In un precedente articolo avevamo evidenziato come i quesiti del Tirocinio Formativo Attivo – il corso annuale organizzato dalle università che dovrebbe concedere l’abilitazione per l’insegnamento nelle varie classi di concorso delle scuole, per la modesta cifra di iscrizione di 2.800 euro – fossero stati mal concepiti e come avessero portato in alcune classi concorsuali ad una vera e propria falcidia di concorrenti. Facevamo l’esempio della classe A036 (Filosofia, psicologia e scienze dell’educazione), per la quale solo il 3,48% di coloro che hanno sostenuto la prova (formata da 70 quesiti a risposta multipla) erano stati ammessi. A questa si poteva anche aggiungere anche la classe A246 (Lingua francese) per la quale lo sterminio di aspiranti professori era stato ancora più consistente: solo il 2,94% infatti gli ammessi; o la classe A050 (Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado), con il 6,27% degli ammessi.

Stavamo cercando di avere un quadro completo della situazione prendendo in esame le classi di concorso e le discipline più significative, in modo da trarne qualche ammaestramento più generale, che non fosse solo la acclarata incompetenza degli esperti ministeriali, e che prendesse in esame anche alcune peculiarità della distribuzione degli ammessi nelle varie parti d’Italia e tra le varie discipline (e ci ripromettiamo di farlo in futuro, quando avremo completato il conteggio). Tuttavia improvvisamente il sito del Cineca, dove sono pubblicati i risultati, esibisce un avviso: “A seguito della verifica effettuata dalla Commissione ministeriale, stiamo aggiornando i risultati”.  Che mai sarà accaduto? Qualche tempo più tardi i risultati vengono di nuovo pubblicati e ad una rapida verifica le percentuali degli ammessi sono tutte cambiate, schizzando verso l’alto. Un esempio per tutti: mentre prima nella classe A036 a Catania erano stati ammessi solo in due, ora gli ammessi risultano ben 29 e così la percentuale schizza dallo 0,74 al 10,74%. E lo stesso si ripete per tutte le altre sedi e più o meno per tutte le altre classi di concorso. (I nuovi valori saranno da noi forniti non appena avremo fatto il riconteggio).

Cosa sarà mai accaduto? La risposta è semplice e sta tutta scritta nella avvertenza che viene posta nella pagina di pubblicazione dei risultati di ciascuna classe: si comunica che un certo numero di risposte a tot domande sono da considerare corrette. Nulla di strano, si direbbe: anche precedentemente, con i vecchi risultati, questo era accaduto. Ma il fatto è che ora il numero di risposte da ritenere comunque corrette – e quindi di quesiti formulati in maniera errata o equivoca o incompleta da parte degli esperti del Ministero – è incredibilmente alto. Come si evince dalla tabella allegata, si va da 25 domande su 60, cioè il 41,67% di quesiti errati, a un minimo di 4, con una media superiore al 18%. Insomma non v’è una classe di concorso in cui gli esperti del Miur abbiano saputo formulare tutti i quesiti in modo corretto!

Recentemente il Ministro Profumo, di fronte alla “tragicomica serie di errori” (come scrive La Stampa del 6/8/12), ha ammesso i problemi e ha chiesto scusa, facendo intravedere future modifiche nelle modalità di somministrazione dei test che, stando alle anticipazioni date dal suddetto giornale, sembrano peggiori del male. In fin dei conti le prove non erano mal concepite: bastava semplicemente far redigere i quesiti a persone con un minimo di competenza e che avessero il polso dei curricula e degli insegnamenti impartiti nelle università. E che non copiassero da internet e da Wikipedia: da un controllo a caso, infatti, abbiamo constatato come alcuni dei quesiti della classe A036 non fossero altro che il copia e incolla della corrispondente voce su Wikipedia. Ad es., su quest’ultima è scritto: «Si sa che fu seguace di Zenone di Cizio e dello stoicismo dal quale però in parte si distaccò per fondare una propria scuola (detta degli Aristonei) nel Cinosarge». Il quesito recita: «Quale filosofo, prima seguace di Zenone di Cizio, si distaccò in seguito dallo stoicismo per fondare una scuola propria nel Cinosarge?». Una singolare coincidenza di espressioni! Sarebbe interessante effettuare tale controllo su tutte le altre domande delle altre classi di concorso.

Ma ancora più interessante è il fatto che non sempre i quesiti sono tecnicamente errati, ma solo a trabocchetto o con lievi imperfezioni lessicali. Per tornare all’esempio sopra citato, lo zelante redattore di quesiti, colto dal sacrosanto furore di colpire gli ignoranti ed impedire loro di calcare i sacri suoli delle patrie aule, ha pensato bene di mettere come possibili risposte Aristone di Ceo e Aristone di Chio, in modo da ingarbugliare l’incauto candidato (e difatti sempre Wikipedia avverte di non confondere i due). O possiamo menzionare altri casi in cui l’errore consiste solo in qualche imperfezione lessicale, che non inficia per nulla l’individuazione della corretta risposta (come quando ad es. il titolo dell’opera della Montessori viene dato come “Metodo della pedagogia scientifica applicata all’educazione infantile nella casa dei bambini”, piuttosto che “nelle case” come riportato dalla Treccani). Non abbiamo avuto il tempo di estendere questo controllo a tappeto, ma per il campo di nostra competenza, questo stesso meccanismo è stato più volte constatato.

