E’ stato pubblicato il Decreto direttoriale recante modifica al D.D. 1052/2018 “PROCEDURA PER LA FORMAZIONE DELLE COMMISSIONI NAZIONALI 2018-2020 PER IL CONFERIMENTO DELL’ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ALLE FUNZIONI DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI PRIMA E SECONDA FASCIA”, unitamente al Decreto recante i VALORI SOGLIA per gli aspiranti commissari e i candidati.

La finestra per la presentazione delle domande scade il 25 settembre alle ore 15.00.

http://abilitazione.miur.it/public/documenti/2018/DD_Modifica_Bando_COMMISSARI_2119_08082018.pdf

D.M. 8 AGOSTO 2018, N. 589 – DECRETO VALORI SOGLIA

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26 Commenti

  1. Scusate, sono fuori e fatico a leggere sul telefonino: mi potete aiutare?
    Aspiranti commissari:
    – serve soddisfare 3 soglie su 3 o, come in precedenza, 2 su 3?
    – è sufficiente uguagliare il valore della soglia o è necessario superarlo?
    Grazie per l’aiuto

    • Il riferimento è sempre al DM n.120 del 7 giugno 2016, che stabilisce almeno 2 soglie eguagliate su 3. Più il requisito di almeno 3 titoli tra i minimo 6 stabiliti dalla commissione, e pubblicazioni presentate (nel numero massimo indicato dal DM) “complessivamente di qualità elevata”. Tutte e tre queste condizioni debbono essere soddisfatte (c.n.s.) per ottenere l’ASN.

  2. Come sempre le tabelle sono in formato pdf, il che non ne agevola l’analisi. Ho provato a estrarre i valori soglia dei candidati per creare dei file in formato .csv che è possibile importare in Excel/Libreoffice calc (l’ho fatto in fretta, per cui non garantisco niente). Si trovano qui:

    http://www.moreno.marzolla.name/soglie-asn-csv.zip

    Nell’archivio è presente un ulteriore file che mostra le differenze relative tra le soglie 2018 e 2016. In alcuni casi le differenze relative sono molto grandi a causa del differente scorporo di SSD tra le tornate. Spoiler: la maggior parte delle soglie sono aumentate.

    A proposito di scorpori di SSD: ci sono tre set di soglie per il settore 02/A1-FIS/01 (FISICA SPERIMENTALE DELLE INTERAZIONI FONDAMENTALI), in base al “numero medio di coautori riferito alle pubblicazioni inserite in domanda ai fini del calcolo degli indicatori”. I tre set di soglie sono così definiti:

    – n. medio coautori = 501 e = 1201

    Se non mi sono perso qualcosa, credo che il numero medio di coautori non debba essere necessariamente intero: se ho due pubblicazioni, una con 500 coautori e una con 501, il numero medio dovrebbe essere 500,5. Quale set di soglie bisogna usare se il numero medio di coautori fosse 500,5? E se fosse 1200,7?

    • Chiedo scusa, i tre set di soglie sono così definiti (WordPress non digerisce i simboli “minore” e “maggiore”):

      – n. medio di coautori minore o uguale a 500;
      – n. medio di coautori maggiore o uguale a 501 e minore o uguale a 1200;
      – n. medio di coautori maggiore o uguale a 1201

    • E’ Ferragosto. Non sono andato fuori perchè pioveva. La cosa mi ha in qualche modo rallegrato. Ho letto che si disquisisce su 550 o 500.5 autori. La cosa mi fa incazzare. Mi sono incazzato anche a Ferragosto. Segno buono!

    • Caro Braccesi, la ringrazio per questo suo contributo alla discussione. Il mio intento era di far vedere che dalle parti dell’ANVUR non hanno molta dimestichezza, tra l’altro, con i concetti di minore/minore o uguale. Pensavo che l’aspetto ironico di ciò fosse evidente ai lettori di questo blog, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi dispiace di averla fatta incazzare a Ferragosto; me ne farò una ragione.
      PS: esattamente, dove l’ha letto il numero 550?

