Più volte da queste pagine è stato affrontato il tema dell’accesso aperto e delle sue implicazioni per lo sviluppo e il progresso della scienza basato su processi trasparenti.
La questione dei diritti che regolano il rapporto fra editori e autori e quelli che regolano il rapporto fra autori e lettori (la comunità scientifica di riferimento ma potenzialmente la società in generale) non è secondaria, perché la libera circolazione dei lavori scientifici trova un forte limite nei contratti di cessione dei diritti agli editori. Un limite che neppure le leggi nazionali sull’open access riescono a superare con grande facilità. Roberto Caso, una delle voci più autorevoli su questi temi in Italia, in un articolo pubblicato su Scienza e Società e poi ripubblicato su Scienza in rete analizza in maniera dettagliata la legge italiana sull’open access (legge 112/2013) anche in termini comparativi con le leggi di Stati Uniti, Germania e Spagna e con le raccomandazioni dell’Unione Europea. Della legge italiana, che come le altre leggi europee prevede fondamentalmente la “via verde” all’accesso aperto, vengono evidenziati i punti di debolezza e i punti che potrebbero essere migliorati, e viene indicata una roadmap a breve termine per la realizzazione dell’open access nel nostro Paese. Al di là delle pecche della legge italiana però l’autore sottolinea come l’attuazione dell’accesso aperto passi attraverso un processo sistemico:
un processo in cui tutti hanno responsabilità: legislatore, governo, soggetti finanziati con fondi pubblici e ricercatori. Senza investimenti economici e organizzativi, senza lo sviluppo di una cultura dell’apertura della conoscenza scientifica (che richiede innanzitutto impegno sul piano della divulgazione e della formazione) e senza regolamentazioni di dettaglio, il cammino dell’accesso aperto rischia di arrestarsi o di rallentare sempre più.
L’articolo è consultabile qui
[…] e trasformata in iniziative di durevole efficacia pedagogica (esempi? una casa editrice di ricerca, una legge pro-Open access, un centro d’arte e di produzione distribuita no-profit etc.). Definiamo innovativo un […]