Ecco allora che ci viene il sospetto di quale possa essere stata l’alzata di ingegno del Ministro e dei suoi consiglieri: visto l’esito disastroso delle prove e le lamentele e gli sberleffi unanimamente levatisi nella stampa nazionale, si è pensato bene di nominare una Commissione per valutare l’entità degli errori, in modo da fare uno screening severo e puntiglioso dei quesiti, così da dichiararne un bel numero errati, anche al costo di un eccesso di zelo, e di conseguenza alzare drasticamente il numero degli ammessi. Operazione che è stata felicemente portata a termine nel pomeriggio del 10 agosto. E così sono tutti felici e contenti. Insomma le ipotesi sono due: o gli esperti ministeriali sono degli asini calzati e vestiti, visto l’alto numero di quesiti errati; oppure si è voluto usare un criterio assai selettivo nel giudicare la erroneità dei quesiti, in modo da allargare le maglie degli ammessi e così far sbollire ed attenuare le proteste e prevenire gli eventuali e prevedibili ricorsi. In ogni caso una gran bella brutta figura.

Al Ministero (ci informa sempre La Stampa) sostengono di aver ereditato dalla Gestione Gelmini un team di esperti blindato, che evidentemente è stato scelto utilizzando il principio filosofico del “simile conosce il simile”. E così da un ministro come la Gelmini non ci si sarebbe potuti aspettare di più in termini di competenza e preparazione. Tempo fa la Gelmini ridicolizzò pubblicamente in una trasmissione televisiva dei ricercatori di biologia animale che a suo avviso sprecavano il pubblico denaro effettuando una ricerca (finanziata dal Prin con qualche migliaio di euro) sugli Asini dell’Amiata; e a dire il vero non aveva tutti i torti: forse i soldi sarebbero stati meglio spesi se costoro avessero indagato sugli asini del Miur. Ma, date queste premesse, Profumo è proprio intenzionato a calcare le orme della Gelmini e dei suoi raglianti esperti? A quanto pare sinora lo ha fatto; e con queste avvisaglie immaginate le catastrofi che saranno fatte con il ben più complesso meccanismo delle abilitazioni e del VQR? Nuvole oscure e cataclismi si annunciano per la sinistrata università italiana.

Aggiornamento (12/08/12, h. 9.25). Ringrazio il lettore Cuccannietti che mi ha fatto notare come il numero dei quesiti sia 60 e non 70. Nella fretta di scrivere l’articolo, ricordavo male. E così la dimensione del disastro diventa ancora più evidente: si arriva (vedi la tabella ora corretta) al 41,67% di quesiti errati!

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16 Commenti

    • Vergognosa la vicenda nazionale: delle domande (5600 circa) preparate e somministrate in anticipo (da cui poi si sarebbero sorteggiate le 100 domande del concorso) oltre 1000 (mille!) erano sbagliate (mal formulate, o data per corretta la risposta sbagliata). Pur depurato l’elenco dalle domande sbagliate, anche tra le 100 date all’esame alcune erano erronee (ritengo che ne basterebbe anche una per invalidare tutta la procedura, ma si va avanti per inerzia)

  1. Qualche giorno prima della Grande Revisione (GR) della ‘selezione’ nazionale ai TFA, ho cliccato casualmente sull’ultima casella dell’elenco delle classi di concorso (quesiti e risultati). Il numero A846 non mi diceva niente, chiaramente, ed è stato interessante scoprire che si trattava di “Lingua e civiltà straniera (sloveno)”. Premetto: non sono slavista ma romanista. Non conosco lo sloveno. Se sbaglio in qualcosa, correggetemi.
    Il primo quesito lo comprendevo, poiché composto di parole di circolazione internazionale. Il secondo molto meno. Ma: siccome la domanda riguardava lo Jor (nome di una lettera dell’alfabeto cirillico) – mi ha stupito che in una delle risposte suggerite si parlasse di “banca vaticana”. A tanto ci arrivavo. Mi sono messa diligentemente a tradurre con l’aiuto di dizionari online. E sono rimasta di sasso. Ecco il quesito n.2 in sloveno:

    2. (la risposta “A “ è quella valida) Jor je
    A) praslovanski in cerkvenoslovanski trdi polglasnik
    B) praslovanski in cerkvenoslovanski mehki polglasnik
    C) kratica vatikanske državne banke
    D) slovenski dvoustnični mehkonebnik