    • @Moreno: il 550 è chiaramente un errore di battitura. Il concetto di minore e maggiore diventa ingegneristicamente insignificante di fronte all’ordine di grandezza della quantità (1000) degli autori. Ora, il motivo della mia incaz..ura, che per carità non è nulla di grave, perchè a me le incaz..ure mi fanno bene, è di come si faccia a concepire una pubblicazione con 1000 autori. Quale possa essere il contributo individuale al lavoro. Come possa un lavoro simile convivere con l’opinione comune dei “troppi cuochi imbrattano la cucina”, che mi pare perfettamente ovvia e ragionevole. Solo l’ipotesi che un lavoro possa avere 1000 autori dimostra che l’ANVUR è una emanazione dei soli ed esclusivi interessi degli accademici, mentre dovrebbe essere un organo che stimola e magari costringe gli accademici a lavorare bene e a fare una Università utile per gli studenti e la società. I parametri dell’ASN dimostrano ancora una volta che l’ANVUR non è una imposizione che l’università subisce, ma uno strumento in mano alla autoreferenzialità universitaria, con la quale si governa un mondo che vive isolato ed in conflitto con il mondo reale. Ma questo è un discorso ormai trito e ritrito che so che non avrà alcun consenso ed il motivo per cui nessuno è d’accordo è proprio perchè è vero quello che dico. Facile consolazione, non presuntuosa, perchè il non avere consenso mi serve per rimanere incaz..ato. Quindi mi dò ragione perchè gli altri mi diano torto così mi posso arrabbiare. Sclero, è ovvio, ma non non vedo come si possa commentare in altro modo l’espressa regolamentazione di lavori con numero di autori n tale che “for n=1:500:2000, {regola}…. end”. La prossima volta lo scrivo in C++, così sono più trendy.

  3. Buongiorno a tutti. Chiedo scusa se la domanda che pongo ha giá avuto risposta (o se la risposta si trova nelle pieghe dei decreti e non l’ho vista).
    Quando si parla di numero di citazioni negli ultimi 10 o 15 anni, si intende che si contano le citazioni RICEVUTE negli ultimi 15/10 anni dagli articoli inseriti nella domanda, anche se pubblicati 50 anni prima, oppure dalle citazioni ricevute dagli articoli inseriti nella domanda PUBBLICATI negli ultimi 15/10 anni?
    Il primo capoverso del decreto mi sembra indicare la prima interpretazione, il secondo la seconda. Grazie a tutti

    • Il sistema considera (dati Scopus/Wos) la somma delle citazioni ricevute dagli articoli pubblicati nell’intervallo definito.
      Le citazioni ricevute negli stessi anni da articoli pubblicati in data antecedente all’anno minimo non sono conteggiate.

  4. L’interpretazione corretta è la seconda: le citazioni Scopus e WOS ricevute dagli articoli inseriti nella domanda e PUBBLICATI negli ultimi 15/10 anni. Gli stessi dati vanno usati per il calcolo del terzo indicatore

  5. Nel mio settore l’H index fa un balzo in avanti di 1. Contemplando Scopus capisco basti citare, nel MIO prossimo lavoro, precisamente due articoli e non altri che ritengo più importanti. Avrò però la certezza di aver acquisito uno spessore scientifico sufficiente per partecipare alla prossima tornata. Tristemente, questa è l’abilità che ci chiedono di dimostrare.

  6. Con riferimento alle pubblicazioni utili ai fini degli indicatori, il bando 2018 diversamente da quello del 2016 recita all’art 2 comma 4 lettera c), “elenco delle pubblicazioni coerenti al settore concorsuale e rilevanti ai fini della valutazione dell’impatto della produzione scientifica”. Mi preoccupa quel “coerenti al settore concorsuale”, come si dovrebbe definire con certezza per settore bibliometrico?

    • Non credo che la commissione abbia gli strumenti per “deselezionare” dal computo degli indicatori bibliometrici le pubblicazioni non “correnti” con il settore concorsuale… ma potrebbe essere una novità di questo biennio.

    • Chissà… intanto la dicitura “pubblicazioni coerenti” non era riportata nel precedente decreto. Secondo me ci saranno dei filtri per categoria di rivista mentre per quelle multidisciplinari controlleranno l’argomento. Ad ogni modo questa procedura non era mai stata fatta nelle precedwnti tornate e farla adesso sarebbe una stortura che incita alla non collaborazione tra settori.

    • A dire il vero, mi risulta che le commissioni ASN 2012-2013 avessero la possibilità di gestire l’elenco delle pubblicazioni ai fini del calcolo degli indicatori, mentre credo questo non fosse appunto possibile per le commissioni ASN 2016-2018. Ma di questo potrebbero darci conferma i/gli ex/commissari che ci leggono…

    • Non mi sento certo di biasimare chi si candida come commissario se lo fa “con lo scopo di dare un contributo seri e onesto”.

    • Chi si candida come commissario “con lo scopo di dare un contributo seri[o] e onesto” e ha la sfortuna di venir estratto potrebbe leggere attentamente l’articolo 5 comma 5 del bando che offre alla commissione, una tantum, in occasione della sua prima riunione, la possibilità di scegliere se astenersi o no dalla valutazione scientifica dei candidati sotto soglia per pubblicazioni e titoli, e dunque amministrativamente da bocciare. Per quanto l’astensione sia allettante, perché riduce il carico di lavoro dei commissari, vale la pena scegliere di valutare anche i candidati sotto soglia.

