the rain will fall
Like tears from a star like tears from a star
On and on the rain will say
How fragile we are How fragile we are
https://www.youtube.com/watch?v=Q0sQcC4Duc0
Sì, va bene. Ma un generico appello alla tolleranza per tutte le culture sa di retorica stantia, poco incisiva e poco proattiva.
Basta con questi discorsi.
Ci siamo cresciuti delle serpi in seno, nelle periferie delle nostre città. Periferie che ufficialmente, come dichiarato da chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza delle nostre vite, sono “fuori controllo”. Che non si corra mai il rischio di confondere la tolleranza con rammollimento, opportunismo, “quieto vivere”, perché questo significa pagarne le amare conseguenze e farlo in termini di vite umane innocenti.
Sono serpi che hanno proliferato nell’incultura dell’odio, della violenza e dello spregio estremo della vita, che passa per la propria stessa vita.
Difendere i nostri valori, che poi dovrebbero essere quelli che hanno prodotto la carta dei diritti universali – non particolari, significa avere in questi casi tolleranza zero.
Quante altre stragi o tentativi di strage dovranno esserci prima che qualcuno faccia quello che deve fare?
Avere una generica tolleranza per qualsiasi cultura, pseudocultura, che diventa addirittura un’arma al servizio dell’odio è inaccettabile. Ci sono correnti islamiche che sono questo. Hanno le proprie chiese, a casa nostra, e i propri numerosi e fanatici seguaci.
E condannarle non significa difendere certe scelte di politica estera, dissennate e opportuniste in maniera comunque grave. Basta anche con questi discorsi.
G. Carducci, Rime Nuove, Libro VII, ÇA IRA, LXXXII.
Lieto su i colli di Borgogna splende
E in val di Marna a le vendemmie il sole:
Il riposato suol piccardo attende
L’aratro che l’inviti a nuova prole.
Ma il falcetto su l’uve iroso scende
Come una scure, e par che sangue cóle:
Nel rosso vespro l’arator protende
L’occhio vago a le terre inculte e sole,
Ed il pungolo vibra in su i mugghianti
Quasi che l’asta palleggiasse, e afferra
La stiva urlando: Avanti, Francia, avanti!
…
Carissimi,
secondo me, quando si parla di islam, non bisogna mai negligere una circostanza storica fondamentale: Maometto era un condottiero, e unifico l’Arabia con la guerra, imponendo ai vinti la sua nuova religione. Quella che chiamava la piccola guerra santa, per distinguerla dalla grande, cioè quella interiore. Ma piccola o grande che Maometto la definisse, sempre guerra era. E questo rende Maometto un fondatore di religioni molto diverso rispetto al modello che noi occidentali abbiamo in testa. Per quanto riguarda, invece, gli orribili, tragici e insensati attentati di Parigi, credo ci dicano due cose sulla UEM. Deve smettere di creare disperazione con politiche economiche volte ad esclusivo favore delle rendite parassitarie dei prestatori professionali di denaro; deve iniziare a fare una politica estera forte ed autonoma dagli USA, tesa a creare stabilità ai propri confini meridionali…sì, aspetta e spera.
Tom Bombadillo
Un minuto di silenzio. Lo si interrompa solo se si ha qualcosa di davvero notevole da dire.