    Ecco ora la mia traduzione con alcuni commenti sempre miei, tra parentesi quadre:
    2. (la risposta “a” è quella valida) Lo Jor è

    a. una semivocale dura del protoslavo e dello slavo ecclesiastico

    [in realtà Jor è il NOME di una lettera dell’alfabeto cirillico, la quale lettera corrisponde ad un certo tipo di vocale; una vocale non è né dura né molle; tanto meno è duro o molle il nome di un segno grafico; mettere sullo stesso piano il protoslavo – lingua ricostruita, ipotetica, non attestata – con lo slavo ecclesiastico, lingua effettiva ed ampiamente documentata, non è corretto]

    b. una semivocale molle del protoslavo e dello slavo ecclesiastico [idem]

    c. acronimo della banca di stato vaticana [!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!, cosa c’entra?; tra l’altro uno è jor l’altro è IOR]

    [da Wikip: L’Istituto per le Opere di Religione (noto con l’acronimo IOR e comunemente conosciuto come Banca Vaticana) è un istituto privato …]

    d. una velare bilabiale dello sloveno [anche qui si confonde il nome del segno grafico con il suono]

    Mi sono fermata qui, perché il resto sarebbe stato per me troppo difficile. Non ho guardato i testi da analizzare.

    Dopo la GR, ho visto che per Sloveno le domande annullate, cioè dove ogni risposta è valida, sono le nn. 56, 57, 58 e 60. A questo punto sono andata a vedere che genere di domande erano. Erano le domande di analisi testuale. E i testi erano IN ITALIANO! I quesiti, salvo uno, sono stati annullati perché riguardavano sottigliezze lessicali (irrilevanti dal punto di vista dello sloveno).

    Comunque, il risultato non è cambiato molto: su quattro candidati nessuno è passato.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE – A846
    Punteggio Status
    18.50—–>19,50 NON AMMESSO
    18.50—–>18,50 NON AMMESSO
    17.00—–>18,00 NON AMMESSO
    13.00—–>13,50 NON AMMESSO

  2. In un paese normale in Ministro in carica non si limita a chiedere scusa, ma presenta al Presidente del Consiglio le proprie dimissioni (che poi potranno essere accettate o meno, questo è altro discorso), e nel frattempo scioglie in blocco (comunicandone pubblicamente i nomi. Qui non c’è privacy che tenga, si tratta di una funzione pubblica, immagino sicuramente e lautamente retribuita) la commissione di “esperti” raglianti che ha elaborato i test, annulla le prove e riconvoca i candidati per nuovi test, elaborati da una nuova commissione i cui componenti devono essere resi noti alla pubblica opinione, a settembre, senza ulteriori oneri per loro. Ovviamente nel paese del pressappoco ciò non capiterà. Alla faccia della sbandierata “meritocrazia”…

  3. Particolarmente grave è la situazione nella A049, dove un quesito (il n. 24) ha una risposta ben precisa (la B) è presente, ma il correttore dava per corretta una risposta sbagliata (la A). Con la revisione non hanno pensato bene di correggere il precedente errore, ma di dare per buona a tutti quella domanda!! umi.dm.unibo.it/downloads/TFA_A049.pdf

    Traete voi le conclusioni

    N.

  4. Viste le nuove correzioni, un commento sulla mia A60.
    C’erano effettivamente alcune domande/risposte ambigue o sbagliate, diciamo 4-6, e tutti, sia in aula che su internet se ne erano accorti. Ma ne hanno annullate 25 su 60 (!!).
    Chi ha stilato le correzioni era evidentemente più interessato ad evitare la possibilità di ricorsi che al buon funzionamento del test. Annullare una domanda/risposta sensata e corretta nel merito in funzione di un caso particolare, o di un’accezione limite che questo o quel termine può assumere, potrà essere “utile” in quanto questo caso particolare è proprio quello cui si appellerà un avvocato in caso di ricorso. Ma non fa un buon servizio alla selezione dei migliori candidati, che fino a prova contraria era lo scopo di tutta questa procedura.
    Una delle capacità di un candidato competente è anche di saper capire la domanda, valutare nel merito e discernere il punto focale di un argomento dal suo caso limite. Nelle scienze naturali (e “soft” in genere) ci sono eccezioni a tutto. Se ci dichiariamo incapaci di distinguere fra corretto sempre eccetto qualche eccezione e l’eccezione stessa, dovremmo allora decretare che tutta la biologia è inconoscibile e smettere di insegnarla.

    Insomma, dalla padella alla brace. Prima avevamo un test caratterizzato dall’incompetenza degli “esperti”, adesso uno caratterizzato dalla paura dei ricorsi di qualche azzeccagarbugli. A quando un test incentrato sulla volontà di selezionare i candidati migliori?

    Al buio tutti i gatti son grigi, deve essere questa la filosofia della commissione.

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