      Supponiamo, infatti, che all’ASN si presentino Copernico e Kant e siano sotto soglia perché non hanno articoli nelle riviste amministrativamente sanzionate. Se la commissione ha scelto la prima opzione i dottori Copernico e Kant saranno bocciati senza ulteriori commenti; se invece ha scelto quella più gravosa, la bocciatura sarà motivata più articolatamente, per esempio così:

      Il candidato è originale, rivoluzionario e copernicano, ma ha concentrato l’esposizione delle sue teorie in una o più monografie invece di spargerla nelle riviste scientifiche incluse nella lista stilata dall’Anvur. Questa sola circostanza, meramente amministrativa, obbliga la commissione a negargli l’idoneità alla seconda fascia della docenza universitaria, a dispetto dell’indiscutibile pertinenza disciplinare e dell’altissima qualità scientifica delle sue opere.

      Non occorre essere Copernico o Kant per immaginare l’uso che si potrebbe fare di un simile giudizio.

      In generale, però, non mi sembra facile “dare un contributo serio e onesto” all’ASN così come è strutturata. Le commissioni, è vero, potrebbero organizzare informalmente i loro lavori alla maniera della corte costituzionale, distribuendo la lettura dei testi dei vari candidati a commissari-relatori, perché ne facciano una breve istruttoria da discutere col plenum. Se però i commissari non si fidano gli uni degli altri e non accettano di dividersi il lavoro, è ben difficile che ciascuno di loro riesca a leggere in tre mesi tutte le opere di candidati spinti a moltiplicare gli entia preater necessitatem dallo stesso traguardo delle soglie. La valutazione, dunque, sarà inevitabilmente affetta da elementi di accidentalità, aggravati dalla circostanza che la procedura non prevede da nessuna parte una discussione pubblica con i candidati, anche se la tecnologia consentirebbe di farla addirittura in teleconferenza, consentendo non solo ai commissari, ma a tutti i colleghi della disciplina di interloquire con osservazioni e richieste di chiarimento.

  7. Per le soglie su citazioni e H index valgino le citazioni du tutte le pubblicazioni, non solo quelle degli articoli.
    Questo genera storture. Ad esempio nel macrosettore Matematica i convegni sono raramente indicizzati (cosa corretta, se poi valgoni per concorsi e simili), mentre in altri non solo ci sono conferenze che gonfiano i CV, ma anche journal che pubblicano su numeri ordinari “articoli” di 4/6 pagine (con almeno una pagina per titolo, abstarct, cv autori e affini).
    Devo dire che le mediane non sono molto aumentate e, almeno per la prima fascia, sono in generale bassine. Quelle che mi preoccupano wono quelle di seconda fascia, perchè sono inquinate da associati “vecchi” e se stai facendo crescere un giivane i valori di citazioni sono problematici da raggiungere in 4\5 anni dall’inizio del dottorato.

  8. Visto che viene menzionato il macrosettore Matematica, posso dire che nella mia esperienza- prima in SSD di “matematica duraepura” (geometria algebrica, SSD Mat03 Geometria), poi di matematica contaminata (didattica della matematica, SSD Mat04 Matematiche complementari), il caso dei convegni è esemplare di come sia difficile (o impossibile) anche in sottosottosuddivisioni dello scibile trovare criteri assoluti, che prescindano dalla specificità del campo di ricerca, dalla sua storia e di come è arrivato a definire (e di come continua a ridefinire) il proprio quadro di rifeirmento. Non ho quasi mai visto un contributo innovativo in atti di convegni di geometria- al massimo piccoli complementi o casi particolari; mentre vi ho visto molti importanti contributi di sintesi, fatti da nomi di grande spicco (rileggere un segmento di ricerca, è creativo e innovativo? forse sì). Al contrario, in didattica della matematica i convegni (e i rispettivi proceedings) sono spesso il canale principale di presentazione dei nuovi risultati. Un research report in alcuni convegni subisce un processo di referaggio a più stadi sicuramente rigoroso come quello delle riviste più importanti a livello mondiale, spesso più selettivo. Peraltro, nessuno dei convegni più importanti (e stiamo parlando ad esempio dei convegni mondiali della costola Education dell’International Mathematical Union) arriva su WoS o Scopus- semplicemente perché Scopus e WoS non erano nati per raccogliere questi contributi.
    Dunque già all’interno del macrosettore Matematica lo status degli atti dei convegno meriterebbe una discussione e una analisi che probabilmente andrebbe al di là delle forze e delle capacitá di una agenzia unica. Moltiplichiamo questo per tutti la casuistica e capiamo perchè è la logica del sistema che non regge.

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